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Giro d'Italia, Quintana: «Dumoulin mi ha davvero sorpreso»
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Giro d'Italia, Quintana: «Dumoulin mi ha davvero sorpreso»
Massimo rispetto per Nibali, ha perso poco tempo e attaccherà

Un Nairo Quintana sorridente e rilassato ha accolto i giornalisti alla conferenza stampa del giorno di riposo del Giro 100 a Foligno. Il colombiano della Movistar, nuova maglia rosa dopo la prova di forza sul Blockhaus, ha fatto il punto della situazione sulla propria condizione e quella - percepita - dei rivali più temibili (Nibali compreso), ha divagato sulla Colombia da buon ambasciatore della propria, amata, patria e sull’attesissima crono di domani.

C’è chi ha visto qualche analogia tra la tua scalata al Blockhaus e quella di Froome a La Pierre Saint-Martin, primo arrivo in salita del Tour de France 2015. Ti sei ispirato al britannico?
«Non la chiamerei ispirazione, anche se di certo si impara sempre da più sorgenti come l’esperienza personale, in corsa e in squadra. Tutto serve a migliorare».

La Movistar Team ha dimostrato ieri di essere la squadra più forte del Giro, chi paragoneresti a voi?
«Abbiamo lavorato duramente e siamo maturati insieme con una buona parte dei compagni che sono qui con me e abbiamo creato un team esperto e che mi rende molto orgoglioso. Ci sono altre compagini molto forti».

Come ti senti alla vigilia della prova di domani?
«Non posso certamente competere per la vittoria, proverò a perdere meno tempo possibile da specialisti come Dumoulin, ma anche da Pinot, che sicuramente faranno un tempo migliore del mio».

Ieri avevi detto che la tua intenzione era quella di mantenere la maglia rosa, ma ora dici che con Dumoulin sarà difficile
«Voglio tenere la rosa, ovviamente, e non perdere troppo tempo, ma sappiamo tutti benissimo che Tom è uno specialista nelle crono e se vince, bene, ma aspettiamo a vedere cosa succede domani».

Come vedi la forma dei tuoi rivali dopo il Blockhaus?
«Molto dipenderà da domani. Dumoulin ha mostrato di andare molto forte in salita, mi ha davvero sorpreso. È salito regolare e ha fatto un’eccellente performance».

Nibali è andato peggio del previsto?
«Nibali è ancora lì. È un grande combattente e in qualsiasi momento può attaccare, dobbiamo essere sempre attenti, non ha perso molto tempo»

Molti dicono che tu e lui non siate proprio in simpatia, cosa rispondi?
«Siamo stati sempre rivali e ho sempre avuto massimo rispetto per lui. Lo considero un rivale come Froome o Contador, ma con qualcuno si può avere più simpatia che con altri».

La sua squadra non è forte come la tua, non credi possa essere un punto decisivo a tuo favore?
«La mia squadra è molto forte, sono fortunato ad averla. Stiamo facendo una grande stagione e questo mi riempie di orgoglio».

Pensi che i tuoi compagni specialisti della crono, come ad esempio Amador, domani conserveranno le forze per aiutarti nelle successive tappe?
«Non so cosa faranno gli altri. Dovete chiedere al DS, credo che un paio potranno andare a tutta e altri più tranquilli».

Come vedi la crono di domani?
«Serve tanta potenza, bisogna andare regolari e senza fratture. Il percorso è molto netto, bisogna essere concentrati e pedalare sempre al massimo. Sicuramente vincerà uno degli specialisti».

Quanti secondi pensi di perdere?
«Mi sento bene, ma non sono uno specialista. Non saprei dire una previsione di secondi o minuti. Domani avremo la risposta».

Quando Contador ha provato la doppietta Giro-Tour si è preparato come se fossero un’unica corsa. Anche tu?
«La preparazione è stata impostata come una singola corsa, di sei settimane, tuttavia ora siamo qui e solo quando abbiamo finito col Giro penseremo al Tour».

Qual è il segreto della Colombia, che sforna così tanti talenti?
«In realtà non sono così tanti in relazione agli abitanti, ma alcuni sono molto forti. È un buon momento per il ciclismo colombiano, la nostra generazione è piena di buoni corridori forti e speriamo di crescere ancora perché noi siamo venuti fuori da soli. È importante coltivare e seguire i giovani talenti e serve massimo impegno da tutti coloro che sono coinvolti in questo mondo».

Lo sapevi che il Nobel per la Letteratura, Gabriel Garcia Marquez, ha fatto l’intervista più lunga a un vincitore della Vuelta a Colombia, Ramon Hoyos?
«No, non lo sapevo. Lui è stato il più grande della letteratura ed è un grande orgoglio per noi colombiani. Abbiamo tanta brava gente, che vale tanto e con mille peculiarità, ci sono tante persone molto intelligenti e diverse invenzioni importanti sono arrivate dalla Colombia. Abbiamo artisti e atleti famosi. Tutto questo mi rende orgoglioso e vi invito a visitare il nostro paese. In TV fanno vedere solo sparatorie e crimine e i turisti non vogliono venire, ma sono cose che sono successe anche 20 anni fa. Noi abbiamo Falcao, Shakira, James Rodriguez, Carlos Vives…».

E in merito alla caduta di ieri?
«Trasmettete a tutti il rispetto dei ciclisti, perché ci sono tanti automobilisti e motociclisti che in strada non ci rispettano. Ieri c’è stato l’ennesimo oltraggio. Abbiamo sofferto un dolore immenso per la perdita del nostro caro amico Scarponi, ha lasciato un grande baratro nel mio cuore, voglio lanciare questo messaggio alle persone che ci hanno ferito. È triste vedere che non viene fatto niente per evitare queste tragedie, ci sono troppe persone sconsiderate che non ci rispettano. Abbiamo bisogno dell’aiuto anche della stampa».

Come fermare questo flagello?
«Con una campagna di sensibilizzazione con tutti i mezzi possibili sui media, sui mezzi pubblici e in strada. Aiuterà a essere vista da tutti: chi pratica il ciclismo e chi non lo segue».

Da Foligno, Diego Barbera per tuttobiciweb.it
http://www.tuttobiciweb.it/2017/05/15/10...o-giro-100
 
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