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Giro d'Italia: RaiSport, 200 ore di diretta
#1
Giro d'Italia: RaiSport, 200 ore di diretta
Duecento ore di diretta per tre settimane di corsa, una media di quasi dieci ore per tappa, per raccontare tutto, ma proprio tutto. È grande l'impegno di RaiSport per il Giro che scatta domani da Herning. Ogni giorno si comincerà con i collegamenti in Mattina Sport e con Si Gira, condotto da Marino Bartoletti con Gigi Sgarbozza e Paolo Belli. Poi la lunga diretta della tappa con il commento di Francesco Pancani e Davide Cassani e con gli interventi di Andrea De Luca e Paolo Savoldelli in moto, quindi il Processo affidato ancora una volta ad Alessandra De Stefanio che sa.à affiancata da Beppe Conti e Silvio Martinelli. Per finire i classici appuntamenti con TGiro e GiroNotte.

tuttobiciweb.it
 
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#2
Giro in tv: Rcs parla di 350.000.000 di telespettatori, ma in Italia sono solo 900.000
C’era grande attesa per i primi dati Auditel del Giro d’Italia, i dati non sorridono particolarmente alla corsa rosa, ma è comprensibile poiché la cronometro individuale non è sicuramente il tipo di gara adatta per la spettacolarità e l’auditel allora non può non risentirne. Non particolarmente positivo l’inizio di “Si Gira” che non dipende dal tipo di tappa, ma solo dal tipo di format proposto, per la trasmissione di Marino Bartoletti 337.000 spettatori per uno share del 5,51%.

Come dicevamo, non particolarmente buono neppure l’audience della diretta della prima tappa, su Rai Tre l’hanno infatti seguita 688.000 spettatori per uno share del 6,38% e, attenzione attenzione, il finale di tappa su Rai Due ha registrato un ascolto medio di 597.000 spettatori con uno share del 4,69%. Questi dati non sono sicuramente incoraggianti, soprattutto per un prodotto che tra diritti e produzione costa circa 6.000.000 di €. Questi numeri fanno a pugni con il comunicato di Rcs Sport in cui parla di 350.000.000, si avete letto bene 350 milioni, di spettatori potenziali. Cosa vuol dire “spettatori potenziali” ? Che tutta l’Italia, cioè 55.000.000 di persone guardano il Giro d’Italia ? Impossibile ! Se il rapporto del resto del mondo è lo stesso dell’Italia e cioè 1 a 55 gli spettatori reali di questo Giro nel mondo saranno poco più di 6.000.000, non male, ma nulla a che vedere con i 350.000.000 millantati da Rcs.

ciclismo-online.it
 
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#3
Dati auditel di Domenica:
Rai 3: 555.000 spettatori durante la tappa (share 3.43%) e 846.000 nell’ultima parte (5.73%)
Rai Sport 2: gli spettatori sono stati 317.000 con il 2,14% di share.
 
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#4
GIRO IN TV/4: Giro mai così in basso. Solo 401.000 spettatori (3,39%) per la tappa, il "Processo" al 2,84% (273.000 spettatori)
A dire il vero per oggi avevamo preparato un altro pezzo, ma quando abbiamo letto, e riletto perché non ci credevamo, i dati Auditel del Giro d’Italia abbiamo deciso di cambiare argomento e puntare l’indice sui dati d’ascolto che stanno piangendo come non mai. Su Rai Due, il Giro d’Italia è stato seguito da solo 401.000 spettatori con uno share del 3,39%, mentre “Il Processo alla Tappa” ha totalizzato 273.000 spettatori per uno share del 2,84 %.

Questi numeri, per chi ha una minima conoscenza dell’Auditel ed è in grado di valutare l’ordine di grandezza, sono disastrosi, soprattutto se si tiene conto che hanno totalizzato molto meno di quanto abitualmente fa un telefilm, ma che il Giro non costa come un telefilm: alla RAI la corsa rosa costa circa 6 milioni di euro.

Non ci sorprende che i dati siano questi, lo stiamo ripetendo da tempo e lo abbiamo pronosticato non più tardi di ieri: il ciclismo, così come è proposto dalla RAI non va bene. Basta guardare il panorama televisivo, capire cosa il pubblico ricerca e per comprendere che questo prodotto non può avere successo e non riuscirà mai a muovere grandi numeri, eccezion fatta, forse, per le grandi tappe di montagna.

Angelo Zomegnan, tempo fa, invocava l’intervento di Aldo Grasso per portare nuove idee al prodotto ciclismo in TV, noi crediamo non sia necessario e che sia sufficiente eliminare tutte le banalità di cui questo Giro targato RAI è pieno zeppo, che sia necessario alzare i ritmi della trasmissione (soprattutto nel Processo) e dare nuova verve.

Basta con il trito e ritrito Davide Cassani, basta con l'irritante buonismo di Alessandra De Stafano, basta con il funereo Marino Bartoletti, basta con Nazareno Balani: basta con il vecchio, anzi, basta con il giovane (di età) vecchio (di mentalità) Auro Bulbarelli.

ciclismo-online.it
 
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#5
Citazione:Basta con il trito e ritrito Davide Cassani
:ODohFacepalm

io non so neanche se il processo fa su rai3 o raisport ...Asd
 
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#6
(10-05-2012, 04:33 PM)SarriTheBest Ha scritto: GIRO IN TV/4: Giro mai così in basso. Solo 401.000 spettatori (3,39%) per la tappa, il "Processo" al 2,84% (273.000 spettatori)
A dire il vero per oggi avevamo preparato un altro pezzo, ma quando abbiamo letto, e riletto perché non ci credevamo, i dati Auditel del Giro d’Italia abbiamo deciso di cambiare argomento e puntare l’indice sui dati d’ascolto che stanno piangendo come non mai. Su Rai Due, il Giro d’Italia è stato seguito da solo 401.000 spettatori con uno share del 3,39%, mentre “Il Processo alla Tappa” ha totalizzato 273.000 spettatori per uno share del 2,84 %.

Questi numeri, per chi ha una minima conoscenza dell’Auditel ed è in grado di valutare l’ordine di grandezza, sono disastrosi, soprattutto se si tiene conto che hanno totalizzato molto meno di quanto abitualmente fa un telefilm, ma che il Giro non costa come un telefilm: alla RAI la corsa rosa costa circa 6 milioni di euro.

Non ci sorprende che i dati siano questi, lo stiamo ripetendo da tempo e lo abbiamo pronosticato non più tardi di ieri: il ciclismo, così come è proposto dalla RAI non va bene. Basta guardare il panorama televisivo, capire cosa il pubblico ricerca e per comprendere che questo prodotto non può avere successo e non riuscirà mai a muovere grandi numeri, eccezion fatta, forse, per le grandi tappe di montagna.

Angelo Zomegnan, tempo fa, invocava l’intervento di Aldo Grasso per portare nuove idee al prodotto ciclismo in TV, noi crediamo non sia necessario e che sia sufficiente eliminare tutte le banalità di cui questo Giro targato RAI è pieno zeppo, che sia necessario alzare i ritmi della trasmissione (soprattutto nel Processo) e dare nuova verve.

Basta con il trito e ritrito Davide Cassani, basta con l'irritante buonismo di Alessandra De Stafano, basta con il funereo Marino Bartoletti, basta con Nazareno Balani: basta con il vecchio, anzi, basta con il giovane (di età) vecchio (di mentalità) Auro Bulbarelli.

ciclismo-online.it

Purtroppo è tutto verissimo quello che si dice in questo articolo.
Il fatto è che,secondo me,anche confezionando il prodotto in diversa maniera,dubito che per le tappe di inizio di Giro,i dati auditel possano migliorare.
C'è anche da dire,che con la nuova configurazione dei palinsesti televisivi,mi riferisco all'avvento del digitale ed al già consolidato satellitare,"rubare" telespettatori ad una tappa completamente piatta,commentata fin dai -100km,non è che ci voglia molto.
Quindi,ridimensionerei un pochino,la defaillance.
Aggiungo:l'italiano,è un calciofilo!
Tutte le altre discipline,sono abituate a soffrire.
Dispiace che il tentativo di crescita ed internazionalizzazione del prodotto Giro d'Italia,venga stroncato da numeri e cattivi giudizi,però non vedo come si possa rendere più accattivante,una prima settimana di un Gt,in una nazione di pigroni e ricchioni col culo degli altri.

Come detto sopra,le banalità ed in certi casi,la mancanza di appeal vengono spesso surrogate con delle incredibili dimostrazioni di ignoranza,incompetenza e totale scarsità di tempistica televisiva.
Gli sforzi sono decisamente enormi,sia per quanto i numeri,che gli inviati al seguito.Ciò non presuppone che un tale spiegamento di forze,sia per forza sinonimo di qualità.

Accoppiare Bartoletti e Sgarbozza,è un insulto verso ogni singolo telespettatore.
Lasciare la De Stefano,senza pranzo e sola su un palco,come se si trattasse di Verissimo o Pomeriggio Cinque,facilita il compito,a chi,dopo essersi sorbito una tappa di 200 km pianeggianti,non ne può più di "sentire" il già detto e ridetto.
Mandare puntualmente,inviati ad intervistare corridori internazionali,senza che i primi conoscano alcuna lingua straniera,mette rabbia e vergogna,a diverse migliaia di giovani neo-laureati o vecchi laureati,capaci di intendere e di volere anche lingue non autoctone,costretti invece a campare a 600€ mensili,lavorando nei call center (ogni riferimento a persone reali che scrivono su questo forum,è del tutto casuale Asd)
Potrei continuare ma non ho tempo per scrivere le cose brutte!:D
 
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#7
Mah, a me pare che qui si stia esagerando....... L'unico motivo è che il ciclismo il non interessa più alla maggior parte della gente, che ormai vive praticamente solo di calcio......
Queste tappe, a dire la verità, non stimolano molto la gente a seguire il giro , infatti sinceramente anch'io faccio fatica a guardarmi queste tappe piatte da 50,60 km al traguardo e credo che i dati auditel cresceranno quando si arriverà sulle grandi saite.....
Non condivido quanto detto nell'articolo: a mio modesto parere "Si gira" è un programma simpatico, divertente ed in alcuni tratti interessante, trovo Marino Bartoletti capace, Sgarbozza simpatico e divertente e sinceramente Paolo Belli a volte mi strappa anche qualche risata.
La De Stefano solitamente non mi piace ma in questo inizio giro secondo me sta gestendo molto bene il processo, a differenza degli altri anni in cui parlavano di tutto tranne che di ciclismo......
E per finire mi permetto di dire che chi ha scritto questo articolo dovrebbe vergognarsi per quanto scritto su Cassani, che è l'unico che forse avvicina la gente al ciclismo....
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Micheliano59
#8
(10-05-2012, 06:55 PM)Akr Ha scritto: Accoppiare Bartoletti e Sgarbozza,è un insulto verso ogni singolo telespettatore.

Sgarbozza lo usassero come personaggio comico, (invece che cercare di renderlo serio, cosa che non sarà mai, dato che non sa nemmeno parlare in italiano), sarebbe in grado di mandare avanti cinque ore di trasmissione da solo Asd


 
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#9
(10-05-2012, 08:00 PM)Micheliano59 Ha scritto: E per finire mi permetto di dire che chi ha scritto questo articolo dovrebbe vergognarsi per quanto scritto su Cassani, che è l'unico che forse avvicina la gente al ciclismo....

Difatti quella parte di li,è una grandissima stronzata.
Se noti,non l'ho neanche presa in considerazione nel mio j'accuse.
 
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#10
Ohi ohi... ma 350'000'000 spettatori per una corsa in maggio? Ma dai, cosa ci si aspetta? 350kk di spettatori sono il 2% della popolazione MONDIALE e va considerato in primis che solo nei paesi con l'ISU più alto gira la televisione e la voce del Giro. Quindi il numero di spettatori già si riduce parecchio. Poi, enorme errore, è la non considerazione del fatto che non è che esista una televisione (quindi un ascolto) per persona, ma uno per FAMIGLIA! Quindi il dato della spettabilità degli ascolti va ulteriormente frazionato. Poi cosa ci si può aspettare da qualche tappa pianeggiante? Pure io, per un motivo o per l'altro, me le sono perse ma che ci devo fare, la gente a maggio lavora tutto il giorno e i giovani vanno a scuola (nel mio caso fino a tardi, quindi non ho nemmeno la facoltà di decidere se vedere il Giro o no). E poi mi spiegate che c'entrano Cassani la De Stefano? Sono due lavoratori che a me piacciono parecchio, l'uno ha il vero senso del ciclismo e legge molto bene la corsa, mentre la De Stefy ha i suoi risaputi difetti; ma credo che nonostante tutto vada reputata come una brava intevistratrice/commentatrice. Altro fattore da considerare, quest'anno sono 200 ore di diretta, perciò è anche ovvio che la media degli ascolti scenda (anche perché - l'ascoltatore medio - cosa se ne fa di 100km inutili di una tappa pianeggiante????), trasmettendo gli ultimi 20km questa si impennerebbe, poi non sta a me fare i grafici per decidere a cosa optare.
E, OT, che qualcuno mandi in rovina il calcio, perché proprio non si può vedere né sentire, ma per i calciatori e i fan del calcio lo schifo sembra essere diventata abitudine e normalità...

(scusate la terribile sintassi; ma sono di fretta)
 
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#11
Bisognerebbe confrontare i dati del Giro di una decina d'anni fa e quelli di oggi negli ultimi 20-30km (o comunque nello stesso periodo di trasmissione) per far sì che si possa fare un confronto più preciso possibile: a naso però direi che siamo un po' in calo. E dico "un po'" per non sbilanciarmi troppo...

Sinceramente anche l'ascoltatore non medio cosa se ne fase di 100km piatti: eppure quelli del Tour io li seguo abbastanza attentamente, quelli di queste prime tappe... un po' meno. Non so come mai, mi attirano poco; e comunque comincio a seguire solo quando metto Eurosport.
Boh, non so come mai: bisognerebbe spingere un po' l'acceleratore, fare un po' di dibattiti, creare anche qualche polemica. Un po' di pepe. Cioè, in pratica è il messaggio principale dell'articolo.

Di questa situazione non ho granchè voglia di dilungarmi a parlarne, e faccio solo un piccolo esempio marginale: il tizio di internet. Io non so se seguite Speciale Calciomercato di Sky, ma il loro tizio di internet è Faina: un mezzo scemo che spara minchiate e ti fa far qualche risata, ma sopratutto che interpreta perfettamente il suo ruolo. Noi siamo passati da Plastina detto piastrina, uno dei personaggi più inutili del Giro da 10 anni a questa parte, a uno che quando chiacchiera mi vien voglia o di dormire o di toccarmi (in senso scaramantico, ovviamente: non so, quel tono di voce mi sa tanto di portar sfiga... Asd ). Ora, non dico di ricalcare Faina, ma più verve è necessaria per un ruolo del genere. Ecco, questa piccolezza per me esemplifica e riassume perfettamente tutto il discorso che è stato fatto nell'articolo...

(10-05-2012, 06:55 PM)Akr Ha scritto: Mandare puntualmente,inviati ad intervistare corridori internazionali,senza che i primi conoscano alcuna lingua straniera,mette rabbia e vergogna,a diverse migliaia di giovani neo-laureati o vecchi laureati,capaci di intendere e di volere anche lingue non autoctone,costretti invece a campare a 600€ mensili,lavorando nei call center (ogni riferimento a persone reali che scrivono su questo forum,è del tutto casuale Asd)
Potrei continuare ma non ho tempo per scrivere le cose brutte!:D

Può esser che anche loro sian laureati. Asd
E magari nel loro CV avevan scritto "Lingua inglese: ottima conoscenza scritta, ottima conoscenza orale". Asd
Guarda, io ti vorrei come intervistatore nel dopo corsa solo per poter aprire un post nelle altre figure e poterti sfottere all'infinito, arrivando addirittura a dire "rimpiango Piacente al posto di 'sto rincitrullito"... Asd Asd Asd

ps: Magrini Heart > Cassani Sisi
 
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#12
(11-05-2012, 05:54 AM)SarriTheBest Ha scritto: Può esser che anche loro sian laureati. Asd
E magari nel loro CV avevan scritto "Lingua inglese: ottima conoscenza scritta, ottima conoscenza orale". Asd
Guarda, io ti vorrei come intervistatore nel dopo corsa solo per poter aprire un post nelle altre figure e poterti sfottere all'infinito, arrivando addirittura a dire "rimpiango Piacente al posto di 'sto rincitrullito"... Asd Asd Asd
Io già rimpiango di essere nato e cresciuto in questo paese,non mi faresti alcun effetto!
Ad esempio ieri,la prima domanda da fare a Cavendish,era:
"ma le tette di tua moglie,sono belle come in foto"? Asd

I love you Peta!

 
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#13
comunque non capisco perché si continui a calcolare lo share del ciclismo su rai3 (rai2)...non dovrebbero sommare i dati di rai3 con quelli di raisport2?
ovvio che se conti quelli di rai3 avrai dati minori

così come dovrebbero tener conti di chi segue sul web

aggiungo che, ripeto non so dove danno il processo..forse rs2?, (se non sbaglio) io ho un solo apparecchio per il digitale e ce l'ho in camera...se sto seguendo il Giro in cucina non ci penso neanche ad andare ad accendere la tv della camera solo per vedere il processo
questo per dire che imho se lo facessero su rai3 sarebbe un pelino più seguito

stessa cosa dicasi di Giro di sera o come si chiama/'va che non ho idea neanche se esista ancora, su rai3 sarebbe per me un appuntamento fisso da seguire
 
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#14
Io ho solo una cosa da dire: la persona che intervista i corridori a fine tappa (di cui non ho ancora capito il fottuto nome) è a dir poco IMBARAZZANTE (e scusate la scrittura aggressiva :D ). Rendiamoci conto che è assolutamente ignorante di inglese, sa formulare due domande in croce e, addirittura, non sa fare una traduzione simultanea di frasi che sono a dir poco basilari!
 
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#15
Antonello Orlando si chiama il tizio e comunque è oro colato rispetto ad il suo predecessore mr:"Before maglia bianca, now maglia rosa"...
 
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#16
(11-05-2012, 10:50 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Antonello Orlando si chiama il tizio e comunque è oro colato rispetto ad il suo predecessore mr:"Before maglia bianca, now maglia rosa"...

Su questo devo dire che hai ragione, però qualcuno di meglio potrebbero trovarlo!
 
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#17
Il fatto è che Antonello Orlando,è una colonna portante della redazione sportiva di radio 1.
Come evidenziato da molti,il problema è proprio linguistico.
Stanno portando avanti questa grandissima politica del Giro come Brand.Soldi,sponsor e partnership internazionali.Partiremo sempre più spesso dall'estero.C'è voluto un miracolo,per eliminare dalla diretta del dopo corsa,una persona veramente fastidiosa per la sua ignoranza ciclistica e non solo,come Piacente,adesso dopo tutto quel popò di roba,mi vai a prendere una storica voce radiofonica,me la sputtani in Tv (per chi ne capisce un pò,i tempi televisivi e quelli radiofonici,non sono proprio la stessa cosa) e non ti poni come prerogativa principale il plurilinguismo di colui che sarà a contatto con gente proveniente da tutte le parti del globo.
Devono ringraziare il cielo,che l'italiano,in gruppo e fra i corridori è una lingua molto parlata e conosciuta,altrimenti sai che "stillicidio di emozioni" (cit.)
Ieri,non so chi ha sentito l'intervista ad Intxausti,non so chi fosse,di sicuro nè De Luca,nè Orlando,ma dopo le domande in italiano e le risposte in uno spagnolo che più elementare non si può,la traduzione di questo individuo,è stata una roba insopportabile.Tutta legata alla sua fantasia,neanche per sbaglio ha riportato letteralmente,le risposte del corridore Movistar.
Gli organizzatori del Giro,che tanto spingono per l'internazionalità,dovrebbero cominciare a pretendere una produzione televisiva più consona a questa "mission".
 
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