SONO DOTATO, MA NON SONO ROCCO
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A Ponferrada tra spagnoli e colombiani è dura.
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IL CICLISMO è CREDIBILE XD
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IMO, è più adatta Ponferrada di Firenze per il Vincenzone...
Però magari il prossimo anno non farà la vuelta e non arriverà adeguatamente preparato al mondiale.
E se non lo vince in questi 2 anni, non lo vince più
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Pensare al Mondiale dell'anno prossimo è un po' presto, aspettiamo e vediamo come va questo...
Il Tour è la corsa più importante del Mondo e Vincenzo, che è tra i corridori più forti, deve farlo per provare a vincerlo. Se poi non ce la fa pazienza, ma non bisogna essere provinciali e legarsi solo al Giro, lo farà uno degli anni seguenti e intanto uno ce l'ha già in saccoccia...
Doppietta Giro-Tour non se ne parla. Nibali non è un campionissimo, non può concedere questo vantaggio a Froome, Contador e Quintana.
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GIORNALISTA MALGIOGLIO
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Comunque Ponferrada tanto più duro del Mondiale di Firenze non è, ci sono un paio di km in più in salita, ma le ascese sono meno dure di quella di Fiesole...
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Sarebbe molto bello ma, come dice Hiko, Nibali non è un campionissimo come lo era Pantani (purtroppo non esiste controprova ma aveva un recupero talmente fuori dal comune che avrebbe potuto vincere pure la Vuelta nel 1998) e non ce lo vedo a fare doppietta Giro-Tour.
Nell'entusiasmo post-Giro anche io avevo parlato della doppietta ma a mente fredda la trovo impossibile per Nibali.
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Crono di 46 Km piatta fino al chilometro 33, poi salita di 4ª in Piemonte tutto questo, alla 12ª tappa.
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Proseguono la strada tracciata con la crono di Saltara, bella crono nelle colline cuneesi
Barbaresco-Barolo: sarà una cronometro ubriacante
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Devi considerare comunque che è l'unica crono individuale (escluso cronoscalata). E' vero che l'inizio è molto piatto, però il finale è tortuoso e tecnico e inciderà anche quello...
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Mi pare tiri un po' all'insù tutta la prima parte comunque.
A parte tutto ci vogliono le gambe...
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Sento puzza di un nuovo arrivo di tappa a Montevergine di Mercogliano (sarebbe il quinto in 13 anni).
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In effetti Montvergine la fanno ogni tre anni...
Ma dove la inserirebbero? Subito dopo la tappa pugliese (che a questo punto non è più cronosquadre) e nella tappa precedente quella dell'arrivo a Foligno?
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Al sud non ci sono altre salite oltre a questa? Non per forza dure, vanno bene salite simili a questa, che ci stanno nella prima settimana di un GT.
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(19-09-2013, 01:57 PM)Pagliarini Ha scritto: Una crono di 46 km
Mi piace che abbiano ricominciato a mettere crono disegnate come Dio comanda...
Visto che il Giro è disegnato in memoria di Pantani potevano farlo sul Gran Sasso l'arrivo in salita al sud...
L' ultima volta al Gran Sasso, vedevamo l' ultimo km di Pantani solo con le telecamere fisse....
E la Sila manca dal 1985...
ma la Rcs preferisce tornare di nuovo a Montevergine...
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Monte Grappa, ecco la cronoscalata
Nella storia un solo altro arrivo sulla montagna sacra
Niente Treviso nel Giro d’Italia numero 97? Niente paura, gli arrivi nella Marca nel 2014 saranno due. Il primo il mercoledì 28 maggio a Vittorio Veneto nella tappa che parte da Sarnonico, in Trentino. Il secondo è da leccarsi i baffi, perché venerdì 30 maggio c’è la cronoscalata Bassano-Monte Grappa. Se la vetta sacra alla patria è divisa tra il Trevigiano, il Bellunese e il Vicentino, di sicuro c’è che dove arriveranno i girini - cioè in piazzale Milano - è provincia di Treviso. Così come il sacrario e il rifugio sono sul suolo del comune di Crespano del Grappa a poca distanza dalla Caserma Milano e la galleria Vittorio Emanuele. La cronoscalata del Grappa arriva a due giorni dalla fine di un Giro che si annuncia molto selettivo. Già, perché, dopo la partenza il 10 maggio da Belfast, la Corsa Rosa affronterà numerose salite selettive come il Monte Carpegna, in Emilia Romagna, per celebrare i dieci anni della morte di Marco Pantani. Ma gli ultimi giorni si annunciano davvero terribili. Il 22 maggio c’è la cronometro Barbaresco-Barolo, il giorno dopo la Fossano-Rivarolo e sabato l’arrivo sul Santuario di Oropa dove Pantani fece faville. Domenica 25 maggio tappone in Lombardia. Quindi, dopo il giorno di riposo del 26 maggio, martedì 27 maggio è previsto il tappone della Val Martello. Eccoci in terra trevigiana il 28 maggio con il ritorno della carovana rosa a Vittorio Veneto (passaggio sul Muro di Ca’ del Poggio) dopo il gran finale del 1988 che incoronò Andrew Hampsten, primo vincitore americano di un Giro d’Italia. Il 29 maggio si ricomincia a salire con la Belluno-Panarotta, nei pressi di Levico Terme. Il 30 maggio si salvi chi può con la cronoscalata Bassano-Montegrappa lungo le strade della Grande Guerra. Ma non finisce qui, perché sabato ritorna il mostro dello Zoncolan dopo le scalate di Passo Pura e Casera Razzo. Domenica la passerella finale da Gemona del Friuli a Trieste. Il Giro d’Italia verrà presentato il 7 ottobre a Milano.
L’edizione numero 97 della gara a tappe più cara agli italiani ha una forte connotazione trevigiana anche grazie alla famiglia Pinarello, sponsor della manifestazione. Una rivincita dopo la tappa del 16 maggio, la Longarone-Treviso, corsa sotto il nubifragio dal primo all’ultimo chilometro.
È la seconda volta dal 1909 che il Giro d’Italia propone un arrivo sul Monte Grappa. La prima avvenne nel 1968 proprio il 30 maggio con la vittoria di Emilio Casalini (Faema) che staccò addirittura Eddy Merckx di 46” e Gabica di 51”: la maglia rosa venne vestita da Michele Dancelli che però dovette cederla due giorni dopo a Merckx che vinse il suo primo dei cinque Giri d’Italia. Casalini percorse i 131 chilometri alla media di 31,385 chilometri all’ora.
L’ultimo passaggio sul Grappa avvenne tre anni or sono, il 22 maggio, nella tappa Ferrara-Asolo quando venne affrontato lungo la «Salita degli arditi». «Vinse Nibali dopo una discesa a rotta-di-collo» ricorda il nostro collega e allora inviato Toni Frigo che seguì la tappa con Daniele Ferrazza, l’ex sindaco (e ora giornalista del Mattino di Padova) che portò il Giro ad Asolo «fu la rivincita dopo il fallimento della tappa de L’Aquila. La vittoria servì per spianare il successo finale al compagno di squadra Ivan Basso».
di Sandro Bolognini, da La Tribuna di Treviso
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