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Giro d'Italia, a La Spezia vince Formolo. Aru e l'Astana molto attivi, male Uran
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News 
Giro d'Italia, a La Spezia vince Formolo. Aru e l'Astana molto attivi, male Uran

[Immagine: 2_0207523_1_thumb2.jpg]
Davide Formolo festeggia il suo primo successo in un Grande Giro - © bettiniphoto

L'ultima tappa ligure regala agli appassionati di ciclismo uno spettacolo che quest'anno nelle corse importanti non si era ancora visto. I 150 chilometri che hanno portato il gruppo da Chiavari a La Spezia sono stati condotti ad un ritmo frenetico, quasi 40 km/h la media finale nonostante i 3200 metri di dislivello, e ricchi di capovolgimenti di fronte. A trionfare è il giovanissimo Davide Formolo, che a 23 anni non ancora compiuti coglie il suo primo successo in carriera. Un successo di gambe e di testa, Formolo è stato l'unico dei componenti della fuga iniziale a non essere raggiunto dal gruppo e ha costruito il suo successo non nella salita finale ma nei chilometri di pianura immediatamente precedenti. Dietro di lui la volata del gruppo inseguitore è stata vinta da Simon Clarke, nuova maglia rosa dopo il crollo di Michael Matthews.

Nei primi chilometri diversi tentativi di fuga, quella buona dopo circa venti chilometri dal via e comprendente, tra gli altri, Esteban Chavez, Simon Clarke (Orica), Dario Cataldo, Andrey Zeits (Astana), Davide Formolo (Cannondale), Giovanni Visconti (Movistar), Salvatore Puccio, Kanstantsín Siutsou (Sky) e Roman Kreuziger (Tinkoff). La fuga prende al massimo una decina di minuti di vantaggio e stupisce che le squadre dei big lascino andare una fuga che al suo interno ha il vice-capitano della squadra di Alberto Contador. Altrettanto incomprensibile è il fatto che il gruppo nella prima parte della tappa venga tirato proprio dalla Tinkoff. Il gruppo dei fuggitivi perde pezzi in salita (che poi spesso riescono a riagganciarsi in discesa) mentre all'inizio del Passo del Termine, secondo GPM di giornata e a circa 50 chilometri dall'arrivo, è l'Astana di Fabio Aru che decide di prendere in mano l'inseguimento e gli effetti sono devastanti. Perdono contatto in molti, tutti i velocisti, la maglia rosa Michael Matthews e diversi outsider per la classifca, come Hesjedal, Pirazzi e Intxausti. Il vantaggio dei fuggitivi si assottiglia rapidamente.

A poco meno di venti chilometri dall'arrivo, intorno al primo passaggio sul traguardo, il giovane veronese della Cannondale capisce che il gruppo sta rinvenendo e decide di provare ad andarsene da solo. Attacca in pianura e, una volta cominciata la salita di Biassa, incrementa il suo vantaggio e contiene il ritorno del gruppo, vincendo con 22" di vantaggio. Visconti e Moinard avevano provato in un secondo momento a raggiungerlo ma hanno perso l'attimo buono. Non perde l'attimo invece Fabio Aru che dopo aver "spremuto" i compagni prova ad attaccare: Alberto Contador e Richie Porte reagiscono prontamente, Jurgen Van den Broeck stringe i denti e prova a rimanere attaccato ma non riesce a seguire il ritmo, Rigoberto Uran non riesce nemmeno ad accennare una reazione ed è questa, insieme alla vittoria di Formolo, la notizia della giornata. Il colombiano paga 42" da Aru, Contador e Porte, oltre a perdere il compagno Gianni Meersman, in difficolta già sulla prima salita e ritiratosi. Domani i 156 chilometri da La Spezia all'arrivo in salita dell'Abetone, ascesa non difficilissima (17,3 km al 5.4% di media) ma che potrebbe farsi sentire dopo le fatiche di oggi.
 
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