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Paris-Roubaix - 2021
Però ci sono sconfitte e sconfitte. Un conto è essere esplosi malamente o non aver neanche provato a seguire gli attacchi come ha fatto quello che teoricamente sarebbe il suo sfidante; un conto è perdere in volata dopo aver fatto la corsa per decine e decine di km con gli altri "tranquillamente" a ruota.

Certamente fa male, certamente è sempre una sconfitta, ma i dettagli da limare per arrivare alla vittoria sono molti meno. E, inoltre, non sempre si troverà contro un Asgreen in stato di grazia o quello che ha dovuto sfidare ieri (qua quantomeno lo spererei, anche se i limiti ormai non so quali possano essere).

Tra l'altro è passato inosservato che, dopo ieri, ha finalmente una top 10 in tutte le grandi corse di un giorno di un certo chilometraggio (mancherebbe Plouay, ma chi se ne frega).


Ho visto ora che Paruzzo mi ha ninjato Asd
 


[+] A 3 utenti piace il post di samuxsafe
Avete ragioni entrambi.. Forse è proprio perché lui fa sempre la corsa vederlo poi perdere ad Harrogate, il Fiandre da Asgreen e la Roubaix da Colbrelli brucia particolarmente

E ci si chiede se alla fine riuscirà a mettere in carniere quanto merita Asd cioè 4 Roubaix 4 Fiandre 4 Amstel 3 Mondiali come minimo, Liegi, Sanremo giusto per il nome ecc
 
Chiarisco meglio il concetto. Quando parlo di fenomeno epocale non parlo di Sagan, Van Aert,Boonen, ma mi riferisco a Merckx De Vlaeminck,allargando un po Kelly e Cancellara. Non ho detto che non lo possa diventare ma semplicemente mi sarei aspettato che fosse più avanti nel percorso. Mi sarei aspettato che sul pave' una volta uscito con 10 metri di vantaggio su Colbrelli e Vermeersch in diverse curve lo vedessero all'arrivo
 
Trovo la parabola di Colbrelli senza senso, ma preferisco non pormi eccessivi dubbi e godermi il successo italiano alla Roubaix. In fin dei conti è stata un'edizione stranissima, in top 20 ci sono un sacco di nomi impronosticabili alla vigilia.
Lo stesso Boivin, se non si fosse spalmato nel finale, credo che se la sarebbe giocata alla pari o quasi con in 3 davanti. E appunto la prestazione di un (quasi) esordiente come il canadese, che a differenza di Sonny davvero è sbucato dal nulla*, mi rende meno "no sense" la prestazione di Colbrelli.
E' stata un'edizione strana perchè oltre alla pioggia tutti si aspettavano il duello VDP-WVA, ma per motivi diversi entrambi non mi sono sembrati al 100% (zero o quasi preparazione per uno, lingua di fuori in questo finale di stagione per Wout). Anche la Deceunick aveva una formazione spaziale, ma sono stati sfortunatissimi con un sacco di forature in momenti chiave. Anche lo stesso Stuyven sembrava in palla, ma è stato cecchinato, o viceversa, da Rowe.

Non se n'è parlato ma mi ha sorpreso tantissimo Rutsch, la regia se lo è scordato ma spesso in riprese dall'alto lo si vedeva, ha fatto un sacco di Km in solitaria e ad un certo punto era a soli 10/15" dal gruppo VDP/Colbrelli. 

Vermeersch bel talento, penso che lo vedremo spesso davanti qui. Ancora più no sense che un corridore così partecipi ai mondiali U23.



*Da giovanissimo me lo ricordo abbastanza promettente, infatti a 23 anni diversi piazzamenti in classiche minori al nord.
 


[+] A 1 utente piace il post di Jussi Veikkanen
Il Treck che era nel gruppo con MvdP nella foresta e poi si è schiantato era Pedersen, non Stuyven.
 


[+] A 1 utente piace il post di Spalloni
Partendo dal presupposto che qualsiasi valutazione, nel momento in cui corri contro questo Colbrelli, va sospesa (e mi viene da ridere a pensare a cosa abbiamo visto, ma ci sarebbe da piangere)......andrebbe ricordato in che condizioni è arrivato MvdP a questa Roubaix e come stava messo solo una settimana fa.

L'anno prossimo, ad ogni modo, deve essere la stagione del raccolto, con meno pensieri rivolti verso la mtb e gli errori di quest'anno da non commettere più.
 


[+] A 3 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
Comunque Mat deve compiere ancora 27, penso che altre 5-6 stagioni per raccogliere successi come minimo le abbia. Poi nel 2019 era qualcosa di assurdo, mentre nelle ultime due stagioni per vari motivi ha fatico a ritornare a quel livello, ma è comunque stato il miglior corridore da classiche del bienno.

Per quanto riguarda la MTB, farla come nel 2019, in cui gli ha potuto dedicare tutta la tarda primavera-estate ha un senso, però se deve interrompere il blocco di fuori strada per correre il tour, secondo me farebbe bene a concentrarsi solo sulla strada in estate.

EDIT: con questo non intendo che vorrei che lasciasse la MTB, anzi. Però non dedicargli un blocco di tempo ben definito penso che a lungo termine possa essere controproducente
 
Farei qualche battuta sull'Italia che vince tutto nello sport nel 2021, se solo tali battute non avessero frantumato i maroni. Però se vinciamo la Roubaix è veramente finita per tutti, robe che non accadevano da un millennio...
E la vinciamo con Sonny, uno che è sempre stato considerato un perdente di successo, ma che negli ultimi mesi sta facendo robe incredibili, da primo assoluto della classe.
Non sembrava affatto un deb: qualche curva sbagliata, ma per il resto è perfetto in ogni scelta fatta in una gara lunga e con mille insidie. La sua volata è magistrale, ma ancora più iconica rimarrà il ritmo fatto sul carrefour de l'arbre. Ora non si può sperare troppo nel futuro perchè Colbrelli sta oggettivamente attraversando un periodo irripetibile, però almeno questa Roubaix ci consegna una bella vittoria italiana e un corridore che avrà sempre i fari puntati addosso nella regina delle classiche.

Mathieu Van der Poel dà l'ennesima conferma di essere un marziano. Solo che la corsa si rivela veramente ad eliminazione, troppo dura perfino per un fenomeno come lui, soprattutto in questa condizione un po' precaria.
La trenata fatta sul settore di pavé (purtroppo non mi ricordo quale fosse) è impressionante come poche altre cose e ci conferma che è uno che può fare la differenza in ogni corsa e in ogni condizione.

Piange il cuore per Gianni Moscon, che senza la foratura e la conseguente caduta avrebbe ottenuto una vittoria da mettere direttamente nei libri di storia.
Io non sopporto molto la retorica che alcuni corridori con altre teste avrebbero potuto fare chissà cosa, però il trentino è uno dei più grandi what if del mondo del ciclismo. Quando vedi una prova di forza come quella di ieri, come quella di Innsbruck o di Harrogate, vedi un campione con un talento superiore al 99% dei suoi colleghi.
Molto maturo anche nelle interviste post-corsa: non si appella alla sfortuna e all'errore tecnico dell'ammiraglia ma accetta il risultato.

Da ieri ufficialmente iscritto al fan club di Florian Vermeersch. Mi ha esaltato fin dai primi tratti di pavé quando era in fuga a 2 con Eekhoff, vedevo qualcosa di speciale.
Se l'ultima Roubaix bagnata ci aveva fatto scoprire Boonen, chissà che questa non ci abbia fatto scoprire Florian...
 


[+] A 1 utente piace il post di Hiko
Citazione: 
Ora non si può sperare troppo nel futuro perchè Colbrelli sta oggettivamente attraversando un periodo irripetibile, 
 


Però io onestamente non riesco a capire questa posizione, sebbene, a quanto pare, adottata da tanti.

Già fatico a credere a questo mix di qualità e quantità trovata, ma accetto la spiegazione di chi mi dice che tutto questo era nelle corde di un atleta che doveva semplicemente maturare. 
Maturazione piuttosto repentina, ma va bene. 

Lo sforzo di credere, però, in un altrettanto repentina regressione è veramente difficile da sopportare. 
Se si raggiunge, per maturazione, un certo livello, perché ci si dovrebbe rassegnare all'idea di una improvvisa dispersione di tanta eccellenza?
 


[+] A 2 utenti piace il post di Primo della Cignala
E' pieno nella storia del ciclismo di atleti che hanno raggiunto per qualche mese/una stagione picchi notevoli, anche a età avanzata.
Poi per le spiegazioni di come e perché l'abbiano raggiunta non mi ci voglio addentrare, ognuno tragga le proprie conclusioni, anche perché spesso dipendono da caso a caso.

Però spesso dopo tali exploit è seguito un calo abbastanza repentino (anche lì dipende da atleta a atleta). Banalmente ogni stagione non può essere uguale all'altra.
 
Piena non direi.
 
Stephen roche
Vero 28enne
In carriere oltre il 1987..
Ha nei gt
Altre 13 partecipazioni.. un solo podio
Nessuno a gennaio 1987 avrebbe mai scommesso su una sua vittoria in uno dei tre grandi appuntamenti
Figuriamoci la tripletta ..riuscita solo a merckx
 
Comunque Roche aveva già fatto terzo al Tour ed era un corridore di spicco delle brevi corse a tappe.

Poi certo....Carrera, 1987......si può anche fare 2+2.

Ma a 'sto punto possimo citare anche Bjarne Riis.
 
Riis è una barzelletta
D altronde all arrivo del tour la prima cosa che ha fatto.. è stato ringraziare il suo preparatore alchimista
 
Sono d'accordo.

Ma non è l'unica barzelletta qua.
 
  


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