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Giro delle Fiandre 2021
Bellissimo Fiandre,MVDP si e' dimostrato in ogni caso un fenomeno,unico errore oggi partire in volata troppo duro e troppo presto,bastava un dente in meno e 50mt piu' tardi che vinceva lui( ma sono attimi).
Il danese invece ha trovato la settimana della vita,adesso dovra' pretendere e dimostrare di valere per un ruolo da capitano
 
Due volate in due anni, dove sono gli arrivi in solitaria? Questo percorso va rinnovato, serve un Poggio prima di Oudenaarde.

Scherzi a parte, MDVP monumentale fino all'ultimo km, quando ha lasciato ad Asgreen la sua ruota per la volata ed è partito con un rapporto troppo leggero. Poi Kasper ne aveva di più e magari avrebbe perso lo stesso, però...
Il danese ha sorpreso in ogni momento: scatta ai -100 e sembra un gregario di Alaphilippe, resiste sui muri con il suo passo, recupera dopo il Kwaremont ma tiene sul Paterberg e piazza una volata che non dimenticherà mai. Forse il più dispiaciuto per la Roubaix è proprio lui
 
L'Asgreen che non ti aspetti: sapevamo tutti del suo talento ma si è dimostrato un campione a 360°, non solamente uno splendido ingranaggio dell'armata Lefevere. Oggi invece ha accettato e provato gusto nell'affrontare un braccio di ferro brutale lungo circa 60/70km con i due mostri sacri e li ha schiantati entrambi.
Proprio come Paruzzo, quel suo scatto ai -30 che ha fatto fuori Ala l'ho giudicato una emerita stronzata. E a conti fatti penso lo sia stato anche, però oggi il capitano era il danese e non quello che vestiva la maglia iridata...
Forse avevamo derubricato troppo presto la vittoria di Harelbeke come splendido gioco di squadra, invece c'era anche una prestazione del singolo notevole già allora.

Vdp dimostra per una volta di appartenere alla razza umana. Gli può bruciare soprattutto per aver perso un'occasione: nel ciclocross non sbaglia mai, ma anche su strada non mancava una corsa a cui veramente teneva e puntava dal Mondiale dello Yorkshire... ci ha abituato fin troppo bene e anche una corsa meravigliosa dove non vince ci lascia sgomenti.
Oggi Mathieu in versione Penelope di omerica memoria: fa delle cose meravigliose sul pavè ma poi le disfa continuamente e non riesce mai ad ammazzare la corsa. Come al solito mi ha lasciato senza fiato nei suoi scatti sui muri, ma nei tratti in asfalto direi che è mancato in qualcosa...

Con Van Aert non si può essere troppo cattivi nemmeno oggi secondo me, ha fatto tutto sommato una bellissima corsa. Come dice giustamente Luca nel topic riservato al corridore, un Fiandre corso così non è proprio il suo pane, troppi rilanci, troppi cambi di ritmo. Può vincerlo un Fiandre ma probabilmente solo in altri contesti, ha sicuramente perso una grande occasione nel 2020.
Forse dovrebbe imparare ad essere un po' meno generoso, correndo un po' alla Freire d'antan. Però giustamente lui accetta sempre il ruolo di favorito e non si tira mai indietro a dare cambi o a inseguire tutti, ma poi sono cose che vai a pagare, soprattutto se la coperta è già corta.

Considerazione sparse, come il vecchio HOTDOG :P
- GVA sempre buono ma non buonissimo. Però quasi sempre massimizza il risultato per il piazzamento
- Stuyven conferma che la Sanremo non era propriamente una fagianata
- Turgis primavera meravigliosa: una vittoria era meritata!
- Van Baarle oggi per me deludente: sì è arrivato nei 10, ma mai pienamente in corsa
- Sagan può ritornare un corridore di medio-alto livello ma il Fiandre non è più affar suo.
 


[+] A 6 utenti piace il post di Hiko
per Turgis il rinvio della Roubaix è una bella mazzata, secondo me avrebbe fatto benissimo e avrebbe avuto più possibilità di trovarsi nell'attacco giusto.

Su Asgreen, avevo rimosso il coinvolgimento, non ricordo se diretto o indiretto, nella caduta e il successivo rientro sfruttando il rallentamento del gruppo, però è un altro bel punto a suo favore
 


[+] A 3 utenti piace il post di melo21
Turgis, comunque, ha due buone occasioni con Brabante e Amstel.

Al Brabante l'anno scorso fu ottavo (arrivò nel gruppo alle spalle dei primi tre).

D'accordo con Hiko su Van Baarle. Ha subito la corsa accontentandosi di ciò che gli hanno concesso gli altri.

Probabilmente la cavalcata della Dwars gli è rimasta un po' nelle gambe. Ma non posso neanche biasimarlo troppo per aver scelto una vittoria alla Dwars piuttosto che un piazzamento migliore al Fiandre.
 


[+] A 3 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
È andato comunque in crescendo Van Baarle oggi quando invece a tanti altri nel finale la lampadina è andata a spegnersi (Ala Pidcock e un altro che avevo a mente e ho dimenticato)

Ci si poteva aspettare qualcosa in più comunque
 


[+] A 1 utente piace il post di Tommeke23
(04-04-2021, 10:49 PM)Tommeke23 Ha scritto: È andato comunque in crescendo Van Baarle oggi quando invece a tanti altri nel finale la lampadina è andata a spegnersi (Ala Pidcock e un altro che avevo a mente e ho dimenticato)

Ci si poteva aspettare qualcosa in più comunque

Teuns (e vabbè Haller)
 
Ma cosa ne pensate della squalifica di Schar per aver gettato una borraccia? A me pare veramente esagerato, se proprio devi farei almeno un sistema ad ammonizione, dove alla seconda sei fuori.
 
Un po' come Lol
 


[+] A 1 utente piace il post di Paruzzo
(04-04-2021, 11:51 PM)Paruzzo Ha scritto: Un po' come Lol

Mi sono fatto influenzare dall'averlo visto poco fa. Si potrebbe adibire un'ammiraglia con Fedez e la Maionchi che interrompono la corsa  Eheh
 


[+] A 1 utente piace il post di Jussi Veikkanen
Io metterei Elio a ballare il tip tap nella zona del rifornimento.
 


[+] A 1 utente piace il post di Paruzzo
 


[+] A 2 utenti piace il post di lordkelvin
.......ancora con comprensibile ritardo....

Premetto che il Giro delle Fiandre merita sempre il rispetto che si deve al monumento di un popolo, ed a quella sua forma di profondo teismo che ne è alla base. E vedere questo evento privo delle genti che l’amano con la fede di una religione, è davvero doloroso, ma da un segno ulteriore di quella guerra mondiale silenziosa che ci sta massacrando. Specie se capita di seguire l’avvenimento da convalescente, dopo aver visto la morte vicina. In ogni caso, il Ronde di quest’anno è stato davvero molto bello e significativo, anche se non così coinvolgente come quello dello scorso autunno. I belgi, ancora una volta, hanno saputo onorare con devozione l’epigone massima della loro antropologia, donando a questa corsa un percorso degno ed azzeccato. In questo senso, la tripla scalata dell’Oude Kwaremont, ha confermato che le alternative al Muur ci sono e che tecnicamente il tracciato è addirittura migliorato. 
La corsa. 
Ultimi 60 km da sogno, con un corridore su tutti: Matthieu Van der Poel. Le sue sparate hanno allentato e sciolto parecchie gambe, hanno frantumato le consistenze di un gruppo fatto di ottimi, buoni e discreti interpreti, ed hanno evidenziato quei corridori in possesso di qualità tangibili, da  campioni, o percorrenti la strada per diventarlo. L’ennesimo acuto di Matthieu sulla terza scalata all’Oude Kwaremont, ha piegato la resistenza del “nemico” Wout Van Aert, ovvero uno con numeri da grande, non da campione qualunque, ma non ha sciolto l’outsider (“titolo” forse anche restrittivo, per uno che solo otto giorni prima aveva vinto da dominatore la classica di Harelbeke) come Kasper Asgreen. Era da temere il campione danese, eccome, ma Matthieu ha continuato da leader, come gli compete fino agli ultimi 250 metri, dove ha fatto l’unico errore della sua grandissima recita. Kasper, sapendosi meno veloce, aveva fatto la mossa migliore e più confondente, quella di lasciare davanti il favorito per giocare sulle scelte di questi, quella rimonta che poteva essere possibile, viste quelle forze che per entrambi erano vicine al lumicino. In una volata a due, sempre anomala perché sta ad uno dei due il compito di lanciarla, chi ha più scatto, se è davanti, deve partire il più vicino possibile al linea del traguardo, perché in questo modo, se è stanco, ha più possibilità di rendere nulla la rimonta dell’avversario in possesso di una stamina minore. In altre parole, una volata ai limiti dei  200 metri, rappresenta un tangibile margine di sicurezza per il miglior scattista.  Ed alla luce delle diverse riprese dall’alto sulla decisiva volata riproposte dalla tv, quanto scritto sopra s’è dimostrato vero: Van der Poel è partito troppo presto lasciando troppo spazio ad Asgreen per la rimonta. Il fatto poi che abbia ceduto di schianto non deve ingannare: a quel punto, vistosi appaiato e visto l’ancora notevole distanza dalla linea, ha capito che ogni sforzo ulteriore sarebbe stato inutile. Il tutto però sarebbe cambiato se Matthieu fosse partito trenta-quaranta metri dopo. Tra l’altro le dichiarazioni di Kasper dopo la stupenda vittoria, hanno confermato appieno che una volata corta era possibile: “Mi sono messo a ruota – ha detto il danese - pronto a rispondere allo scatto di Van der Poel”. Insomma trenta quaranta metri dopo sarebbe stata un’altra storia, forse. Ma non avrebbe stravolto i significati del Monumento Ronde: Matthieu è un campione che sa aggiungere quella spettacolarità che non è, o e non è stata, patrimonio di tutti i campioni; mentre il coetaneo Kasper Asgreen, è ad un passo dal diventare un asso del pavé in grado di superare l’eccezionalità di un paio di grandiosi risultati.
 


[+] A 6 utenti piace il post di Morris
  


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