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Giro d'Italia, la crono di Belfast agli Orica con brivido. Tuft prima maglia rosa.
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Giro d'Italia, la cronometro di Belfast agli Orica-GreenEDGE con brivido. Il canadese Tuft è la prima maglia rosa.

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La gioia di Svein Tuft sul podio di Belfast - © bettiniphoto

Gli australiani della Orica-GreenEDGE non tradiscono le attese e si confermano una delle squadre più competitive nelle prove cronometrate a squadre. Gli uomini di Matthew White però stavolta hanno sudato freddo: il loro tempo (24'42'') nel finale è stato insidiato infatti dai campioni del mondo della Omega Pharma-Quick Step, che ha chiuso a soli 5 secondi dagli aussies con una poderosa volata di Alessandro Petacchi.

La maglia rosa è andata così sulle spalle dell'esperto cronoman Svein Tuft, secondo canadese ad indossarla dopo quella di Ryder Hesjedal nel 2012. Un grande regalo di compleanno per Tuft, che proprio oggi ha spento le sue 37 candeline. Un'occasione persa per Ivan Santaromita, rimasto sempre a ruota negli ultimi chilometri e arrivato troppo stanco sul traguardo per pensare di sopravanzare i propri compagni: per il campione italiano però la consolazione di essere - questa sera - il primo tra gli uomini di classifica.

La cronosquadre di Belfast è stata pesantemente condizionata da una violenta pioggia caduta proprio quando gli Orica (secondi a partire) stavano concludendo la loro prova. Solo nel finale, quando la strada a cominciato ad asciugarsi, squadre ben attrezzate come appunto Omega Pharma (2°, 21'47'') e BMC Racing Team (3°, 21'49'') sono riuscite ad avvicinarsi al tempo degli australiani. Quarta la Tinkoff-Saxo, a 23'' e favorita anch'essa dalle condizioni meteo, poi la Sky a 37. Sesto posto per l'Astana di Aru e Scarponi a 38 secondi. La Cannondale, settima, è la prima delle italiane, con 53 secondi di ritardo; a seguire Neri-Yellow Fluo (12°, +1'01''), Bardiani-CSF (14°, +1'14'') e Androni-Venezuela (15°, +1'14''), mentre la Lampre-Merida è stata penalizzata da alcuni problemi meccanici occorsi al suo capitano Niemiec e ha chiuso ad 1'20'' di distacco (17°) dalla Orica.

E' andata peggio alla Katusha ed alla Garmin-Sharp. I primi si sono ritrovati in mezzo alla pioggia più intensa ed hanno pagato più di un minuto e mezzo di ritardo, chiudendo al 17° posto: un brutto handicap per Joaquim Rodriguez, che parte già con un distacco consistente da Evans ed Uran. Completamente naufragati invece gli uomini di Vaughters: Daniel Martin, l'idolo di casa, ha preso un tombino ad oltre 50 km/h ed è finito a terra, portando con se i quattro compagni che lo seguivano. Costretto già al ritiro l'irlandese, i Garmin hanno accusato quasi 3 minuti e mezzo di distacco e si sono piazzati - di conseguenza - all'ultimo posto.



Il video della caduta dei Garmin e il ritiro dalla corsa di Martin

Gilberto Cominnetti
 
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