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Il Pagellone non plus ultra del Tour de France
#21
Spilak meritava un voto sotto lo zero, solo per dire uno a cui hai dato 5. A me all'Università se faccio un esame equivalente alla prestazione di Spilak a questo Tour mi danno 0 senza farsi troppi problemi (ehm...analisi 2...ehm)
 
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#22
dipende se ci si aspetta lo Spilak del Romandia o lo Spilak che come miglior risultato nella generale di un grande Giro vanta un 48° posto
 
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#23
Ci si aspetta un corridore decente, che provi a fare qualcosa. Sarà stato caldo vabè ma non è che correvano nel deserto, allora a sto punto è stato un errore portarlo al Tour e basta
 
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#24
spilak è stato anonimo...non ha fatto niente, e da un corridore come lui, magari in qualche fuga poteva fare bene
 
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#25
Lui ha detto espressamente prima del Tour di non voler prendere parte a questa competizione tra l'altro disse di non averlo proprio preparato.

Errori su errori a mio giudizio per la Katusha che ha portato Purito per provare a risollevare la situazione con una tappa, probabilmente non si aspettavano un Kristoff così al quale andava portato ben altro treno. Così hanno compromesso anche il finale di stagione secondo me; vorrei solo ricordare l'esito del Catalunya...
 
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#26
Vincenzino Nibali 10: Volevo assegnargli un bel 9.5 ma riflettendo e riflettendo non sono riuscito a trovare motivi per non dargli 10. E’ nettamente il migliore degli uomini di classifica in salita e sul pavè, batte tutti anche a cronometro mentre in discesa non ha avuto necessità di attaccare altrimenti li avrebbe staccati pure lì. Spiace per le cadute di Contador e Froome che ci hanno negato un grande spettacolo ma credo che recuperare 2/3 minuti a questo Nibali, il migliore di sempre anche meglio del Giro ’13, sarebbe stato molto molto difficile per lo spagnolo e per il keniano bianco.

Chris Froome ed Alberto Contador sv.: Le cadute li tolgono dalla contesa troppo presto. Froome aveva iniziato con la solita sicurezza (piazzato nel primo sprint di Harrogate), Alberto e la Saxo – Tinkoff invece erano parsi più in difficoltà del previsto nella tappe di Arenberg ma, come dimostrato a Gerardmer, erano pronti a fare fuoco e fiamme per ribaltare il Tour.

Richie Porte 4: Il ritiro di Froome gli consegna alla soglia dei 30 anni l’occasione della vita. La stagione però è stata travagliata per problemi fisici sin dall’inizio e la preparazione incerta gli presenta il conto già sulle Alpi. 23esimo a un’ora, poco da aggiungere.

Geraint Thomas 6.5: Il grande progetto del Team Sky è l’unico componente della squadra inglese all’altezza della situazione. Soffre sugli ultimi due arrivi in salita sui Pirenei perdendo la possibilità di entrare nella Top15. Passa comunque dal 140esimo posto del 2013 al 22esimo.

Valverde 5: Il quarto posto è il miglior risultato in carriera al Tour ma per svariati motivi probabilmente è il più amaro. In difficoltà sui Pirenei, dopo aver preannunciato battaglia, crolla nell’ultima cronometro perdendo una posizione sul podio che sembrava ampiamente alla sua portata.

JRO 6: Le cadute di aprile e maggio si fanno sentire e non poco. Dopo aver passeggiato nella prima settimana, prova a cogliere l’occasione di vincere la maglia a pois ma la condizione non cresce come ci si attendeva e neanche nella terza settimana riesce ad essere all’altezza dei migliori. Ora la Vuelta per provare a salvare l’annata.

Alexander Kristoff 8: Dopo la Sanremo, si conferma corridore di gran livello vincendo due tappe e riuscendo a costringere Kittel agli straordinari a Lille e sugli Champs Elysees.

Rafal Majka 8+: All’esordio al Tour de France senza preparare l’evento dopo un Giro a dir poco dispendioso, si dimostra sulle Alpi e sui Pirenei il migliore scalatore del lotto dietro l’inarrivabile Nibali. Due tappe e la maglia a pois aprono nuove entusiasmanti prospettive al giovane polacco.

Peter Sagan 7: Tre maglie verdi consecutive non sono un traguardo da poco ma quest’anno gli manca qualcosa, non solo a livello di compagni, anche come spunto veloce. Tanti piazzamenti che mettono subito in ghiaccio la maglia verde ma pesa l’assenza di una vittoria di tappa.

De Marchi 7.5: Il supercombattivo del Tour. Sempre in fuga, dimostra di avere una forza ed un motore non comuni. Splendido il quinto posto a Saint Lary Soulan.

Laurens Ten Dam 6.5: Da buon regolarista conquista un buon nono posto migliorando di quattro posizione rispetto allo scorso Tour.

Bauke Mollema 5: Lontano dalla forma dell’anno passato che gli aveva permesso di restare in corsa per il podio fino alle ultime montagne e terminare con un discreto sesto posto. Mai protagonista in salita, la ciliegina sulla torta sono i nove minuti di distacco nell’ultima cronometro che lo relegano alle spalle del compagno Ten Dam.

Tony Martin 8: Domina letteralmente l’ultima cronometro, vince la sua prima tappa in linea al Tour con una fuga solitaria di quasi sessanta chilometri e nel tempo libero lavora per Renshaw e Kwiatkowski. Impressionante.

Michal Kwiatkowski 5: Dopo una primavera di alto livello, il giovane polacco torna sulla terra, oscurato dal connazionale Majka. Sempre in difficoltà in salita, non riesce a difendere l’undicesimo posto del 2013 ed esce rapidamente di classifica dopo le prime montagne.

Jean Christophe Peraud 8.5: A 37 anni dopo il drammatico ritiro dello scorso anno sfrutta al meglio l’opportunità creatasi dopo i ritiri di Froome e Contador. E’ l’unica a tenere Nibali in salita in un paio di circostanze e sugella un fantastico podio con un’ottima crono finale.

Romain Bardet 7.5: Parte con i gradi di capitano ma nella seconda parte Il 23enne dell’Ag2r uno scatenato Peraud gli subentra conquistando il podio di Parigi. Non può fare niente per contrastare Pinot per la maglia bianca ed una sfortunata foratura gli nega il quinto posto ma questo Tour è sicuramente positivo e rilancia le sue ambizioni per i prossimi anni.

Marcel Kittel 8.5: Vince quattro tappe anche quest’anno confermando di essere oramai il migliore velocista del mondo. Kristoff è l’unico a tenergli testa e a costringerlo agli straordinari in paio di circostanze.

John Degenkolb 7: Due secondi posti beffardi alle spalle di Gallopin e Navardauskas per uno delle rivelazioni di primavera. Non ha la punta di velocità di Kittel ma è molto più completo su percorsi misti. Potrebbe anche cercare gloria altrove con una squadra a sua disposizione.

Lampre Merida 4: Modolo si ritira dopo due giorni, Rui Costa al termine della seconda settimana per una bronchite ed Horner dopo una travagliata prima parte di stagione non può essere al top. Nettamente la squadra delusione di questo Tour.

Arnaud Demare 5: La Fdj si affida al suo talento lasciando a casa un velocista di razza come Bouhanni ma non viene ripagata. Non riesce praticamente mai a disputare una volata pulita e a mettere in mostra le sue notevoli qualità. Si farà…

Thibaut Pinot 8.5: La passata stagione che sembrava averlo fortemente ridimensionato è oramai uno sbiadito ricordo. Non riesce a fare la differenza in salita ma è sempre lì tra i migliori, si difende bene con intelligenza in discesa e stupisce contro il tempo. Podio meritato e speranze degli appassionati francesi nuovamente riposte in lui per rompere l’incantesimo che dura oramai da 29 anni (Hinault 1985).

Jurgen Van den Broeck 4.5: Al Delfinato sembrava tornato sui livelli del 2010 e del 2012, quando arrivò quinto (poi terzo per le squalifiche di Contador e Menchov) e quarto, invece è in difficoltà fin dalle prime salite e nonostante tanta volontà non riesce a lasciare un segno tangibile della sua partecipazione.

Andrè Greipel 6-: Vince una tappa sfruttando le difficoltà di giornata di Kittel ma non riesce mai ad esprimersi ai suoi livelli in una volata a ranghi completi.

Tony Gallopin 7+: 9 per la ragazza, 7 abbondante per il suo Tour con una vittoria di tappa ed un giorno in giallo.

Tejay Van Garderen 7: Perde un minutino per una caduta, prende una vera e propria cotta sul Port de Balès ma alla fine riesce a conquistare una Top 5 soddisfacente viste le premesse.

Frank Schleck 6+: Torna a discreti livelli, il dodicesimo posto non è un risultato esaltante per un corridore del suo calibro ma almeno riesce a farsi vedere in qualche tappa.

Haimar Zubeldia 7: Il 37enne spagnolo porta a casa un ottimo ottavo posto senza mai brillare ma con grande regolarità.

Leopold Konig 7.5: Ottimo settimo posto per il 26enne ceco all’esordio sulle strade francesi. La tappa sul pavè ed una caduta verso Gerardmer sembrano metterlo fuori gioco per un piazzamento di prestigio invece riesce a brillare sulle Alpi e sui Pirenei e con una grandissima cronometro, quinto di tappa ad una manciata di secondi da Nibali, legittima una settima posizione che fan ben sperare per il futuro.
 
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#27
(29-07-2014, 03:54 PM)Danilo Ha scritto: Lui ha detto espressamente prima del Tour di non voler prendere parte a questa competizione tra l'altro disse di non averlo proprio preparato.

Errori su errori a mio giudizio per la Katusha che ha portato Purito per provare a risollevare la situazione con una tappa, probabilmente non si aspettavano un Kristoff così al quale andava portato ben altro treno. Così hanno compromesso anche il finale di stagione secondo me; vorrei solo ricordare l'esito del Catalunya...

sarà anche vero ma sarebbe servito alla causa katusha soprattutto in salita....fatto sta anche majka non voleva andarci, venne obbligato, si lamentò anche pubblicamente e poi ha fatto sfracelli
 
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#28
Pagelle fatte in un momento di noia sui 17 italiani al via della Grande Boucle, partendo se non da lui

NIBALI 10: Il padrone indiscusso del Tour, strapazza gli avversari, anzi essendo uno squalo li sbrana. Divora anche le montagne, vince 4 tappe, sorprende il mondo, regala spettacolo. Non si poteva chiedere di più

SCARPONI 6: Niente di sorprendente, personalmente mi aspettavo di più dal marchigiano, ma uscendo da un Giro in pessime condizioni non ci si poteva aspettare la luna. Spettacolare la caduta Rockeggio

VANOTTI 6: Fa il suo, lavora in pianura e si stacca come la strada inizia a salire, il suo grande merito è quello di essere l'amico fidato di Vincenzo

CIMOLAI 5: Niente di che il suo Tour, come del resto tutto quello della sua squadra

MODOLO S.V.: Boh

BENNATI 6: Muore il capitano, finisce il suo ruolo da gregario, fatto abbastanza bene fino alla caduta di Alberto

TOSATTO 6: vedi sopra

PETACCHI 5,5: Il suo lavoro non viene mai finalizzato, anche se non è che abbia fatto tutto questo lavoro

TRENTIN 7,5: Vince una tappa, non come l'anno scorso quando era in fuga, ma era una volata di gruppo e batte un certo Sagan. Lavora anche per le volate di Renshaw, non finalizzate però dal velocista australiano

VISCONTI 7: Super prestazione a Pla d'Adet, continuo in tutto il Tour, lo vedremo al Mondiale e con una buona condizione potrà essere la chiave della nazionale

PAOLINI 6,5: E' il gregario più utile di tutta la Katusha, lavora per Purito e per Kristoff, il secondo però riesce a finalizzare, il primo no

SABATINI 5: Sagan rimane sempre solo nel momento chiave, non un buon Tour

MARCATO 5: vedi sopra

DE MARCHI 7: Premiato come super combattivo del Tour, affronta la Grande Boucle come solo lui sa fare, con grinta e cuore. Il miglior gregario di Sagan

VIVIANI 3: Perché è stato portato? Boh

OSS 6+: Ottima gamba, sbaglia però le tappe in cui andare in fuga

MONTAGUTI 6: Si è visto qualche volta, un buon Tour
 
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