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Il ciclismo ai tempi del grande dilettantismo e del Blocco Sovietico
#1
Titolo abbastanza eloquente.

Un bel topic dove parlare di tutti i grandi dilettanti che hanno calcato la scena tra la fine della seconda guerra mondiale e la caduta del muro, con focus sui sovietici e sulle gare più prestigiose dell'epoca.

Dato che nell'altro topic abbiamo parlato di polacchi, il nome che propongo oggi è quello di un corridore che ha buoni argomenti per essere considerato il GOAT della sua nazione: Ryszard Szurkowski.

Attivo dal 1968 fino alla metà degli anni '80.

Nel suo palmares ci sono ben più di cento successi tra cui: tre titoli mondiali dei dilettanti, uno in linea e due cronosquadre, quattro edizioni della Corsa della Pace, 12 titoli nazionali di cui cinque in linea e uno nel ciclocross . E' stato, inoltre, argento olimpico nella cronosquadre nel '76.

Il suo periodo di maggior splendore è stata la prima metà degli anni '70, al tempo era un autentico tornado. Dal 1971 al 1975, infatti, ha sempre superato quota 15 successi stagionali. E' da considerarsi, sicuramente, il miglior esponente della miglior generazione di ciclisti polacchi.

Corridore completo, veloce e forte sul passo. Nel 1974 fece un'escursione nel professionismo prendendo parte alla Parigi-Nizza. Pronti, via, e al primo giorno fa secondo, battuto allo sprint dal solo Eddy Merckx. Nel prosieguo otterrà altri due podi di tappa e nel complesso arriva nei dieci in sei frazioni su otto.

Il successo più prestigioso lo ottenne al Mondiale del '73, sul Montjuich, ove stravinse. Primo da solo con 31" su un terzetto regolato dal connazionale Stanislaw Szozda, suo grande rivale che sovente gli arrivava alle spalle. Il quinto giunse alla meta a 2'59", il decimo a oltre 4'.

Non vinse mai la corsa di casa, il Giro di Polonia, anche se nel '73 fu secondo con cinque vittorie di tappa. A ogni modo, si dedicò maggiormente ad altre competizioni.

Il suo palmares è veramente sterminato e ha vinto in tutto il mondo. Dalla Francia alla Gran Bretagna, passando per Algeria, Egitto, Italia, Venezuela, Canada, Austria, Germania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Spagna, Scandinavia.

Elenco dei nomi trattati:

- Ryszard Szurkowski (primo post)
- Aavo Pikkuus
- Tave Schur
- Nentcho Christov
- Jiri Skoda
- Yuri Barinov
- Bernd Drogan
- Hans-Joachim Hartnick
- Eduardo Alonzo Gonzalez
- Ivan Mitchenko
- Helmut Wechselberger
- Serguei Morozov
- Klaus Ampler
- Costantin Dumitrescu e Gabriel Moiceanu
- Serguei Soukhoroutchenkov
 
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#2
Grande paglia.
Posso..occuparmi della Germania orientale?
Per me il ciclismo dilettantistico è la maglia grigia della Ddr
 
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#3
Vai pure, nessun problema!
 
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#4
Ovviamente il fine ultimo di questo topic è creare un bagaglio di competenze complessive dell'utenza per dare il là a un grande torneo Cool
 
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#5
Un torneo?

Un altro torneo?

Un altro, ennesimo torneo di questo forum?

Un altro, ennesimo torneo di questo forum che parte che votiamo un sacco i primi turni e poi la finale la votano in due?

Ok, ci sto.
 
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#6
A me piacerebbe fare qualcosa con gli australiani, anche se sono più recenti
 
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#7
Gli australiani tra la pista e la Melbourne-Warrnambool sono nel ciclismo da sempre e avevano loro rappresentanti già al Tour del 1914.

Però hanno sempre avuto accesso al professionismo, questo è un topic sui dilettanti. Se vuoi, però, puoi fare un topic a parte sui corridori australiani Occhiolino
 
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#8
Io intendevo i dilettanti, l’unico problema è trovare quelli degli anni 80 in giù
 
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#9
Immagino lo sappiate, ma per i giochi di Mosca nel 1980, i Sovietici costruirono un percorso ad hoc per la prova in linea a fianco del velodromo.
Sukoruchenkov era un fenomeno e non ebbe problemi ad imporsi quel giorno. Il secondo di quella gara è quel Cieslaw Lang, ora organizzatore del Giro di Polonia, mentre la medaglia di bronzo Yuri Barinov vinse la Corsa della Pace quell'anno e l'anno dopo fece suo il Giro del Lussemburgo, il Circuit de la Sarthe.
 
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#10
Il nome di oggi è quello del più forte corridore estone di sempre: Aavo Pikkuus.

L'impronta che ha lasciato Pikkuus, il quale fu un'autentica star in patria, è indelebile. Non a caso, l'Estonia è uno dei pochi paesi dell'ex blocco sovietico ad avere tutt'oggi un movimento solido.

Nato il 23 novembre 1954 a Tartu, nell'entroterra estone, Pikkuus era un fuoriclasse di dimensioni eccelse. Se nel basket Arvydas Sabonis si è guadagnato il soprannome di Principe del Baltico, nel ciclismo, se c'è qualcuno a cui quell'appellativo calza a pennello, questo è Aavo Pikkuus.

Aveva caratteristiche di passista, a crono era un califfo, e sapeva anche difendersi egregiamente in salita. L'eleganza con cui pedalava, al tempo, gli valse anche dei paragoni con un certo Jacques Anquetil.

Aavo, inoltre, fu un talento precoce e particolarmente estroso. Così estroso da lasciare il ciclismo alla fine della stagione 1981, quando aveva appena compiuto 27 anni, per darsi ai rally.

Si mise in luce per la prima volta nel 1973, 18enne, quando si classificò al 2° posto nella Corsa dell'Amicizia del Mar Baltico, una gara di ben 12 tappe.

Nel 1975, ad appena 20 anni, era già uno dei nomi di spicco della galassia dilettantistica. In quella stagione vinse il Tour de l'URSS, fu 3° alla Corsa della Pace e 2° con tre vittorie di tappa al Giro di Algeria. Inoltre, col quartetto conquistò l'argento nella cento chilometri Mondiale.

Nel 1976 si concentrò proprio sulla cento chilometri e vinse oro olimpico e titolo sovietico. Fu campione dell'URSS anche nella specialità criterium e fu secondo con una vittoria di tappa al Giro del Marocco.

Specifico, inoltre, che le gare a tappe citate, la Corsa della Pace, le competizioni africane e il Giro dell'URSS, erano corse che avevano tutte quante almeno dodici frazioni. Dunque, se rapportate alle manifestazioni odierne, dal punto di vista tecnico sono inferiori ai soli GT.

Il 1977 è la miglior annata della carriera di Pikkuus. Colleziona 13 successi tra cui il titolo mondiale nella cento chilometri, il titolo sovietico su strada, la Corsa della Pace, il Circuit de la Sarthe dove annichilisce a cronometro un vecchio Poulidor e il Tour de Sotchi.

Nella Corsa della Pace, peraltro, la quale è da considerarsi probabilmente la gara principe dell'universo dilettantistico, rimase in testa dal primo all'ultimo giorno. Oltretutto, in classifica generale i corridori dal terzo in giù subirono un passivo superiore ai 5'.

Nel 1978 fa un'altra stagione eccellente. Vince il Giro delle Regioni e il Giro di Yugoslavia. Nel triennio che va dal 1979 al 1981 otterrà ancora bei risultati qua e là, ma si registra comunque un calo abbastanza evidente delle sue prestazioni rispetto al quadriennio precedente.
 
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#11
4 Novembre 1989..
Una data cardine per la storia europea e mondiale
Il crollo del Muro di Berlino .. e anche la fine della Germania Orientale (la DDR.. Deutschland Democratic Republic)
Una piccola nazione (una costola della grande Germania) che nello sport rivaleggiava con le grandi superpotenze mondiali (USA , Urss)
Non c'era europeo , mondiale o olimpiade dove non si sentisse l'inno (bellissimo) della DDR
https://www.youtube.com/watch?v=PXciI9kaY6Y
Atletica , Nuoto , Canoa , Canottaggio , Sport Invernali , Ciclismo ecc.. la DDR (specie al femminile) dominava
Vero c'era un sistema di doping/nazione.. ma non c'era solo quello
Un'organizzazione capillare , un numero impressionante di tesserati , un sistema di tecnici che non aveva eguali
Gia' dalle scuole elementari.. il sogno era esser protagonisti alle Spartachiadi
per poi esser magari selezionati per le grandi polisportive..

Nello stesso anno.. Viene effettuato un sondaggio per eleggere , come ogni decennio , lo sportivo dei 40 anni della DDR (1949-1989)
A stravincere.. con piu' della metà di primi posti.. è un atleta ormai ritirato da 25 anni (1964..)
che aveva gia' stravinto lo stesso sondaggio per il ventennale (1969).. e per il trentennale nel 1979
Gustav - Adolph Schur 
il nome e cognome all'anagrafe (e ufficiale) .. per tutti Tave Schur
Essendo nato in una piccola località vicino a Magdeburgo nel 1931..
il nome Adolph.. era di gran moda.. ma non certo per il buon Schur (di idee politiche diametralmente opposte)
quindi Adolph.. dopo il 1944 sparisce e da Gustav esce il diminutivo Tave

Nella storia dello sport ci son stati campioni entrati nella leggenda , tanti che han raggiunto vette altissimi di popolarità.. ma è difficile trovare uno sportivo che abbia eguagliato il suo livello di popolarità nella propria nazione (Forse Maradona.. in Argentina) e nessuno che abbia cambiato cosi' tanto la storia sportiva nazionale della propria disciplina..

Prima di Praga 1981.. solo una volta il mondiale di ciclismo Professionisti si è disputato nei paesi dell'est.. nel 1960 sul circuito automobilistico del Sachsering
Solo che per i tedeschi orientali.. dei pro non frega nulla
Interessa soprattutto la gara del Sabato
La Gara dei dilettanti
Tutta la DDR si ferma per un solo corridore Tave

Oltre 300mila spettatori (il giorno dopo per i pro saranno 5 volte di meno) , Schur è bicampione del mondo uscente 
E' il grande favorito
A due giri dall'arrivo , il duo con le maglie grigie (Schur e Eckstein) raggiunge il belga Vanden Branden (che era in fuga da molti km)
Parte Eckstein (alla Olano 95)
Il belga pensa che Schur lo andrà a riprendere
Invece resta passivo fino al traguardo.. dove batterà il belga nella volata per il secondo posto
Ha preferito al terzo iride consecutivo.. la vittoria di un compagno di squadra
Per la Propaganda Socialista.. Un trionfo.. e da li Schur diventa Mito

Anni 50 , il ciclismo su strada nelle germania dell'est non è molto popolare
Lo è di piu' quello su pista , che ha una tradizione gia' prima della guerra)

Tave inizia a farsi notare 19enne (1950) vincendo alcune corse 
E' nel 1951 che esplode , vince diverse corse , tra cui la Rund Um Berlin e soprattutto arriva 4 al giro della DDR
Nel 1952..è secondo nel campionato nazionale e partecipa per la prima volta alla Corsa della Pace (con un onorevole 10° posto in classifica Generale)
Il 1953 Vince il Giro della DDR , il campionato nazionale di ciclocross , finisce sul podio alla corsa della Pace
e vince per la prima il titolo di sportivo dell'anno (ne vincerà nove..)
Il 1954 è ricco di trionfi , campionato nazionale , giro della ddr , campione del mondo universitario.. ma la corsa della pace lo respinge (22esimo)
Nel 1955.. lascia il suo club di Magdeburgo , per passare alla SC DHFK di Lipsia , polisportiva da poco fondata.. (polisportiva che diventerà leggendaria per i numeri incredibili di medaglie..)
Vince la Corsa della Pace (primo corridore della germania orientale dando distacchi abissali
1956.. anno olimpico , melbourne complicato sia come logistica che come stagione..
Finisce 5 su strada e porta al bronzo i compagni della 100 km
1957.. Vince il campionato nazionale.. ma ai mondiali è solo 4..
1958.. è l'anno del suo primo titolo mondiale , condito da vittorie varie (quasi sempre nella ddr)
1959..è il suo anno migliore. Vince il campionato nazionale , il giro della ddr (con 5 tappe) , la corsa della pace e il campionato del mondo
1960.. oltre al sachsering.. vince il campionato nazionale , secondo con il quartetto della ddr della 100 km alle olimpiadi di roma
1961..Domina il giro della ddr e il campionato nazionale  (ed è l'ultima volta che viene eletto sportivo dell'anno)
Inizia la fine della carriera
Nel 1964 il ritiro
Diventerà tecnico
E' stato membro sia del parlamento della ddr sia del parlamento della germania unificata
Uno dei suo figli (jan) è stato campione olimpico della 100 km (1988) nonche ciclista professionista
 
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#12
Grande Fabio Applausi
 
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#13
Magnifico Winter!
Tave Schur è stato davvero un mito. Ciclisticamente, pure un perfetto esempio di propaganda, nonchè base per creare quella che poi diverrà una scuola.
Sul versante della pista poi, la DDR, ha forse espresso il più grande velocista della storia: Lutz Hesslich! Altro che Chris Hoy. Visitare l'emporio di Lutz a Cottbus e conoscerlo, è stato a lungo uno dei miei sogni di divulgatore.
 
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#14
La parola giusta , scuola
me lo ricordo hesslich
la classe
poi c erano Hubner (la potenza) , huck , fiedler. .
 
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#15
Oggi torniamo un po' più indietro con i nostri racconti sui grandi del dilettantismo e parliamo di uno dei migliori rappresentanti di un movimento ormai estinto: il bulgaro Nentcho Christov.

Nentcho è nato a Varna, la Perla del Mar Nero, il 17 dicembre 1933.

Era un ufficiale dell'esercito popolare bulgaro e si dedicava anche al canottaggio. Nel ciclismo nacque inseguitore, specialità in cui vinse due titoli nazionali nel 1957 e nel 1958. Su strada inizia a pedalare a metà anni '50 e i risultati saranno subito entusiasmanti.

Nel 1955, a 21 anni, conquista due frazioni al Giro di Bulgaria e si piazza al secondo posto in classifica generale. Nel '56 conferma quel piazzamento e, inoltre, coglie il primo trionfo in una corsa a tappe di un certo rango: il Giro dell'Egitto. In quest'occasione batte il connazionale Bojan Kotsev, altro atleta bulgaro di assoluto livello che era già arrivato al secondo posto nella manifestazione dell'Africa settentrionale nella stagione precedente. Kotsev vincerà anche tre Giri di Bulgaria tra il 1958 e il 1960.

La stagione 1957 sarà la migliore per Christov. Finalmente vince il Giro di Bulgaria e lo fa alla grandissima. Conquista la seconda, la quinta, l'ottava e la decima tappa e in graduatoria generale stacca di oltre 15' il secondo classificato Milko Dimov.

Al Festival Mondiale della gioventù e degli studenti di Mosca, un evento che coinvolge ben 131 nazioni e 34000 atleti (record nella storia della manifestazione), conquista l'oro nell'inseguimento individuale dimostrando di essere qualcosa più che un eccellenza nazionale in questo segmento del pedale.

Il risultato più prestigioso, però, lo ottiene alla Corsa della Pace. Conquista la maglia nella seconda tappa e non la molla più. Nel mentre si impone anche nella terza frazione. Diventa il primo e unico bulgaro, nella storia, a vincere la corsa delle tre capitali.

I distacchi che rifila agli altri sono decisamente notevoli. Il britannico Stan Brittain, secondo classificato, subisce un passivo di sei minuti. Il futuro oro olimpico Viktor Kapitonov è terzo a undici minuti. Tutti gli altri chiudono la gara a oltre tredici minuti dal bulgaro.

Su quei livelli Netcho non tornerà più. Come tanti grandi del dilettantismo, inzia a calare già in giovane età. Ottiene, comunque, altri bei risultati. Nel '59 è sesto alla Corsa della Pace e vince il Giro di Yugoslavia precedendo un'altra volta il connazionale Bojan Kotsev.

Dopo un biennio senza grandi risultati, torna a farsi vedere nel 1962 quando arriva terzo al Giro di Bulgaria. Nella stagione seguente, invece, sarà secondo nella gara di casa e vincerà anche una tappa. Una volta ritiratosi, allenerà prima la nazionale bulgara e, poi, quella turca.
 
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#16
Oggi coi nostri racconti dei grandi dilettanti andiamo in Repubblica Ceca, al tempo Cecoslovacchia, per parlare di Jiri Skoda.

Nato il 27 marzo 1956 a Brno, Skoda fu principalmente un uomo da corse a tappe, forte a crono e in salita.

Fa parlare di sé per la prima volta quando, appena 19enne, vince il Giro di Slovacchia del '76. Questa manifestazione, che oggi sta venendo riscoperta, al tempo durava ben 10 giorni.

Nel '77 arriva al secondo posto al Giro di Boemia. In quella stessa stagione, oltretutto, chiude quarto alla Corsa della Pace. Quello resterà per sempre il suo miglior risultato nella corsa delle tre capitali, con la quale non avrà mai un gran feeling.

Il successo in Boemia, invece, è rimandato solo all'anno successivo, quando conquista anche il primo dei suoi quattro titoli nazionali cecoslovacchi e la Brno-Velká Bíteš-Brno. Si piazza sul podio, inoltre, al Giro della Bassa Sassonia.

Nel '79 Jiri coglie il suo primo successo al di fuori dei confini nazionali: il Giro di Turchia. Inoltre, si piazza anche al secondo posto al Giro di Bulgaria, battuto da un asso quale il sovietico Youri Barinov.

L'anno seguente Skoda rivince il Giro della Slovacchia e il titolo nazionale, giunge 4° all'Avenir e alle Olimpiadi di Mosca coglie il bronzo col quartetto nella cento chilometri. Quello è il miglior risultato nella cronosquadre olimpica nella storia della sua nazione.

Il 1981 riserva a Jiri un altro trionfo nei campionati nazionali e il bronzo della cento chilometri mondiale. Oltretutto, si piazza sul podio sia al Giro del Marocco che al Tour d'Écosse. Benché sia già un grande corridore, Skoda nel 1982 inizierà a elevare ulteriormente il suo livello.

Nell'annata in questione, vince due tappe e si classifica al secondo posto al Circuito delle Ardenne. Soprattutto, però, coglie un gran terzo posto al Giro della DDR. Jiri, in quella gara, fa una prestazione eccelsa nella durissima Rund um Waltershausen di 162 chilometri.

In quella frazione, la quarta di sette, che prevedeva quattro scalate del Großen Inselsberg e quattro dell'Heuberg, Skoda chiude al quarto posto a 2'18" dal vincitore Thomas Barth che era stato in fuga tutto il giorno ed era stato riacciuffato dal solo Bernd Drogan.

Il quinto, quel dì, arriverà a oltre 5'30". In classifica generale Skoda chiude a 6'55" da Drogan primo e a 1'30" da Barth secondo. Nel 1983 coglierà risultati ancora migliori: vince una tappa al Renania-Palatinato, due al Giro di Boemia e una al Tour du Vaucluse.

Riconquista, inoltre, il titolo nazionale cecoslovacco e si piazza nuovamente al terzo posto al Giro della DDR. In questa occasione arriva per due volte secondo di frazione e in classifica generale lo precedono solo due assoluti fuoriclasse quali Olaf Ludwig e Uwe Ampler.

Il 1984 è la stagione in cui coglie i risultati migliori. E' secondo al Tour de l'Avenir, battuto solo da un corridore di rango quale Charly Mottet. Al Giro delle Regioni, invece, si lascia tutti alle spalle. Vince la prima frazione a Orvieto e tiene la maglia per tutta la gara.

In classifica generale si mette dietro, in maniera decisamente netta, il sovietico Sergej Voronin, l'unico a chiudere con un distacco inferiore al minuto, e nomi del calibro di Uwe Raab, Jean-François Bernard e Primoz Cerin.

Nel 1985 rivince il Giro di Slovacchia e conquista anche una tappa al Girobio. Inoltre, è anche secondo al Giro di Boemia e terzo al Renania-Palatinato battuto dal solito Ludwig e dal fortissimo austriaco Helmut Wechselberger, futuro vincitore di un Tour de Suisse.

Il 1986 sarà l'ultima stagione passata da Skoda tra i dilettanti e la coronerà vincendo nuovamente il Giro delle Regioni. Anche in questo caso conquista la maglia al primo giorno e non la molla più. Al secondo posto, alle sue spalle, arriverà un certo Maurizio Fondriest.

Il mondo del professionismo, nella seconda metà degli anni '80, inizia ad aprire ai grandi del dilettantismo. Skoda fa il salto nel 1987 con l'Alfa Lum e i risultati non si fanno attendere: 3° al Giro dell'Emilia, 6° al Campionato di Zurigo e 19esimo al Giro d'Italia.

Nel 1988, però, complice l'età e il logorio dovuto ai tanti anni passati ad alti livelli, Jiri non si ripete. L'Alfa Lum non lo conferma e, così, decide di ritirarsi.
 
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#17
Che spettacolo Sbav



 
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#18
L'affresco più bello di uno dei più grandi di sempre: Serguei Soukhoroutchenkov a Mosca 1980.



 
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#19
(09-05-2020, 02:08 PM)Morris Ha scritto: Magnifico Winter!
Tave Schur è stato davvero un mito. Ciclisticamente, pure un perfetto esempio di propaganda, nonchè base per creare quella che poi diverrà una scuola.
Sul versante della pista poi, la DDR, ha forse espresso il più grande velocista della storia: Lutz Hesslich! Altro che Chris Hoy. Visitare l'emporio di Lutz a Cottbus e conoscerlo, è stato a lungo uno dei miei sogni di divulgatore.

Che fenomeno!



 
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#20
Oggi, coi nostri racconti dei grandi del dilettantismo, torniamo in URSS per parlare di un altro atleta la cui parabola è stata breve, ma incredibilmente intensa: Yuri Barinov.

Nato Nižnij Novgorod, al tempo Gorki, il 31 maggio 1955, Barinov era un corridore completo.

Alto 173 centimetri per 71 chili di peso, Yuri se la cavava a egregiamente a cronometro e in salita e vantava anche un buono spunto veloce. Arrivò tardi all'apice del ciclismo dilettantistico, al contrario di molti suoi connazionali, poiché prima si concentrò sugli studi.

Di professione insegnante di educazione fisica, Barinov si mette in luce per la prima volta nel 1978, quando arriva secondo al Giro di Bulgaria. Nella stagione seguente vince la gara a tappe bulgara e coglie il terzo posto al GP de L'Humanité.

Il 1980 è la stagione della fragorosa esplosione di Barinov. Arriva quinto al Tour de l'Avenir, ove vince tre tappe consecutive e la classifica a punti. E' bronzo nella prova in linea delle Olimpiadi casalinghe vinte dal fortissimo connazionale Serguei Soukhoroutchenkov.

Oltretutto, è anche secondo al campionato nazionale in linea e al Giro delle Crimea. Vince la Coppa Nazionale dell'Unione Sovietica e si piazza al terzo posto nella Ruban granitier breton, quella gara che oggi conosciamo come Tour de Bretagne.

Il risultato più importante, però, lo ottiene alla Corsa della Pace. Barinov vince la prima tappa, un prologo di 6,5 chilometri tra le strade di Varsavia, e indossa la maglia di leader. Il giorno seguente, però, l'allora giovanissimo Olaf Ludwig si impone a Breslavia e gli sfila il simbolo del primato.

Appena due dì più tardi, tuttavia, la maglia torna sulle spalle del sovietico. Sui colli polacchi, nella Polanica-Zdrój-Karpacz, mentre il connazionale Serguei Morozov vince in solitaria, Barinov va all'attacco con un pugno d'altri uomini.

Con lui c'è anche Peter Winnen, che nel triennio successivo vincerà due volte sull'Alpe d'Huez al Tour. Yuri chiude al secondo posto a 12" da Morozov, infligge a Ludwig un passivo superiore ai 50", e si riappropria della testa nella graduatoria generale.

Il sovietico tiene la maglia per cinque giorni, ma Ludwig, che nel frattempo si era imposto anche a Berlino, nella cronometro di quaranta chilometri di Halle, da lui vinta, gli rifila 1'04" e torna in cima alla classifica.

Nella decima frazione, la Karl Marx Stadt-Usti nad Labem, che vede il plotone lasciare la Sassonia ed entrare in Boemia, Barinov si rifà e dà il colpo del KO al giovane teutonico. Attacca in salita con Morozov e Winnen e i tre fanno il vuoto.

Barinov farà tappa e maglia, superando gli altri due allo sprint. Ludwig arriva a 4'59" e deve alzare bandiera bianca. In classifica generale il sovietico vince con 3'48" su Winnen e 4'12" su Ludwig che nel frattempo aveva conquistato anche l'ultima cronometro a Solenice.

Battere nettamente due corridori come Winnen e Ludwig vuol dire essere sicuramente un atleta fuori dal comune. Nel 1981, Barinov fa un altra stagione strepitosa. Conquista una vittoria di tappa e la classifica generale sia a La Sarthe che a Sotchi.

Inoltre, vince una tappa al Giro delle Regioni, ove conquista il secondo posto alle spalle del solito Soukhoroutchenkov che, in quell'edizione della nota gara dilettantistica italiana, sarà autore della storica impresa di San Marino.

I grandi risultati del 1981 di Barinov, però, non sono finiti qua: conquista due frazioni e la seconda piazza finale al Giro di Slovacchia e chiude al terzo posto alla Coors Classic vinta dal giovanissimo Greg Lemond, nella quale si impone nella decima tappa.

Infine, vince la Moscou-Krylatskoïe e, soprattutto, il Giro del Lussemburgo. Nel complesso questa stagione lo vede attaccare il numero alla schiena più di 80 volte. Un'esagerazione, che sul lungo periodo costerà cara a Barinov.

Le intensissime annate 1980 e 1981, infatti, hanno regalato moltissimi successi a Yuri, ma lo hanno anche sfibrato. Nel 1982 i suoi risultati calano notevolmente. E' ancora capace di arrivare sul podio alla Corsa della Pace, ma coglie una sola vittoria stagionale.

Barinov continuerà a correre ancora per anni e prenderà parte anche alla Vuelta nel 1985, quando la selezione dell'URSS viene invitata alla corsa spagnola, ma non sarà mai più il fuoriclasse ammirato nel biennio '80-'81.
 
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