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Il ciclismo e gli sponsor in fuga, un biglietto per vedere le corse
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Il ciclismo e gli sponsor in fuga, un biglietto per vedere le corse
Se ne discute in Belgio. Gli organizzatori italiani: "Possibile, ma meglio un'offerta libera"

La strada nuda, le mani, la gente. Quella bellissima immagine del ciclismo che passa sotto casa, dell'unico sport al mondo a non avere un biglietto per assistere alle imprese dei suoi campioni, potrebbe diventare presto antica, ingiallire come una fotografia, non esserci più. Anche la bicicletta presto potrebbe chiedere dei soldi ai tifosi, potrebbe diventare sport da tribune numerate e biglietterie, perdere la sua identità, la sua diversità. Se ne discute. In Belgio, in alcune corse come il Fiandre o la Nokere Koerse, questo già accade: sull'Oude Kwaremont, sul Paterberg, o all'arrivo della ruvida corsa del pavé di Nokere, il biglietto c'è già, assieme all'intrattenimento, alla musica a palla, finché l'attimo arriva, l'attimo atteso. Poi si riprende con musica e gadget degli sponsor. E si paga, per tutto questo.

Una recente indagine dell'Het Nieuwsblad dimostra come metà degli organizzatori delle 22 principali corse belghe stia pensando alle gare a pagamento. Sarebbe utile per rinvigorire le casse, sempre meno irrorate dagli sponsor. Rivalersi sul pubblico non è una grande idea, ma è forse, spiegano, l'unica possibile. Se sia etico, poco importa, meglio una corsa a pagamento o niente corsa? Visti i buchi nati nel calendario per la cancellazione di una notevole quantità di gare, non è che ci sia troppo da fare gli schizzinosi. Proprio i belgi, proprio il pavé, la diversità massima, la bellezza assoluta: non esiste niente di più glorioso in questo sport, e questo sport ne chiede conto, freddamente, ai suoi appassionati. In fondo è la direzione, è il vento che tira.

Lo dimostra la nascita delle Hammer Series, nuove corse organizzate da Velon e Infront con un format rivoluzionario, tre giorni di gare in circuito, chilometraggi brevissimi, qualcosa di simile alle gare di fixed bike, ma con professionisti. Si parte a giugno nel Limburgo e l'idea rischia di avere un futuro. Il tutto davanti a pubblico pagante, è ovvio. C'è da immaginare a questo punto la fattibilità di un simile progetto nelle grandi corse italiane, in una tappa di montagna del Giro ad esempio. Si può transennare tutto lo Stelvio? Si può chiedere un biglietto per assistere all'arrivo della Sanremo, o del Lombardia? Ed è economico, tutto questo?

"No, non lo è" racconta Adriano Amici del Gs Emilia, organizzatore di molte delle classiche del ciclismo italiano, dal Laigueglia al Giro dell'Emilia, "immaginate di dover predisporre un servizio d'ordine, di transennare tutto, è impossibile. Tentammo qualche anno fa, ad una corsa, ma una serie impressionante di spettatori tornò a casa con i pantaloni strappati, avevano tutti tentato di scavalcare le transenne. Si potrebbe, magari, mettere un biglietto a offerta libera, sarebbe più carino, forse più etico. Ma il ciclismo deve restare di tutti".

Maurizio Evangelista, general manager del Tour of the Alps (il nuovo Giro del Trentino, allargato anche al Tirolo e all'Alto Adige) ragiona in termini di opportunità: "Concettualmente, la possibilità ci sarebbe, ma bisognerebbe uscire dai canoni tradizionali del ciclismo, e senza la tradizione, senza la sua unicità, il ciclismo rischia di non sopravvivere a se stesso. I problemi economici ci sono, è innegabile e il ciclismo, per altri versi, sta diventando uno sport diverso da come siamo abituati a concepirlo, sempre più uno sport di élite, praticato ora per diletto da intellettuali, imprenditori, molto alla moda. Questo pubblico, è ovvio, non avrebbe problemi a "pagare". Ma non è il nostro modo di vedere le cose. Noi puntiamo sulla promozione del territorio, che solo uno sport come il ciclismo può offrire".

Oggi, tranquilli, a piazza del Campo, l'arrivo della spettacolare Strade Bianche, la corsa delle Crete senesi, con Sagan, Van Avermaet, Nibali e Aru, sarà perfettamente, tradizionalmente gratuito.

di COSIMO CITO per Repubblica
http://www.repubblica.it/sport/ciclismo/...159704576/
 
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