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Doping, Mattia Gavazzi ancora positivo alla cocaina
#1
Doping, Mattia Gavazzi ancora positivo alla cocaina
Il bresciano preso al Qinghai Lake Tour 2015

Mattia Gavazzi positivo. Per la terza volta in carriera. Ancora una volta per cocaina. La notizia è stata ufficializzata oggi dall'Uci ma la positività risale allo scorso mese di luglio, esattamente il giorno 10, quando il bresciano della Amore&Vita è risultato positivo ad un controllo effettuato nel coso del Qinghai Lake Tour, corsa cinese di categoria 2.HC nella quale Mattia ha vinto quattro tappe.
Gavazzi era già risultato positivo alla cocaina nel 2004 e nel 2010. Ora rischia una sanzione che può andare dagli otti anni di squalifica alla radiazione.

Nello stesso comunicato l'Uci ufficializza la positività dello sloveno Kristjan Fajt della Adria Mobil all'Epo (controllo del 10 marzo scorso) e dei brasiliani Josemborg Montoya Nunes Pinto e Raphael Mesquita, entrambi per steroidi.

Tutti e quattro i corridori sono stati immediatamente sospesi dalla Unione Ciclistica Internazionale. Un semplice dato statistico: tutti e quattro hanno più di trent'anni.

tuttobiciweb.it
 
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#2
Peggio di Krusty.

A parte gli scherzi, mi dispiace molto per lui... Speriamo di non trovarlo più come notizia di cronaca del giornale della sera
 
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#3
Ogni volta che torna puntualmente lo ribeccano.
 
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#4
Si gode i piaceri della vita...
 
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#5
(13-04-2016, 02:36 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Ogni volta che torna puntualmente lo ribeccano.

Più che altro è lui che non smette di cascarci Triste
 
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#6
Perchè pensate che non era stato confermato dall'Androni dopo una discreta stagione ed era finito all'Amore&Vita?!
 
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#7
Mattia Gavazzi positivo alla cocaina. Amore & Vita-Selle SMP: dramma umano che non ha niente a che vedere con il ciclismo.
Gavazzi positivo per la quarta volta alla cocaina: su questo triste episodio che ha visto protagonista un ciclista di Amore & Vita, Cristian Fanini, team manager della più antica società ciclistica italiana da sempre in prima fila nella lotta al doping, ha voluto commentare così la vicenda:

"Quando ho letto la comunicazione dell'UCI non volevo crederci. Lo sgomento è così grande che faccio realmente fatica a spiegarlo. A nome di tutti i membri della squadra posso solo esternare il nostro assoluto choc per quanto accaduto alle nostre spalle. Sapevamo quanto fosse difficile e delicato gestire Mattia e ognuno di noi ha sempre dato il 110 per cento per tenerlo tranquillo. Non era facile, soprattutto gli ultimi mesi avevamo notato in lui un nervosismo e una irrequietudine maggiore, ma sinceramente credevamo fosse dovuta al fatto che quest'anno c'erano tanti appuntamenti importanti a cui puntare e quindi credevamo che fosse teso più del normale proprio per questi motivi. Mai e poi mai avremmo immaginato che si trattasse ancora di cocaina. Non ho parole davvero, solo tanta delusione ed il morale più a terra che mai".

"Per prima cosa - spiega - voglio dire che la nostra squadra Amore & Vita-Selle SMP è la prima ad essere afflitta e colpita nel profondo sotto il profilo umano ancor più che sportivo. Mattia ha sbagliato per l'ennesima volta, ci ha traditi tutti ma, in primo luogo, ha tradito se stesso e da questo ormai non si può tornare indietro. No, non ce lo aspettavamo soprattutto dopo che la mia famiglia gli aveva ridato una nuova opportunità di carriera e soprattutto di vita. In lui io credevo davvero, e lo considero come un membro di famiglia"
"Per mio padre - aggiunge Cristian Fanini - questa è una botta tremenda e non perché Mattia verrà giustamente squalificato a vita ma perché la sua salute fisica e mentale in questo momento potrebbe rischiare di peggiorare e di essere ancor più compromessa se si commetteranno gli errori di umiliarlo ancora di più. Dal sogno di una maglia azzurra al dramma di vedere la propria vita rovinata per sempre la situazione è davvero complicata e delicatissima. Questa è una batosta anche per i direttori sportivi e per i compagni che più gli sono vicini".

"In questi anni - spiega il team manager - ripeto, lo abbiamo sempre coccolato, fatto sentire di nuovo un atleta, un campione ritrovato. Gli avevamo dato la leadership della squadra. Forse abbiamo fatto anche troppo, ma questa è Amore & Vita e siamo sempre pronti a lottare per aiutare chi ha bisogno, tra l'altro com'era già successo in passato anche con Valentino Fois, Chad Gerlach e Graziano Gasparre (tanto per ricordarne alcuni) e come avremmo voluto fare anche con Mauro Santambrogio. Purtroppo siamo stati raggirati e vittime di questo comportamento provocato dalla dipendenza alla droga. E' un bruttissimo colpo anche per la comunità In Exodus di Fortunato Pogna legata a Don Mazzi che in tutti questi anni lo aveva adottato per cercare di rimetterlo sulla retta via e per i ragazzi della comunità stessa che vedevano in lui un esempio e che invece sono stati anch'essi traditi".

"Non sono qui per giudicare - conclude Fanini - per puntare il dito o per scagliare la prima pietra, adesso sarebbe da veri codardi voltargli le spalle e abbandonare tutto, non sarebbe da uomini e non servirebbe ad altro che a peggiorare la sua situazione. Abbiamo cercato di aiutarlo in ogni modo possibile come atleta ma evidentemente non ce l'abbiamo fatta. Pensavamo che il ciclismo lo potesse salvare, ci sbagliavamo. Siamo molto addolorati per non aver potuto fare di più, ma probabilmente non era possibile. Comunque, non lo abbandoneremo perché la prima vera vittima di tutto questo è proprio Mattia Gavazzi stesso e la sua famiglia che ne ha passate davvero troppe in questi anni. L'amarezza che proviamo al momento è troppa, in particolare per la sua famiglia, per il papà Pierino, al quale da sempre siamo tanto legati. La sua vita ciclistica finisce qui, nel peggiore dei modi, ma quella dell'essere umano no e mai come in questo momento andrà accompagnato in un cammino di riabilitazione drastico ed assoluto. Questo è un dramma personale che va al di là di ogni logica e non ha niente a che fare con il ciclismo. Noi, come Amore & Vita, in linea con i principi e gli ideali che da sempre portiamo avanti, cercheremo di aiutare il Gavazzi uomo, perché ci sono cose che vanno oltre lo sport e perché questo è nel nome, nel dna e nello spirito della nostra società e della nostra famiglia".

"Come corridore - conclude - è finito, ma tutto ciò passa in secondo piano in confronto all'importanza della sua vita. Da sempre Amore & Vita fa della correttezza, della trasparenza, dei valori sani e della lotta ad ogni tipo di illecito sportivo i pilastri fondamentali su cui costruire il nostro sport, la nostra vita. Oggi siamo stati profondamente colpiti, ma per noi questo deve essere un punto per ripartire stando uniti più che mai. Ribadisco, faremo del nostro meglio per aiutare la famiglia di Gavazzi al di fuori del ciclismo, mentre per il resto punteremo sui nostri giovani. Corridori come Zamparella, Celano, Ficara, Bani, Lunardon, Martins e gli altri devono essere il vero esempio. Gente che sa davvero cosa vuol dire vivere e fare sport. Purtroppo abbiamo visto che per buttarsi via, come uomo e come ciclista, basta davvero pochissimo".

comunicato stampa Amore&Vita
 
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#8
Don Mazzi, Fanini, Santambrogio, buonismo. Ho il voltastomaco.

Gavazzi si trovasse un altro lavoro e si rendesse conto che non è più un ragazzino, c'ha 33 anni e si droga da che era juniores, ha anche rotto tre quarti di minchia.
 
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#9
Quattro anni di squalifica per Mattia Gavazzi
Era risultato positivo alla cocaina in anno fa in Cina

Mattia Gavazzi è stato squalificato per quattro anni dal Tribunale Antidoping del'Uci. Il corridore bresciano della Amore&Vita era risultato positivo nello scorso pmese di luglio durante una corsa in Cina - era il Qinghai Lake Tour - e proprio da quel giorno scatta la squalifica, che si concluderà il 10 luglio 2019, quando Mattia avrà da poco compiuto 36 anni.

tuttobiciweb.it
 
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#10
Ciao
Ciao Mattia.
 
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