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Inchiesta di Mantova - Procedimento chiuso: tutti assolti!
#41
Io sinceramente ci trovo poco da ridere.
Al di là della leggerezza e delle inesattezze,riportate in questo ennesimo articolo,che sembra scritto da un ragazzino di terza media,evidentemente da persone che non ci capiscono una mazza di ciclismo e che si occupano della vicenda solo quando gli fa comodo ma è mai possibile che le tempistiche di tali procedimenti siano sempre alquanto sospette?
Sarà un caso ma Ballan,che è già stato vittima di questa inchiesta,quando poi magari non verrà neanche processato,si trova per l'ennesima volta ad affrontare la settimana più importante della sua annata ciclistica,con questo macigno che puntualmente gli viene riproposto prima della "settimana santa".
Non capisco poi perchè si faccia il suo nome e non quelli di Cunego,Saronni,Ponzi e Bruseghin,tanto per citarne alcuni,che sono stati alla stessa maniera,rinviati a giudizio.
Ripeto,TUTTI!!!


p.s. Rasmussen,non è stato cacciato dal Tour per doping ma per aver mentito sulla reperibilità legata al sistema Adams.
 
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#42
Tra l'altro Rasmussen non fu nemmeno cacciato, ma sospeso dalla sua squadra.
Comunque Ballan lo nominano perchè è stato campione del mondo, e quindi fa più effetto sui non appassionati in materia rispetto ad un Ponzi o un Bruseghin qualsiasi. Saronni e Cunego fanno parte ovviamente di quel gruppo di sportivi italiani "intoccabili"...
Quoto i sospetti sulle date, sono 2 anni che Ballan è costretto a saltare il Giro(e nel 2010 saltò anche la "settimana santa" )a causa di questo processo, che ogni anni si ripresenta puntalmente in questo periodo...
 
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#43
INCHIESTA MANTOVA. Bmc: non abbiamo avuto alcuna comunicazione
Ecco la nota emessa oggi dalla Bmc riguardo l’inchiesta di Mantova:

«Il BMC Racing Team non è nè stato contattato nè gli è stata notificata ufficialmente l'apertura di tale inchiesta. Fintanto che non riceviamo una richiesta ufficiale in tal senso da parte di un'autorità competente (cioè, la WADA, UCI, CONI o la Federazione Ciclistica Italiana), non intraprenderemo alcuna azione concernente Alessandro Ballan o Mauro Santambrogio. Fin ad oggi, entrambi i corridori hanno pienamente collaborato con gli inquirenti. Anche dal team, per entrambi i corridori, deve essere rispettata la presunzione di innocenza.

Jim Ochowicz
President / General Manager, BMC Racing Team»
Tuttobiciweb.it
 
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#44
Detta sinceramente, io non sottilizzerei troppo su Rasmussen: vero che è stata la squadra ad escluderlo dal Tour (anche se poi la squalifica per la storia della reperibilità è arrivata, l'anno successivo mi pare); però oltre tutto c'è anche la storia del Dynepo...insomma, in termini rigorosi non ha mai subito squalifiche per essere risultato positivo ad un controllo antidoping, però non starei a cavillare visto che con quanto è emerso mi sembra che accostare la parola 'Doping' a Rasmussen non sia blasfemia...

Anche sulla storia della 'Giustizia a orologeria', personalmente ci credo poco: i ciclisti ormai corrono tutto l'anno...allora a seconda del periodo si potrà sempre dire qualcosa: 'Strano, prima del Fiandre'...'Ma che coincidenza, prima del Tour'...'Ma tu guarda, a una settimana dal mondiale'...e via dicendo

Invece sono d'accordo sul fatto che in un servizio giornalistico i nomi o li si fa tutti o non li si fa...assolutamente! Tra l'altro a questo proposito starei ancora aspettando (e con me molti altri di questo forum, immagino) di conoscere i nomi degli sportivi (non ciclisti) che si servirono delle 'prestazioni' del dottor Fuentes...
 
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#45
Aaaah, Gialanella e Ghisalberti han stappato una bottiglia di champagne per 'sta notiziona del ritorno in auge del caso Lampre! "Che botta!", "Doping di squadra", "Ballan trema". Non vedevan l'ora! Tutti coinvolti, tranne il medico sociale che, proprio poco tempo fa, è stato assolto. Ora, mi spiegate come si fa a dire doping di squadra (e non lo dicon solo loro, visto che è sotto processo mezza Lampre) e allo stesso tempo pensare che il medico non fosse compiacente. Com'è possibile che tutti fossero invischiati tranne lui!? Certo, s'appoggiavano su figure esterne, è chiaro; ma che un medico non riesca ad accorgersi che nelle analisi, nei valori ecc di tutti i suoi corridori ci sia qualcosa che non va... bah. O 'sti qui eran davvero dei fenomeni, o - come sinceramente pensavo dall'inizio - il caso è stato un po' gonfiato...

(29-03-2012, 09:12 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: INCHIESTA MANTOVA. Bmc: non abbiamo avuto alcuna comunicazione
Ecco la nota emessa oggi dalla Bmc riguardo l’inchiesta di Mantova:

«Il BMC Racing Team non è nè stato contattato nè gli è stata notificata ufficialmente l'apertura di tale inchiesta. Fintanto che non riceviamo una richiesta ufficiale in tal senso da parte di un'autorità competente (cioè, la WADA, UCI, CONI o la Federazione Ciclistica Italiana), non intraprenderemo alcuna azione concernente Alessandro Ballan o Mauro Santambrogio. Fin ad oggi, entrambi i corridori hanno pienamente collaborato con gli inquirenti. Anche dal team, per entrambi i corridori, deve essere rispettata la presunzione di innocenza.

Jim Ochowicz
President / General Manager, BMC Racing Team»
Tuttobiciweb.it

Dai dai l'han capito eh..! Ogni anno li sospendevan per due mesi, e poi, visto che non ricevevano altre comunicazioni, ricomparivano in squadra. E' 3 anni che succede così, era anche l'ora che la finissero...
 
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#46
Doping: Mantova, gli indagati scendono a 31. Stefano Cavallari in elenco per errore
Scendono da 32 a 31 gli indagati dalla Procura di Mantova per doping nel ciclismo, per i quali il procuratore capo di Mantova Antonino Condorelli ha chiesto il rinvio a giudizio. Oggi la Procura ha fatto sapere che per "un errore materiale di trascrizione degli atti" nell'elenco degli indagati è finito anche Stefano Cavallari, 34 anni, ciclista dilettante nato ad Asola (Mantova) e residente a Visano (Brescia). La posizione dell'atleta era già stata archiviata in sede di indagini.

cicloweb.it
 
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#47
(29-03-2012, 10:00 PM)Huck Finn Ha scritto: Detta sinceramente, io non sottilizzerei troppo su Rasmussen: vero che è stata la squadra ad escluderlo dal Tour (anche se poi la squalifica per la storia della reperibilità è arrivata, l'anno successivo mi pare); però oltre tutto c'è anche la storia del Dynepo...insomma, in termini rigorosi non ha mai subito squalifiche per essere risultato positivo ad un controllo antidoping, però non starei a cavillare visto che con quanto è emerso mi sembra che accostare la parola 'Doping' a Rasmussen non sia blasfemia...

Anche sulla storia della 'Giustizia a orologeria', personalmente ci credo poco: i ciclisti ormai corrono tutto l'anno...allora a seconda del periodo si potrà sempre dire qualcosa: 'Strano, prima del Fiandre'...'Ma che coincidenza, prima del Tour'...'Ma tu guarda, a una settimana dal mondiale'...e via dicendo

Invece sono d'accordo sul fatto che in un servizio giornalistico i nomi o li si fa tutti o non li si fa...assolutamente! Tra l'altro a questo proposito starei ancora aspettando (e con me molti altri di questo forum, immagino) di conoscere i nomi degli sportivi (non ciclisti) che si servirono delle 'prestazioni' del dottor Fuentes...
Assolutamente,non ho nessuna voglia di difendere un individuo spregevole come Rasmussen.Però,visto che si pubblican delle notizie,visto che chi le scrive o forse sarebbe meglio dire,chi le copia su internet,è forse un professionista del settore,quindi può avere un qualcuno che lo segue e che lo legge,se proprio deve scrivere certe cose,che almeno le scriva per bene e con la massima precision ed accuratezza.

Quindi a te non fa specie il fatto che puntualmente prima di ogni Giro d'Italia,qualche agenzia che fa riferimento all'Uci,comunichi casi di positività o presunti tali?
Chiaramente sei libero di credere in ciò che vuoi ma io nei "controllori" ho smesso di credere.
Che razza di giustizia è,quella che dopo 4 anni,non è ancora riuscita a capire chi,quando e come portare in tribunale.La vita di un'atleta (agonisticamente parlando) è molto breve,siccome fino a prova contraria sono tutti innocenti,non li si può mettere alla gogna preventivamente per poi dire:"scusate ci siamo sbagliati".

(30-03-2012, 04:16 AM)SarriTheBest Ha scritto: Dai dai l'han capito eh..! Ogni anno li sospendevan per due mesi, e poi, visto che non ricevevano altre comunicazioni, ricomparivano in squadra. E' 3 anni che succede così, era anche l'ora che la finissero...
Più che altro,han capito come va la giustizia italiana.
Se aggiungiamo il fatto che facevan quella farsa di sospendere i corridori per fare i bellini dinnanzi all'Uci e che magari,nella situazione in cui ritrovano,non gli conviene proprio sospendere Ballan,in vista di Fiandre e Roubaix,per me si stan parando semplicemente il culo.

 
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#48
MANTOVA. Qualcuno ne uscirà con le ossa rotte...
Riceviamo e pubblichiamo un altro parere - stavolta di un avvocato tifoso - che aggiungiamo al dibattito in corso tra i lettori

Una cosa è certa. All'esito del processo penale in corso a Mantova relativamente all'inchiesta sul doping nel ciclismo partita alla fine del 2008 - e di cui in questi giorni si è tornato a parlare in seguito alle richieste di rinvio a giudizio della Procura - qualcuno ne uscirà con le ossa rotte (in senso metaforico, ovviamente).
Se questo "qualcuno" sarà il mondo del ciclismo od invece la giustizia antidoping non è però possibile saperlo. Ed il risultato non è così scontato.
Personalmente ho già espresso la preoccupazione che la lotta al fenomeno del doping possa essere portata avanti in un clima da "caccia alle streghe" che, evidentemente, nuocerebbe a tutti e non gioverebbe a nessuno.
Personalmente, sempre da queste pagine, ho anche già espresso il mio convincimento di stare dalla parte di Damiano Cunego, circostanza che anche oggi ribadisco.
Sarà passione, sarà affetto (sportivo), sarà utopia, sarà illusione, sarà miopia (sempre sportiva). Date voi il nome che preferite.
Una cosa però è certa. All'esito del processo penale di Mantova, qualcuno ne uscirà con le "ossa rotte". Nel frattempo, io continuerò a vivere (anche) di ciclismo.

Avv. Agostino Bighelli
Tuttobiciweb.it

 
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#49
(30-03-2012, 10:23 AM)Akr Ha scritto: Quindi a te non fa specie il fatto che puntualmente prima di ogni Giro d'Italia,qualche agenzia che fa riferimento all'Uci,comunichi casi di positività o presunti tali?
No, non mi sono spiegato bene. Io mi riferisco alle indagini e alle alle altre attività che sono condotte da organi che non hanno a che vedere con l'UCI (che -per quanto magari lunghe- non credo abbiano una tempistica che si riconduce a quella degli eventi ciclistici), come in questo caso. Sull'UCI i miei giudizi non sono lusinghieri (eufemismo), per cui...

La BMC ha fatto la scelta giusta...voglio dire, ha continuato a correre Contador...anche senza entrare nel merito di quella vicenda, non mi sembra che ci siano gli elementi (senza secondi fini) per bloccare Ballan, per dire...
 
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#50
Inchiesta di Mantova, il doping arrivava dalla Germania e dall'Est
Una centrale operativa del doping a Mariana Mantovana, meta di corrieri che arrivavano con le sostanze proibite acquistate all’estero, probabilmente nei paesi dell’est Europa o in Germania, da somministrare a ciclisti professionisti e amatori, in un caso anche ad un calciatore dilettante, per migliorare le prestazioni atletiche. Con enormi rischi per la loro salute.

E’ quanto il procuratore capo della Repubblica Antonino Condorelli ritiene di aver smascherato con la sua inchiesta sul ciclismo dopato, partita a fine 2008 e conclusasi l’altro giorno con la richiesta di rinvio a giudizio per 31 persone tra atleti, medici e dirigenti di squadre di ciclismo professionistico, tra cui spicca la Lampre, per quello che è già stato definito «doping di squadra».

«Abbiamo accertato piccoli episodi di un sistema molto ampio» dice Condorelli all’indomani della richiesta di rinvio a giudizio su cui, entro venti giorni, dovrà pronunciarsi il giudice per le indagini preliminari che deciderà se accogliere la richiesta del procuratore e mandare tutti a processo, oppure se non accoglierla e prosciogliere tutti gli imputati.

La centrale del doping, dunque, secondo la procura era la farmacia del dottor Guido Nigrelli a Mariana Mantovana, il luogo trasformato in deposito di sostanze dopanti in cui affluivano atleti e corrieri per un diabolico incontro tra domanda e offerta. E dove si effettuavano pratiche mediche illecite sui ciclisti, come sull’ex campione del mondo Ballan che a Mariana si sarebbe sottoposto ad auto-emotrasfusione dall’aprile al maggio 2009.

Ormai è assodato che queste sostanze illecite vengono per lo più commercializzate attraverso internet, a cui ci si rivolge direttamente bypassando qualsiasi controllo. Basta un click e si acquista all’estero il prodotto messo al bando in Italia, che poi arriva a domicilio. Nel caso mantovano no.

«Internet resta sullo sfondo - dice Condorelli - qui abbiamo avuto riscontro, attraverso intercettazioni ambientali, che c’era un gruppo di persone che, attraverso legami ben precisi, portava nella farmacia di Mariana farmaci proibiti probabilmente acquistati all’estero e tramite canali illeciti. Una farmacia che era diventata un deposito clandestino. Questo era il punto di riferimento per un gruppo importante di atleti che andavano a chiedere consigli su come migliorare le loro prestazioni in bici e anche a farsi somministrare sostanze dopanti».

E lui, quella che è stata ritenuta la mente di tutto il traffico, il farmacista di Mariana Nigrelli, come si difende? «Tutto giusto quelle che avete scritto» risponde con disarmante ironia al cronista, un secondo prima di interrompere la comunicazione. Reticenza comprensibile di fronte alle pesanti accuse rivoltegli dalla procura e che, val la pena ribadire, devono ancora essere dimostrate. Porte chiuse anche dal legale di Nigrelli e da quello di Sergio Gelati, un altro mantovano coinvolto nell’inchiesta e ritenuto con il farmacista uno dei procacciatori del doping.

«Questa vicenda non sta in piedi ed è tutta da dimostrare dal punto di vista scientifico» si limita a dire l’avvocato Giovanni Redaelli, legale di Fiorenzo Bonazzi, il medico che avrebbe praticato le auto-emotrasfusioni su Ballan assieme a Nigrelli. Parla, invece, ma per respingere tutte le accuse l’avvocato Marina Alberti, legale del cicloamatore mantovano Paolo Pezzini, finito nell’inchiesta come assuntore di farmaci dopanti di provenienza illecita: «Lui non c’entra niente col doping dei professionisti e si sente coinvolto in un affare più grande di lui. Pezzini e Nigrelli sono amici e basta, non gli ha mai chiesto niente e non ha mai assunto sostanze proibite per correre in bici».

di Sandro Mortari, da La Gazzetta di Mantova
 
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#51
Inchiesta Mantova, il Gup fissa la prima udienza al 13 luglio
Si terra' il prossimo 13 luglio l'udienza davanti al gup sulle 31 richieste di rinvio a giudizio formulate dalla procura nell'ambito dell'inchiesta sul doping nel ciclismo. La data e' stata fissata oggi dopo che il procuratore capo Antonino Condorelli, qualche giorno fa, aveva richiesto il rinvio a giudizio per 31 persone tra atleti, dirigenti e medici. Tra gli indagati figurano atleti come Ballan e Cunego e dirigenti della Lampre, tra cui Giuseppe Saronni. E proprio la Lampre e' al centro dell'inchiesta cominciata nel 2008, con molti ciclisti, dirigenti e preparatori atletici. (ansa)
 
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#52
Giustizia, rinviata l'udienza di martedì sul caso Lampre
Nuovo rinvio per il caso Lampre. L'udienza programmata per martedì a Mantova sarà rinviata a gennaio per effetto del cosiddetto «decreto terremoto».

tuttobiciweb.it
 
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#53
Slitta al 30 aprile la decisione del Gup di Mantova
Gli avvocati di alcuni imputati hanno presentato memorie

Slitta al 30 aprile la decisione del Gup di Mantova, Gilberto Casari, circa il rinvio a giudizio di 31 persone indagate dalla Procura di Mantova, tra ciclisti, ex atleti e dirigenti di squadre professionistiche, per l’uso di sostanze dopanti. Gli avvocati di alcuni imputati hanno presentato memorie difensive che il giudice si è riservato di esaminare.

Gli imputati sono accusati a vario titolo di aver commercializzato, prescritto, somministrato o aver fatto uso di sostanze proibite per migliorare le prestazioni atletiche. Sono coinvolti, tra gli altri, atleti ed ex atleti come Rasmussen, Cunego, Ballan, Bruseghin e Giuseppe Saronni. Secondo la Procura mantovana, la mente del doping sarebbe il farmacista di Mariana Mantovana, Guido Nigrelli. (ANSA).
 
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#54
E' incredibile come da Mantova escono notizie solo in prossimità del Giro.
 
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#55
Mantova: eccezioni respinte, Bindi chiede il rito abbreviato
L'ex prof toscano diventerà così il teste chiave del processo

Si è svolta stamattina una nuova udienza relativa all'inchiesta di Mantova: il Giudice per le Indagini Preliminari ha rigettato tutte le eccezioni presentate (riguardanti soprattutto l'inutilizzabilità di intercettazioni telefoniche), recependone una sola, presentata dall'avvocato del dottor Bonizzoli, relativa alla presunta somministrazione di sostanze vietate ad Alessandro Ballan, eccezione accettata in quanto i fatti - se venissero comprovati - si sarebbero svolti a Montichiari e quindi sarebbero eventualmente di compoetenza del Tribunale di Brescia.
Il difensore di Emanuele Bindi, ex corridore della Lampre, ha chiesto di essere ammesso al patteggiamento: il giudice si è riservato di chiedere l'assenso al procuratore Condorelli, oggi assente e rappresentato da un suo incaricato, ma è evidente che l'assenso ci sarà e che quindi Bindi si prepara ad ammettere le sue responsabilità e a diventare un teste chiave del processo. In termini pratici, il patteggiamento prevede l'ammisione di responsabilità e premia chi lo sceglie con lo sconto di un terzo della pena.
L'avvocato di Francesco Tomei, che è poi lo stesso che difende Bindi, ha chiesto invece il rito abbreviato, vale a dire la discussione dello stesso allo stato degli atti, senza ulteriori attività indagatorie.
Tutti gli altri legali hanno invece deciso, per conto dei loro assistiti, di andare a giudizio.
Già calendarizzate le prossime udienze: il 19 giugno verrà trattato il caso Bindi, poi il 24 giugno, il 17 e il 19 luglio ci saranno le udienze per verificare gli eventuali rinvii a giudizio degli imputati.

tuttobiciweb.it
 
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#56
Mantova: un anno a Bindi, Tomei assolto, 27 rinvii a giudizio
Udienza fissata per il 10 dicembre

Arrivano i primi verdetti nell'ormai celeberrimo processo di Mantova. Stamane il Gup Gilberto Casari ha inflitto ad Emanuele Bindi, che ha patteggiato, un anno di reclusione più 400 euro di multa e 1.080 euro di spese. Assolto perché il fatto non sussiste, invece, Francesco Tomei, per il quale il pm Condorelli aveva chiesto una condanna a 26 mesi.
Tutti gli altri 27 imputati sono stati rinviati a giudizio: la prima udienza è fissata per il prossimo 10 dicembre, affidata al giudice dottoressa Cognolo.

tuttobiciweb.it
 
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#57
Nuove sfighe in vista per Ballan, il CONI chiede due anni di squalifica per il corridore veneto: http://www.cyclingnews.com/news/coni-pro...for-ballan
 
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#58
Allora, della vicenda si sa poco in generale ed è difficile entrare nel merito. Tra le cose certe c'è il fatto che Ballan ha già perso parecchi giorni di gara a causa di questa inchiesta visto che è stato sospeso dalla BMC, non mi ricordo i dettagli però. Poi l'inchiesta è stata di una lunghezza spropositata, ma questo credo si possa spiegare con il fatto che va al di là dell'ambito puramente sportivo, quindi i tempi si allungano. Però se siamo arrivati a questo punto significa che ci sono fatti consistenti e che quel teatrino ridicolo "Ho detto E Poi, hanno capito Epo" è stato un tentativo meschino di auto-assolversi almeno di fronte all'opinione pubblica con la complicità di Auro Bulbarelli D'Urso. A me è sempre piaciuto come corridore, il più forte passista italiano degli ultimi 10 anni, però non ci prenda per il culo
 
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#59
ma della Lampre solo lui?!?! ricordo che c'erano anche altri nomi importanti (tipo D.C.)...
 
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#60
Magari arriveranno più in là, però le notizie arrivano sempre col contagocce
 
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