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Johnny, è quasi magia! Dopo la Sanremo, Degenkolb si aggiudica anche la Roubaix. Battuti Stybar e Van Avermaet.
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Johnny, è quasi magia! Dopo la Sanremo, Degenkolb si aggiudica anche la Roubaix. Battuti allo sprint Zdenek Stybar e Greg Van Avermaet. Marcato, 22°, primo degli italiani.

[Immagine: 2_0204361_1_thumb2.jpg]
John Degenkolb, tra Stybar e Van Avermaet, alza la pietra di pavé - © Bettiniphoto

Il 25enne John Degenkolb (Giant-Alpecin), dopo essersi tolto lo sfizio di una Sanremo neanche un mese fa, ha raddoppiato le monumento in palmares, andando a prendersi la 112° edizione della Parigi-Roubaix. Se in Via Roma fu scaltro e furbo nell'approfittare della lunga volata di Kristoff, la vittoria di quest'oggi è tutta farina del suo sacco: nel finale infatti si è riportato sulla testa della corsa tutto da solo, non lasciando scampo nello sprint all'interno del velodromo al ceco Zdenek Stybar (Etixx-Quick Step) ed al belga Greg Van Avermaet (BMC Racing Team). Nella storia di questo sport, solo in due occasioni si era assistito ad una doppietta Sanremo-Roubaix: nel 1908 con Cyrille Van Hauwaert e nel 1986 con Sean Kelly.

Una Roubaix sulla falsariga del Fiandre, bloccata da paure e tatticismi e senza un vero punto di riferimento in corsa. La prima parte di gara è passata velocissima, grazie anche al vento che spirava alle spalle dei corridori: prima ora ad oltre 50 km/h, dopo quattro si stava tranquillamente sopra i 45 di media. Tanto da mettere in difficoltà anche le tabelle di marcia degli organizzatori ed il sistema ferroviario belga: un passaggio a livello infatti ha bloccato buona parte del gruppo poco dopo Arenberg, tanto da costringere i giudici a compiere una sorta di neutralizzazione per non squalificare i corridori che invece avevano scelto di passare mentre le sbarre si stavano chiudendo.

Vento ancora protagonista quando, superato il 14° settore di Tilloy - Sars-et-Rosières, è passato da favorevole a laterale: la Etixx-Quick Step ha provato ad organizzare un ventaglio, riuscendoci. Infatti davanti erano rimasti solo una ventina di corridori, vale a dire buona parte dei big e qualche gregario. La scarsa collaborazione però ha portato pian piano a far rientrare tutti coloro che erano rimasti sorpresi dal trappolone degli uomini di Lefevere.

La calma piatta però continua a  non abbandonare la corsa: passato Arenberg con il solo scossone di un Geraint Thomas attardato (poi sarà costretto al ritiro dopo una caduta), anche Mons-en-Pévèle non regala grandi emozioni sotto il regolare incedere della Lotto-Soudal. Tentativi sporadici vengono provati da corridori di secondo piano come André Greipel (Lotto-Soudal), Manuel Quinziato (BMC Racing Team) o Jens Debusschere (Lotto-Soudal), ma anche da qualche big come Stijn Vandenbergh (Etixx-Quick Step) e addirittura Bradley Wiggins (Team Sky) seguito poi da Zdenek Stybar (Etixx-Quick Step). Il risultato per tutti però sarà lo stesso: un po' di vento in faccia e poi il ricongiungimento.

L'ultima azione da lontano degna di nota, poco dopo aver ripreso i reduci dalla fuga del mattino (-22 chilometri), porta la firma di Borut Bozic (Astana) e Juren Roelandts (Lotto-Soudal), teso ad anticipare l'ultimo tratto impegnativo di pavé: il Carrefour de l’Arbre. Spazzato da un forte vento contrario, i due riescono solamente a superarlo però, visto che già in uscita dalla curva conclusiva si ritrovano con il gruppo dei migliori praticamente alle costole.

Gli ultimi 15 chilometri saranno così quelli decisivi, in cui andrà a decidersi la 112° Parigi-Roubaix. Tanti ancora i corridori in gioco e nessuna squadra tiene la corsa. Risultato: anarchia totale. Tra un tentativo e l'altro, l'azione giusta la trova Greg Van Avermaet (BMC Racing Team), seguendo l'ottimo spunto del giovane Yves Lampaert (Etixx-Quick Step) quando mancavano 12 chilometri al traguardo. I due, nonostante la Etixx abbia carte ben più pesanti, riescono subito a trovare un'ottima intesa. Ma non hanno fatto i conti con il terzo incomodo: John Degenkolb (Giant-Alpecin). Prima lancia il gregario Maarten De Backer (Giant-Alpecin) come punto di riferimento, e successivamente si muove lui stesso in prima persona: nel giro di 4 chilometri riesce così a riportarsi sulla coppia di testa, compiendo un numero di grande forza e coraggio. Seguono il suo esempio anche Zdenek Stybar (Etixx-Quick Step), Lars Boom (Astana), Jens Keukeleire (Orica-GreenEdge) e Martin Elmiger (Iam Cycling), tanto che, quando mancano solo un paio di chilometri dal velodromo di Roubaix, il gruppo di testa conta sette corridori.

Nonostante il grande sforzo effettuato, in volata non c'è storia: John Degenkolb si piazza alla ruota di Stybar, che a sua volta seguiva il compagno Lampaert in testa, e lo fulmina negli ultimi 200 metri senza particolari ansie. Terzo il solito Greg Van Avermaet (BMC Racing Team), al secondo bronzo consecutivo dopo quello collezionato al Fiandre una settimana fa. A seguire Lars Boom (Astana), Martin Elmiger (Iam Cycling), Jens Keukeleire (Orica-GreenEdge) e Yves Lampaert (Etixx-Quick Step). Luke Rowe (Team Sky), 8°, vince la volatina del gruppetto dei migliori su Jens Debusschere (Lotto-Soudal) e Alexander Kristoff (Katusha), mentre Marco Marcato (Wanty-Gobert), 22°, sarà il primo italiano giunto al traguardo quest'oggi.


 
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