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Il borsino del Giro d'Italia 2015: i favoriti per la maglia rosa, rossa, blu e bianca
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Il borsino del Giro d'Italia 2015: i favoriti per la maglia rosa, rossa, blu e bianca

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Il Trofeo Senza Fine - © bettiniphoto

Poche ore oramai ci separano dal via della cronosquadre inaugurale del Giro d'Italia 2015 che si svolgerà lungo la pista ciclabile Cycling Riviera, ben 17 chilometri con arrivo sul lungomare di Sanremo. Andiamo così a vedere chi sono i nomi dei favoriti per le quattro maglie in ballo quest'anno.

MAGLIA ROSA: LA CLASSIFICA GENERALE

I FAVORITI - Il discorso della classifica generale quest'anno è più ingarbugliato di quel che possa sembrre: se Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) è - anche di diritto - il favorito principale della vigilia nella corsa alla maglia rosa, questo non significa che per il madrileno sarà una passeggiata portarsi a casa il terzo personale Giro. Chiunque conosce benissimo la sua storia e le sue grandi qualità, sa quanto e come ha vinto. Senza tornare tanto indietro nel tempo, lo scorso anno si è portato a casa la Vuelta e ha mostrato numeri di altissimo livello come nella tappa di Guardiagrele della Tirreno-Adriatico. La squadra poi è fortissima, con una batteria di gregari che conta Ivan Basso, Roman Kreuziger e Michael Rogers. Quest'anno però non è partito in maniera così brillante, facendosi sconfiggere da Froome (Vuelta a Andalucia), Quintana (Tirreno-Adriatico) e Porte (Volta a Catalunya), senza contare la "distrazione" Tour de France che potrebbe portarlo qui in Italia con molta meno benzina rispetto a chi invece ha solo il Giro come obiettivo.
Come ad esempio Richie Porte (Team Sky), che il vero protagonista di questo avvio di 2015: dopo il 2° posto al Tour Down Under a gennaio, ha infatti conquistato in serie Volta ao Algarve, Parigi-Nizza, Volta a Catalunya e Giro del Trentino. La Sky poi è ancor più competitiva della Tinkoff, con 3 uomini potenzialmente piazzabili in top ten. I dubbi però restano sulla tenuta fisica e mentale del tasmaniano lungo le tre settimane: il suo miglior risultato in un Grande Giro resta il 7° posto del 2010, "falsato" però dalla famosa fuga bidone de L'Aquila.
Fabio Aru (Astana) è la speranza di casa nostra: 3° a sopresa e maglia bianca nel 2014, il cammino del giovane corridore sardo è stato però segnato da un virus intestinale che lo ha colpito proprio alla vigilia del Giro del Trentino. Niente di trascendentale, però un accidente che ha rallentato la preparazione e lo ha costretto a saltare l'ultimo test in vista della corsa rosa. Dovrà stare molto attento soprattutto nei primi giorni di corsa, quando la condizione non ideale potrebbe metterlo in difficoltà sugli insidiosi percorsi liguri: ci vuole un attimo a perdere fin da subito il treno per la maglia rosa.
Concludiamo con Rigoberto Uran (Etixx-Quick Step) e Domenico Pozzovivo (Ag2r La Mondiale). Il primo arriva da due secondi posti di fila e, come Porte, ha la crono dalla sua parte: però non pare ancora aver compiuto un salto di qualità che lo faccia balzare sul primo gradino del podio, e la sua Etixx-Quick Step quest'anno si presenta abbastanza dimessa. Il secondo è forse colui che dà più certezze sulle prestazioni e mette insieme tutte le caratteristiche giuste per vincere questo Giro d'Italia: purtroppo però non si è mai nemmeno avvicinato al podio (miglior risultato: 5° nel 2014, a più di 6 minuti da Quintana), e diventa difficile candidarlo prepotentemente per il successo finale.

GLI OUTSIDER - Il gap tra primi cinque e resto del gruppo sulla carta sembra veramente ampio e difficilmente colmabile. Per quello che ha fatto vedere in questo inizio di stagione, Ilnur Zakarin (Katusha) si presenta come vera carta a sorpresa della corsa rosa: sia al Giro dei Paesi Baschi che in Romandia ha ben tenuto le ruote dei migliori in salita, mentre a cronometro ha virtualmente battuto addirittura l'ex pluri-campione del Mondo Tony Martin nella prova conclusiva della breve corsa a tappe elvetica (poi conquistata davanti al suo compagno Spilak e Froome). Un outsider molto più solido è invece Roman Kreuziger (Tinkoff-Saxo), un Amstel ed una top 5 al Tour de France già in saccoccia: potrebbe tranquillamente concludere tra i primi 10, ma per puntare a qualcosa di più deve sperare che il suo capitano si faccia da parte. Stesso discorso per Leopold Konig (Team Sky), anche se le garanzie sono decisamente minori rispetto a Kreuziger. Non possono mancare in questo elenco due vecchi marpioni come Jurgen Van den Broeck (Lotto-Soudal) e Ryder Hesjedal (Cannondale-Garmin): più il primo del secondo, che fino ad oggi ha davvero fatto poco in questa stagione. Przemyslaw Niemiec (Lampre-Merida) proverà a ripetere la top ten colta nel 2013, mentre saranno da seguire i due BMC Damiano Caruso e Darwin Atapuma. Infine il basco Benat Intxausti (Movistar): corridore con le caratteristiche adatte al percorso, potrebbe però essere debole lungo le tre settimane.

MAGLIA ROSSA: LA CLASSIFICA A PUNTI

Nelle ultime due edizioni la classifica a punti ha visto trionfare una ruota veloce: prima Mark Cavendish, poi Nacer Bouhanni, vero mattatore delle volate con ben quattro tappe vinte. Anche in questo caso non è semplice valutare chi possa primeggiare, sia per un parco velocisti a prima vista livellato che per il discorso riguardante il riuscire/volere arrivare o meno a Milano. Se analizziamo le singole qualità, l'australiano Michael Matthews (Orica-GreenEDGE) parte con un buon margine di vantaggio sui colleghi: il suo spunto veloce è degno dei migliori velocisti, e la sua versatilità gli permette di essere competitivo (e quindi andare a punti) anche in percorsi più difficili altimetricamente. Ma avrà voglia di arrivare fino a Milano? Al corridore della Orica fa da contraltare il nostro Giacomo Nizzolo (Trek Factory Racing): già secondo lo scorso anno ad una trentina di punti da Bouhanni, la sua facilità ai piazzamenti e il fatto che la Trek gli abbia cucito la squadra addosso lo colloca tra i principali favoriti alla maglia rossa. Interessante terzo uomo dovrebbe essere André Greipel (Lotto-Soudal), anche se pure qui resta forte l'incognita del ritiro; così come saranno di certo in ballo Luka Mezgec, solido capitano della Giant-Alpecin, Moreno Hofland (LottoNL-Jumbo) e un Sacha Modolo (Lampre-Merida) in crescendo di condizione. Da seguire la coppia Alessandro Petacchi - Manuel Belletti, anche se la Southeast potrebbe scegliere il suo uomo di volata in volata, mentre è difficile che possano entrare in corsa, per diversi motivi, i vari Pelucchi, Bole, Boonen, Ruffoni, Viviani, Lobato e Appollonio.

MAGLIA AZZURRA: LA CLASSIFICA DEI GPM

Da sempre un terno al lotto, la classifica dei Gran Premi della Montagna pre-gara assomiglia quasi ad un terno al lotto. Sono tanti i fattori in ballo, e nemmeno semplicissimi da leggere: tanto che neanche gli stessi corridori potrebbero sapere o meno se riusciranno ad essere in lizza per questo traguardo.
Vuoi per condizione fisica ovviamente, ma vuoi anche per gerarchie di squadra, situazioni di classifica generale o semplicemente big che, scivolati fuori dalla corsa alla maglia rosa, tentano di riciclarsi sul successo di tappa e sulla maglia azzurra. Solitamente in questi casi si vanno a prendere i corridori di squadre minori e tipicamente votate all'attacco, che magari già in partenza difficilmente potranno concorrere per tutte - o quasi - le altre classifiche, oppure uomini che da sempre prediligono questa graduatoria.
Le squadre maggiormente indiziate a curare la maglia azzurra potrebbero essere la Bardiani-CSF con Francesco Manuel Bongiorno e, se fallisce la generale, Stefano Pirazzi; la BMC, se dovessero sfilarsi dalla lotta per la maglia rosa Darwin Atapuma o il veloce Damiano Caruso; la Cannondale-Garmin con Tom Danielson, quest'anno spesso interessato alle varie classifiche GPM delle brevi corse a tappe; la CCC Sprandi con Macej Paterski e il vecchio Sylwester Szmyd. Magari anche un Diego Ulissi per la Lampre, o uno dei tanti validi scalatori (Igor Anton, Ruben Fernandez, Jesús Herrada, Ion Izagirre, Dayer Quintana) della Movistar. Per finire con Yonathan Monsalve della sempre offensiva Southeast, il talentuoso colombiano Esteban Chaves della Orica-GreenEDGE, i sempreverdi Franco Pellizotti e Damiano Cunego nel caso non riuscissero a tenere il passo dei big.

MAGLIA BIANCA: LA CLASSIFICA DEGLI UNDER 25

Preparare corni rossi, toccate di ferro e di zone basse, ma in partenza la classifica giovani sembrerebbe già ad appannaggio del vincitore uscente Fabio Aru (Astana, 1990). Per il giovane talento sardo infatti si sussurra addirittura di successo finale del Giro e, se così non fosse, lo si vede quantomeno bissare il podio dello scorso anno. Male che vada, una top 5 è praticamente scontata, se di mezzo non si mettono cadute o malanni. Quasi impossibile trovare sulla carta un under 25 che lo possa impensierire: i più pericolosi dovrebbero essere Sebastian Henao (1993), 22° anno scorso ma quest'anno al lavoro per Froome, Esteban Chaves (Orica-GreenEDGE, 1990) e Davide Formolo (Cannondale-Garmin, 1992), deboli però a cronometro e con pochi risultati in un GT (41° il primo alla scorsa Vuelta, al debutto nei GT il secondo), e la coppia Movistar Jesus Herrada (1990) / Ruben Fernandez (1991), che potrebbero anche trovare il loro spazio causa mancanza di un vero uomo forte in squadra. Ma tra loro ed Aru c'è un abisso...

 
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#2
Ma che brutto il borsino fatto così :-/
 
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#3
Si fa prima però :D

E poi sinceramente quest'anno non era per nulla semplice ordinare le seconde/terze linee... Sese
 
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#4
Naaaa, ci avevi abituato a ben altro Nene

I vecchi borsini erano spettacolosi anche solo per le file(indipendentemente da cosa ci fosse scritto), questo non sa di nulla Huh
 
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