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Scienza, dintorni, varie ed eventuali
#1
Un topic che forse mancava per spaziare un poco nell'enorme flusso di notizie e scoperte, dal classico "uomo morde cane" al batterio più grande del mondo, lungo addirittura due centimetri. 
Il parallelo tra due "notizie" inerenti il riscaldamento globale mi ha fatto osservare l'assenza di un thread dove inserire un messaggio nel merito. Tra gli utenti del forum ci sono molte competenze e curiosità, spazio per surfare sulle mille onde di conoscenze e notizie varie. Opportuno anche rimpolpare un poco il nostro bel bar, tra l'ultimo post sull'arte di Giugy e in attesa del successivo, veri momenti top del forum  Ave

L'ineffabile Donald Trump si è esibito, un paio di settimane fa, durante un comizio, in una battuta sul rischio (quasi certezza  Triste ) di innalzamento del livello del mare per il riscaldamento globale, annotando che "Avremo più case vista mare" (!!). A parte la nauseante sottovalutazione di quanto drammatico sarebbe / sarà questo progressivo problema, la battuta riesce ad assurgere a livelli sublimi di non pensiero anche per la sua insensatezza: basta soffermarsi un secondo per comprendere come i chilometri di costa si ridurrebbero con la riduzione delle terre emerse, d'altra parte chiedere a Trump di riflettere un secondo è probabilmente troppo (e lo capirebbe se glielo spiegassero?). 

Nel mondo ci sono diverse centrali sperimentali per sottrarre anidride carbonica all'atmosfera. È in costruzione in Islanda la più grande finora progettata, denominata Mammoth, che passerebbe dalle 4.000 tonnellate annue del modello precedente a 36.000. Per pareggiare la quantità annua che immettiamo nell'atmosfera bisognerebbe arrivare a 85 milioni di tonnellate, un traguardo probabilmente non impossibile nell'arco di 10 - 15 anni. Può essere la risposta al rischio CO2 gas serra / riscaldamento globale? Forse, non lo so, mi sembra una soluzione un po' "artificiale", ma sperare è lecito. 

Da notare come l'azienda costruttrice sia svizzera. Nel campo dell'avanguardia tecnologica ci sono ampi spazi ed è sempre stata una delle possibili frontiere anche per la nostra economia, privi come siamo di materie prime. Destinare negli ultimi 50 anni più risorse alla ricerca / innovazione tecnologica in Italia era chiedere molto? E cominciare ora? 
 
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#2
Due giorni fa è scomparso, a 103 anni, il chimico James Lovelock, scienziato anticonformista, creativo. Formulò, tra l'altro, l'ipotesi di Gaia, di un pianeta Terra caratterizzato da un ecosistema che aiuta a mantenere e perpetuare le condizioni per la vita. 
Ne hanno dato notizia tutti i principali quotidiani ma mi è piaciuto in particolare il ricordo di Focus, forte di una intervista, in occasione del suo 100° compleanno (!), che lascia emergere molto un uomo straordinariamente interessante. 
 
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#3
L'ultimo giaguaro selvaggio negli Stati Uniti, in Arizona (sottospecie Panthera onca arizonensis), era stato avvistato, filmato da una videocamera, nel 2016. Si trattava dell'esemplare "El Jefe", già fotografato nel 2013. 

[Immagine: El-jefe-jaguar-fws1.jpg]

Un altro maschio, Macho B, era morto nel 2009, mentre da molto più tempo non si avvistano femmine, anche se, con tutta ovvietà, El Jefe ha avuto una madre. 
Si pensava che El Jefe fosse ormai morto ma di recente una fototrappola ne ha catturato una immagine, in Messico, che ha permesso di identificarlo, come riporta il sito di Repubblica (il video non lo chiarisce ma la parte filmata è quella realizzata nel 2016). 
Nella foto del 2013 era già adulto, El Jefe deve avere almeno 12 anni, probabilmente di più (i giaguari in natura possono arrivare ai 15 anni di vita). Nel video si ipotizza che si sia spostato così tanto nella difficile ricerca di una femmina. 
Una bella prova di resistenza, la fine è scritta ma El Jefe combatte la sua battaglia per sopravvivere e riprodursi. 
 
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#4
Forse non ha avuto finora il giusto risalto una notizia che potrebbe rappresentare un passaggio importante nella lotta contro i tumori.

È fisiologico che nel nostro organismo si formino cellule mutate, che normalmente vengono identificate ed eliminate dal sistema immunitario. In rarissimi casi, però, le cellule mutate sfuggono alla risposta immunitaria e si sviluppano, diventando un tumore. Ovvio, quindi, come parte della ricerca sia incentrata sulle immunoterapie, che non hanno avuto finora grandi risultati. In diverse ricerche sono stati utilizzati degli adenovirus resi innocui e modificati per indurre le cellule a produrre antigeni specifici delle cellule tumorali, cercando di favorire la produzione di anticorpi specifici. 
È un meccanismo analogo a quello del vaccino AstraZeneca per la Covid-19, in cui un adenovirus induce le cellule a produrre proteine dello spike del coronavirus SARS-CoV-2, con la conseguente produzione di anticorpi specifici. Si tratta ovviamente di ambiti concettualmente molto diversi, nel vaccino anti covid si induce preventivamente una produzione di anticorpi per favorire la risposta immunitaria in caso di futuro contagio, nei “vaccini” anti tumorali si cerca di stimolare una risposta anticorpale che avrebbe dovuto già esserci. Forse questo è stato finora il limite di questa branca della ricerca, le condizioni che hanno limitato la risposta immunitaria naturale contro le cellule tumorali potrebbero essere le stesse che rendono poco efficace il tentativo di vaccino con adenovirus modificati.

Il 10 agosto è stata pubblicata sulla rivista Science Translational Medicine una ricerca, con prima firmataria la dott.ssa Luigia Pace, in cui si comprende meglio il meccanismo con cui l’adenovirus veicola la risposta immunitaria e, grazie a questo, la si rafforza molto associando l’adenovirus con il farmaco αPD-1, già utilizzato singolarmente, con minore efficacia, nelle terapie. Una sperimentazione su 12 pazienti affetti da tumore del colon ha dato risultati molto incoraggianti, peraltro duraturi per la capacità della risposta immunitaria indotta dal vaccino di mantenersi nel tempo ed impedire metastasi. 
La ricerca è stata condotta presso il laboratorio Armenise-Harvard di immunoregolazione dell’IIGM (Italian Institute for Genomic Medicine) diretto dalla dott.ssa Pace, con sede all’Istituto di Candiolo, in collaborazione con l’azienda biotech svizzero – italiana Nouscom.
Tanti i siti che hanno dato spazio alla notizia, basta scrivere Luigia Pace su Google per leggere molti articoli diversi (materia ostica e molto specifica, non facile per i diversi giornalisti, o per un profano come me, presentarla correttamente).

Non so se si tratta solo di uno dei tanti mattoncini per l’edificio della conoscenza o di una pietra angolare, sperare che si tratti di una ricerca molto fertile mi sembra lecito. In ogni caso, un plauso all'équipe del laboratorio è un must. La ricerca implica grande dedizione, spesso il cambiare sede di lavoro da una nazione all'altra, probabilmente non di rado anche a scapito della vita personale. 

[Immagine: 1515_970080.jpg]

Un servizio di TGcom24 e un filmato su YouTube del 2019 in cui la dott.ssa Pace presenta il lavoro di ricerca del suo laboratorio. 
 
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#5
Un articolo apparso su Nature il 17 agosto, ripreso dal sito Fanpage, prende spunto da nuove stime sulla frequenza delle eruzioni vulcaniche di grande potenza per richiamare l’attenzione sui modesti investimenti nel settore rispetto ai grandi rischi.

Il Volcanic Explosivity Index (VEI) propone una scala da 0 a 8 basata su diversi parametri, tra cui la durata dell’eruzione, l’area interessata dalla caduta di scorie vulcaniche e il volume del materiale estruso. Lo schema della scala sulla pagina di Wikipedia propone anche il collegamento alle pagine Wiki di alcune eruzioni di rilievo, di epoca storica e preistorica recente.

Esaminando le carote di ghiaccio in Groenlandia e in Antartide, si è valutato che eventi vulcanici di livello 7 si verificano in media ogni 625 anni, di livello 8 ogni 14.300 anni, con frequenza maggiore rispetto alle precedenti valutazioni (rispettivamente 1.200 e 17.000 anni). L’ultimo evento di VEI 7 è stato quello di Tambora del 1815. La più recente eruzione di livello 8 è stata quella di Oruanui (25.360 a.c.).
Le “super eruzioni” possono derivare in particolare dalle grandi caldere, come i Campi Flegrei, le Hawaii e Yellowstone. Un documentario della BBC ha coniato il termine di supervulcano, in vulcanologia si parla di punto caldo.

Come evidenzia l’articolo su Nature, eventi catastrofici meno probabili, come l’impatto di un asteroide di grandi dimensioni (1 – 10 km. di diametro), ricevono importanti finanziamenti per la “difesa planetaria”, mentre mancano finanziamenti su larga scala per mitigare le conseguenze di grandi eruzioni. Da decenni i vulcanologi chiedono invano un satellite dedicato alla osservazione dei vulcani e, soprattutto, servirebbero investimenti molto maggiori per la ricerca di geoingegneria sui vulcani, nell’ipotesi di riuscire in futuro ad influenzare direttamente il comportamento dei vulcani. 

Magari tra una cinquantina di anni saremo in grado di impedire catastrofi naturali come l’impatto di un grande asteroide o una grande esplosione vulcanica. Resta da vedere come ce la caveremo con il disastro climatico o con una bella guerra nucleare, potremmo dimostrare di essere ancora più bravi con i disastri “fai da te” …




Nota 1: si stima che l’impatto di un asteroide, o una cometa, di 5 o più chilometri di diametro avvenga ogni 10 milioni di anni, mentre collisioni con asteroidi dell’ordine di un chilometro avvengono in media ogni 500.000 anni. Eventi del livello di Tunguska, con oggetti di 50 metri o più, si verificano ogni 500 / 1000 anni.

Nota 2: è possibile che si siano verificate in passato eruzioni di livello 9, catastrofi in grado di causare estinzioni di massa. La grande estinzione del Permiano – Triassico (250 milioni di anni fa) sembra legata a enormi fenomeni vulcanici. Vi sono anche tracce della possibile collisione con un grande corpo, forse frammentatosi prima degli impatti, che potrebbe aver innescato le esplosioni vulcaniche. Anche la famosa estinzione di massa del Cretaceo – Paleocene (65 milioni di anni fa, quella dell'estinzione dei dinosauri non aviani) potrebbe vedere una correlazione tra l’impatto di un asteroide e grandi fenomeni vulcanici.
 
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#6
Chissà se tra 50 anni saremo in grado di impedire a pop star più o meno avvizzite di fare concerti sugli arenili.
 
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#7
Avendo vissuto gran parte della mia vita senza internet, le straordinarie possibilità offerte dalla rete non mancano mai di stupirmi. Si tratta, tra l'altro, della quantità di informazioni ma, soprattutto, della rapidità nel reperirle, saltando da un argomento ad un altro in pochi istanti. 
Su Youtube mi sono imbattuto in questo filmato: 




L'ho trovato decisamente interessante, a volte collegando la crescita di alcune città ad eventi storici di cui ho una almeno vaga conoscenza, a volte stimolando la mia curiosità. 
C'è anche una versione mondiale: altre domande e curiosità! (si tenta anche di prevedere il futuro, credo un pò velleitariamente) 




Nel video europeo, tra i tanti "momenti" interessanti, mi ha stupito vedere Palermo, intorno all'anno mille, tra le città più grandi, oltre 300.000 abitanti, capace di rivaleggiare con Costantinopoli e Cordoba. L'incremento demografico è ovviamente connesso all'economia, alla ricchezza, non avevo idea che la Palermo araba fosse diventata così importante. Una occhiata a Wikipedia mi dice che i conquistatori musulmani, che avevano strappato la città ai bizantini nell'anno 831, avevano spostato la capitale della Sicilia da Siracusa a Palermo, dotando la città di strutture adeguate per questo ruolo. Nel 948 divenne la fiorente capitale del nuovo Emirato Kalbita, con completa autonomia. Nuovi acquedotti (alcuni, incredibile a dirsi, in uso ancora oggi, con grave dispersione di acqua, ormai preziosissima), lo sviluppo agricolo e artigianale, l'importanza come snodo commerciale del Mediterraneo, la pregiata industria tessile, la produzione di carta, portarono Palermo ad una stagione di splendore. 

[Immagine: 330px-Italy_1000_AD-it.svg.png]

La "passeggiata" è proseguita e sono arrivato ai Vespri siciliani. Sulla pagina di Wiki viene proposto anche questo bel quadro... 

[Immagine: 1280px-Francesco_Hayez_023.jpg]

... di Francesco Hayez, maggiore esponente in Italia del Romanticismo, come ho letto poco dopo. Grande ritrattista (i suoi autoritratti mi sono sembrati davvero splendidi), è famoso tra l'altro per il dipinto il bacio, che ovviamente non conoscevo. 

[Immagine: 390px-El_Beso_%28Pinacoteca_de_Brera%2C_...859%29.jpg]

Non ho idea se Giugurta... 
 
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#8
Ormai da tempo, appare quasi impossibile annotare qualche buona notizia, travolti come siamo da drammi e catastrofi. Tentiamo così di accontentarci di parziali promesse di eventuali buone notizie future. 
Ho iniziato questo topic parlando di anidride carbonica (la principale responsabile del surriscaldamento globale) e del sottrarla dall'aria, dove ne immettiamo quotidianamente in enormi quantità, in relazione alla costruzione di una specifica centrale sperimentale in Islanda. 
Nei giorni scorsi sono giunte notizie incoraggianti dal MIT, il Massachusetts Institute of Tecnology
Una startup del MIT ha sviluppato dei moduli a basso consumo che possono essere combinati per creare strutture in grado di sottrarre milioni di tonnellate di biossido di carbonio all'atmosfera (per la centrale in costruzione in Islanda si parlava di 36.000 tonnellate annue). 
Ancora più strabiliante la seconda notizia, lo sviluppo di un processo elettrochimico efficiente in grado di trasformare l'anidride carbonica in formiato, materiale atossico, non infiammabile, facile da immagazzinare e/o trasportare, stabile per anni, con cui si possono alimentare celle a combustibile generando elettricità. Niente stoccaggio ma energia pulita, incredibile! 
Le giovani menti brillanti protagoniste della ricerca scientifica in tutto il mondo accendono una piccola speranza in più. Viene da chiedersi se appartengano alla stessa specie dei milioni di uomini (o "sub-umani"?) che infestano le nostre cronache, fin dentro i luoghi del potere, tra violenze, sopraffazioni, ruberie, assenza di scrupoli, e si potrebbe continuare a lungo. 
Ho sempre pensato di sì ma qualche dubbio mi assale. 
 
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#9
Fanpage ha dedicato ieri un articolo al progressivo anticipo della fioritura del ciliegio giapponese, un altro segnale dei cambiamenti climatici. 

[Immagine: fioritura-dei-ciliegi.jpg]

E' millenaria in Giappone la tradizione dell'Hanami, il godere della bellezza della fioritura primaverile, in particolare l'ammirare i fiori di ciliegio, la cui delicatezza e brevità sono simbolo di fragilità ma anche di rinascita, di bellezza della vita, da cogliere e godere. 

[Immagine: hanami-fiori-ciliegio.jpg]

Sono stato millemila volte al laghetto dell'Eur, conosco questi alberi e li ho in mente nel momento della bellissima fioritura, non sapevo che fossero "Sakura", ciliegi giapponesi, né che la fioritura fosse tanto breve e oggetto di una tradizione così antica e profonda (nel 1959 il primo ministro giapponese, in visita in Italia, donò a Roma 2500 sakura, che vennero piantati in gran parte nel parco del laghetto). I tristi abissi della mia ignoranza...  Triste

[Immagine: sakura-fioritura-deiciliegi-Italia.jpg]

L'articolo di Fanpage è orientato sul dramma dei cambiamenti climatici ma oggi è stata la bellezza a diventare, ai miei occhi, l'aspetto principale. Bellezza che forse non è così effimera se anche Anna Frank riusciva a scrivere "Pensa a tutta la bellezza ancora rimasta attorno a te e sii felice." E un uomo che divorava la vita come Oscar Wilde ha scritto: "Il guardare una cosa è ben diverso dal vederla. Non si vede una cosa finché non se ne vede la bellezza." Stendhal aggiunge una nota che rischia di essere un po' amara ("La bellezza non è che una promessa di felicità.") ma io voglio fidarmi oggi di un gigante come Fedor Dostoevskij: "La bellezza salverà il mondo."

[Immagine: hanami-giappone.jpg]
 
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