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I grandi professionisti Azzurri
#1
Vincenzo Nibali . Inutle negarlo, nei GT quello che doveva dare per me ha dato. Inferiore a Contador e Froome, è stato comunque una costante in questo decennio, finendo per ben 10 volti sui podi delle grandi corse a tappe. Potrebbe portare il bottino di podi anche a 12 o 13, ma dubito che lo vedremo di nuovo sul gradino più alto. Ha vinto poi 3 classiche monumento, due vinte da favorito, una vinta in maniera fenomenale ed insperata. Plausibilmente nel Giro di Lombardia potrebbe anche aumentare il bottino, mentre con la Liegi sembra non avere più feeling. C'è poi il Mondiale 2018 nel quale ha grandi chances.
Obiettivi utopici: 2 altri GT, un Mondiale, due monumento, olimpiade 2020
Obiettivi realistici: 2 altri podi nei GT, podi a mondiale e futuri Lombardia
Ritiro ipotetico: a fine stagione 2020.


Elia Viviani. Il nostro migliore velocista. Ad Amburgo nel 2017 ha battuto dei signori velocisti, ma in linea generale è molto inferiore ad almeno altre 7 o 8 ruote veloci. Sicuramente emerge in circostanze favorevoli, come all'ultimo Giro, ma quando conta davvero è spesso dietro.
Obiettivi utopici: maglie a punti in tutti e 3 i GT, un eventuale Mondiale per velocisti, capionati europei di ciclismo, Milano Sanremo, Gand Wevelgem, classiche estive per velocisti
Obiettivi realistici: qualche maglia a punti in GT di livello basso, Gand Wevelgem, classiche estive, europei
Ritiro ipotetico: direi che fino al 2025 correrà

Matteo Trentin: un altro che emerge quando non ci sono grandi avversari. Non so come verrà trattato dalla Michelton, speriamo in un buon finale di stagione. Ma quando conta davvero nelle grandi classiche lui non c'è mai. Solo Parigi Tours per lui.
Obiettivi utopici: Una classica monumento, classiche inferiori, Mondiali con percorso "classico", maglie a punti alla Vuelta
Obiettivi realistici:  Classiche estivo-autunnali, maglia a punti alla Vuelta
Ritiro Ipotetico:  2025 circa.

Fabio Aru: non ci siamo. Né di testa, né di fisico. Scala le montagne come una mula vecchia e bolsa, e su instagram  se la sente come se fosse Pantani. Deplorevoli anche i media che tra 2014 e 2015 lo hanno gonfiato in maniera indegna. I paragoni fatti anche di recente con Pantani sono un qualcosa di allucinante, Marco si sarà rivoltato nella tomba 100 volte. Aru ha una sua dimensione di corridore discreto, tale dimensione è ben esemplificata dal quinto posto al passato Tour. Non è un corridore da buttare nel cesso, ma nemmeno un fenomeno. Nemmeno Paco Mancebo era un fenomeno, eppure è stato un onesto ciclista e nessuno lo ha mai gonfiato di parole e salamelecchi. E' un ciclista che può portare risultato e che magari in GT dal livello basso (sarà difficile trovare giri dal livello basso nei prossimi anni) può anche vincere.
Tuttavia per me ha preso una brutta piega e dunque non scrivo nulla su obiettivi utopici, realistici e ritiro ipotetico. Incrociamo le dita e basta.

Davide Formolo: anche qui non mi sbilancio, perché è un ragazzo in crescita che non conosce bene i suoi limiti, e non sa nemmeno lui cosa fare da grande. Il carattere c'è, penso sia uno che sulla bici preferisce morire piuttosto che ritirarsi. Apprezzabile. Migliorato allo sprint, è in una squadra tedesca che di sicuro farà il possibile per aiutarlo a migliorare. Sinceramente non penso che sarà un vincente, ma magari otterrà vittorie di peso.

Gianni Moscon: anche qui è impossibile sbilanciarsi. Ha un grave difetto nel carattere, rischia una sospensione o espulsione per cazzate fatte sulla strada. Non vorrei diventasse il Latrell Sprewell del ciclismo, anche perché alla prima cazzata ti perdonano, alla seconda sei fuori. Rischia di sprecare tutto il talento per colpa del carattere.

Cosa mi aspetto tra 2018-2028 per il ciclismo italiano?

Grandi Giri: Un grande giro vinto, cinque maglie a punti, alcune maglie GPM (cinque?)
Classiche Monumento: Tre classiche monumento vinte
Mondiale/Olimpiade: Un mondiale vinto

A chi do maggior fiducia per il dopo Nibali?: Davide Formolo

Chi mi preoccupa di più? Fabio Aru. Per me rischia davvero di ritarsi precocemente
 
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#2
Eh sì, siamo costretti a scampoli di tifo, con il solo Don Vincenzo che ogni tanto ci regala un "urlo" (atteso ma splendido al Lombardia, palpitante e da stropicciarsi gli occhi alla Sanremo). 
Speriamo in Moscon (che per ora sembra andare più piano rispetto all'anno scorso) e nella crescita di Formolo ma le prospettive non sono rosee. 
Tra i giovani i grandissimi nomi sono tutti strangers... Qualche speranza perché la maturazione è a volte più complessa di quanto si attenda, vediamo come si sviluppa Conci. 
Il rischio di seguire i prossimi Giri d'Italia senza protagonisti azzurri (quest'anno almeno Pozzo è rimasto in zona podio fino all'ultimo) c'è... 
Si applaude lo stesso ma non è come quando Cassani ci avvisava che "Marco si è tolto la bandana..."  Triste
 
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