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Giro d'Italia, bis di Sacha Modolo a Lugano. Nizzolo, ancora secondo, si consola con la maglia rossa
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Giro d'Italia, bis di Sacha Modolo a Lugano. Nizzolo, ancora secondo, si consola con la maglia rossa.

La gioia di Sacha Modolo dopo l'arrivo - © Bettiniphoto
La gioia di Sacha Modolo dopo l'arrivo - © Bettiniphoto

Dopo essersi sbloccato a Jesolo, centrando la sua prima vittoria al Giro d'Italia, adesso Sacha Modolo non lo ferma più nessuno. Nella complicata volata di Lugano è riuscito nuovamente ad imporsi ai danni di Giacomo Nizzolo, ancora a bocca asciutta, sfruttando gli automatismi oramai consolidati del mini-treno della sua Lampre-Merida. Le difficoltà dei primi dieci giorni di corsa ormai sono alle spalle: vuoi per poca malizia come a Genova o a Castiglione della Pescaia, vuoi per sfortuna, vuoi per sopravvalutazione dei propri mezzi come a Fiuggi, le prime settimane di Giro avevano regalato al velocista di Conegliano solo una serie di sconfortanti sconfitte. Ma adesso il vento è cambiato...

Un arrivo ideale a Modolo ed ai Lampre, movimentato da salite e discese che hanno sfaldato il gruppo. Non erano però gli unici ad avere l'acquolina in bocca: ripresa la fuga del mattino, formata dal sempre presente Marco Bandiera, dal pistard Iljo Keisse e da Giacomo Berlato, ai -27 dal traguardo, in diversi hanno provato a sfruttare le insidie degli ultimi chilometri. Passisti scafati come Patrick Gretsch e soprattutto Adam Hansen, rintuzzati però dal preciso lavoro dei Giant-Alpecin di Mezgec; e vecchi leoni come Luca Paolini, partito come un pazzo lungo i due ultimi tornanti della discesa terminante ai -3: l'azione sembrava proprio quella giusta, visto che il gruppo, una volta entrato in zona di neutralizzazione, si presentava allungatissimo. Ma il vento contrario e l'azione di Fabio Felline hanno stoppato l'attacco del Gerva proprio in vista dell'arco dell'ultimo chilometro. Ed è esettamente in quel punto che è entrata in scena la Lampre-Merida: il collaudato trenino formato da Roberto Ferrari e Maximiliano Richeze, puntuale - è proprio il caso di dirlo - come un orologio svizzero, ha pilotato perfettamente Sacha Modolo nel rettilineo conclusivo sul lungolago di Lugano, lasciando poi al proprio capitano la responsabilità di resistere al ritorno di Giacomo Nizzolo e Luka Mezgec. Missione riuscita, con il milanese e lo sloveno che devono così accontentarsi delle piazze d'onore. Quarto Heinrich Haussler, corridore della squadra di casa IAM Cycing, e quinto Davide Appollonio, mentre la maglia rossa di Elia Viviani, lasciata troppo sola dai compagni di squadra, deve accontentarsi dell undicesimo posto, passando così sulle spalle del diretto rivale Giacomo Nizzolo.



 
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