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Le pagelle: promossi e bocciati del Giro visto in TV
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Le pagelle: promossi e bocciati del Giro visto in TV
Come ogni anno, terminato il Giro viene il tempo di pagelle e giudizi sul Giro d'Italia visto sulla Rai. Quest'anno abbiamo voluto estendere questo giudizio anche a Radio Rai che ha raccontato la corsa rosa a tantissimi appassionati.

Nazareno BALANI, voto 5. Meglio rispetto al solito, peggio rispetto a quello che si potrebbe fare per il ciclismo in TV. Rispetto all’anno scorso, molte meno inquadrature ai cartelloni pubblicitari e il tentativo di copiare (nel senso positivo del termine) da regia del Tour, facendo magari fermare una moto e dando così la soggettiva che potrebbe avere lo spettatore a bordo strada. Ciò che proprio non gli riesce è di raccontare la corsa con le immagini facendo capire qualcosa a chi sta davanti al teleschermo. Alterna le telecamere quasi come la regia automatica di un autogrill senza saper creare quell’armonia indispensabile per il telespettatore e per il commentatore (vedi le critiche di Riccardo Magrini).

Auro BULBARELLI, voto 4. Non è mai semplice fare le “nozze con i fichi secchi” e quest’anno anche il Giro griffato Rai ha subito (giustamente) alcuni tagli. La creatività però non costa nulla e a lui decisamente manca. Ha riproposto i programmi di sempre, senza osare a provare qualcosa di diverso. Pensiamo anche al racconto della tappa, sempre troppo uguale. Probabilmente questo è il massimo che può fare, peccato perché il ciclismo non è uno sport particolarmente innovativo e così, copiando ciò che già accade negli altri “mondi” si potrebbe essere sempre all’avanguardia.

Davide CASSANI: voto 5. La competenza di Cassani è indiscusssa e indiscutibile, ma ultimamente più che il tecnico sta facendo sempre di più lo statistico. Guarda sul suo PC e ci elenca una serie di dati. Dov’è finito il “vecchio” Cassani, quello in grado di prevedere uno scatto prima che avvenga, quello capace di farti vivere la corsa come nessun altro ? Forse spostandolo sulla moto si potrebbe dare nuova linfa ad un personaggio tutt’altro che banale, ma che forse, nel perfetto stile Rai, si è un po’ troppo adagiato.

Enrico CATTANEO: voto 4. Televisivamente parlando è il migliore, ciclisticamente il peggiore. Sa parlare benissimo, non a caso è soprannominato il “lord”, ma di ciclismo capisce ben poco. Ha continuato per 21 tappe a chiamare “ciclisti” i “corridori”. Speriamo che non lo mandino mai a commentare la Formula Uno altrimenti potremmo scoprire che Fernando Alonso, anziché essere un “pilota”, è un “automobilista” esattamente come quelli che tutte le mattine fanno la coda in tangenziale a Milano.

Beppe CONTI: voto 2. Tralasciando il fatto che rappresenta in pieno lo stile “bulbarellico”, ci chiediamo quale fosse il ruolo al Giro d’Italia. Da opinionista non riesce mai a trovare uno, che sia uno, spunto interessante al dibattito. Custodisce gelosamente il suo spazio del “bianco e nero”, stia tranquillo perché nessuno glielo tocca. Se pensiamo al Beppe Conti giornalista di Tuttosport non possiamo non rilevare il suo peggioramento. Quando scriveva su Tuttosport andava sempre, e sottolineiamo sempre, alla ricerca di ciò che non era ovvio o scontato. Potere di mamma Rai.

Andrea DE LUCA: voto 4. Il brutto voto non è solo colpa sua, è stato infatti rimesso sulla moto e il confronto con Paolo Salvoldelli è stato impietoso. Un giornalista non sarà mai competente come un ex professionista, oltre a questo lui non è mai andato oltre le solite domande scontate ai Direttori Sportivi. Domande che quasi mai hanno fornito interessanti spunti di analisi e discussione. Oltre alla sua insipida condizione di TG Giro, nelle vesti di motociclista è pure riuscito a farsi squalificare un giorno.

Alessandra DE STEFANO: voto 5. Per giudicare il suo Giro è sufficiente leggere cosa scrive su di lei il popolo della rete. Condividiamo in pieno il giudizio che Cristiano Gatti ha dato sulla “zia”, come l’ha ribattezzata lui. Il “Processo” è, come da tradizione, incolore, tutto votato al buonismo. Lei si è difesa dicendo che non le piace la televisione urlata, ci spiace che non abbia mai guardato un programma di Sky in cui, pur non alzando mai la voce, vengono sempre trovati spunti polemici o interessanti. La colpa non è sua, ma di chi, nonostante i suoi evidentissimi limiti, continua ad affidarle una trasmissione come il “Processo” che non processa.

Emanuele DOTTO: voto 7. Al di là del Giro d’Italia, consideriamo Emanuele Dotto uno dei migliori giornalisti italiani, in grado di alternare molto bene la sua pacatezza didascalica all’enfasi tipica di una gara. Al Giro d’Italia occupava la postazione all’arrivo in coppia con Giovanni Scaramuzzino dimostrando competenza, garbo e capacità assolutamente non comuni. Dotto passa dal calcio, è infatti la seconda voce di “Tutto il calcio minuto per minuto” al Festival di Sanremo, da anni conduce “Canzoni e Campioni” al ciclismo. Forse proprio questa sua visione globale gli consente di sopravanzare spesso i suoi colleghi di RaiSport troppo attenti solo a quel che accade nel loro “orticello”.

Massmo GHIROTTO: voto 8. La competenza è sicuramente la dote principale di Massimo Ghirotto: ha corso tanti anni tra i professionisti, ha fatto il Direttore Sportivo, attualmente è impegnato nel Mountain Bike, ma anche la sua passione non può non essere sottolineata perché riesce a trasmetterla ai suoi ascoltatori. La penultima tappa l’ha commenta da bordo dell’auto di Raffaele Babini, una bella novità, riuscendo a fare vivere esattamente le emozioni provate da lui in corsa. Geniale l’idea di fare sentire in diretta le urla di di incitamento di Abdujaparov, autista di Babini, a Eros Capecchi. Passione ed emozione allo stato puro !

Francesco GUIDOLIN: voto 8. Abbiamo voluto includere in questa pagella anche mister Guidolin anche se ha condotto solo una puntata, quella di sabato, del Giro alla radio. Oltre che per la competenza, ci ha sorpresi anche per la sua proprietà di linguaggio e per la capacità di gestire una diretta, smistando la parola tra il palco e gli inviati in corsa, andando quindi oltre al ruolo del tradizionale “opinionista”. Pensare che un allenatore di calcio, seppur appassionatissimo di ciclismo, riesca ad essere più competente e coinvolgente di tanti giornalisti professionisti non può non far riflettere.

Silvio MARTINELLO: voto 7. Martinello è sicuramente il più bravo tra gli opinionisti Rai. Competente su quasi tutto, un’ottima proprietà di linguaggio e una buona conoscenza del mezzo televisivo. A noi piacerebbe vederlo in moto, magari in coppia con Cassani, poiché crediamo che sia un ruolo nel quale solo un ex professionista può rendere al meglio, ma non ci dispiacerebbe neppure come conduttore del “Processo”, sicuramente sarebbe molto più concreto e diretto di quello che è stata Alessandra De Stefano.

Francesco PANCANI voto 5. Pancani si sta piano piano “bulbarellizzando”, in moto era frizzante, in postazione si va piano piano spegnendo sempre più. Pur essendo molto bravo, ha trasmesso il Giro vinto da Nibali (che sta facendo sognare gli italiani) allo stesso modo di come ha commentato quello vinto da uno sconosciuto canadese. Trasmettere la passione è uno dei compiti di un buon commentatore, pensiamo a come Adriano De Zan ha enfatizzato nel 98 le imprese epiche di Marco Pantani. Un po’ di passione in più e qualche bell’urlaccio dentro il microfono e anche l’entusiasmo della gente si accende.

Giovanni SCARAMUZZINO voto 7.
Probabilmente mixando il suo stile con quello di Francesco Pancani potremmo avere un cronista quasi “normale”. Scherzi a parte, il suo tono sempre e comunque enfatico ci piace, perché crediamo che anche la voce del cronista debba agevolare il coinvolgimento dello spettatore. Crediamo che anche lui sapesse che determinate azioni non avevano assolutamente possibilità di vittoria, eppure le ha sempre raccontate come se fossero gli scatti decisivi del Giro. Bravo.

Arianna SECONDINI voto 3. Se è vero che anche l’occhio vuole la sua parte, con lei si casca veramente male. Dal punto di vista estetico è lontanissima dalle inviate di Sky, belle e brave, e anche dal punto di vista giornalistico non ci piace granché. Voce stridula, poco competente nel ciclismo e mai pungente nelle domande. Il suo ruolo è fondamentalmente quello di mettere il microfono davanti alla bocca dell’intervistato lasciando che sia lui a fare tutto.

Piergiorgio SEVERINI voto 5. E’ l’incubo di tutti i corridori, infatti dopo 200 chilometri con freddo e acqua vedersi davanti Severini che ti fa domande stupide crediamo non sia proprio il massimo. Dicendo che è insipido e che non riesce a dare spunti interessanti ci viene in mente il detto “mal comune mezzo gaudio” … se può essere una soddisfazione.

Gigi SGARBOZZA voto 6. Gigi è Gigi, con i suoi pregi e i suoi difetti. Dargli un brutto voto sarebbe troppo perché in questo Giro non è mai stato messo nelle condizioni di mettere in mostra i suoi pregi. Se si pretende che Sgarbozza sia come Martinello ci si sbaglia di grosso, Gigi è un genuino dal lessico tutt’altro che forbito, ma che nella trasmissione mattutina aveva trovato il suo spazio nel quale, tra il serio e il faceto, parlare di ciclismo alla gente comune. Il ridimensionamento di questo spazio ha portato a snaturare anche il suo ruolo.

Matteo Romano - ciclismo-online.it
 
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#2
Anche Severini si meritava 3, se non addirittura meno...
 
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#3
La Rai veramente indegna come cast...
 
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#4
Dotto non merita mai meno di 10, trovo ingenerosi i giudizi sulla coppia Cassa-Panca.
 
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#5
Martinello sentito ieri è pure peggio. Ripetitivo.........
 
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#6
Giggi meritava di più..
 
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#7
'mazza che voti!
La RAI non è perfetta e va bene criticarla quando se lo merita, però queste valutazioni sono troppo negative!
 
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[+] A 1 utente piace il post di Hiko
#8
Uno che condivide un giudizio di Cristiano Gatti è un pirla a prescindere...

Le leccate di culo a Sky si sprecano in questo articolo...
 
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[+] A 1 utente piace il post di Luciano Pagliarini
#9
Che le giornaliste di Sky siano gnocche ok, ma che siano brave proprio no. Fanno finta di essere brave, ma oltre al Calcio (che viene trattato 24 ore su 24) non sanno null'altro degli altri sport. W la Secondini !!!
La regina della banalità oltre lo 0 non va, Cassani e Pancani non vanno sotto l'8 invece, mentre Beppe Conti sta a ruota della De Stefano.
 
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#10
Non capisco le insufficienze a Cassani, Pancani e Secondini, sono piuttosto d'accordo con tutto il resto anche se non avrei dato un voto più alto dello zero alla De Stefano...
 
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#11
Ma infatti...! La panterona non si tocca! :D Poi certo che il paragone con chi c'ha 20 anni di meno la frega, è come mettere a confronto la Ferilli con Belen: è ovvio che oggi vince tutta la vita Belen, ma da qui a di' che la Ferilli è brutta ce ne passa... Sisi Asd
 
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#12
Ma poi una per far l'intervistatrice deve essere miss Italia? E' razzismo questo Sisi
 
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