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Letteratura & Ciclismo: libri e racconti sul ciclismo
#1
Information 
Un topic dove postare e parlare di i libri ciclistici che abbiamo letto o che stanno per uscire (ovviamente corredati di breve trama facilmente scovabile sul web e di commento personale), così da creare la biblioteca del forum!


La biblioteca del ciclismo

Titolo Autore Editore Anno
Almanacco del Ciclismo 2011 Davide Cassani Gianni Marchesini Editore 2011 LINK
Arm-strong Maurizio Crosetti Baldini Castoldi Dalai 2009 LINK
Ciclismo, Gloria e tragedie Beppe Conti - - LINK
Coppi & Bartali Gian Paolo Ormezzano
con Marina Coppi e Andrea Bartali
San paolo Edizioni 2009 LINK
Fausto Coppi
Un uomo solo al comando
Paolo Alberati Giunti Editore 2009 LINK
Fuori tempo massimo
Un omaggio a Josè Maria Jimenez, Marco Pantani e Frank Vandenbroucke
Auro Bulbarelli Exclesior 2010 LINK
Franco Ballerini, l'uomo Gaia Simonetti Polistampa 2010 LINK
Gino Bartali, mio papà Andrea Bartali Limina 2012 LINK
Giro d’Italia con delitto Gian Paolo Ormezzano Marietti 1820 Edizioni 2009 LINK
I quattro moschettieri 2012
Un anno di ciclismo bergamasco
Renato Fossani Corponove 2012 LINK
Il mestiere del ciclista: Una vita in bicicletta,
curiosità, esperienze e consigli
Marco Pinotti Ediciclo 2012 LINK
Il mondo di Fabian Cancellara
La storia di un ciclista professionista
Benjamin Steffen, Christof Gertsch Salvioni Editori 2011 LINK
In salita controvento
Emozioni, cadute e traguardi della mia vita
Ivan Basso Rizzoli 2011 LINK
La schiena del gruppo
L'inevitabile punto di vista di un ultimo arrivato
Stefano Pelloni autoprodotto 2011 LINK
Liquigas 2005-2012, otto anni di sport e passione Pier Augusto Stagi - 2012 LINK
Magni, il terzo uomo Auro Bulbarelli RaiEri 2012 LINK
Mi chiamavano sergente di ferro Giancarlo Ferretti Edit Faenza 2012 LINK
Pedala con il cuore e con la testa
Prontuario di ciclismo in pillole
Gianni Tendola
con la collaborazione di Alessandro Petacchi
- 2012 LINK
Racing through the Dark
The fall and rise of David Millar
David Millar - 2011 LINK
Storia Enciclopedica della Milano-Sanremo Carlo Delfino, Nanni De Marco e Giampietro Petrucci CoopTipograf-Editoriale Darsena 2009 LINK
Tre Uomini d'oro
Fiorenzo Magni - Gino Bartali - Fausto Coppi
Giuseppe Castelnovi EditVallardi 2011 LINK
Tutti Campioni
I segreti di un fuoriclasse per aiutare le proprie prestazioni
Paolo Bettini
con Marco Bonarrigo e Giulio Porcai
red! 2010 LINK
Vita e morte di Marco Pantani Philippe Brunel - 2007 LINK
 
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#2
Libri. Metti insieme quei "tre grandi"...
Arriverà in libreria tra pochi giorni un libro davvero interessane. Un libro che illustra un periodo irripetibile della storia del ciclismo – definito “dʼoro” dagli esperti – con una formula nuova, basata essenzialmente su foto inedite, documenti originali, lettere. Un lavoro di ricerca - quello di Giuseppe Castelnovi - durato oltre un anno. Eʼ attraverso queste realta` che si rivivono gli anni dominati dal ciclismo italiano grazie alle imprese (e alla rivalita`) di Gino Bartali e Fausto Coppi di fronte a campioni di Francia, Belgio, Olanda e Svizzera, con lʼaggiunta del “terzo uomo”, quel Fiorenzo Magni che piu` di una volta e` riuscito a mettere la sua ruota davanti a quelle dei due grandissimi rivali. Attraverso questa collana di curiosita`, di aneddoti, di documenti, riemerge dal cassetto della memoria la realtà (a volte inedita e per le ultime generazioni assolutamente nuova) di unʼepoca, a cavallo della seconda guerra mondiale e ben oltre.
Tutti i temi si sviluppano per tutti i tre personaggi parallelamente: le loro automobili, le loro passioni sportive fuori dal ciclismo, i drammi, le grandi imprese, le famiglie… e tanto altro ancora. Questo è un libro in cui il testo non nasce dalla fantasia di chi scrive, ma dalla documentazione che lo illustra. Le lettere, le fotografie, i disegni, le caricature, le firme autografe, le pubblicita` legate al loro nome e alla loro popolarita`, sono le protagoniste del libro. Sono loro a suggerire il testo.

[Immagine: showimg.php?cod=36660&tp=n]

Tre Uomini d'oro
di Giuseppe Castelnovi
EditVallardi
pag 168 - euro 40,00

tuttobiciweb.it
 
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#3
LIBRI. Almanacco del Ciclismo, 20 anni e tante novità
Nel 1992 Lamberto Righi coronò il suo sogno di riunire in un solo volume tutto lo scibile sul ciclismo. Oggi la Gianni Marchesini Editore, che pubblica il volume dal 1996, ha l’orgoglio di presentare la 20a edizione: un traguardo prestigioso che ben pochi annuari sportivi possono vantare. E’ la 7a edizione curata da Davide Cassani: il gruppo di lavoro comprende anche il nostro Danilo Viganò, Roberto Ronchi, Gigi Sgarbozza e, da quest’anno, Edita Pucinskaite.
Per i 20 anni l'Almanacco propone un’edizione assolutamente unica e imperdibile, di 704 pagine, con tante aggiunte ai contenuti consueti. Un compendio di tutto quello che occorre sapere sul ciclismo di ieri, di oggi e di domani. Un omaggio a uno sport antico con un futuro tutto da scrivere.
Tra i nuovi contenuti ci sono tutte le schede di Giro, Tour e Vuelta dalla prima all’ultima edizione, la storia dei Mondiali edizione per edizione con descrizione della gara, il profilo di 75 Grandi Campioni del passato, con vittorie e foto, un ulteriore arricchimento della Sezione statistica e una inedita sezione femminile con la carriera delle atlete e la presentazione dei Gruppi. Il tutto, ovviamente, in aggiunta ai tradizionali contenuti che da sempre rappresentano il punto di forza dell'Almanacco.

[Immagine: showimg.php?cod=37236&tp=n]

ALMANACCO DEL CICLISMO 2011 di Davide Cassani – 20a edizione
704 PAGINE (formato 19,5 x 26,5) – Euro 40,00 - Gianni Marchesini Editore
Per info e ordini Fax 051/4998301 - e-mail: info@almanaccodelciclismo.it

tuttobiciweb.it
 
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#4
vorrei segnalare il libro Franco Ballerini campione in tutto di Benini Caterina. costo 10 euro, veramente ben fatto
 
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#5
AUTOBIOGRAFIA. David Millar: «Riccò era abile con le siringhe»
La traduzione letterale del libro «Racing through the Dark, the fall and rise of David Millar» , 354 pagine, è «Correndo nell’oscurità, la caduta e la rinascita di David Millar». Ma l’autobiografia dello scozzese è un viaggio nell’inferno del doping, dove sprofondò nel 2001 e da dove riemerse il 22 giugno 2004, quando fu arrestato a Biarritz dalla polizia francese. Millar confessò di aver fatto uso di Eprex — l’Epo —, perse il titolo mondiale a cronometro 2003, fu squalificato per 2 anni e, a differenza di molti colleghi ricaduti nel vizio, è tornato alle corse «pulito» , diventando un testimonial della lotta al doping.
DALLO STILISTA SMITH Il suo libro, presentato ieri a Londra nel negozio di moda del suo amico Paul Smith, a due passi da Covent Garden, è una confessione libera. Millar mette tutto a nudo: la passione per il ciclismo che soffocò le inclinazioni artistiche, il primo impatto — traumatico — con il doping, i consigli di un vecchio campione che non aveva voluto saltare il fosso, le telefonate angosciate con la madre, il tentativo di imporre la sua purezza in un mondo infangato dalla chimica, il rapporto con Armstrong, Come un muro Riccò era il più sospetto di qualsiasi altro corridore. Cercavo di parlargli, era come un muro Il medico Ferrari La prima volta mi chiese altezza, peso, soglia, potenza. Il ciclismo per lui non era romantico, era solo numeri Il cinismo Lentamente gli ideali vacillano e diventi cinico. che non
doparsi Alla fine è più facile doparsi l’incontro con il dottor Ferrari, l’ebbrezza dei tre giorni in giallo nel Tour 2000, la caduta all'inferno, in Toscana, nel 2001, quando per la prima volta s'iniettò l’Epo, nella casa di quello che lui nel libro chiama l'Equipier, ma che nella confessione del 2004 era l’ex corridore Massimiliano Lelli.
PANTANI E L’ITALIA C’è molta Italia in questo libro. C'è il dottor Michele Ferrari, «ossessionato dalla bilancia. Quando lo incontrai la prima volta, mi chiese altezza, peso, soglia e potenza. Il ciclismo non era romantico ai suoi occhi, ma solo numeri» . C’è Marco Pantani, gelido di fronte alla sua prima gialla: «Tutti, anche Armstrong, mi fecero i complimenti. Solo Pantani si mostrò freddo» . C’è Francesco Casagrande, che invece di congratularsi con il giovane Millar che aveva vinto pulito «per dimostrare che si poteva arrivare al successo anche non superando il 40 di ematocrito» , chiese invece infastidito «perché non fossi a 50» . E c'è Riccardo Riccò, che lo scozzese incrocia quando l'italiano ha 22 anni. «Riccò era famoso nel gruppo perché ai controlli del sangue sfiorava sempre la soglia di 50 di ematocrito. Era il più sospetto di qualsiasi corridore che avessi incontrato ed osservava me, il ciclista pentito, nella totale incomprensione. Quando cercavo di parlargli, era come dialogare con il muro. Sebbene avesse solo 22 anni, aveva una totale dimestichezza con gli aghi. Prima della grandi corse, si sedeva nel bus della squadra (la Saunier Duval 2006 e 2007, ndr) e s’iniettava le sostanze» .
DA CASERMA C’è il cinismo dell’ex corridore svizzero Tony Rominger, al quale il giovane Millar chiede se sia possibile vincere senza il doping: «Le grandi classiche, si possono vincere. Ma le corse a tappe, senza il doping è impossibile» . Emerge un ciclismo da caserma. Il giovane di belle speranze è trattato come una recluta, al quale va nascosta all'inizio la verità. Sarà la realtà quotidiana ad uccidere sogni e speranze: «Lentamente gli ideali vacillano e diventi cinico. Alla fine, è più facile doparsi che non doparsi». Ma ci sono anche momenti dove il ciclismo si riscatta, come il risveglio dopo la prima notte da maglia gialla: «Aprii gli occhi e la prima cosa che guardai era la maglia gialla, appesa ad una sedia» . Era il 2000. Millar era ancora un corridore «pulito».

da «La Gazzetta dello Sport» del 7 giugno 2011 a firma Stefano Boldrini
 
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#6
Beh oddio, da ciò che c'è scritto, sembra che Millar, sia una vittima del sistema, che sono stati gli altri a costringerlo a doparsi; ora ho sempre stimato Millar perchè è uno che da quando è stato beccato ha capito i suoi errori e a deciso di combattere il doping, rendendo questo sport più pulito, però qua mi sembra che la sua discrizione sia esagerata, cioè lui era un agnello indifeso e gli altri un branco di lupi pronti a sbranarselo, secondo me non è andata proprio così; anche se comunque rimane un grande perchè continua a combattere costantemente contro il doping, e vederlo vincere è sempre un piacere, perchè sai che lui è pulito al 100%.
 
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#7
Sempre riguardante all'autobiografie, un paio di giorni fa, è uscito il libro di Ivan Basso "In salita controvento".

In salita controvento

HO RISCHIATO DI PERDERE TUTTO, HO VISTO CON I MIEI OCCHI COME È FATTO L’INFERNO, SONO RIUSCITO A SCAPPARE VIA E A RESTARE AGGRAPPATO ALLA MIA ESISTENZA. FATTA DI PEDALATE, DOLORI DI GAMBE, FATICA, URLA. ALLA FINE RESTA SOLO IL VENTO, E IL RUMORE DI UNA BICICLETTA CHE PASSA.

Leggendo questo libro, capirete quanto Ivan abbia lavorato per costruire un castello sulle fondamenta del suo talento.”
PIER BERGONZI

Ivan ha raccolto i suoi pensieri in questo libro che è diventato un vero e proprio sudario della sua rinascita.”
PIER AUGUSTO STAGI

Ivan lo decide il 5 giugno 1984 a Verona, in mezzo alle migliaia di tifosi che assistono all’arrivo di Francesco Moser nell’Arena: vincerà un Giro d’Italia. Da quel giorno ha sempre pedalato forte per inseguire i suoi sogni, ed era ancora un bambino quando costringeva la madre a uscire sulle strade di Cassano Magnago per l’allenamento quotidiano, lui davanti in bici e lei a scortarlo in motorino. Con gli anni macina chilometri e trofei: nel 1998 vince il campionato mondiale Under-23, nel 2002 è maglia bianca al Tour. E proprio durante la corsa francese, nel 2004, il grande Lance Armstrong incorona Ivan suo erede. Ma l’investitura di un campione può spingere i sogni ancora più su, oppure trasformarli in ossessione. La paura di non reggere le pressioni e la voglia disperata di vincere fanno cadere Ivan nella tentazione del doping. È l’estate del 2006, ha appena vinto il suo primo Giro: potrebbe respingere le accuse a oltranza, ma ha troppo rispetto per lo sport che ama, per i tifosi, per se stesso. Così ammette le colpe e la punizione arriva, durissima: due anni di squalifica. Ivan, però, è abituato a lottare: riemerge dal baratro più forte che mai grazie alla sua straordinaria forza d’animo, alla moglie Micaela, ai loro tre bambini, e stravince il secondo Giro. Perché, lo insegna la storia dello sport, il destino di un campione è quello di staccare tutti, cadere e rialzarsi per scrivere la propria leggenda.
In questa autobiografia, scritta insieme a Francesco Caielli, Ivan Basso ripercorre tutta la sua vita, raccontando la passione assoluta per la bicicletta ma anche gli amori, le amicizie, la famiglia; e, confessando senza ipocrisie gli errori commessi, ci racconta come ha trovato la voglia e la forza di tornare a essere il numero uno.

[Immagine: 1705004_0.jpg]

Autore: Ivan Basso
Titolo: In salita controvento
Editore: RIZZOLI
Collana: DI TUTTO DI PIÙ
Pagine: 266
Prezzo: 17,90 euro

(fonte rizzoli)
 
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#8
Nella mattinata luganese di Sabato 11 Giugno, in concomitanza con la prima tappa del Tour de Suisse (vinta poi proprio da Cancellara), è stata presentata la biografia di Fabian Cancellara, "Il mondo di Fabian Cancellara", scritta da Benjamin Steffen e Christof Gertsch. Traduzione curata da Roberto Rivola.

Il mondo di Fabian Cancellara - La storia di un ciclista professionista

Nel 1998 il diciassettenne Fabian Cancellara è campione del mondo juniori nella cronometro. Da allora il bernese ha vinto numerose gare, medaglie d’oro a Mondiali e Olimpiadi ed è diventato il simbolo di un mondo sportivo visto con molto scetticismo. Come vive questo mondo uno dei migliori ciclisti? Il libro descrive il percorso che ha portato Cancellara a diventare un campione estremamente popolare all’estero e in Patria. Poco dopo la smentita di sospetti di doping il pubblico svizzero l’ha osannato. Questa discrepanza tra sospetti e applausi accompagna Cancellara fin dall’inizio della sua carriera e ci ha dato lo spunto per questa biografia. Non solo Cancellara e le persone a lui vicine ci parlano del mondo del ciclismo, ma anche il cabarettista Massimo Rocchi, il filosofo e sociologo dello sport Gunter Gebauer e lo scrittore Peter Bichsel, che non nasconde il suo entusiasmo per Cancellara. (www.salvioni.ch)

[Immagine: 3910Cope_Cancellara_WEB.jpg]

15 x 22 cm, 167 pagine
Titolo: Il mondo di Fabian Cancellara - La storia di un ciclista professionista
Autore: Benjamin Steffen, Christof Gertsch
Prezzo: 33'00 CHF
ISBN: 978-88-7967-295-5
 
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#9
Ma il libro di Millar è uscito nella versione italiana?
 
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#10
Mi hanno regalato il libro di Ivan Basso ho letto una settantina di pagine e mi sembra molto bello c'è solo una piccola pecca manca il classico "Ma io credo che..." Asd
 
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#11
Segnalato tramite Facebook (dove potete trovare anche la Fan Page ufficiale, raggiungibile all'indirizzo www.facebook.com/pell68):

La schiena del gruppo
l'inevitabile punto di vista di un ultimo arrivato
di Stefano Pelloni

Libro che narra di ciclismo. In vendita anche presso le librerie FELTRINELLI e sul sito AMAZON anche in formato KINDLE. Libro completamente AUTOPRODOTTO.

[Immagine: 430415_152673501520711_141598369294891_2...3130_n.jpg]

Descrizione
"Lo scandire dei nomi dello speaker era lento, estenuante. Quando arrivò il mio turno ed alzai il braccio mi resi conto che quello era stato un piccolissimo attimo di notorietà, il momento in cui tutti ti guardano e cercano di capire cosa rappresenti, cosa vali. Sembrano misurarti con gli occhi. Anche questo un rituale di sfida, o semplice curiosità." Questo non è un romanzo di campioni, ma la storia di un ciclista che passa gli anni dell'adolescenza gareggiando in bicicletta. E' un sincero ritratto delle sensazioni e delle speranze di un ragazzo che parte dalla categoria esordienti fino ad arrivare a quella dei Juniores senza però conseguire risultati di rilievo. E' perciò la storia di un ultimo arrivato, un ciclista comune che vedrà, appunto, in tutta la sua carriera quasi esclusivamente la "schiena del gruppo".

Data di pubblicazione 2011
Genere Sport, ciclismo
ISBN 9788891002020
Editore Autoprodotto
Premi
Finalista Al Premio Letterario NEMO 2008 (inedito)
4° nella classifica generale vendite LULU sez. Sport (Febbraio 2012)
24° nella classifica generale vendite Amazon Kindle sez. Sport (febbraio 2012)
 
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#12
(07-06-2011, 07:31 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Beh oddio, da ciò che c'è scritto, sembra che Millar, sia una vittima del sistema, che sono stati gli altri a costringerlo a doparsi; ora ho sempre stimato Millar perchè è uno che da quando è stato beccato ha capito i suoi errori e a deciso di combattere il doping, rendendo questo sport più pulito, però qua mi sembra che la sua discrizione sia esagerata, cioè lui era un agnello indifeso e gli altri un branco di lupi pronti a sbranarselo, secondo me non è andata proprio così; anche se comunque rimane un grande perchè continua a combattere costantemente contro il doping, e vederlo vincere è sempre un piacere, perchè sai che lui è pulito al 100%.
Mi piacerebbe solo sapere da quando le sostanze dopanti si iniettano prima della corsa, direttamente sul pullman della squadra! Che monte di cazzate che deve aver scritto questo...costretto a doparsi
 
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#13
Libri, Andrea Bartali racconta papà Gino
Chi era Gino Bartali? Per tutti era il campione, l’intramontabile, il postino della pace e il grande corridore antagonista di Coppi. Per il piccolo Andrea, invece, era semplicemente il suo papà.

[Immagine: showimg.php?cod=48625&tp=n]

Un babbo che ha seguito negli anni, che ha visto salire in sella e vincere ma anche lo stesso papà che gli ha insegnato ad andare in bicicletta, che amava tanto mamma Adriana e che negli anni gli ha dato i preziosi insegnamenti per farlo diventare un uomo.
Fianco a fianco Gino ed Andrea hanno macinato km su e giù per l’Italia e di volta in volta gli ha raccontato episodi di vita e del suo passato, anche di quel periodo di guerra che lo vedeva far la spola con preziosi documenti per salvare ebrei.
E’ vita vera anche se può sembrare una bella fiaba e soprattutto è la realtà di ciò che era Bartali raccontato da suo figlio, una porta che Andrea ha voluto aprire al lettore che sfogliando le pagine può entrare direttamente in casa Bartali facendo un salto nel passato e soprattutto può lui stesso entrare nel cuore e nei ricordi di chi quel papà lo ha amato veramente tanto.
Esce oggi nelle librerie, infatti, “Gino Bartali, mio papà” edito dalla Limina, 212 pagine scritte da Andrea Bartali in un’opera che si allarga alla profondità dei rapporti familiari, al legame complice con la compagna di una vita, al suo modo di intendere l’amicizia, ai grandi dolori privati, all’impegno nel sociale e nella politica, alla fede, che fu ispirazione di un sentimento intimo, di una generosità verso gli altri sempre vissuti sotto il segno del riserbo, lontano dall’applauso del mondo.
Dagli inizi, ai terribili momenti della Guerra Mondiale, le tensioni dell’attentato a Togliatti e poi i Giri e i Tour vinti raccontati dal ritmo incalzante di chi, giovanissimo, ha vissuto questo babbo ma anche di chi ora può svelare istantanee gustose su rituali domestici e aneddoti inediti, abitudini bizzarre e curiosità, consegnandoci interamente la complessità di una figura con molte sfaccettature, che possedeva prima di tutto nello straordinario spessore umano le ragioni del proprio successo. Andrea Bartali ha dunque voluto che tutti conoscessero direttamente da lui, la grandezza sportiva ed umana di suo padre attraverso questo libro che affianca alla sua opera all’interno della Fondazione Gino Bartali Onlus, che Andrea stesso ha voluto fortemente e di cui è presidente, una Fondazione che ha voluto creare proprio per ricordare Gino e mantenere alti i valori dello sport, i suoi valori, impegnandosi anche nella promozione, attraverso conferenze e incontri nelle scuole.
«Chi era Gino Bartali? Era, anzi, è il nostro campione e il mio papà».

Laura Guerra per tuttobiciweb.it
 
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#14
Riuppo, suvvia parliamone, quali Libri che parlano di ciclismo avete a casa?
Io ho:
- "Chiedi chi era Coppi" scritto da: Pier Bergonzi, Claudio Gregori e Marco Pastonesi, edito dalla Gazzetta dello Sport; è un libro che ripercorre la vita del "campionissimo".
- "Gli ultimi giorni di Marco Pantani" scritto da Philippe Brunel(giornalista di "L'Equipe"), con prefazione di Gianni Mura, edito da Bur Rizzoli; un libro che cerca di far chiarezza sul caso Pantani.
- "Un uomo in fuga" scritto da Manuela Ronchi(amica ed ex-manager di Pantani) e Gianfranco Josti(giornalista de"Il Corriere della Sera"), edito da Bur Rizzoli; ripercorre l'intera carriera agonistica del "Pirata".
- "La corsa del secolo" scritto da Paolo Colombo(professore di storia delle istituzioni politiche presso la facoltà di Scienze politiche dell'Università Cattolica di Milano) e Gioachino Lanotte(insegnante all'Università degli Studi di Milano), edito da Mondadori; ripercorre la storia del 900 italiano tramite il Giro d'Italia, parlando quindi oltrechè di ciclismo, anche di storia del nostro paese.

A voi![cit]
 
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#15
Io, per ora, ho solamente quello di Ivan, ma mi interessano consigli su cosa prendere.
Tu quale preferisci fra quelli che hai letto?
 
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#16
L'ultimo è quello che più mi è piaciuto, gli autori sono riusciti ad amalgamare bene la storia del Giro e quella del 900. Ovviamente uno che lo legge deve essere un minimo appassionato di storia(ed io lo sono dato che è l'unica materia in cui vado bene a scuola Asd ), altrimenti si annoia...
Comunque anche io più che altro sono alla ricerca di consigli, sono interessato soprattutto al periodo storico che va dagli anni 60 agli anni 90, quindi se qualcuno conosce qualche libro a riguardo o qualche biografia dei corridori dell'epoca "spari" pure...
 
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#17
Come si fa a leggere un libro sul ciclismo?
 
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#18
Basta aprirlo e leggere...
 
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#19
http://www.museociclismo.it/content/libr...ioteca.php
Qua ci sono oltre 500 titoli, se ne avete letto qualcuno, scrivete pure...
Questo link è ancora meglio: http://www.bol.it/libri/ricerca
 
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#20
Un uomo in fuga-non solo ciclismo biografia di lance armstrong-quelli che pedalano
 
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