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Letteratura & Ciclismo: libri e racconti sul ciclismo
#21
Libri: Liquigas 2005-2012, otto anni di sport e passione
"Liquigas, 2005-2012: Otto anni di sport e passione". Si intitola così il libro a cura del nostro direttore Pier Augusto Stagi che racconta l'avventura nel ciclismo della Liquigas Sport Spa, presentato nel tardo pomeriggio di oggi a Milano nella splendida cornice del 31° piano del Grattacielo Pirelli.

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Questo imperdibile volume che ripercorre otto anni di vittorie e sconfitte, emozioni e personaggi unici, verrà distribuito agli appassionati di ciclismo tramite il sito e i punti vendita di Liquigas (http://www.teamliquigascannondale.com) e della Libreria dello Sport (http://www.libreriadellosport.it).
Al termine della stagione agonistica, un volume e una serata speciale per dire addio (o meglio, speriamo, arrivederci) all'azienda del presidente Paolo Dal Lago, per celebrare il suo impegno nel mondo delle due ruote e ricordare le innovazioni portate dalla struttura di patron Paolo Zani nel nostro sport.
Grazie alla presenza di atleti faro della formazione del team manager Roberto Amadio quali Ivan Basso. Peter Sagan, Moreno Moser, al direttore di tuttoBICI e tuttobiciweb Pier Augusto Stagi che ha scritto questo libro e del capo-redattore centrale della Gazzetta dello Sport Pier Bergonzi sono stati ripercorsi i tanti traguardi tagliati negli ultimi otto anni dalle maglie verde-blu, che come già reso noto continueranno con la Cannondale Pro Cycling Team ad essere protagoniste nel ciclismo che conta.

tuttobiciweb.it
 
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#22
Ferretti e le memorie del Sergente
Non ha certamente perso la grinta e il modo diretto d’esprimersi, senza molti giri di parole, senza troppi minuetti verbali, Giancarlo Ferretti, in arte “Ferròn”, figura di particolare spicco e ben definita personalità nella categoria dei direttori sportivi di ciclismo dove vanta una carriera ultratrentennale, sempre alla guida di formazioni di primissimo piano. Squadre che si sono ogni volta connotate e plasmate sullo spirito e sulle convinzioni strategiche e tattiche del d.s. romagnolo.
Pensando di conoscerlo, crediamo non dispiaccia per niente a Giancarlo Ferretti d’essere paragonato a un altro romagnolo, della vicina Russi, poi trasferitosi a Dozza, Luciano Pezzi che ha precorso e, in un certo senso, gli ha indicato la strada. Entrambi sono stati gregari di lusso, nel senso più compiuto del termine, mettendo da parte anche legittime ambizioni personali per dare tutto in favore della squadra per poi mettere a frutto, praticamente senza soluzione di continuità, con vero spirito di servizio, le esperienze nel ruolo di direttore sportivo. Definizione che, visto lo spessore dei due personaggi, può sembrare, anzi lo è, riduttiva, almeno nell’accezione moderna. Impegno costante, rapporto diretto, assiduo, giornaliero, con i propri corridori, meticolosa organizzazione e cura di ogni particolare sono alcune fra le caratteristiche che hanno unito i due romagnoli della bassa ravennate che, seppure in anni diversi e con stili diversi (più diplomatico e paternalistico Pezzi, più diretto e imperativo Ferretti), hanno esercitato, con spiccato carisma, quella che oggi si definisce “leadership”.
Del resto, in un certo senso, Ferretti ha raccolto il testimone da Pezzi avendo quale straordinario anello di congiunzione Felice Gimondi. E qui il discorso investe, oltre all’aspetto puramente tecnico, un rapporto di stima e d’amicizia che traspare con grande evidenza e con ricchezza d’episodi e momenti significativi nelle pagine del libro.
In ordine cronologico sono ricordati i 12 anni alla Bianchi, gli 8 con l’Ariostea, i 4 con la MG per terminare con i 6 anni alla Fassa Bortolo che hanno totalizzato 870 (ottocentosettanta, è meglio scriverlo anche in lettere, come per gli assegni….) vittorie complessive per le squadre sotto la direzione di “Ferròn”.
Il libro offre, con grande profusione, ricordi, considerazioni, valutazioni, giudizi e sentimenti che hanno contraddistinto la carriera di Ferretti che conclude il libro con: “Grazie Alessandro, Michele, Ivan, Pascal, Moreno, Gianni, Felice e alle centinaia di altri corridori e collaboratori che hanno condiviso con me queste straordinarie avventure”. I cognomi collegabili ai nomi citati da Ferretti sono facilmente individuabili.
Sono ricordati anche tutti i corridori, i direttori sportivi, i massaggiatori, i meccanici, gli autisti che l’hanno accompagnato negli anni e a tutti Ferretti non fa mancare il suo grazie così come alla sua famiglia che l’ha sempre sorretto nel “cammino di un uomo che ha fatto del ciclismo la sua ragione di vita”, come recita il sottotitolo del libro e, nello specifico della pubblicazione, la Banca di Romagna e la Edit Faenza che, con il loro apporto, hanno notevolmente favorito la realizzazione del libro.
Gianni Mura e Marino Bartoletti, nella prefazione, hanno tratteggiato con il loro personale stile la figura e i ricordi che li legano a Ferretti mentre l’introduzione di Felice Gimondi è la testimonianza di un affetto e un’amicizia cinquantennale.
E, in linea continua diretta, esplicativa del titolo, in copertina è proposto il ritratto del “sergente di ferro” con espressione decisa e occhiali Ray-Ban, proprio come sovente è rappresentato il sergente addestratore dei marines della cinematografia USA.
Un sergente che ha fatto carriera Ferretti, proprio come certi sottufficiali di Napoleone che, sul campo, hanno conquistato il bastone di generale.
Il libro è disponibile presso le Librerie dello Sport o si può richiedere a http://www.editfaenza.com

(Giuseppe Figini - tuttobiciweb.it)

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Autore: Giancarlo Ferretti
Titolo: Mi chiamavano sergente di ferro
Pagine: 248
Prezzo: $25.00
Cod. ISBN: 978-88-8152-215-5
In breve:
Il cammino di un uomo che ha fatto del ciclismo la sua ragione di vita. Grazie Alessandro, Michele, Ivan, Pascal, Moreno, Gianni, Felice e alle centinaia di altri corridori e collaboratori che hanno condiviso con me queste straordinarie avventure. Ogni giorno, quando ti alzavi, non sapevi cosa poteva capitarti; una vittoria, una sconfitta, un inseguimento, una caduta, critiche o elogi nei più prestigiosi giornali da “Le Figaro” a “Le Monde”, dalla “Gazzetta” alla “Equipe”. È stata una vita speciale, mai banale, mai scontata, vissuta in ogni momento a tutto gas. A tutti dedico queste memorie perché insieme possiamo ricordare.
 
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#23
LIBRI. I quattro moschettieri del ciclismo bergamasco

«I quattro moschettieri
2012 Un anno di ciclismo bergamasco
»

Il titolo e il sottotitolo di questa pubblicazione contraddistinguono la trentacinquesima edizione di un annuario che ogni anno Renato Fossani, con encomiabile tempestività, frutto della sua costante attenzione e passione per il ciclismo bergamasco – ma non solo – propone in occasione del Capodanno del Ciclismo Bergamasco.
La bella manifestazione, che ha appunto in Renato Fossani, un riferimento costante del ciclismo orobico in ogni ambito, la sua “anima”, ha proposto alla ribalta nella tradizionale e prestigiosa sede del Centro Congressi di viale Papa Giovanni XXIII di Bergamo personaggi di primo piano del ciclismo e di altri sport. Il C.T. della nazionale azzurra di calcio Cesare Prandelli, Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, il giornalista di Raisport Marco Civoli, conosciuto nel calcio ma che ha iniziato la carriera nel ciclismo, sono stati i premiati di rilievo del Capodanno del Ciclismo Bergamasco.
Alla ribalta e al microfono di Eleonora Capelli e Max Pavan, con le telecamere di Bergamo TV, si sono proposti poi i premiati di tutte le categorie riscuotendo gli applausi del folto pubblico con Felice Gimondi “padre nobile” del ciclismo bergamasco e altri noti personaggi in platea.
Il volume, a cura di Renato Fossani con la collaborazione di Paolo e Federica Fossani, è edito da Corponove (http://www.corponoveeditrice.it) e, in quasi trecento pagine, offre in profusione, risultati, dati, schede e profili che spaziano dal ciclismo internazionale a quello nazionale, per tutte le categorie e le specialità. Le foto sono di Silvano, Paolo, Fabio Rodella (altra famiglia “tuttobici”) e Diego Zanetti. Un occhio di riguardo, ovviamente, è riservato al sempre prolifico, attivo vivaio e conseguente copiosa attività, in vari ambiti, di Bergamo e provincia. Nella prefazione Gianmario Colombo di Corponove, che ha sempre accompagnato Fossani in questo trentacinquennale cammino, si dice sicuro (e noi con lui) che, nonostante le ricorrenti affermazioni di stanchezza, per il futuro Renato Fossani proporrà ancora a lungo il “suo” libro.
In copertina, i quattro moschettieri, sono Mattia Cattaneo, Enrico Barbin, Davide Vilella e Rossella Ratto, tutti bergamaschi e tutti in maglia azzurra ai mondiali di Valkenburg 2012. Nell’ultima di copertina sono raffigurati i giovanissimi del Gsc Villongo, società campione d’Italia nella categoria, e la consistente “quota rosa” orobica rappresentata da Silvia Persico, Lisa Morzenti e Arianna Fidanza.

Giuseppe Figini per tuttobiciweb.it
 
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#24
Allenamento, ecco i consigli di Fabrizio Tacchino
«Obiettivi, tipologie e mezzi per il ciclismo moderno»

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Fabrizio Tacchino allenatore della Federazione Ciclistica Italiano con la collaborazione dei co - autori : Enrica Badino, Diego Bragato, Marco Compri, Ugo De Maria, Erica Lombardi, Mattia Michelusi, Gianni Pederzolli, ha elaborato un test di oltre 380 pagine edito da Calzetti – Mariucci dal titolo : “Obiettivi, tipologie e mezzi di allenamento nel ciclismo moderno".
Un manuale di nuovissima formulazione con contenuti tecnici d’alto livello e con basi pratiche di sicuro affidamento, il lavoro è il risultato di un accurata sperimentazione sviluppata con mezzi tecnologici all’avanguardia e su atleti di ogni livello. Gli argomenti attraverso i quali una qualificatissima equipe di tecnici federali e studiosi orchestrati dall’autore, partono dall’analisi del modello di prestazione, passando per la presentazione dei più attuali strumenti di valutazione, fino ad arrivare alla descrizione della metodologia di analisi della performance e della tipologia di gara. A seguire, gli autori trattano e presentano test di valutazione più attuali e più aggiornati e anche più adeguati per costruire un programma attraverso le metodologie più aggiornate, l’allenamento della forza dei metabolismi e della tecnica. Infine argomento centrale del manuale sono i mezzi di allenamento presentati per come si utilizzano e con indicazioni precise dei dosaggi e delle progressioni di carico. Il manuale è indirizzato a tecnici del ciclismo, studenti di scienze Motorie, ciclisti autodidatti che in autonomia vogliono aggiornare le loro nozioni, preparatori fisici di altri sport. Per info http://www.calzetti-mariucci.it

tuttobiciweb.it
 
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#25
Grimpeur, gli scalatori che hanno fatto la storia
Da Pottier a Simoni, gli uomini che hanno incendiato le montagne

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Protagonisti di questo libro sono gli attori del ciclismo che gli appassionati maggiormente amano e sognano con passione e particolare trasporto: gli scalatori che il titolo della pubblicazione indica con il termine francese “grimpeur”.
E’ una galleria di nomi e personaggi, specialisti puri della salita con campioni assoluti su ogni terreno, scelti, ricordati e presentati attraverso lo sviluppo della carriera e seguendo il criterio cronologico. Apre la serie il francese René Pottier e la chiude Gilberto Simoni. In totale sono trenta gli articolati “ritratti” con schede biografiche proposte dal quasi quarantenne torinese Davide Mazzocco, giornalista grande appassionato delle due ruote, con DNA ciclistico ereditato, almeno per quanto riguarda la passione, dal nonno Giovanni Destefanis, corridore professionista dal 1938 al 1948, nato a Castellinaldo (Cuneo) nel 1915 e morto ad Agliano Terme nel 2006. Fu gregario di Fausto Coppi nella Bianchi. Soprannominato “Quattr’ossa”, era, ovviamente viene da dire, uno specialista della salita. E’ su questo tema, la salita, banco di prova inappellabile che non consente di barare, di mettere in atto particolari strategie o furbizie, dove si soffre, ci si esalta, ci si sfinisce, a fianco a fianco con gli avversari, che Davide Mazzocco presenta una bella rassegna di campioni, personaggi, episodi, leggende che hanno fatto e faranno sempre la storia del ciclismo. Le salite colpiscono la fantasia, alimentandone il fascino irresistibile con l’essenza e i significati traslati che si collegano sempre alla strada che va su, sempre più su.
La scelta dei trenta personaggi è una base concreta per valutazioni e pure difformi pareri che potrebbero coinvolgere il giudizio degli appassionati che l’autore anticipa, di suo, e motiva con uno specifico ragionamento per spiegare il criterio ispiratore. A questo punto vale la pena elencare i trenta protagonisti proposti nel libro: Renè Pottier, Octave Lapize, Eugène Cristophe, Giovanni Brunero, Bartolomeo Aimo, Ottavio Bottecchia, Vicente Trueba, Luigi Barral, Francesco Camusso, René Vietto, Gino Bartali, Fausto Coppi, Jean Robic, Luison Bobet, Jean Dotto, Charly Gaul, Fedrico Bahamontes, Imerio Massignan, Raymond Poulidor, Julio Jimenez, Luis Ocana, Josè Manuel Fuente, Lucien Van Impe, Bernard Thévenet, Luis Herrera, Pedro Delgado, Claudio Chiappucci, José Maria Jimenez, Marco Pantani e Gilberto Simoni.
Eventuali, inevitabili, discussioni al riguardo, fra appassionati, sono aperte.
Il volume è edito dalla Bradipolibri di Torino per la quale Davide Mazzocco ha già pubblicato altri libri di ciclismo, l’ultimo dei quali è stato “Storia del ciclismo – 150 anni dai pionieri ai giorni nostri”, aggiornato al 2012.
“Grimpeur” è in vendita a 15 euro. Per informazioni: telefono 0125-839428 oppure il sito http://www.bradipolibri.it

Giuseppe Figini per tuttobiciweb.it
 
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#26
L'ombra del Cannibale
Un romanzo che ha Merckx come protagonista

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Non ha certamente bisogno di precisazioni o spiegazioni ulteriori al riguardo chi sia il “cannibale” che appare nel titolo di questo bel libro di Marco Ballestracci, un autore che ama cimentarsi con argomenti ciclistici proposti attraverso un’ottica particolare e attraente. Il protagonista del romanzo è, ovviamente, vien da dire, “sua maestà” Eddy Merckx, un nome, una carriera, una storia che travalicano il fatto sportivo e tecnico per fissarsi, a giusta ragione, nel mito e nella leggenda dell’icona, per eccellenza, del ciclismo di tutti i tempi. E’ un patrimonio di tutti, una sorta di “patrimonio mondiale dell’Unesco”.
L’autore, così come per altre sue opere su protagonisti del ciclismo, non rivolge l’attenzione verso analisi tecniche, dati statistici, confronti di palmarès - addendi comunque importanti nella classificazione di un corridore e di un campione – ma, vista anche l’unicità e la grandezza del personaggio, sul contesto d’origine, anche con spunti di fantasia, lo sviluppo e la conclusione della sua straordinaria carriera cercando di trasmettere il clima, le sensazioni, i compagni e le persone che l’hanno accompagnato nell’eccellenza del suo cammino sportivo.
La prima edizione de “L’ombra del cannibale”, edito dalla Instar Libri nella collana “FuoriClasse” è del 2009 mentre è dell’inizio di quest’anno la prima edizione (dedicata alla memoria di Tom Simpson) nella collana “in Tasca”, sempre della Instar Libri (http://www.instarlibri.it).

g.f. - tuttobiciweb.it
 
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#27
A casa ho due libri sul ciclismo: quello di Brunel sugli ultimi giorni di Pantani, e "Ciclismo-Storie segrete" di Beppe Conti, il cui sottotitolo spiega il contenuto del libro: "Retroscena, tradimenti, accordi proibiti, bisticci e polemiche legati alle grandi imprese dei campioni del passato e dei giorni nostri".
 
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#28
Qualcuno mi sa fare un elenco delle varie autobiografie dei ciclisti che ci sono in giro?

Io ero parecchio interessato a quella di Ferretti...
 
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#29
Nel primo post c'è un riepilogo delle recensioni dei libri postati finora sul forum, dai un'occhiata un po' lì Mmm

Io intanto mi sto leggendo/guardando Gibo d'Italia Ma vieni!
 
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#30
Si si, ho dato un'occhiata, però volevo sapere se c'erano altre autobiografie...

Intanto mi prendo quello di Ferretti, quello di Millar e quello di Hamilton. Quello di Basso invece lo schifo a priori...
 
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#31
Arrivato il libro di Hamilton con tanto di fascetta autocelebrativa con scritto:"Il libro che ha costretto Lance Armstrong a confessare"...
 
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#32
Che poi è un'interpretazione molto libera della cosa...l'Usada ha costretto Armstrong a confessare, non certo Hamilton
 
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#33
Dopo aver letto circa duecento pagine inclusa tutta la parte riguardante gli anni in US Postal posso dire che il libro non è così "lancecentrico" come si dice, anzi, Hamilton lascia intendere che Armstrong probabilmente facesse cose che loro non sapevano, però alla fine si limita a raccontare ciò che è successo a lui e che per forza di cose poi spesso riguardava anche Lance visto che lui era uno dei suoi fedelissimi fino al 2001 e vivevano a pochi passi l'uno dall'altro tant'è che quando Armstrong si trasferì da Nizza a Girona Tyler lo seguì...

Se c'è qualcuno che cerca di mettere a tutti i costi in risalto il nome di Armstrong quello è Coyle...

Comunque tornando al discorso Hesjedal, l'accusa di "aver fatto parte del più grande sistema dopante della storia" diventa ancora più ridicola leggendo che l'accesso al doping ce l'avevano solo i fedelissimi di Armstrong(gli altri si dovevano arrangiare o accontentarsi degli avanzi, tant'è che lo stesso Hamilton corse il Tour 2001 pulito dopo le incomprensioni con Armstrong) e che le trasfusioni le facevano solo lui e gli uomini che dovevano scortarlo in salita. Tra l'altro più che il sistema in se quello che faceva la differenza era Ferrari, che era un' "esclusiva" di Armstrong mentre gli altri dovevano "accontentarsi" di Fuentes...

A proposito qualcuno ha letto il libro di Basso?

È credibile oppure - come è lecito aspettarsi da "mr. tentato doping" - ci sono scritte un mucchio di balle?
 
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#34
Finito oggi pomeriggio il libro di Hamilton, consigliatissimo, aiuta molto a capire la situazione doping in quegli anni ed anche il carattere di Lance Armstrong che comunque come dicevo prima non è il fulcro del libro, anche se giocoforza ha un ruolo importante nella vita di Tyler dato che è stato prima suo capitano alla US Postal e poi il suo grande rivale...

Ah, qualcuno sa dirmi se la biografia di Riis è stata tradotta in italiano...
 
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#35
Io ho letto il libro di Basso. Io ti direi di leggerlo, ma è un parere da grande tifoso Asd
 
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#36
Come affronta il tema dell'OP?
 
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#37
Guarda nel libro mi sembra parli principalmente del prima e, soprattutto, del dopo. Mette molto a fuoco il suo ritorno. Poi l'ho letto 4 anni fa, quindi di preciso non ricordo. Ci sono dei capitoli che parlano degli anni della squalifica, incentrati sia sulla sua psicologia, che sulla vita in famiglia. Appena torno a casa do un occhio e ti dico meglio.
 
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#38
Sono appena stato in libreria, ho preso "il texano dagli occhi di ghiaccio" tanto per dare una continuità a quanto cominciato con il libro di Hamilton, e poi "Magni il terzo uomo" scritto da Bulbasaur...

Invece il libro di Ferretti deve ancora arrivarmi...
 
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#39
Io pure sono andato il libreria ieri (a Trieste) e non ho trovato niente di ciò che volevo..Sono uscito con 1984 e un giallo di Mankel Asd
 
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#40
Anche se non hai trovato quello che volevi hai comunque comprato uno dei più bei libri mai scritti. Sisi
 
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