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Marco Bandiera
#1
 
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#2
Marco Bandiera: "Pronto per la nuova avventura"
Lampre per iniziare. Katusha per crescere. Quick Step per rilanciarsi e per affermarsi nel mondo professionismo. È questo il curriculum da professionista di Marco Bandiera. Classe 1984, trevigiano di Maser, Marco è un predestinato del pedale: in carriera non ha vinto molto ma ha collezionato successi di prestigio. Quest'anno i dirigenti della squadra belga Quick Step hanno deciso di puntare su lui: insieme al trasferimento di Matteo Tosatto alla Saxo Bank, l’approdo di Bandiera alla Quick Step chiude una lunga trattativa di mercato che fino all'ultimo a tenuto tutti con il fiato sospeso.

Da parte sua, il ragazzo che ha nel mirino le classiche del Nord non vede l’ora di iniziare la sua nuova avventura. “Sono molto felice di aver potuto trovare una sistemazione per la stagione ventura. La mia situazione iniziava a essere difficile da sopportare, anche se avevo l’opportunità di rimanere un altro anno alla Katusha. Volevo andare via dal team russo per avere più possibilità di mettermi in luce, andare più forte di quest’anno. Anche se è lui che mi ha voluto al suo fianco, Pippo Pozzato ha compreso la mia decisione.”

Per il corridore che ha trovato alla Zalf il trampolino di lancio ideale verso il professionismo, la Quick Step e il suo team manager gli hanno offerto un contratto di un anno con una opzione per il 2012 e con la possibilità di participare ad un Grande Giro: “Inizierò la stagione in Australia. Poi vado in Quatar e Oman, prima di Milano-San Remo e delle classiche del Belgio. Poi credo, e ci spero, di participare al mio primo Giro d'Italia. Non ho ancora preso il via alla corsa rosa e, almeno quest'anno, vorrei esserci. Per un italiano, il Giro ha un fascino davvero unico.”

Con la maglia della Lampre aveva corso al Tour de France, in Katusha nessun grande giro... e per il ragazzo che ha trascorso le sue ultime vacanze nelle Maldive con il suo fedele amico, Oscar Gatto, la mancanza dalla corsa rosa si è fatta sentire. Come consideri il tuo anno alla Katusha? "Non è stato certamente uno sbaglio. È stata un'ottima esperienza perchè ho potuto conoscere un ambiente straniero, in una squadra professionale ed in grande crescita. Credo che nei prossimi anni questa squadra potrà puntare al successo in un grande Giro con Rodriguez.”

Il passaggio alla Quick Step arriva in un momento importante della carriera di Marco "Nuovi compagni, nuovo ambiente nuove motivazioni. Sono andato a correre il ciclocross dei Boonen and friends, ora siamo in ritiro in Spagna, a Calpe. Stesso luogo e stesso periodo del team Katusha. Si tratta di un periodo importante che mi consentiranno di ambientarmi all'interno del mio nuovo gruppo di compagni. Da parte mia, ho già ripreso ad allenarmi per il 2011, ci sarà da lavorare per i capitani ma questo non mi spaventa. Cercherò anche di farmi trovare pronto quando si presenteranno le mie occasioni.”

Jérome Christiaens - ciclismoweb.net
 
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#3
L'Arca di Bandiera: "Aquila-Aru, falco-Nibali. E Gatto..."
Il trevigiano, al suo ottavo anno da pro' in corsa come a casa, sta al gioco "bestiale": "Contador è l'airone, re leone Kittel, pulce Betancur"

[Immagine: bettiniphoto_0176073_1_full-kDzC-U100215...1411231148]

http://www.gazzetta.it/Ciclismo/22-11-20...3664.shtml

di Marco Pastonesi - gazzetta.it
 
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#4
Androni-Venezuela, brutto incidente per Marco Bandiera
Brutto incidente stradale per Marco Bandiera sulle strade che portano a Montebelluna. Il corridore della Androni Venezuela se l’è cavata con qualche punto di sutura allo zigomo, un ginocchio gonfio e molte escoriazioni sul corpo ma poteva andare peggio.

Bandiera stava superando sulla destra una fila di autovetture ferme quando, improvvisamente, si è parto lo sportello di una di quelle vetture, contro cui il corridore è andato inevitabilmente a battere. Subito accompagnato presso il locale ospedale, successivamente Bandiera è stato trasferito a quello di Castelfranco Veneto per essere sottoposto ad ulteriori accertamenti del caso che hanno fortunatamente escluso qualsiasi frattura.

La bicicletta è andata distrutta ma il corridore non s’è perduto d’animo e ieri sera, in compagnia dell’amico e ora compagno di squadra Oscar Gatto , si è messo in viaggio per andare a Monaco dove i due corridori della formazione italo-venezuelana si alleneranno in attesa del primo impegno stagionale che li vedrà correre al Tour de San Luis in Argentina.

comunicato stampa Androni-Venezuela
 
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#5
Bandiera: «Il Fiandre vale un mondiale»
«Ballan è stato il mio maestro su queste strade»

«Quando gli organizzatori del Giro delle Fiandre hanno ufficializzato che la Androni avrebbe avuto la wild card, ho fatto un salto di gioia. Perché per me quella è la corsa più bella di tutte, da sola vale un mondiale».
L’innamorato del Belgio è Marco Bandiera, classe 1984, alla nona stagione tra i professionisti, la seconda in maglia Androni Sidermec.

«Ho conosciuto il fascino delle corse belghe al primo anno nella massima categoria, correvo nella Lampre e sono andato a correre le classiche con Alessandro Ballan. È stato lui a spiegarmi quanto sono importanti, a introdurmi in questo mondo, a farmi scoprire i segreti di quelle corse. Esserci sarà un grande onore, cercherò di lasciare una traccia».

Quali saranno i tuoi altri obiettivi di stagione?
«Su tutti, il Giro d’Italia. È la corsa più importante per il nostro team e per noi corridori italiani. Vi do sin d’ora appuntamento per le fughe: l’anno scorso ho vinto la classifica dei traguardi volanti, quest’anno vedrò di inventarmi qualcosa di nuovo. Ma di sicuro sia io che tutta la Androni saremo protagonisti».

A proposito, come ti trovi in casa Androni, tu che che hai corso sempre in grandi squadroni?
«Mi trovo molto bene e mi piace molto il clima familiare che si respira qui e che per ovvi motivi è difficile da trovare in una formazione di WorldTour. Ma ambiente familiare non significa approssimazione o mancanza di professionalità, anzi in questo settore siamo davvero al top. Rispetto a quando ho esordito tra i professionisti, e non parliamo dei tempi eroici del ciclismo ma appena di qualche anno fa, sono cambiate molte cose, c’è un’attenzione sempre crescente nella cura dei particolari, in particolare sotto l’aspetto fisico, alimentare e nella preparazione. E so­no aumentati anche i sacrifici: tra corse e ritiri il tempo che si trascorre a casa diventa sempre meno. E per resistere è necessario avere al proprio fianco una donna capace di darti equilibrio e di adeguarsi a questi ritmi: per fortuna io ho Ilenia e sono felice».

Dopo un anno difficile, hai fatto un bilancio della tua carriera?
«Partiamo dal 2014 e dal fatto che io per primo mi dico che avrei potuto fare di più ma guai fisici, in particolare al ginocchio, e le vicende dell’inchiesta di Mantova mi hanno impedito di riuscire a dare il massimo. La mia carriera? Diciamo che penso di essere a metà strada: in questo momento mi vedo in sella per altre otto stagioni. E nella seconda parte diciamo che mi piacerebbe vincere un po’: quello “0” alla voce vittorie comincia a darmi un po’ fastidio».

Paolo Broggi, da tuttoBICI di marzo
 
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#6
Marco Bandiera: il sito web del fuggitivo!
Il secondo, o terzo, Giro d’Italia di Alberto Contador. Il Giro delle due tappe di Fabio Aru, della forza Astana, della generosità e lucidià in salita di Landa. La corsa rosa delle due volate vincenti di Modolo e della maglia rossa a Nizzolo.

Tutto vero, ma il Giro d’Italia 2015 è stato anche quello di Marco Bandiera. Il trevigiano dell’Androni-Sidermec ha confezionato un piccolo capolavoro di generosità e abnegazione. Oltre che di gambe. Ben 601 km di fuga sui 3500 totali, che gli sono valsi due classifiche finali: il Premio della Fuga e la classifica dei traguardi volanti. Oltre ad un vanto: l’unico corridore che sul podio di Milano c’è salito per due volte.

Lo staff di ciclismoweb.net ha voluto rendere omaggio alle scorribande del “Fuggitivo” Marco Bandiera, dedicandogli un museo virtuale, un sito web che racconta le sue gesta, che tanto hanno appassionato i tifosi della corsa rosa edizione 2015. Design del nostro Lorenzo Storti e le foto di Riccardo Scanferla. Potrete visitare il sito a questo link: www.bandierailfuggitivo.altervista.org.

Un omaggio a Marco ed un regalo a tutti i suoi appassionati e tifosi. Perché nel ciclismo non ci si ricorda solo dei vincitori…

ciclismoweb.net
 
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#7
Marco Bandiera pronto per un 2016... frizzante!
E' stata festa grande ieri a Villa Loredana Razzolini a Casella d'Asolo (Tv) per il fans club Marco Bandiera guidato dagli instancabili Nicola Mabilia e Filippo Rossetto; un evento che ha richiamato nel cuore della Marca Trevigiana il meglio dei tifosi delle due ruote per festeggiare il professionista di Maser che anche nel 2016 vestirà la maglia della Androni Giocattoli.

[Immagine: PhotoScanferla_13554.jpg]

"Voglio ringraziare tutti voi per l'amicizia e per il sostegno che mi continuate a dare" ha spiegato Marco Bandiera alla platea ansiosa di vedere di nuovo all'opera il proprio beniamino "Vi voglio così anche nel 2016 per un'altra stagione che sarà ricca di gare e di appuntamenti nei quali spero di essere ancora protagonista".

Ad alzare i calici al cielo in onore di Marco Bandiera anche il presidente della Accpi Cristian Salvato in compagnia del collega Alberto Curtolo e dei tanti altri professionisti come Matteo Tosatto, Manuele Boaro, Tiziano Dall'Antonia, Marco Benfatto, Alessandro Ballan e l'amico di mille avventure Oscar Gatto.

Entusiasmo e voglia di pedalare verso nuovi traguardi: Marco Bandiera, uno dei professionisti più apprezzati dell'intero gruppo, guarda avanti forte del sostegno della sua gente e se il 2016 sarà frizzante come il prosecco assaporato a Villa Razzolini, lo spettacolo di certo non mancherà!

ciclismoweb.net
 
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#8
Bandiera: «Saluto e mi dedico all'azienda»
«Avrei voluto continuare, ma nel ciclismo ci resto...»

[Immagine: showimg.php?cod=96378&resize=10&tp=n]
 
Anche se deve abbandonare il ciclismo professionistico pedalato, Marco Bandiera domenica ad Asolo avrà più di un motivo per festeggiare con i suoi tifosi. Il corridore veneto chiude la sua carriera da atleta, ma prosegue e rafforza la sua attività da imprenditore avviata da qualche stagione insieme all'amico ed ex compagno all'Androni Sidermec Tiziano Dall'Antonia.

Scelta voluta o dovuta?
«Avrei voluto continuare a correre, ma non ho trovato posto in nessuna squadra. Ero in trattataiva con la Wanty Gobert ma quando hanno preso un corridore di valore come Lieuwe Westra ho capito che per me non c'era più spazio. Pazienza».

Quindi ora ti dedichi al cento per cento a MB Wear?
«Esatto, lavoro con Tiziano alla linea di calzini che abbiamo lanciato quando già correvamo (anche Dall'Antonia ha detto stop con il ciclismo professionistico al termine di questa stagione, segnata nel finale da una brutta caduta in Cina, ndr). Il progetto sta andando alla grande, abbiamo fatto le cose per bene e ora stiamo raccogliendo i frutti. Eravamo convinti che il settore dell'abbigliamento potesse darci molto, non ci siamo sbagliati».

In cosa consiste il vostro (nuovo) lavoro?
«Sviluppiamo i prodotti e cerchiamo di farli arrivare in tutto il mondo appoggiandoci a distributori che hanno loro agenti e negozi di riferimento da rifornire. Inizialmente operavamo solo in Italia, ora abbiamo distributori in tutta Europa, in Australia, in Sudafrica. Insomma, abbiamo il nostro bel da fare anche giù dalla bici».

Giulia De Maio per tuttobiciweb.it
 
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