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"Il Gladiatore" Mathieu van der Poel
Zitto zitto (ma neanche tanto) sta anche rivoluzionando un aspetto tattico relativo alle volate di gruppetto. È la seconda volta, quindi inizia ad essere una mezza prova, che si prende con decisione la prima piazza che di norma viene considerata negativamente, come scomoda. Lui evidentemente presume, direi a ragione, di essere talmente più forte che preferisce poter tenere tutti sotto controllo (se mi anticipano, come Turgis, li vado a prendere, se parto io per primo vediamo chi ha la velocità per superarmi) ma soprattutto essere certo di non poter essere ostacolato e fare la sua volata al meglio.

Matthews l'altro giorno ha gestito il finale in maniera quasi magistrale. Sul tratto duro ha accelerato quel tanto che bastava per non permettere scatti e poi si è messo a ruota pensando di poter battere tutti, anche VDP, però Alaphilippe gli ha preso la posizione e da terzo su un arrivo così può capitare di trovare l'avversario che non ti lascio spazio. Da una parte è un peccato perché avrei voluto vedere se VDP sarebbe riuscito a battere anche Matthews. Penso di si ma non ne abbiamo la controprova. Magari domenica, chissà.
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Des
Ieri stavo giustappunto riguardando il finale della Freccia del Brabante 2013 col duello tra Sagan e Gilbert sullo stesso arrivo. A differenza di Mathieu, Sagan ha cominciato la volata in seconda ruota facendosi passare volontariamente da Phil ed è riuscito ad avere la meglio solo negli ultimi metri quando partendo davanti avrebbe battuto il Vallone in sovrappeso senza problemi. VdP invece ha vinto partendo dalla testa.
 
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Era il discorso che facevo tempo fa con Fabio.

Se sei il più veloce e parti dalla testa, l'unica cosa di cui ti devi preoccupare è di azzeccare i tempi. Perché se non ti pianti come ti passano?

Un conto è una volata di gruppo tra sprinter puri che hanno punte di velocità simili, ma VdP, che è molto più veloce del pur non lento Ala, ha più svantaggi che vantaggi a partirgli dietro. Primo fra tutti il fatto che qualcuno possa ostacolarlo.

Peraltro lui ha proprio detto che è partito davanti perché sicuro della sua forza.

Comunque, imho, MM non poteva fare granché in quello sprint, anche senza il contatto con Alaphilippe. Era cotto, avrebbe avuto bisogno di qualche km di pianura per riprendersi dallo sforzo dell'ultimo strappo per giocarsela con VdP che in salita spendeva molto meno.
 
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La posizione di testa nelle volate corte (< 200 m) e prese a basse velocità è la migliore per far risaltare il cambio di ritmo di Van der Poel.

La frequenza di pedalata che è capace di tenere nei primi metri dello sprint gli permette di raggiungere in pochissimo tempo la velocità di punta e, spesso, addirittura di guadagnare qualche metro su chi lo segue, incapace nell'immediato di tenere il suo ritmo (si vede bene nelle riprese dall'alto delle volate alla Dwars e al Brabante).

A quel punto partire dalla testa, anche per ragioni di libertà nella scelta dei tempi e delle traiettorie, è preferibile per un corridore così esplosivo.


A differenza di un Sagan, che ha bisogno di metri per lanciarsi, o di un Kristoff, la cui dote migliore è la progressione, Van der Poel può andare da 0 a 100 in pochi secondi, e se lo fa a 150 m dal traguardo non c'è spazio per passarlo.
 
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(19-04-2019, 11:52 AM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Se sei il più veloce e parti dalla testa, l'unica cosa di cui ti devi preoccupare è di azzeccare i tempi. Perché se non ti pianti come ti passano?

Non ti passano
ma devi essere MVDP Occhiolino
e pochi altri
 
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Discorso interessante, che si ricollega a quello che avete analizzato benissimo per la volata della Sanremo, lanciata a partire da una velocità piuttosto ridotta (e con Sagan che ha perso anche qualche decimo di secondo guardando dall'altra parte mentre scattava Mohoric con Alaphilippe a ruota). 
Sagan alla fine ha preso una velocità nettamente superiore a quella degli altri ma troppo tardi. 
Discorso ovviamente diverso per le volate di gruppo lanciate già a velocità notevole. 
Un affascinante gioco tra doti di accelerazione e velocità di punta... E' possibile che in alcune volate ristrette (e quinti "tattiche") possa convenire un rapporto un filo meno duro del massimo?
 
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Beh, per dire alla volata del Brabante VdP andava più agile di Alaphilippe.

Infatti, Alan si pianta a circa 100 metri dal traguardo, mentre VdP, al contrario, continua a sgambettare.

Mi viene in mente, ad esempio, anche la volata del Fiandre 2007. Hoste parte più agile di Ballan, con Cassani che fa notare la cosa dicendo che fa bene Hoste, e Ale, che di base è più veloce, quasi finisce nel sacco. Se Hoste partiva 30 metri dopo, Ballan non lo passava.



 
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[+] A 1 utente piace il post di Luciano Pagliarini
In generale, indipendentemente dalle caratteristiche del corridore, dalla situazione tattica delle volata e dal tipo di corsa sostenuta in precedenza, andare troppo duro, come troppo agile, non è mai una buona idea (a meno che tu non sia Kristoff :))

Ballan ci ha quasi perso un Fiandre contro Hoste perchè all'inizio si è impastato col rapportone.

Il suo amico Pozzato invece nella volata del Fiandre 2012 era troppo agile e ha dovuto cambiare e rilanciare in pieno sprint  Doh
 
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[+] A 1 utente piace il post di Albi
Mathieu Van der Poel è troppo grande per essere capito dai fin troppi somari che girano nell'osservatorio attuale (per fortuna in questo forum non vagano gli asini sopraccitati).

Leggo dei cicloamatori sfigati che si augurano che smetta di correre nei campi Asd

Si ride per non piangere, ovviamente. Il ciclocross è una disciplina estremamente nobile, che ha accompagnato le carriere su strada di grandissimi campioni come Jean Robic, Roger DeVlaeminck, Rolf Wolfshohl, Klaus-Peter Thaler e dello stesso Adrie Van der Poel.

Mathieu è un campione trasversale, un campione del ciclismo in tutte le sue emanazioni. Il suo futuro è farci godere nelle classiche così come nel cross, non passare luglio alla caccia di qualche tappa nel mediocre Tour de France attuale. Il tutto, magari, mixato anche con un po' di MTB estiva. D'altronde ci ha già mostrato, ma non ci voleva lui perché le evidenze c'erano già in passato, che si può benissimo fare cross e classiche a tutta.

Mathieu è la risposta del ciclismo a tutti i vari dottori scarsi che hanno infestato questo sport negli ultimi 30 anni con i loro dogmi (quelli che per un Armstrong chissà quanti ne hanno bruciati, tipo l'autore di un libro in uscita che fu letteralmente rovinato da un certo dottore). E ai loro adepti, ovviamente.

Piuttosto, siano gli appassionati a muovere il culo per seguirlo anche in inverno. Siamo nel 2019, gli streaming si trovano con uno schiocco di dita. Ed è sempre un gran bello spettacolo.

Ad ogni modo, sarei curioso di vederlo anche su pista Asd
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
Alla sua primavera su strada ha vinto Denain, Dwars, Freccia del Brabante ed Amstel, più due tappe in corse di allenamento come Antalya e Sarthe. E' arrivato ad una caduta dal giocarsi la vittoria al Fiandre e ha fatto 4° alla Gand.

Spaziale.

Se penso che un mese fa ha rischiato di spaccarsi tutto sul Nokereberg e non avremmo potuto non vedere tutto questo...

Quanto ad oggi: ha scelto male il momento dello scatto e la QS, luciferina nell'occasione, lo ha preso in contropiede sull'Eyserbosweg quando stava respirando.
I km finali invece resteranno nell'antologia del ciclismo. Quando sente l'odore del sangue, come solo i grandissimi sanno fare, tira fuori quel qualcosa in più.

A Extratime Koers su Sporza l'altro giorno nella sequenza di apertura hanno chiesto a Merckx "VdP o Alaphilippe? Qual è il corridore più forte?" - senza battere ciglio ha risposto "Van der Poel".

Come dicono gli ammeregani: i grandi riconoscono i grandi.
 
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Prima di una lunga serie di vittorie
Compli Compli Compli
 
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Per quello che abbiamo visto quest'anno può tranquillamente alternare fango e asfalto che tanto arriva fresco fino alle Ardenne.Anzi, se gestito bene è anche un vantaggio fare ciclocross, oltre ai vari aspetti propedeutici (guida del mezzo, recupero dai fuorigiri.. ) ti permette di essere subito al top e non ritrovarsi a rincorrere la forma come fanno molti specialisti del pavè e delle Ardenne. La doppia attività gli potrebbe costare, nel caso volesse provarci, un po' di freschezza  da maggio ad agosto, ma chissene dato che c'è solo il Tour e se vogliamo il Giro. Poi per campioni della sua caratura non ha nemmeno senso parlare di "picchi di forma", vanno forte 12 mesi l'anno.
 
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[Immagine: D42gtFAWwAEE5qQ.jpg:large]

L'ultimo km è tutto in leggera discesa.

Però, lo stesso: :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o

Ha fatto un'accelerazione come quelle che fa nel cross....dopo 265 km di gara.
 
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Secondo me c'e' un errore nel km. Non puo' aver fatto 60 di media , anche se è in discesa
 
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Manuale di 61 secondi all'ultimo km, solo che:
1. in TV non si vede quando Mathieu lo imbocca, quindi sono andato a sensazione
2. non so se è giusta la misurazione del gonfiabile
 
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Bisogna tenere presente che c'è di mezzo uno sprint in discesa.

I primi 700 metri non li ha certo fatti ai 60 orari, però ha fatto gli ultimi 300 in 13 secondi, per cui chiaramente la media schizza in alto.
 
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si ma è in leggera discesa , in piu' (parole di alaphilippe) gli ultimi 3 km con il vento contro
Per me c'e' un errore
 
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Nel rettilineo finale non era contro imho, magari prima di girare l'ultima curva. Ultimi 3 km vuol dire tutto e niente.

I 14" li ha contati Manuel e li ho contati anch'io, ad ogni modo. Gli ultimi 400 metri li fa in 25".

Comunque sia, negli sprint in salita, come quello del campionato nazionale olandese o quelli della Arctic Race, VdP ha fatto più di 200 metri in circa 20" (considerando che ha rallentato per esultare). Che in discesa ne faccia 300 in 14" è tutto meno che sorprendente. Valgren li ha fatti in 20" l'anno scorso e arrivavano molto più piano.

Peraltro la discesa è leggera, ma progressiva. Agli ultimi 300 metri ci arrivi lanciatissimo.
 
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non hai capito
la cosa anormale è il minuto per fare l'ultimo km.. dopo 250 km e rotti
 
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Fanno, più o meno, i primi 700 metri dell'ultimo km in 50". E gli ultimi 300 in neanche 15.

Per me, ribadisco, la chiave è là.
 
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