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Michael Rogers
#1

Michael Rogers




Nome completoMichael Rogers
Soprannome-
Data di nascita20 dicembre 1979
Luogo di nascitaBarhan (Australia)
Altezza e Peso185 cm x 74 kg
CaratteristichePassista-Scalatore
Professionista dal2001

SquadraTinkoff Credit System
Stipendio- €
Scadenza contratto2016




Hanno partecipato alla realizzazione di questa scheda: SarriTheBest
 
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#2
Fiocco rosa in casa Rogers: è nata Emily
Un messaggio su twitter per annunciare un giocco rosa. L'autore è Michael Rogers, australiano d'Italia, che scrive: «Sono entusiasta di annunciare che stamane è nata la nostra bimba. :-) Benvenuta Emily». Alla piccola, a Michael e a tutta la sua famiglia gli auguri della redazione di tuttobiciweb.

tuttobiciweb.it
 
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#3
Rogers alle prese con la mononucleosi
Dopo il ritiro al Giro del Belgio, Mikael Rogers è stato sottoposto ad attente analisi che hanno stabilito come l’australiano del Team Sky soffra di mononucleosi.
«Non sono nemmeno al 60% delle mie possibilità. Il virus mi ha indebolito molto. Lo scorso anno ho vissuto la mia stagione migliore, avrei voluto ripetermi ma non posso fare altro che aspettare».
E la presenza di Michael al Tour de France a questo punto è ovviamente a rischio.

tuttobiciweb.it
 
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#4
Rogers rinnova con Sky e guarda al Giro
13 stagioni tra i professionisti non sono certo una bazzecola, soprattutto se questo ciclista – nel caso specifico parliamo di Michael “Mick” Rogers – li ha vissuti sempre da protagonista, almeno quando non è stato messo KO da infortuni o malattie varie. 33 anni a dicembre, australiano di nascita e per molti anni residente a Gorla Minore (Varese) - prima di trasferirsi dal 2012 a Mendrisio in Svizzera con la splendida famigliola composta dalla graziosa moglie Alessia e dalle figliolette Matilde, Sofia ed Emily – Rogers ha totalizzato dal 2000 ad oggi 20 vittorie tra i pro, inclusi tre campionati mondiali della cronometro individuale, i giri a tappe del Canada/Beauce, Belgio, Germania, California, Andalusia e, quest’anno, della Baviera, oltre al Tour Down Under e alla Route du Sud in Francia. Incidenti inopportuni come la caduta nell’ottava tappa del Tour de France 2007 mentre stava veleggiando verso la conquista della maglia gialla, o malattie varie hanno penalizzato parecchio nel corso degli anni i risultati di questo ragazzone estroverso, ottimo passista che si difende bene anche in salita nonostante la ragguardevole stazza atletica (1 metro e 86 di altezza per 74 chili). Nel team Sky Rogers sembra aver finalmente trovato la giusta dimensione e al Tour 2012 ha contribuito in maniera decisiva al trionfo finale di Gary Wiggins, pilotando l’inglese in pianura e in salita mentre l’altro “Sky man” Froome sembrava invece pensare principalmente a sé stesso. Lo abbiamo intervistato dopo il rinnovo, siglato per altri due anni, del contratto con il team Sky che probabilmente presuppone la partecipazione del campione australiano al Giro d’Italia, in quella nazione che è ormai la sua seconda patria.
«Sì, mi piacerebbe tornare al Giro d’Italia dopo il 7° posto ottenuto nel 2009. Trovo il tracciato del 2013 adatto alle mie caratteristiche e a quelle di Wiggins, con quella crono lunga e delle salite non impossibili. Inoltre maggio è sempre stato il mio mese migliore».

Quindi ritieni che Wiggins non correrà il Tour e che privilegierà il Giro nel 2013?
«Gary è un tipo che si pone sempre nuovi obiettivi e il Tour lo ha già vinto. Quindi il Giro e in subordine la Vuelta lo attirano maggiormente rispetto alla Grande Boucle. Lui cerca sempre nuove sfide, ormai credo di conoscerlo bene».

Come valuti il tuo 2012?
«Lo metterei tra le mie tre migliori annate di sempre. Ho vinto tre gare, ho fatto bene al Tour nonostante la brutta caduta che mi ha penalizzato nelle prime tappe, in salita sono andato forte come mai in passato e a fine stagione sono riuscito a rientrare tra i primi 20 del ranking mondiale. Sono molto soddisfatto ma è un peccato che abbia dovuto interrompere l’attività a metà settembre, a causa dell’operazione alle tonsille che si è resa necessaria».

Il Team Sky 2012 è risultata la squadra plurivittoriosa nel mondo, con tanti, forse troppi leader. Un bene o un male?
«Avere molti atleti che possono vincere è sempre stato l’imperativo dei nostri tecnici e l’atmosfera in squadra è idilliaca. E’un peccato avere perso Cavendish, ma il team Sky è costruito per le classifiche delle gare a tappe e Mark ha ormai capito questa situazione».

Quanti anni ancora vorresti correre tra i pro e con quali obiettivi?
«Mi sono prefisso di gareggiare altri quattro anni e il mio sogno è di chiudere tra i primi 5 di un grande giro a tappe. Tra le gare in linea mi piace il Giro di Lombardia ma quando ho corso il Tour sono giunto scarico a questo appuntamento. Nel 2013, se farò il Giro, le cose potrebbero cambiare».

2013 anno dei mondiali in Toscana, una regione che per te ha significato parecchio…
«E’ così, vi arrivai nel 1997 da Juniores e a Quarrata e dintorni sono rimasto anche da dilettante, riuscendo a capire molto del ciclismo europeo. Vorrei svolgere una preparazione mirata per la crono individuale e anche per la cronosquadre. Conquistare un’altra maglia iridata tra i tanti tifosi toscani che ancora mi seguono sarebbe memorabile e bellissimo».

Prima americani, poi australiani e ora inglesi: come mai il ciclismo anglosassone è così di moda?
«Forse perché dalle nostre parti si sceglie il ciclismo per amore e in subordine, se arrivano i risultati, per denaro. In Europa e in Italia spesso accade il contrario. Inoltre certe nazioni come l’Italia hanno affossato completamente la pista, la vera scuola del ciclismo. Vedere il solo Elia Viviani partecipare alle Olimpiadi di Londra è stato desolante…»

Stefano Fiori per tuttobiciweb.it
 
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#5
Tinkoff, rinnovo biennale per Michael Rogers
«Voglio tornare al Tour con Conatdor per finire il lavoro...»

Tinkoff Saxo ha anunciato il rinnovo biennale del contratto per Michael Rogers. «Voglio ritornare al Tour con Alberto per finire quello che abbiamo cominciato» ha detto l’australiano al momento dell’annuncio.
«Sono emozionato per il rinnovo del contratto e sono entusiasta di poter continuare a lavorarae in una squadra nella quale mi trovo molto bene. Ho vissuto una stagione memorabile, con vittorie importanti al Giro e al Tour, ma voglio tornare in Francia con Contador».
Entusiasta Bjarne Riis: «Siamo contenti che Michael resti con noi e tutti sappiamo quello che ha fatto. Ha fatto qualcosa di storico per noi e sarà altrettanto importante nelle prossime stagioni».

tuttobiciweb.it
 
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#6
Olimpiadi, a Rogers il bronzo olimpico 2004
«Questa medaglia è un grande onore per me»

Invece che in calzonici e maglietta, è stato premiato in giacca e cravatta, abito scuro naturalmente. Michael Rogers ha ricevuto oggi a Losanna, nella sede del cio,la medaglia di bronzo dei Giochi Olimpici di Atene 2004. L'australiano giunse quarto nella cronometro ma tre anni fa a Tyler Hamilton, reo confesso, venne tolto l'oro, la classifica fu riscritta e Rogers salì al terzo posto.
A consegnare l'onorificenza a Rogers sono stati il presidente del Cio Bach ed il vicepresidente Coates: «È un onore – ha detto Rogers – ricordo bene quel giorno di 11 anni fa ad Atene. Questo bronzo mi dà grande soddisfazione e aggiunge qualcosa di tangibile ai miei grandi ricordi».

tuttobiciweb.it
 
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#7
L'australiano Michael Rogers, 36 anni da compiere il prossimo dicembre, ha annunciato che il 2016 sarà il suo ultimo anno da professionista. "Penso che sia arrivato il momento di dire addio: ho alle spalle 16 anni di professionismo e sono molto orgoglioso di quello che ho fatto", ha dichiarato Rogers al The Sydney Morning Herald. "E' stato fisicamente molto impegnativo, e le mie tre figlie stanno crescendo velocemente: è arrivato il momento di fare il padre e pensare a qualcos'altro".

Tre volte campione del mondo a cronometro (2003, 2004 e 2005), nel 2014 Rogers ha vinto due tappe al Giro d'Italia e una al Tour de France. In carriera ha anche conquistato corse a tappe come Tour Down Under, Vuelta a Andalucía e Tour de California. Nel 2012 ha contribuito al trionfo di Wiggins al Tour de France.
Nei suoi 16 anni di professionismo ha corso con Mapei-Quickstep (2001-2002), Quickstep (2003-2005), T-Mobile (2006-2007), Team Columbia-HTC (2008-2010), Sky (2011-2012) e Team Saxo-Tinkoff/Tinkoff-Saxo (2013-2016).

La sua ultima stagione partirà dalla corsa di casa, il Tour Down Under. I momenti principali dell'anno saranno il Tour de France, che correrà al fianco di Contador, e - se sarà convocato - i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.
 
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#8
Tinkoff, un problema cardiaco frena Rogers
L'australiano rinuncia al Down Under e ai campionati nazionali

Michael Rogers non disputerà i campionati nazionali e nemmeno il Tour Down Under. L'australiano della Tinkoff è stato costretto ad interrompere la preparazione a causa di un problema cardiaco evidenziato durante gli ultimi controlli medici.
Rogers si prepara ad affrontare quella che sarà la sua sedicesima ed ultima stagione tra i professionisti.

«A Michael è stata diagnosticata una anomalia congenita della valvola aortica bicuspide nel 2001 - spiega il dottor Piet De Moor, capo dello staff medico della Tinkoff Saxo -. La valvola aortica svolge un ruolo cruciale nella gittata cardiaca impedendo al sangue di rientrare nel ventricolo sinistro dalla arteria principale. Bene, la valvola di Michael non ha una tenuta perfetta e causa il reflusso di una piccola quantità di sangue nel ventricolo sinistro. La situazione di Michael è stata ben documentata nel corso della sua carriera ed il corridore è tenuto stato sotto costante osservazione da diversi cardiologi».

Durante un ecocardiogramma di routine è stato osservato un progresso di questa anomalia, per cui è stato consigliato a Rogers di rallentare la sua preparazione fino a quando non saranno noti i risultati di ulteriori analisi.

«Michael e i tecnici hanno preso la decisione di non disputare il Tour Down Under e i campionati nazionali australiani. Michael tornerà ad essere un elemento fondamentale della nostra squadra quando sarà tornato in buona forma», ha commentato Steven de Jongh, responsabile tecnico della Tinkoff-Saxo.

«La mia prima vittoria assoluta tra i professionisti l'ho ottenuta nel 2002 al Tour Down Under, quindi sono deluso di non poter essere presente l'edizione del prossimo anno - ha dichiarato Michael Rogers -. Non vedo l'ora di tornare a fare quello che adoro di più, cercando di vincere e aiutando i miei compagni di squadra a farlo».

tuttobiciweb.it
 
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#9
Rogers, il cuore impone un nuovo stop
«Non sono pronto per correre ad alto livello»

Brutte notizie per Michael Rogers: l’australiano della Tinkoff non ha preso il via stamane nella terza tappa del Dubai Tour a causa dei problemi cardiaci che già lo hanno colpito nei mesi scorsi.

«Niente corsa per me oggi - ha scritto su twitter -: i miei dati cardiaci di ieri mostrano che non sono pronto per affrontare competzioni di alto livello».

Rogers soffre di una anomalia cardiaca evidenziata durante alcuni esami ed è stato costretto a rinunciare a tutto il calendario di corse australiane. Tutto sembrava risolto e ha avuto il via per correre a Dubai dove ha iniziato ufficialmente la sua sedicesima e ultima - come ha annunciato - stagione nella massima categoria.

tuttobiciweb.it
 
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#10
Dispiace perchè a quell'età un doppio stop significa quasi certamente fine della carriera. Un brutto colpo per la Tinkoff che perde uno degli pochi gregari degni di questo nome.
 
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#11
Michael Rogers annuncia il ritiro: a fermare l'australiano è un'aritmia cardiaca
Dopo le prime due tappe del Tour of Dubai 2016 aveva dovuto fermarsi per problemi di salute: ulteriori esami hanno evidenziato che Michael Rogers ha un'aritimia cardiaca mai riscontrata in precedenza, nonostante gli fosse stata diagnosticata già nel lontano 2001 una cardiopatia congenita. L'australiano della Tinkoff si vede così costretto ad annunciare il ritiro immediato dalle competizioni: il trentaseienne nel corso dei sedici anni da professionista ha vinto tappe al Giro d'Italia e al Tour de France ed è stato campione del mondo a cronometro dal 2003 al 2005.

cicloweb.it
 
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#12
Corridore generalmente sempre sottovalutato con una carriera sottovalutata.

Peraltro nel suo prime si è abbattuto su di lui un concentrato di sfiga veramente raro.
 
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#13
Uno dei più grandi di sempre. Contador ha perso un gran uomo squadra...
 
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#14
Sottovalutato, è vero.
Però alla fine ha saputo prendersi le sue rivincite: tutte nel 2014, tra l'altro. La tappa dello Zoncolan, aiutato anche dalla buona sorte travestita da tifoso ebete, è la ciliegina sulla torta della sua carriera. Non tutti riescono a togliersi delle soddisfazioni del genere, e questo la dice lunga sul valore del corridore.

Mi spiace si sia dovuto ritirare così: senza celebrazioni in casa al TDU, senza un'ultima avventura al Tour o esperienza olimpica. Peccato... Triste
 
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#15
Anche perchè, nonostante l'età, non era affatto un corridore sul viale del tramonto, ma uno ancora molto competitivo. Peccato.
 
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#16
La traduzione della lunga lettera aperta con la quale Michael Rogers ha annunciato il suo addio al ciclismo.

Citazione:Lunedì 25 aprile 2016

Il primo ricordo che ho del ciclismo è del 1986, quando avevo sette anni. La mia famiglia era estranea al ciclismo. Al quei tempi il ciclismo in Australia non era uno sport di massa e l’unico modo per seguirlo era abbonarsi ad una rivista sportiva. Fortunatamente io ed i miei fratelli maggiori potevamo sfruttare le registrazioni del Giro delle Fiandre, della Parigi-Roubaix e delle 21 tappe del Tour de France, che ci venivano inviate per posta da alcuni parenti olandesi di mia madre.
Non saprei dire quante ore ho trascorso durante la mia infanzia coinvolto da quanto vedevo in quelle registrazioni. Durante i miei primi anni i miei pensieri erano dedicati soltanto al ciclismo, tanto che la mia risposta predefinita a richiesta gentili come “Andiamo al centro commerciale dopo la scuola” era chiara e semplice: “No”. I miei pomeriggi erano già pianificati: precipitarmi a casa, fare uno veloce pasto, accendere la televisione e studiare le sfumature di un’altra corsa. Squadre come PDM, Panasonic, RMO – per citarne alcuni – erano oggetto di lunghe discussione durante le cene in famiglia. Mi sentivo come se fossi stato nato per diventare un ciclista. Era il mio sogno.
Sembra un sogno interessante?
È diventato realtà. Ho ottenuto il lavoro. La mia carriera da ciclista è durata 16 anni.
Sono stata la prima persona nella storia del ciclismo a vincere per tre volte consecutive i mondiali a cronometro.
Ho vinto tappe al Tour de France e al Giro d’Italia.
Ho rappresentato l’Australia in quattro diverse edizioni delle Olimpiadi.
Ho lavorato giù dalla bici con persone dal talento e dall'intelligenza eccezionali, creato amicizie durature, riso e sorriso tantissimo, ho commesso un sacco di errori, mi sono pianto addosso un paio di volte, ho girato il mondo e imparato lingue straniere. Ho già detto che ho trascorso gli anni più belli della mia vita? Tutto questo grazie a un sogno: diventare un ciclista.

Tutti i grandi sogni giungono al termine, e oggi è il momento di concludere il mio annunciando il mio ritiro dalle corse.
Recenti esami cardiologici hanno rilevata un’aritmia cardiaca che non mi era mai stata individuata in precedenza. Quest'ultima diagnosi, aggiunta alla patologia congenita che mi è stata diagnosticata nel 2001, comporta la fine della mia carriera agonistica. La mia ultima corsa è stata il Dubai Tour nel mese di febbraio.
Col senno di poi sono felice che i miei problemi cardiaci congeniti, una malformazione della valvola aortica, siano rimasti stabili sino ad oggi, permettendomi di competere dalle mie umili origini, da Griffith, cittadina dell’entroterra australiano, fino ai vertici del ciclismo professionistico. Sebbene sia rammaricato del dover perdere il mio 13° Tour de France e la possibilità di competere alla mia quinta Olimpiade, non sono disposto a mettere a repentaglio la mia salute. La fortuna di essere stato un ciclista professionista è che dopo il ritiro si è subito chiamati alla sfida di una nuova carriera. E soprattutto, undici anni fa ho sposato la donna dei miei sogni ed insieme stiamo crescendo tre figlie particolarente agitate.

Voglio cogliere quest’occasione per ringraziare tutti i miei ex compagni di squadra, il personale e i dirigenti di tutte le squadre per le quali ho corso. L'infinito divertimento che abbiamo vissuto insieme avrà sempre un ricordo speciale nella mia mente. Molti di voi hanno avuto, e continuano ad
avere, una grande influenza sulla mia vita. Un’ulteriore menzione va ai miei tifosi in tutto il mondo. Il vostro supporto durante i buoni e i cattivi momenti è stato fondamentale.
Mi mancheranno in particolar modo i corridori, il personale e la dirigenza del Team Tinkoff. Il proprietario Oleg Tinkov non ha nulla a che vedere con gli stereotipi del ciclismo. E' un sostenitore unico del nostro sport e spero che riconsideri la sua decisione di lasciare il ciclismo alla fine dell’anno.

Infine ma non meno importante, la mia più grande espressione di gratitudine appartiene alla mia squadra personale – mia moglie Alessia, le nostre tre figlie Sofia, Matilde e Emily, i miei genitori Sonja e Ian ed i miei fratelli Peter e Deane. Da quando ho lasciato casa all’età di 16 anni, tutto ciò che non fosse ciclismo ha perso di importanza. Ho perso quasi ogni evento di famiglia – felice o triste. Oggi in famiglia sono felice di vedere l'ultima generazione della famiglia Rogers iniziare il proprio viaggio all’interno del mondo del ciclismo. Spero che i loro sogni d’infanzia possano realizzarsi, proprio come è successo ai miei.

Michael Rogers

http://www.bikechannel.it/it/sport/strad...ael-rogers
 
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#17
Rijs ha scelto il manager: sarà Michael Rogers
L'australiano affiancherà la nuova società danese

Michael Rogers è stato scelto come amministratore delegato della Riis Seier Project. Il tre volte campione del mondo della cronometro ricoprirà questo ruolo con effetto immediato dopo il ritiro dall'attività agonistica avvenuto lo mese scorso, dopo ben 16 anni di carriera nel ciclismo professionistico.

«Quando Michael ha annunciato che avrebbe appeso la bici al chiodo, ho subito parlato con il consiglio per proporre la sua candidatura per il nostro progetto. Lo conosco da molti anni, quando accetta una sfida si dedica al cento per cento con un approccio estremamente professionale. La sua energia e la sua voglia di crescita nel mondo degli affari, riteniamo che possano portare il progetto a un futuro interessante» ha dichiarato Bjarne Riis, co-fondatore del progetto The Riis Seier insieme a Lars Seier Christensen, ex amministratore delegato di Saxo Bank.

«Sono emozionato e grato di avere l'opportunità di guidare questo progetto. Sono consapevole che mi troverò ad affrontare una nuova serie di sfide. Correndo nelle migliori squadre al mondo ho accumulato molta esperienza, che di certo mi tornerà utile. Sono felice di collaborare con Lars Seier e Bjarne Riis per creare un business sostenibile con nuovi prodotti legati al mondo della bicicletta» commenta dal canto sui Michael Rogers.

Riis Seier mira a costruire un business finanziariamente forte, diversificato e sostenibile sulla base di nuovi progetti innovativi legati alla bicicletta e ad una nuova squadra di ciclismo World Tour. Numerosi progetti sono già in corso, mentre si lavora per dare concretezza al progetto di una squadra di ciclismo ad alto livello e l'arrivo di Michael Rogers darà nuovo impulso a tutte le attività».

tuttobiciweb.it
 
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