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Milano-Sanremo 2016: 5 motivi per cui la volata non è così scontata
#1
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Milano-Sanremo 2016: 5 motivi per cui la volata non è così scontata

Milano-Sanremo 2012: l'attacco decisivo guidato da Cancellara, Gerrans e Nibali - © BettiniPhoto
Milano-Sanremo 2012: l'attacco decisivo guidato da Cancellara, Gerrans e Nibali - © BettiniPhoto


La Milano-Sanremo si è oramai fatta la nomea di corsa facile, scontata: al limite del noioso. "Tutto si riduce negli ultimi 300 metri di giornata", dicono. Soprattutto da quando siamo tornati al vecchio percorso, eliminando la salita de Le Manie. Indipendentemente da come la si può pensare, è indubbio che quest'anno si riescono a cogliere dei segnali che fanno aumentare le possibilità di vittoria degli attaccanti. Noi ne abbiamo colti ben cinque, che di seguito andremo ad analizzare.

1. Le assenze

Non sono molte, ma potrebbero essere decisive ai fini della corsa.

La prima è quella di John Degenkolb (Giant-Alpecin), vincitore uscente della Classicissima: investito, insieme ad altri cinque compagni di squadra, da un automobilista impazzito durante il ritiro della squadra in Spagna, il tedesco ha addirittura rischiato l'amputazione di un dito. Per recuperare la piena funzionalità della falange, i medici lo hanno costretto allo stop per tre mesi: addio Sanremo e corse del nord, dove avrebbe dovuto difendere il successo dello scorso anno. La Giant-Alpecin aveva strutturato la squadra attorno a Degenkolb, e, senza un'alternativa all'altezza, non condurrà la corsa neanche per un istante.

All'assenza forzata di Degenkolb, si aggiunge quella volontaria del connazionale Marcel Kittel (Etixx-Quick Step). Messo alle spalle un 2015 da dimenticare, il potente velocista tedesco ha cominciato il nuovo anno alla grande: cinque vittorie con la nuova casacca della Etixx-Quick Step. Ma nessuna voglia di sfidare la Classicissima: ancora non si sente pronto per affrontare Poggio e Cipressa. Così i belgi, una delle più forte compagini in circolazione, affideranno le proprie ambizioni al promettentissimo neoprofessionista Fernando Gaviria e ad una schiera di pericolosi attaccanti dallo spunto veloce (Trentin, Stybar): difficile che possano dare un forte contributo a squadre dotate di un velocista affidabile.

Per la regola del non c'è due senza tre, è da registrare il forfait di un altro tedesco: André Greipel (Lotto-Soudal). Reduce da una caduta in Algarve che gli è costata la frattura di tre costole, il Gorilla non è riuscito a tornare completamente competitivo a distanza da un mese dall'incidente. Una brutta perdita per la Lotto, anche se in passato Greipel non era mai riuscito a sprintare per il successo nella Sanremo.

2. La condizione dei velocisti

Chi ci sarà, invece, non è che se la stia passando tanto bene.

Partiamo da un nome non proprio a caso: Alexandre Kristoff (Katusha Team), vero mattatore delle ultime Milano-Sanremo con il 1° posto nel 2014 ed il 2° nel 2015. A prima vista, il 2016 del norvegese è decisamente positivo: conta già ben cinque vittorie, con tanto di podio nella generale del Tour of Qatar. Ma, appunto, tutti questi successi sono arrivati in Medio Oriente: una volta ritornato in Europa, Kristoff è parso più in difficoltà del solito in salita ed anche un po' disattento, faticando nel seguire i cambi di velocità dei rivali. Gli appuntamenti sono tanti, la stagione sarà più lunga del solito a causa dei Mondiali in Qatar: può darsi che Kristoff abbia leggermente ritardato la preparazione, giungendo alla Sanremo non al top della forma.

L'altro corridore su cui la nuvola d'incertezza si addensa notevolmente è Mark Cavendish, faro della Dimension Data. Per entrambi i precedenti sono più che favorevoli: Cav ha la Sanremo del 2009 in palmares, i sudafricani - quando ancora si chiamavano MTN - il sorprendente successo nel 2013 di Ciolek. Ma il britannico sembra essere arrivato all'appuntamento con una evidente lacuna nella preparazione: non tanto per sua mancanza di professionalità, quanto perché si è ritrovato a doversi conquistare una convocazione su pista per le Olimpiadi di Rio de Janeiro. Diverse caratteristiche delle prove, diversa preparazione all'appuntamento.

Ad essere cattivi potremmo aggiungere alla lista anche il nome di Peter Sagan (Tinkoff), che oramai sembra essere perseguitato dallo spettro del secondo posto. Ma, non essendo uno sprinter puro, sarebbe scorretto inserirlo a fianco di corridori come Kristoff e Cavendish.

3. La debolezza delle squadre

Forse la nota più dolente per gli sprinter. Passati di moda velocisti puri, treni iper-organizzati e squadre costruite interamente per le volate, tenere una corsa nelle caotiche fasi finali è diventato sempre più difficile. Finché gli ultimi chilometri sono piatti come un biliardo e nel mirino c'è gente in fuga da ore ed ore, tutto diventa più semplice: sempre se si riesce a trovare un minimo di collaborazione tra i team in ballo. Ma sulle montagne russe di Cipressa, Poggio e Via Roma, e dopo quasi 300 chilometri di corsa...

Tra le principali formazioni che dovranno condurre il gruppo non potrà mancare la Katusha, nella quale milita il norvegese Alexandre Kristoff. La squadra russa ha mostrato forza e coesione in Medio Oriente tra Oman e Qatar, ma quando le cose hanno cominciato a farsi più difficili... puff! Sparita! Senza contare che, negli exploit di Kristoff alla Sanremo, l'ultimo e decisivo uomo era sempre stato il fidato Luca Paolini, quest'anno assente dopo lo scandalo cocaina che lo ha colpito durante lo scorso Tour de France.

L'altra squadra di riferimento sarà certamente la Orica-GreenEdge di Michael Matthews, uscito dalla Parigi-Nizza con morale e condizione a mille. Anche in questo caso, sorge qualche dubbio sui suoi compagni di squadra: nelle gare finora disputate abbiamo visto la Orica solamente negli ultimissimi chilometri di corsa, e con non più di due elementi. Se in appuntamenti meno ambiti e sfiancanti la squadra arrivava così corta, figuriamoci cosa potrà accadere sabato. Senza contare che non sarà presente Simon Gerrans, un corridore di sicuro affidamento e che la Sanremo l'ha già vinta.

Il treno della Cofidis di Nacer Bouhanni continua ad essere non all'altezza del suo capitano, tanto che il francese ha spesso dovuto arrangiarsi per preparare le sua volate. Stesso discorso lo possiamo fare per un altro grande favorito di giornata, Peter Sagan, e la sua Tinkoff. Il Team Sky invece non ha mai brillato, a livello di squadra, alla Sanremo, ed all'interno si potrebbe creare una grossa confusione: l'uomo per la volata è Elia Viviani, che però dovrà convivere con un altro uomo veloce come Ben Swift e due attaccanti del calibro di Michal Kwiatkowski e Geraint Thomas. Tutti da scoprire i treni di FDJ, in grande spolvero alla Tirreno-Adriatico, e IAM Cycling, che dovrà fare a meno del suo velocista principe Pelucchi: sarà da vedere il comportamento dei rispettivi capitani Demare e Leigh Howard. Discorso analogo è possibile farlo per la Lampre-Merida di Modolo, che l'anno scorso piazzò ben due corridori in top ten (Bonifazio e Cimolai).

4. La condizione degli attaccanti

Mai come quest'anno la schiera degli attaccanti al via della Milano-Sanremo può contare su qualità e condizioni fisiche a dir poco eccellenti.

Il primo nome d'obbligo è quello di Fabian Cancellara (Trek-Segafredo), all'ultimo anno tra i professionisti. In palmares lo svizzero ha una vittoria (2008) e ben quattro podi (2° nel 2011, 2012 e 2014, 3° nel 2013) alla Classicissima, ed in stagione ha già raccolto ben quattro vittorie: una prova del Challange Mallorca, le cronometro di Volta ao Algarve e Tirreno-Adriatico e la Strade Bianche. La sua presenza in un attacco, che vada o meno a buon fine, è praticamente scontata.

Un altro corridore da tenere d'occhio è Alejandro Valverde (Movistar). Il talento cristallino e la classe dell'Embatido non la scopriamo di certo oggi, così come la forte leadership che ha all'interno della sua Movistar. Alla Vuelta Andalucia è stato autore di un numero di alta scuola nella tappa conclusiva, con un attacco solitario di ben 7 chilometri che gli ha permesso di conquistare la classifica generale. E se riuscisse a ripetersi anche sabato?

Greg Van Avermaet (BMC Racing Team) invece è il brutto anatroccolo che si è trasformato in cigno. Dopo aver respinto la concorrenza di un certo Phil Gilbert, dopo essersi tolto di dosso quell'aurea di eterno perdente, l'uomo di punta della BMC si candida, una volta per tutte, ad un ruolo da protagonista anche alla Sanremo. Finora solo una top ten: 9°, nel lontano 2011. Pronto per il riscatto?

Il nostro Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), dopo il tira e molla degli ultimi giorni, ha detto sì alla Sanremo, sfruttando la gran condizione che lo ha visto dominatore assoluto dello scorso Tour of Oman. In casa kazaka però attenzione anche ad un passista dotato di un buono spunto veloce come Alexey Lutsenko e ad un attaccante nato come Luis Leon Sanchez, frenato però da una brutta ferita al mento rimediata in Algarve.

Tim Wellens e Tony Gallopin guideranno una Lotto-Soudal orfana di Greipel, mentre sono in palla sia Simon Clarke che Ramunas Navardauskas (Cannondale Pro Team). Già detto in precedenza della situazione di Etixx e Sky, un altro corridore che potrebbe preferire un'azione offensiva ad una difensiva è Peter Sagan (Tinkoff): infatti i grandi successi raccolti finora dallo slovacco, la Gent e il Mondiale, sono arrivati attaccando, e non aspettando la volata.
In casa azzurra sono arrivati buoni segnali da Diego Ulissi (Lampre-Merida); mentre l'uomo di punta per la Southeast-Venezuela - più che Pozzato - può essere Andrea Fedi, già a segno sulle strade liguri con la bella vittoria nel Trofeo Laigueglia di un mese fa.
La Ag2r-La Mondiale di Jan Bakelants e Matteo Montaguti, la Bora-Argon 18, la CCC Sprandi dell'eterno Davide Rebellin, la LottoNL-Jumbo dell'inespresso Sep Vanmarcke, l'incerottata Giant-Alpecin sono altre squadre che vedono nell'azione offensiva l'unica strada per poter lasciare un segno in questa Milano-Sanremo.

5. Extraciclismo: meteo e territorio

Come sempre, meteo e conformazione territoriale la fanno da padrone.

Quest'anno le previsioni meteorologiche dovrebbero essere clementi con i corridori: per sabato infatti è prevista una bella giornata di sole, con temperature ideali per disputare una gara. Ma non solo pioggia ed addirittura neve, come nel 2013, possono fare la differenza: basta un bel venticello alle spalle della corsa per dare quel leggero vantaggio in più al/agli attaccante/i di turno che, alla fine, può risultare decisivo.

Dal punto di vista geografico invece il cambio di ritmo dettato da Cipressa e Poggio possono fare male alle gambe dei velocisti, nonostante le due salite - in apparenza - siano molto semplici per dei corridori professionisti. Senza dimenticare le insidiosi discese della riviera ligure, fatte da strade strette e tortuose, curve secche e tornanti insidiosi, manto scivoloso. Senza augurare la caduta di nessuno, basta una tirata di freni di troppo e il buco è fatto...

 
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#2
Ma Valverde ha già corso 5 Sanremo  :o non è al debutto
 
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#3
Un articolo da tenere bene in considerazione quando andrete tutti a votare in massa qui
 
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#4
(17-03-2016, 08:38 PM)Auriga Ha scritto: Ma Valverde ha già corso 5 Sanremo  :o non è al debutto

Tutta colpa dei bookmakers ritardatari che mi han costretto a finirlo oggi, senza ricontrollare alcune cose Dodgy

(tra l'altro ho completamente rimosso la sua presenza anno scorso Doh )
 
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#5
Articolo che mi è piaciuto molto (e poi è saggio mantenersi rispettosi con l'amministratore... Ave ).
Condivido, attesa di una volata che potrebbe non esserci, in mancanza di chi ha i mezzi per controllare e con tanti attaccanti che potrebbero provarci. 
Scatti sulle rampe meno facili e possibilità di buchi in discesa, manciate di secondi che potrebbero bastare. Due / tre / quattro all'arrivo, mi dà la sensazione che potrebbe essere la soluzione di una Sanremo da lotteria. 
Nell'incertezza quote stuzzicanti... Van Avermaet? Ewan in una volata più numerosa?
In coerenza con l'ipotesi di una Sanremo da pochi all'arrivo, il pronostico lo sento in zona Cancellara - Sagan. 
Purtroppo non sono sicuro di poterla seguire in diretta causa lavoro, le mie pantofole da corsa (in tv) rischiano di restare al chiodo fino al Giro  Triste
 
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#6
La presenza di Ewan sinceramente non l'ho capita: immagino lo portino per fare esperienza. Però così togli un uomo a Matthews, che se non è il primo favorito, è il secondo o il terzo.

Quindi? Magari la Orica non crede un granché nella sua squadra, e, sapendo di doversi affidare ad altri nel finale, preferisce regalare una bella esperienza ad Ewan.

Che poi, nel caso Ewan dovesse riuscire a tenere fino allo sprint: davvero è plausibile che un Matthews possa scansarsi per fargli fare la volata? Boh. Io ci credo proprio poco...
 
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#7
Ewan non corre
 
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#8
(18-03-2016, 01:08 AM)Carles Puyol 2 Ha scritto: Ewan non corre

Aahh... Ecco perché la quota era a buona (avevo dato un'occhiata alle quote Eurobet)!  :D
 
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#9
Ma meno male, perché non avrebbe avuto davvero senso la sua presenza Asd
 
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#10
Al via ci sarà un pezzo da 90, l'esordio in maglia Movistat del formidabile Carlos Betancur.
 
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#11
Ha un po' di chili da smaltire e han pensato bene di fargli fare la Sanremo...
 
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#12
Serve un numero di alta scuola per non arrivare allo sprint...nel 2012 ci riuscirono,ma solo perchè Cancellara fu estremamente generoso,con Gerrans che diede pochi cambi e Nibali a ruota.
 
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#13
Qualità ci sono.

Quello che mi fa essere molto ottimista in questo senso poi è il fatto che i treni, in questo inizio di stagione, hanno deluso davvero le attese. Li ho visti tutti abbastanza deboli, poco organizzati: tolte le corse in Oman, Qatar ecc (dove la volata arriva per forza) e Impey al TDU, non mi hanno convinto per nulla.
 
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#14
Segnalo anche che in casa Lampre il dorsale 1 è andato ad Ulissi, e non ad un Modolo o ad un Cimolai. Sese

L'1 anche a Thomas e Boasson.

https://www.ilnuovociclismo.com/forum/Thr...nremo-2016
 
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