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Milano-Sanremo, a Ciolek la Classicissima delle sorprese
#1
Milano-Sanremo, a Ciolek la Classicissima delle sorprese

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L'esultanza di Ciolek - Bettiniphoto

Un vincitore degno di questa Sanremo. Una corsa così travagliata non poteva essere del favorito numero uno, ne del campione affermato. Una Sanremo mezza incompiuta doveva essere di un mezzo incompiuto: Gerald Ciolek. Quello che da molti era indicato come l'erede di Zabel (che in carriera di Sanremo ne ha vinte 4), dopo anni e anni di vagabondaggio tra uno squadrone e l'altro (Milram, Columbia, Quick Step, Omega Pharma), ha trovato nella Professional sudafricana MTN-Qhubeka la sua dimensione, è riuscito pian piano a risvegliarsi da quel torpore lungo oramai 7 anni, da quando vinse il campionato del mondo under 23 a Salisburgo nel 2006, e ad imporsi nell'elite del ciclismo mondiale, portando per la prima volta in Africa una delle cinque classiche monumento.

La corsa prende regolarmente il via da Milano alle 10:05, portandosi dietro i dubbi di una brutta perturbazione che sta flagellando la Liguria. Velocemente prendono il largo sei battistrada: si tratta di Diego Rosa (Androni) - il primo ad attaccare -, il russo Maxim Belkov (Katusha), Matteo Montaguti (Ag2r), il giovane Filippo Fortin (Bardiani Csf) e due specialisti delle fughe come lo spagnolo Pablo Lastras (Movistar) e il danese Lars Bak (Lotto Belisol).

Il pensiero del gruppo non è nel vantaggio dei fuggitivi, che va a superare i 7', ma nel meteo appunto: già intorno a loro si respira un'aria tutt'altro che primaverile (tanta pioggia, ed appena 1°C di temperatura), e pare che a Tortona e sul Turchino sia anche peggio: nevischio, se non addirittura neve.
Preso atto della situazione, Mauro Vegni, il direttore di corsa, decide di neutralizzare la corsa in zona Ovada, per scavalcare l'innevato Turchino e ripartire così da Arenzano. Ma su Le Manie la situazione non pare poi così tanto migliore, e, su pressione dei corridori, l'organizzazione non vuole prendersi alcun rischio e così si opta per scavalcare anche la salita (e l'insidiosa discesa) de Le Manie.

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Corridori nella neve - Bettiniphoto

La corsa riparte - 2 ore più tardi - da Cogoleto, dopo che i corridori si sono asciugati e rifocillati. Ma lo stop si fa ovviamente sentire su di alcuni corridori: due attesissimi big come Tom Boonen (Omega Pharma) e Matthew Goss (Orica-Greenedge) sono ben presto costretti al ritiro, così come tanti altri corridori (come Terpstra e Slagter) devono arrendersi al freddo. Un freddo che miete un'altra vittima, stavolta a sorpresa: Vincenzo Nibali (Astana) infatti, quando siamo intorno ai 50 km dal traguardo, si lascia sempre più sfilare dal gruppo, fino a mollarne completamente le ruote. L'acqua e la neve prese nella prima parte di corsa si sono fatte sentire solo in quel momento, costringendo lo Squalo dello Stretto - uno che con il maltempo ci va a nozze - ad alzare bandiera bianca.

I fuggitivi, che hanno costantemente perso secondi su secondi, si devono arrendere verso i 30 km all'arrivo, quando il gruppo tirato da Stannard rientra sui tre reduci Belkov, Rosa e Bak. Nonostante il meteo, la corsa adesso si riscalda e il gruppo sfila veloce verso l'imbocco del primo punto cruciale: la Cipressa.

La Cipressa fa capire chi non sarà della partita: davanti si muovono Lovkvist, Chavanel, Roelandts, ma le attenzioni sono rivolte a fondo gruppo, dove si vedono faticare e sfilare grossi nomi come Andrè Greipel, Edvald Boasson Hagen, Alessandro Petacchi, Diego Ulissi e il campione in carica Simon Gerrans (oltre a Tyler Farrar, caduto proprio ai piedi della Cipressa). Arriva in cima un gruppo di una quarantina di corridori, dopo 10' 50'' di ascesa.
Ma è in discesa che si cominciano a muovere le acque: Philippe Gilbert (BMC), che bene conosce queste strade, prende qualche metro di vantaggio, che gli permette di giungere in fondo alla discesa avanti insieme ad un gruppettino di corridori.

E' proprio da questo gruppetto che escono in tre: il russo Eduard Vorganov (Katusha), il pericolosissimo francese Sylvain Chavanel (Omega Pharma) e il passistone britannico Ian Stannard (Sky). Un gruppo ben affiatato, che, con cambi regolari, riesce a mangiare velocemente una ventina di secondi sul gruppo tirato dagli uomini della Cannondale.

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L'azione di Chavanel e Stannard - © Bettiniphoto

Sul Poggio Vorganov non riesce a tenere il passo dei suoi due compagni di fuga. Dietro le acque sembrano troppo tranquille: il vantaggio sale quasi a 30 secondi. Il kazako Maxim Iglinsky (Astana) prova a suonare la sveglia: tutto solo cerca infatti di rientrare sul duo di testa, senza successo. La sua azione però stimola la reazione del gruppo, che prima lo rincorre, poi lo riprende e infine dà il là ad un altro attacco, stavolta decisivo: Luca Paolini (Kausha) dà infatti il via alle danze, con Peter Sagan (Cannondale) che subito si butta alla sua ruota, seguito come un'ombra da Gerald Ciolek (MTN), Fabian Cancellara (Radioshack) e Filippo Pozzato (Lampre).

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Il contrattacco sul Poggio di Paolini, Sagan, Cancellara, Ciolek e Pozzato - © Bettiniphoto

I cinque, allo scollinamento del Poggio, hanno solo una decina di secondi di distanza da Chavanel e Stannard. E infatti lungo la discesa riescono a raggiungerli senza troppe difficoltà. Tutti, tranne uno: Filippo Pozzato (Lampre) infatti perde le ruote dei contrattaccanti ed è costretto a farsi mestamente riassorbire dal gruppo.

Ormai, a discesa conclusa, è chiaro: la Sanremo andrà ad uno tra Chavanel, Stannard, Paolini, Sagan, Ciolek e Cancellara. Ai -3km prova un attacco Cancellara, ma lo slovacco della Cannondale è lesto a chiudere sulla sua ruota. Così come non si fa sorprendere, con Ciolek costantemente in scia, dalla pericolosa "fagianata" di Stannard. La volata pare ormai certa. Sul traguardo del lungomare Colombo di Sanremo Chavanel prova a sorprendere tutti partendo lunghissimo, Sagan però se ne accorge subito e lo affianca. Un testa a testa che dura poco: da dietro infatti è veloce a risalire, con intelligenza e freschezza, il tedesco Gerald Ciolek (MTN), a saltare lo slovacco e a tagliare per primo il traguardo, con una fiacca e spossata esultanza dalla quale traspare però tutta la sua gioia. Peter Sagan (Cannondale), indicato come il principale favorito da tutti, lo fulmina con lo sguardo e a malincuore deve accontentarsi del 2° posto, mentre lo svizzero Fabian Cancellara (Radioshack) conquista l'ultima piazza del podio. 4° Sylvain Chavanel (Omega Pharma) , poi Luca Paolini (Katusha) - primo degli italiani, al 5° posto - e Ian Stannard (Sky). Taylor Phinney (BMC), uscito dal gruppo nel finale, è 7°, mentre Alexander Kristoff (Katusha) regola il gruppo davanti a Mark Cavendish (Omega Pharma) e conquista l'8° posizione.

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Il podio - © Bettiniphoto


Gilberto Cominetti
aka SarriTheBest
 
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[+] A 5 utenti piace il post di SarriTheBest
#2
Se Gilbert fosse entrato nel tentativo di Chava e Stannard a mio parere avremmo vissuto tutta un'altra corsa....Cosa ne pensate della condizione del belga? Sulla Cipressa mi sembrava stesse alla grande ma poi s'è squagliato..
 
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#3
Credo che miri alla massima condizione per le classiche del nord quindi diciamo che è sulla buona strada a mio parere..
 
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#4
Lui il maltempo di solito lo soffre però mi sono stupito che nel finale non sia rimasto con i migliori...
 
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#5
sulla Cipressa ha attaccato in discesa, o più che attaccato è andato più forte degli altri in discesa, poi ha tentato di rimanere con chavanel e stannard e quando ha visto il gruppo vicino si è rialzato, di sicuro però non era al top perchè altrimenti non sio metteva davanti a tutti nella discesa del poggio a 20km dalla fine, ma aspettava tranquillo il poggio e lì avrebbe fatto i suoi scatti, non aveva la gamba buona, oppure è stato troppo condizionato dal freddo
 
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#6
Secondo me ha corso male, spero sia stato veramente per il maltempo, per il Fiandre lo vedremo quasi al top...
 
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#7
Gilbert ha fatto un paio di buone corse col maltempo (mi viene in mente un Lombardia), non è uno che lo soffre particolarmente la pioggia e il freddo. Penso non sia ancora in condizione, ma che sia in crescita e tra un mese sarà al massimo per Amstel, Freccia e Liegi.
 
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#8
Gilbert più che problemi col maltempo ne ha con la dieta invernale...
 
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[+] A 1 utente piace il post di Luciano Pagliarini
#9
(17-03-2013, 09:32 PM)Micheliano59 Ha scritto: Se Gilbert fosse entrato nel tentativo di Chava e Stannard a mio parere avremmo vissuto tutta un'altra corsa....Cosa ne pensate della condizione del belga? Sulla Cipressa mi sembrava stesse alla grande ma poi s'è squagliato..

Se avesse avuto un compagno di contrattacco un po' piu' generoso forse ci sarebbe riuscito, anche se Stannard-Chavanel viaggiavano e non poco (Vorganov non lo conto perchè avrà dato sì e no 2 cambi).
Di sicuro se fossero stati in 3 davanti sarebbe stato piu' difficile riprenderli, anche se Chavanel probabilmente avrebbe corso con una marcia in meno (visto che un conto è controllare solo Stannard in un eventuale finale, un conto è aver pure Gilbert da tenere a bada e con cui fare volata).

Oggi comunque non è che mi sia piaciuto un granchè, ha corso un po' troppo con in testa il ritornello "vorrei, ma non posso". Come quando nel calcio, durante un contrasto, uno toglie la gamba. Uguale. Non è il Gilbert che piace a me, il Gilbert che parte all'attacco senza pensarci piu' di tanto...

(17-03-2013, 10:35 PM)ManuelDevolder Ha scritto: Gilbert ha fatto un paio di buone corse col maltempo (mi viene in mente un Lombardia), non è uno che lo soffre particolarmente la pioggia e il freddo. Penso non sia ancora in condizione, ma che sia in crescita e tra un mese sarà al massimo per Amstel, Freccia e Liegi.

Secondo me già al Fiandre potremmo vedere un buon Gilbert: in 2 settimane può migliorare ancora un bel po'...
 
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#10
Stannard rivelazione, al Nord andrà ancora meglio
 
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#11
2 impressioni mi ha dato la Corsa:

- Gilbert ha dato il via alla fuga buona... Ha avuto la grande intuizione ma non aveva le gambe. Se fosse stato bene, la Sanremo era finita lì
- Se Nibali non avesse avuto la crisi causa neve credo proprio che sarebbe scattato in quel punto. E sono convinto che in 3 si andava all'arrivo
 
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#12
Sì, un trio Chavanel-Stannard-Nibali arrivava di sicuro anche per me Sisi
 
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