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Mondiali, azzurri in coro: dobbiamo lavorare nelle crono
#1
Mondiali, azzurri in coro: dobbiamo lavorare nelle crono
Questa mattina la gara degli uomini junior ha aperto il programma iridato delle cronometro. Giacomo Peroni e Mattia Frapporti si sono classificati rispettivamente 28° a 1.30” e 29° a 1.32” dal vincitore, il norvegese Oskar Svendsen che ha coperto i 26.6 km in 35'34".
“I ragazzi hanno fatto una prova in linea con le nostre aspettative. Entrare tra i primi 10/15 sarebbe già stato un grande obiettivo” spiega il tecnico degli junior Rino De Candido. “Il percorso era molto duro e hanno sofferto in particolare sui due strappi finali. Su questo tipo di percorso e su questa distanza sapevamo che sarebbe stato difficile fare di più. Dobbiamo lavorare ancora molto nelle prove contro il tempo, comunque nonostante la posizione in classifica piuttosto arretrata il ritardo dagli specialisti per entrambi gli azzurri non è così pesante. Adesso cercheremo di rifarci nella prova in linea dove siamo sicuramente meglio attrezzati per fare una bella gara.”
“E’ stata più dura di quello che pensavo” dice Giacomo Peroni, primo dei due azzurri al traguardo. “Il percorso è molto esigente non solo nel finale con il Cauberg e l’altra salita ma anche nella parte iniziale, i primi 10 km sono stati davvero molto impegnativi. E’ un percorso che non perdona. Certo avrei voluto fare meglio ma comunque questo debutto iridato mi ha dato una grande emozione e ho cercato di dare il massimo.”
Nel pomeriggio poi è stata la volta degli under 23. Anche qui gli azzurri hanno chiuso la loro prova lontano dalle posizioni di vertice. Il migliore è stata Davide Martinelli 38° in 47’59” a 3’50” dal vincitore il russo Anton Vorobyev che ha coperto i 36 km in 44’09”. Più attardato Mattia Cattaneo 49° in 49’00 netti con un ritardo di 4’51”.
“Nonostante il risultato va detto che i ragazzi si sono impegnati molto e hanno preparato questa crono, tra l’altro molto selettiva, al massimo delle loro attuali possibilità” spiega il tecnico degli under 23 Marino Amadori. “Certo in questo settore dobbiamo lavorare ancora molto. Il vincitore è andato fortissimo, ci sono stati distacchi molto alti per tutti già nelle posizioni di vertice. Tornado alla prestazione dei nostri per Martinelli, come già detto, questa prova rappresentava soprattutto un investimento in ottica futura. Cattaneo invece, sulla carta il più adatto per questo percorso, non ha avuto una giornata super ma sono sicuro che per la gara in linea le cose saranno diverse.”
“Il percorso era davvero molto duro” dice Davide Martinelli, primo degli azzurri al traguardo. “Ho cercato di dare il massimo ma ho fatto molta fatica non solo sulle salite ma anche a sviluppare velocità nel tratto centrale. Peccato, mi sarebbe piaciuto fare qualcosa in più, comunque indossare la maglia azzurra è sempre qualcosa di speciale ed è stata sicuramente un’esperienza importante.”

tuttobiciweb.it
 
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#2
Cattaneo è stato ridicolo, come è ridicola la dichiarazione "sapevamo che su questo tipo di percorso sarebbe stato difficile fare di più". Mi sembra di averla già sentita...chissà, forse era a Copenhagen, ma mi sembra strano visto che il percorso era completamente diverso...
Basta con queste scuse, siamo scarsi, non è chissà quale problema, ma inutile girarci intorno
 
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#3
gli stranieri ci asfaltano a crono poi sono i primi ad andare fuori tempo massimo in salita, quindi pesnco che sia meglio così
 
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#4
Infatti intendevo questo con "non è chissà quale problema"
 
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#5
Purtroppo l'Italia non ha una tradizione in tempi più o meno recenti (diciamo negli ultimi 20 anni) di corridori di livello mondiale che eccellono in questa specialità. Non ho le conoscenze per capire che cosa si sbagli nelle categorie giovanili, ma è evidente che qualcosi si sbagli, altrimenti in un bacino medio-grande come quello italiano sarebbe dovuto uscire qualcosa di meglio...
 
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#6
Non dobbiamo copiare tutto da Gran Gretagna e Australia, ci mancherebbe...però qualcosa possiamo prenderlo
 
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