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Mondiali di Valkenburg - U23 Uomini, Prova in Linea
#21
Ma Fabietto...??
 
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#22
Ordine d'Arrivo
1 Alexey Lutsenko (Kazajstán)
2 Bryan Coquard (Francia)
3 Tom Van Asbroeck (Bélgica)
4 Hugo Houle (Canadá)
5 Luka Pibernik (Eslovenia)
6 Johan Esteban Chaves (Colombia)
7 Hernando Bohorquez (Colombia)
8 Kenneth Van Bilsen (Bélgica)
9 Wouter Wippert (Holanda)
10 Sam Bennet (Irlanda)
11 Patrick Konrad (Austria)
12 Jan Polanc (Eslovenia)
13 Soufiane Haddi (Marruecos)
14 Moreno Hofland (Holanda)
15 Haavard Blikra (Noruega)
16 Sergei Pomoshnikov (Rusia)
17 Silvan Dillier (Suiza)
18 Lawrence Warbasse (Estados Unidos)
19 Jay McCarthy (Australia)
20 Michael Andersen (Dinamarca)
21 Sven Bystrom (Noruega)
22 Sebastien Lander (Dinamarca)
23 Janis Dakteris (Letonia)
24 Tobias Ludvigsson (Suecia)
25 Michel Koch (Alemania)
26 Sean Downey (Irlanda
27 Aman Kamyshev (Kazajstán)
28 Ilia Koshevoy (Bielorrusia)
29 Nikias Arndt (Alemania)
30 Juan Ernesto Chamorro (Colombia)
31 Kristian Jensen (Dinamarca)
32 Philip Lavery (Irlanda)
33 Karel Hnik (República Checa)
34 Kirill Yatsevich (Rusia)
35 Natnael Berhane (Eritrea)
36 Rick Zabel (Alemania)
37 Joshua Atkins (Nueva Zelanda)
38 Gijs Van Hoecke (Bélgica)
39 Fabio Felline (Italia)
40 James Oram (Nueva Zelanda)
41 Vegard Breen (Noruega)
42 Pit Schlechter (Luxemburgo)
43 Nathan Brown (Estados Unidos)
44 Tim Mikelj (Eslovenia)
45 República Checa (Jan Hirt)
46 Alex Kirsch (Luxemburgo)
47 Carlos Verona (España)
 
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#23
Disastro...
 
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#24
Ma il primo italiano è Felline 39 ????
 
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#25
Mondiali, Amadori: ci aspettavamo più selezione
Nella gara degli under 23 gli undici passaggi sul Cauberg, contrariamente a quanto ci si aspettava, non hanno fatto selezione. L’Italia ha provato a rendere dura la corsa ma alla fine non ha potuto scappare dall’epilogo in volata che ha visto conquistare la maglia iridata il kazako Alexey Lutsenko primo davanti al francese Bryan Coquard e al belga Tom Van Asbroeck.
“E’ mancato il risultato ma la squadra ha corso bene e i ragazzi hanno dimostrato di esserci” dice il tecnico Marino Amadori. “Ci aspettavamo che questo circuito facesse più selezione ma all’inizio è andata via subito una fuga e così dietro nei primi giri si è corso a una media molto bassa che ha fatto si che il gruppo restasse numeroso. Felline, Villella, Cattaneo e Bongiorno in salita hanno dimostrato di esserci. Fedi è stato bravo a provarci da lontano. Le cose si erano messe bene per noi, eravamo tutti davanti. L’unica sbavatura da parte nostra c’è stata nel finale sull’ultimo passaggio sul Cauberg.”

“Mi sentivo bene e per provare a vincere avevo bisogno di una gara dura” dice Fabio Felline. “Per questo ci ho provato più volte in salita, speravo di riuscire a fare selezione e portare via un gruppetto di 15/20 corridori ma così non è stato. Nell’ultimo giro ho sbagliato io, in discesa sono rimasto troppo indietro e ho dovuto fare il Cauberg a tutta, in rimonta. Poi ho inevitabilmente pagato lo sforzo sulle gambe, dai 1500 metri ai 500 all’arrivo sono rimasto al vento per risalire il gruppo e praticamente non ho nemmeno potuto disputare la volata. Purtroppo è andata così comunque correre in maglia azzurra è stata sicuramente un’esperienza importante.”

“Stavo bene e così ho voluto provarci da lontano” dice Andrea Fedi. “Con me davanti intanto la squadra dietro poteva restare tranquilla. Ci ho provato più volte e quando ho visto che eravamo in cinque ho anche pensato che potevamo farcela ma dietro erano troppe le squadre che avevano interesse ad arrivare in volata come Olanda, Kazakistan Francia e Australia.”

“A turno io e i miei compagni ci abbiamo provato a portare via l’azione giusta ma non c’è stato nulla da fare” dice Davide Villella. “Anche sull’ultimo passaggio sul Cauberg ero davanti, con altri 4/5 corridori, ma il gruppo era troppo vicino. Certo qui contano le medaglie però penso di avere fatto una buona prova e soprattutto di avere dato il massimo per me e per la squadra.”

“Un arrivo in volata non era adatto alle mie caratteristiche” spiega Mattia Cattaneo, “così quando ho visto come si stava mettendo la corsa ho cercato di lavorare soprattutto per la squadra. In salita abbiamo dimostrato di essere i più forti ma questo non bastato per fare selezione e centrare il risultato, peccato.”

da Valkenburg, Danilo Viganò per tuttobiciweb.it
 
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#26
Per carità, la spiegazione di Felline ha molto senso e in parte lo giustifico, però gli errori enormi sono due: non essere riusciti a capire la corsa e ad adattarsi e poi non esser riusciti a preparare una volata decente nonostante la presenza in squadra di uomini molto veloci
 
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