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Ciclismo Sudamericano
#41
Intanto quest'anno va a giocarsi il Tour con una consapevolezza che non ha mai avuto prima.

Poi se fa di nuovo secondo potrebbe tornare al Giro, ma mi pare normale che un corridore voglia prima di tutto vincere la Grande Boucle.
 
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#42
e lo so,però cavolo senza sta fissa del Tour poteva già avere in bacheca almeno un altro Giro...
 
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#43
Si vabbé, ma quand'è che doveva farlo quest'altro Giro?
 
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#44
da campione uscente poteva farlo il giro 2015....è un discorso accademico,è ovvio che poi ci sono i sogni e i desideri del corridore..
 
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#45
L'anno scorso aveva l'obbligo di fare il Tour essù, Il Giro lo aveva appena vinto.

Inoltre senza il Tour dell'anno scorso non avrebbe oggi le consapevolezze per vincere il Tour di quest'anno, perché si vede che è un Quintana diverso da quando ha staccato Froome a La Toussuire.

Per ora il percorso che sta seguendo è quello giusto, chiaro che se quest'anno non conquista la gialla si possono variare i programmi.
 
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#46
La Colombia quest'anno:

- Giro d'Italia: 2° Esteban Chaves, 7° Rigoberto Uran, 9° Darwin Atapuma + vittoria di tappa di Esteban Chaves.
- Tour de France: 3° Nairo Quintana + vittoria di tappa di Jairlinson Pantano
- Vuelta a Espana: 1° Nairo Quintana, 3° Esteban Chaves  + vittoria di tappa di Nairo Quintana.

A questo aggiungiamo le vittorie di Quintana a Catalunya e Romandia e quella di Superman Lopez al Giro di Svizzera.

Manca solo una grande classica in pratica.
 
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#47
Lopez promette molto bene, potrebbe arrivare al livello di Chavez

Inoltre hanno un velocista molto promettente come Gaviria che ha dimostrato di essere competitivo anche nelle classiche ( oltre alla Sanremo in qualche classica del nord era davanti a giocarsela)
 
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#48
In ottica futura stuzzicano molto anche Egan Bernal dell'Androni(classe 97) e Daniel Martinez della Willer(classe 96) che quest'anno ha pure finito il Giro. Anche se io ho sempre qualche timore per i corridori che passano pro troppo presto.

Poi ancora oggi molti colombiani finiscono per perdersi, vedi: Betancur, Arredondo, Sarmiento, Chamorro e ovviamente Duarte.
 
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#49
Ormai non c'è più da stupirsi, la Colombia è un movimento importante quanto i classici Belgio, Italia, Francia, Spagna, ecc, li valgono sia qualitativamente ma anche quantitativamente. Ovviamente sono molto più rivolti alle montagne per indole e territorio ma non scordiamoci di Gaviria, che qualche tappa nei GT poteva vincerla se non si fosse concentrato solo sulle Olimpiadi. Per le classiche è solo questioni di tempo, io direi di attendere anche solo il Lombardia...
Hanno il fenomeno Quintana, ma le ottime prestazioni di quelli che abbiamo sempre ritenuto comprimari come Atapuma, Pantano e Dayer Quintana sono l'indice migliore dello stato di salute del movimento.

Non so se dureranno o se dopo questa nidiata torneranno nell'anonimato come successo con escarabajos degli anni '80 (seppur in toni minori), però la globalizzazione mondiale mi fa pensare che i colombiani ce li troveremo in palcoscenici importanti per parecchio tempo. Direi che uno come Bernal conferma questa tesi, anche se ci sarà da vedere quelli che nasceranno da qui in avanti.

Fuori dai confini colombiani invece non c'è granchè. In Argentina rimane Maxi Richeze che è uno dei miglior apripista del Mondo e sta facendo la miglior stagione della carriera ma a nessuno interessa questo, mentre per Dani Diaz io ci ho messo una pietra sopra, non è adatto a correre in Europa (e se ho perso le speranze io le devono perdere tutti).
 
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#50
Ci sarebbe Sepulveda che è ancora giovane, tuttavia mi sembra un discreto pedalatore e nulla più.
 
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#51
Il problema dei colombiani spesso e' la gestione della corsa, per questo serve un bravo DS alle spalle. Pantano mi piace sempre di piu', lo vedrei bene nelle classiche.
 
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#52
Un bravo DS serve a tutti.
 
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#53
Serve fino ad un certo punto vedi Ellissonde nella penultima tappa della Vuelta.

In Colombia c'è un lavoro della federazione dietro, MTB Pista vengono curate e danno i loro frutti. Sono presenti addirittura nella BMX.
 
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#54
La gestione della federazione è fondamentale, secondo me non è solo un boom momentaneo, nei prossimi anni come qualità e numero saranno quasi al pari dei paesi ciclisticamente storici

Invece peccato per come sia andato il progetto Team Colombia, l'idea di base era ottima, ha pure lanciato diversi buoni corridori, peccato che la gestione e la programmazione sia stata qualcosa di osceno
 
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#55
Delusione anche e soprattutto perché il progetto non era in mano all'ultimo degli scemi.
 
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#56
Soprattutto gli investimenti sulla pista io ritengo siano fondamentali ad oggi per la crescita di un movimento ciclistico.
Basti guardare la Gran Bretagna che su strada era niente fino a pochi anni fa e oggi è uno dei punti di riferimento.

In Italia purtroppo siamo sempre in ritardo di almeno dieci anni su qualsiasi cosa.
 
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#57
Ah beh in Italia finché non passano pro non ci interessano praticamente.

Ora si stanno anche svegliando, ma per anni siamo stati indietro anni luce.
 
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