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Palmares vs valore reale
#1
Abbiamo già detto del duello tra Hinault e Fignon e se vogliamo, nel ciclismo, tra i duelli "mainstream" ci sarebbe pure il duello tra Coppi e Bartali a sovvertire il valore reale dei corridori, o comunque a far aprire il discorso, rispetto al palmares di entrambi.

Abbiamo altri esempi ? Non solo nel ciclismo, ma anche nello sport in generale.

Un mio classico esempio è Baggio vs Varane. Uno non ha vinto nulla, l'altro tutto, ma come talento non c'è paragone.

Comincerei col duello Vettel vs Hamilton. Vettel ha vinto 4 titoli mondiali senza che mai il compagno di squadra sia arrivato in seconda posizione. In più ci sarebbe il mondiale 2009 che grida vendetta, mentre si sta troppo criticando per questa sua esperienza con la Ferrari, reo di non aver mai vinto il mondiale. Dal 2009 ad oggi solo Alonso s'è giocato il mondiale con questa macchina nell'era pre-ibrido, entrambi persi per mano del fuoriclasse di Heppenheim con una Red Bull che non aveva certo più prestazionalità della Ferrari. Ovviamente essendo Alonso amico dei giornalisti si è costruita la storia che la Ferrari in quegli anni non andava e Alonso ha fatto di più di quello che si poteva fare, ma la verità è che dal 2009 (ad oggi tutto sommato) si sta vivendo una fase di poca evoluzione tecnica e il valore del pilota è meno rilevante rispetto a quello della macchina.
Hamilton dal canto suo ha vinto un mondiale con più culo che anima nel 2008, poi anni di nulla fino al regolamento Mercedes-friendly del 2014 e da lì è iniziata la sua epopea che gli ha permesso di vincere sei titoli mondiali e perderne uno a parità di macchina con Rosberg (!!!!!!).
Fino al 2013, quando il regolamento era si superinvasivo, ma alla fine le vetture migliori si equivalevano, è un no contest per Vettel (vincitore di un Gran Premio su Minardi tra l'altro e sotto la pioggia, quindi un ulteriore punto a suo favore), poi col regolamento 2014 ovviamente la Mercedes ha preso il sopravvento ed Hamilton ha fatto quello che ha voluto. La Ferrari o altre scuderie non hanno mai realmente impensierito le frecce d'argento.
 
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[+] A 5 utenti piace il post di Manuel The Volder
#2
Alfredo Binda e Fausto Coppi hanno vinto ambedue cinque Giri d'Italia.

Però Coppi nel '40 vince perché Bartali, suo compagno di squadra, perde tantissimo tempo all'inizio e gli fa da gregario. Nel '47 Bartali è in maglia rosa e Coppi riesce a strappargliela grazie anche alla caduta di Gino in una delle ultime tappe. Nel '53 beffa Koblet con un po' (un po' tanta) malizia.

Binda approfittò di una foratura di Girardengo nel '25 (anche se avrebbe potuto vincere lo stesso)

Ma, in seguito, nel '26 cade nella prima tappa, perde un sacco di tempo e si mette al servizio di Brunero....e fa secondo dando letteralmente le ore a tutti gli altri. Nel '30 viene pagato per non partecipare, nel '31 si ritira in maglia rosa. Nel '32 viene limitato dai problemi di stomaco e vince un suo compagno (non proprio diretto, ma appartenente a una sottomarca del suo team) che chiaramente non può attaccare. Nel '33 senza sfighe torna a vincere il Giro.

Se oggi Binda avesse nel palmares otto Giri e Coppi tre non ci sarebbe nulla di scandaloso.

Questo per dire che le vittorie in sé dipendono da mille fattori. Nel momento in cui uno mi dimostra che può vincere una determinata corsa e la può vincere anche in maniera seriale, più che il mero numero di successi, mi interessano altre cose.

Altro esempio: Antonin Magne e André Leducq

Peak Leducq 1927-1933

Leducq vince il Tour nel '30, ma senza ritiro di Binda......

Vince il Tour nel '32, ma conclude la corsa, anche se per via di una penalizzazione, con un tempo uguale a quello di Stoepel secondo. Il tedesco, tuttavia, paga il fatto che il vincitore di tappa ricevesse quattro minuti di abbuono. Kurt conquista una frazione, Dedé sei.

Per il resto, alla Boucle, oltre alle due vittorie, ha un 2° posto nel '28, ma a quasi un'ora da Frantz che rimase in testa alla classifica dal primo all'ultimo giorno. Poi ha un 4° nel '27, un 10° nel '31, un 11° nel '29, un 31° nel '33.

Peak Magne 1930-1935

Nel '30 fa terzo al Tour, ma vince il compagno e amico Leducq che lui, ovviamente, non poteva attaccare. Nel '31 vince la Grande Boucle. Nel '32 non vi partecipa per puntare tutto sui campionati nazionali francesi (!!!). Nel '33 perde tanto tempo a inizio Tour e, anziché provare a rimontare, si mette da subito al servizio del compagno Speicher che vince. Nel '34 rivince la Boucle. Al Tour del '35 si ritira mentre è secondo in classifica.

Tra l'altro nel '36, mentre inizia il declino, Tonin Le Sage fa comunque 2° al Tour e in carriera non è mai uscito dai primi otto al GT di casa.

A conti fatti hanno conquistato gli stessi Tour, ma uno ha dimostrato che più di due non poteva vincerne. L'altro, invece, poteva tranquillamente portarsene a casa il doppio.
 
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[+] A 4 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
#3
Un altro che secondo me ha raccolto meno di quello che era suo reale valore è Pedrosa. Infatti era perfetto come struttura fisica e talento per dominare in 250. A 20 anni appena compiuti era già tre volte campione del mondo. Purtroppo però ha corso in un periodo nel quale la categoria cadetta iniziava ad essere considerata molto inferiore alla 500/MotoGP.
 
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#4
Lo sport è pieno, basta nascere nel momento giusto (o sbagliato) oppure un pizzico di fortuna e cambia tutto, compresa la percezione che, ad un occhio superficiale, si può avere di un atleta.

Gilberto Simoni è il primo che mi viene in mente, i suoi risultati al Giro sono praticamente gli stessi di Anquetil.
 
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#5
Simoni avrebbe vinto più Giri di Pantani Facepalm
 
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#6
Io spero si capisca anche perché l'altro giorno me la sono presa così a cuore.

Se ci mettessimo a fare i conta vittorie guardando wikipedia, partoriremmo delle opinioni tutte da ridere.

Abbiamo la fortuna di avere mille strumenti a disposizione, limitarci al palmares è limitante e riduttivo.

Questo è anche uno dei motivi per cui mi urta il concetto di classiche monumento.

Ma la Freccia Vallone pre '90 cosa aveva da invidiare alla Sanremo? E le attuali Amstel e Gand cos'hanno da invidiare alla Liegi.

E non parliamo di quanto valevano una volta una Parigi-Tours, una Parigi-Bruxelles, una Bordeaux-Parigi, un Critérium des As o un Campionato di Zurigo.
 
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#7
(10-06-2020, 04:00 PM)Paruzzo Ha scritto: Gilberto Simoni è il primo che mi viene in mente, i suoi risultati al Giro sono praticamente gli stessi di Anquetil.

?
Non direi
Anquetil..6 giri 2 vittorie e altri 4 podi

Simoni.. 15 giri..2 vittorie e altri 3 podi
 
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#8
Secondo me qua avete centrato il punto senza rendervene conto.

Se uno si limita a guardare i migliori risultati dei due al Giro, questi sono simili.

Se si va a vedere nel dettaglio, invece, sono diversissimi.
 
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#9
Un classico:
Nencini 1 solo Giro d'Italia vs Gimondi con 3 Giri d'Italia
 
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#10
Be' gimondi è un'altra categoria rispetto a nencini
 
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#11
Fabio, figurati se mi metto a paragonare Anquetil a Simoni. Asd

Era un'estremizzazione del concetto che i risultati non possono essere l'unico parametro di giudizio.

Tu che segui il football, Dan Marino non ha mai vinto un Super Bowl, non per questo non lo metto tra i migliori di sempre. Certo, negli sport di squadra entrano in gioco anche altri fattori (come, appunto, la squadra) ma anche in questo caso il palmares è un parametro di giudizio limitato.
 
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#12
(10-06-2020, 08:03 PM)winter Ha scritto: Be' gimondi è un'altra categoria rispetto a nencini

È vero, lo scorso anno al torneone del Giro Nencini è uscito agli ottavi contro Binda, mentre Gimondi è uscito ai sedicesimi.
 
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