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Perché dico sì ai Mondiali di Doha
#1
Perché dico sì ai Mondiali di Doha
Il Qatar ha scelto di investire nello sport

Io amo i mondiali di Doha. Li amo come ho amato quelli di Copenaghen e di Varese, per citarne un paio; o di Mendrisio e Firenze per citarne altri. Sono tutti Mondiali che ho scelto di seguire dal vivo. Le vacanze che mi pago una volta all'anno, salvo anni senza vacanza per motivi vari, sono queste. Le corse in Italia si possono vedere in giornata, per fortuna e la Coppi&Bartali riesco a vederla nella pausa pomeridiana del mio lavoro.
In Italia siamo i più bravi ad organizzare le corse, piccole e grandi, come ci riconosce la stessa Uci, e in più abbiamo la fortuna di farlo nel Paese più bello del mondo. Quindi dovremmo avere il piacere/dovere di seguire le nostre corse, cosa che invece facciamo meno di quanto fanno gli stranieri.

Il fatto di essere bravi non giustifica però le critiche di questi giorni contro un Mondiale che, tutto sommato, si svolge in un paese piatto come la Danimarca, caldo come la Francia a luglio o l'Australia in gennaio, e meno pericoloso di Rio.
Tra l'altro tale polemica ha luogo contro un Paese che da anni organizza quel Tour del Qatar, corsa che un campione come Boonen ha sposato con entusiasmo per iniziare vittoriosamente le sue stagioni. Oman e Dubai si sono aggiunti parecchio tempo dopo. Circa l'assenza di pubblico, va anche detto che quest'anno l'interesse è stato monopolizzato dalle Olimpiadi: mi dicono che in passato nell'anno Olimpico si è anche rinunciato ad organizzare il Mondiale, almeno per quanto riguarda i dilettanti fino al 1992. Per il resto siamo di fronte ad un paese arabo che investe moltissimo nello sport, nelle infrastrutture sportive e negli eventi sportivi, come leva per promuovere il turismo; e siamo di fronte ad un Mondiale che fa conoscere, e forse un po' integrare, un Paese molto ricco culturalmente, anche se ovviamente molto diverso da noi. In questi tempi tutto vale doppio e lo Sport deve fare questo. Se poi non c'è pubblico e i governanti del Qatar si accontentano di ospitare le tv di tutto il Mondo per fare conoscere il loro paese, dobbiamo prenderne atto. Ci rifaremo la prossima volta che i Mondiali saranno organizzati in Italia. Se no a cosa serve l'Italia? Nel frattempo esportiamo cucina, moda, e Ciclismo, cioè esportiamo la nostra Cultura.

Mariagrazia Nicoletti - Spettatrice Italiana Pagante

PS: come disse un giorno il mio amico Marco Bellini, che ancora cito, io di Ciclismo non capisco nulla (per essere gentili). E forse anche di Geografia. Alla Nazionale Ceca che soggiorna nel mio hotel economico a Doha ho chiesto se c'era Sagan, facendolo nascere nella metà sbagliata dell'ex Cecoslovacchia.

tuttobiciweb.it
 
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#2
No, il Mondiale di Doha è una porcheria, punto.
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
#3
L'UCI ha detto si perché hanno sborsato 10 milioni di euro.
 
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#4
D'accordo con Mariagrazia. Sono favorevole anch'io al Mondiale qatariota, speriamo esca una bella corsa.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Hiko
#5
Secondo c'è da tenere conto di una cosa: Il mondiale di Doha fa parte di una serie di mondiali non proprio selettivi sulla carta (Richmond, Doha e Bergen) e viene bersagliato in quanto totalmente piatto. Magari posto dopo il mondiale di Firenze o di Mendrisio avrebbe avuto meno critiche. Sicuramente il percorso è criticabile, a maggior ragione le gare svolte completamente in circuito; per la prova elite, vedremo le conseguenze dei 150 km nel deserto.
Nonostante tutto, rimango molto curioso di vedere la corsa di domenica, questo non toglie che poi possa fare schifo e che ci sia un lungo andamento del gruppo compatto fino al traguardo; però al momento sono comunque interessato al possibile andamento della corsa. Finito il mondiale si potranno tirare le somme in modo completo.
 
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#6
Non è solo un problema di percorsi.

Il fatto è che è una corsa organizzata in un paese in cui a nessuno frega nulla del ciclismo e in cui vige un regime non propriamente democratico.

Però l'emiro sgancia la grana e allora facciamo finta di nulla e lasciamogli organizzare il Mondiale.
 
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#7
Il problema principale è climatico: non è accettabile vedere gente che quasi sviene in bicicletta, gente che si butta a terra preda di convulsioni. Tutte le cadute di oggi a causa di... distrazioni?! Mah. Un mondiale corso in queste condizioni andava bocciato a prescindere.

Mai viste, tanto per riprendere la lettera di inizio discussione, scene del genere in Australia a gennaio o in Francia a luglio.

Rispetto a ciò, tutte le altre problematiche assumono un tono decisamente minore.
Anzi, anch'io mi son ricreduto sul mondiale piatto: quest'anno poi che avevamo le Olimpiadi, con un percorso anche abbastanza duro, ci stava bene. E comunque ogni dieci anni ci sta dare un'opportunità anche ai velocisti più puri. Fermo restando che, come si dice sopra, sarà tutto da vedere se arriverà o meno la volata...
 
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