(14-07-2022, 10:00 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Comunque Re Mattarella anche basta.
Il presidente della Repubblica sta assumendo sempre di più un ruolo di protagonista nei fatti politici Italiani.
La storiografia si è già espressa su questo fenomeno suddividendo cronologicamente tra Presidenti della Repubblica e Re della Repubblica.
Consiglio bibliografico in merito: E lo storico mi raccontò i Re della Repubblica, in "Verso la public history" di Maurizio Ridolfi, Pacini Editore, 2021, pp. 167-177.
I primi cinque presidenti (De Nicola, Einaudi, Gronchi, Segni e Saragat) erano solamente dei garanti del corretto funzionamento istituzionale
(alcuni con luci ed ombre, ma non è questa la sede per approfondire il tema) , il sesto presidente Leone aveva una visione dichiaratamente notarile del suo ruolo, talmente tanto algida da sfociare in disagevole mutismo negli anni di piombo.
Pertini è stato il traghettatore verso un nuovo ruolo: le sue continue denunce al malaffare della politica lo rendevano totalmente diverso dal suo predecessore. Fu eroico militante per alcuni, demagogo per altri.
E poi arriviamo ai veri Re della Repubblica: Cossiga, Scalfaro, Ciampi, Napolitano e Mattarella. Chi più chi meno, ognuno di questi si è trovato ad assumere decisioni non soltanto arbitrarie, ma a compiere vere e proprie manovre politiche.
Questo fatto rende ormai anacronistico e antidemocratico il fatto che il Presidente venga eletto dal Parlamento.
Le strade percorribili dunque sono due: la più semplice, quella sbandierata da molti a destra, è il Presidenzialismo alla Francese.
La seconda strada è lasciare tutto così, ma permettere l'eleggibilità al cittadino del capo del governo, carica che potrebbe avere una fissa durata quadriennale, come negli Stati Uniti.
Con un parlamento su base proporzionale rinnovato ogni due anni, il Presidente del Consiglio si troverebbe a mediare costantemente con le Camere.
(Camere magari sfoltite, ndr).
Seguendo questa seconda strada, un Presidente della Repubblica nominato dai Grandi Elettori avrebbe ancora senso, perché il suo ruolo tornerebbe ad essere totalmente
super partes, pura figura di rappresentanza alla Luigi Einaudi.
Detto ciò non si potrà mai fare nulla, perché la nostra Costituzione è rigida. E la Corte Costituzionale la renderà sempre e per sempre immodificabile.
D'altronde è in vigore solo dal 1948, non vedo perché debba cambiare qualcosa, nell'Italia e nel mondo, da qui al 3000