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Politica "Freak Show" 2022
Negli anni sessanta in tanti parlavano già di limiti di risorse e di sviluppo sostenibile. Da 13enne / 14enne leggevo delle iniziative del Club di Roma, dei dibattiti. Per quel poco che capivo (che tuttora resta poco) mi sembrava evidente come le risorse del pianeta non fossero infinite. 
Ben poco è cambiato da allora. La causa ambientalista è stata combattuta da tanti, con argomenti e spessori ben più importanti, non si tratta di intestare alla giovanissima Greta un qualsiasi primato. Il punto è che se ne parla da oltre 50 anni, se ne parla, e basta. Il tema continua ad essere trattato come qualcosa che attiene al futuro. Le grandi ricchezze e il potere di oggi sono di oggi, nel futuro si vedrà e, in fondo, è da tanti anni che se ne parla e la Terra più o meno è sempre la stessa Terra, allarmismi e poco più. Purtroppo, non credo sia così. 
Verità relativa perché fa comodo che sia così, tutto si confonde nella enorme fornace dei media, oggi ancora più incredibile con internet e i social. 
Il punto non è Greta Thumberg, che dà solo voce ad un pensiero diffuso tra chi tenta di pensare, ci stiamo mangiando (o abbiamo già divorato) il futuro dei figli, delle future generazioni. 
Il punto è che Greta Thumberg è riuscita a riportare un po' di attenzione verso un tema sopito, quasi obsoleto, eppure fondamentale. Come è possibile che sia diventato un tema obsoleto? 
Torniamo a quella realtà relativa di cui parli, di una realtà che non esiste nemmeno, visto che quanto ci circonda la considera poco o nulla. 
Il Nobel per la Pace alla piccola svedese mi sembra una buona esagerazione, il tema sollevato non lo è. 
Chi governa, chi decide? Con quali linee, quali interessi? La mia sensazione è quella di un mostro senza testa, di grandi poteri economici che alla fine non sono il pilota, solo fattori di disturbo per un pilota che non c'è. 
Non è un tema astratto, è tremendamente reale. Per me la piccola Greta è la speranza che la voce della gente conti ancora qualcosa. Conterebbe, se la gente pensasse. La mia impressione è che si pensi pochissimo, che il giorno dopo sia solo il giorno dopo, per chi conta e per i miliardi di persone che stanno solo sulla barca e poco si interessano della rotta. 
Non è neanche politica, è scienza e razionalità. Obsolete anch'esse? 
E' ormai un pianeta globale ma non sappiamo pensare e agire in termini globali. 
Spontaneità o Truman show poco importa, Greta per me non è una dea o una icona, è una scintilla di pensiero: vorrei avere un futuro, vorrei che l'umanità avesse un futuro (meno terrificante di quanto si possa attendere).  
Se poi si pensa che ogni domani sarà simile ad oggi, anche tra 20, 30 o 40 anni...
 
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[+] A 1 utente piace il post di OldGibi
E' un tema obsoleto perché è una battaglia borghese.

Greta può permettersi di pensare alle generazioni future, l'operaio dell'Embraco no. L'operaio dell'Embraco, al massimo, può permettersi di pensare a sé stesso e ai suoi figli.

E quelli che stanno dall'altra parte del Mediterraneo sono messi molto peggio. In certi paesi non gliene frega nulla nemmeno se gli dici che domani si scatena una nuova era glaciale...prima devono arrivarci a domani.

La battaglia di Greta la sentono vicina in molti in Svezia, in pochi in Italia. Nessuno in altre parti del mondo.

Dopodiché, perché Greta e non qualche scienziato che studia la cosa da anni è una domanda che uno deve porsi.

Da un punto di vista comunicativo, è più facile empatizzare con Greta, che presenta caratteristiche che è risaputo suscitare simpatia negli esseri umani (aspetto bambinesco insieme a bellezza e somiglianza sono caratteristiche fisiche che ci portano ad avere maggiore fiducia in una persona), piuttosto che con uno scienziato 60enne.

Vedendo anche chi c'è dietro, i crismi del prodotto creato ad hoc ci sono tutti. Ciò, comunque, non renderebbe meno lecita la sua battaglia. Ma che credibilità può mai realmente avere una 16enne che non ha alcun titolo di studio? Perché la gente dovrebbe seguire Greta?

Quest'ultima domanda non ha risposta.

Greta va bene per fare buzz sui social, per far vendere i prodotti dei genitori. Va bene per i selfie che si fanno i nostri politici, i quali la usano per farsi un po' di pubblicità positiva. Ma è il condottiero giusto per questa battaglia?
 
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[+] A 1 utente piace il post di Luciano Pagliarini
Condivido abbastanza ma il rischio è quello di perdere l'ennesima occasione di fare davvero qualcosa per il decadimento del pianeta. 
Un bel commentino "Che palle, ancora co sta Greta Thumberg..." e la piccola parabola di questa storiella si concluderà. 

Non si tratta di seguire Greta Thumberg ma di sperare che la presa di coscienza sull'argomento aumenti, dato che gli scienziati sessantenni se li filano in pochi. Poi, in realtà, sono gli scienziati quelli cui rivolgersi, scienziati che non hanno tutte le risposte. Non sappiamo tutto del clima ma, a occhio, un po' di CO2 in meno e un tentativo per sostenere lo strato di ozono non sarebbero male. 

I mancati protocolli (prima scritti al ribasso e poi poco rispettati) sul riscaldamento globale somigliano non poco ai mancati protocolli contro la fame o per lo sviluppo del terzo mondo. Si andrebbe contro interessi economici e manca una pressione dell'opinione pubblica, alla fine manca il primato della politica. L'argomento diventa globale. 

Non cambierà nulla e pagheremo un conto salato. I primi a pagarlo saranno proprio quelli che non hanno alcuna energia / potere per occuparsene, quelli che non sanno se arriveranno a domani. 


Ma in fondo è vero, "Che palle, ancora co sta Greta Thumberg..."
 
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Quando mi abbassano i prezzi di una macchina ibrida posso pensare a comprarla, ma se costa 40000 euro mi spiace ma mi prendo un benzina e inquino, Greta o non Greta, la quale è solo una trovata "pubblicitaria" per dire che tra 40/50 o quanti anni non ci saranno più combustibili.
Il paladinismo Facepalm
 
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Condivido il pensiero di Luciano Pagliarini. Scusate, ma per me Greta è un business che può far contenti solo quelli che gravitano intorno a lei.
Vale molto di più un protocollo firmato e rispettato da tutti i paesi del mondo che queste furberie che vivono solo di like.
Il problema è come rispettare le esigenze dell'umanità, soprattutto quella meno tutelata, con la salvaguardia del pianeta terra.
Stiamo vivendo la parobola malthusiana, non possiamo pensare che un umanità che presto sarà 10 miliardi possa tenere la terra pulita come un campo vip da golf. Come faremmo senza OGM o tecniche innovative a sfamare tutti?
Non pensate che stiamo combattendo una battaglia di retroguardia? Greta Thumberg e il suo suo scafato entourage hanno forse maggiori soluzioni per uno sviluppo sostenibile di staff di scienziati che studiano giornalmente il problema?
Il problema poi non sarebbe la coperta troppo corta?
Un eventuale stile virtuoso andrebbe bene per la Svezia e per il Bangladesh?
 
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[Immagine: 515T2cLx2tL._SX355_BO1,204,203,200_.jpg]

Ma guarda te che caso, ha pure scritto un libro  Money
 
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Come ho già scritto, condivido anch'io l'intervento di Paglia, solo con un distinguo sul rischio che anche questa occasione di attenzione ad un tema così importante si perda (come d'altra parte accadrà), liquidandola per la sua improvvisazione e contingenza mediatica. Che poi intorno a lei si muovano astuzie e interessi ok, il mondo questo è. Mi interesserebbero poco i soldini che rimedieranno grazie a questa inziativa / ruolo mediatico se dell'argomento si continuasse a parlare di più. Considero principalmente il punto di partenza della ragazzina che si mette con un cartello davanti al parlamento svedese (che immagino spontaneo) e che del tema inquinamento / riscaldamento globale si sta davvero parlando molto di più.
Il prosieguo attiene poco a Greta Thumberg, riguarda tutti, se ci saranno reali mobilitazioni o meno, capaci o meno di fare pressione sul mondo politico. Il rischio è anche quello che stiamo sperimentando in queste chiacchiere, liquidando Greta come fenomeno mediatico "furbo" liquidiamo anche la tematica, riducendo l'attenzione su questi argomenti.

L'assenza di primato della politica è in buona parte una assenza di consapevolezza e mobilitazione democratica, ed è un problema enorme e diffuso. Le cose ben fatte non te le portano a domicilio. D'altra parte la gran parte della gente pensa quello che i media inducono a pensare né è facile rendersi immuni.

I protocolli sono deboli e non vengono particolarmente rispettati, permane l'idea che l'allarmismo sia troppo elevato e che questo riguardi il futuro, "se il problema aumenterà si vedrà".
In Cina hanno inziato a occuparsene quando il problema inquinamento gli è arrivato alla gola.
Sarà così anche in futuro, quando avremo problemi seri tenteremo di affrontarli. Il punto è che potrebbe essere tardi per farlo bene e che potrebbe esserci un prezzo molto alto da pagare.
Se tra vent'anni fossimo di fronte ad emergenze davvero gravi come considereremmo il modo in cui oggi trattiamo queste tematiche?

Come ho scritto nel primo intervento il Nobel potrebbe essere davvero fuori dimensione ma se contribuisse all'attenzione e alla mobilitazione su tali temi, fino a qualche cambiamento reale...
Non accadrà, non me lo aspetto, gli equilibri sulle tematiche ambientali resteranno quelli modesti attuali, e magari nel frattempo Greta e i suoi diventeranno ricchissimi. Chissenefrega, per molti versi, mi preoccupa solo che stiamo davvero andando a sbattere e che ce ne preoccupiamo molto poco.
"Razza di deficienti" scriveva Asimov ma sulle atomiche (finora) poteva andare peggio. Vediamo per il resto della storia...
 
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[+] A 1 utente piace il post di OldGibi
Allucinante ciò che ha fatto la Sea Watch.
 
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Ora Carola chiede scusa alla Gdf ahahahahahaahah

Forse quelli che la difendono riescono a batterla in squallore, però.
 
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Ma in Italia i porti non erano chiusi?
A me pare che bache, barchini, gommoni, zattere approdino indisturbate come se nulla fosse.
Forse sarebbe il caso che il nostro ministro degli interni cominci ad elaborare qualche strategia più strutturata che vada oltre ai soliti proclami via twitter.
 
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Con le imbarcazioni fantasma non puoi fare una mazza. Anche perché un gommone non lo puoi lasciare 2 settimane in mezzo al mare.

Le navi delle ONG che ti vogliono per forza scaricare i clandestini qua, invece, le puoi e le devi fermare.
 
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Provare a fermare una nave da 50 metri con una motovedetta è come pensare di tagliare la strada ad un autobus con un utilitaria.
Io non sono un esperto di navigazione, ma credo che c'erano diverse soluzioni alternative se si voleva impedire l'attracco della nave (che da giorni era nell'aria). Sequestrarla, ad esempio. O richiedere l'intervento di un unità della marina militare.
Ma si è preferito alimentare il solito teatrino mediatico per raggranellare consensi.
 
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L'Italia aveva comunicato settimane fa la non disponibilità ad accogliere la nave. La CEDU aveva dato ragione all'Italia.

Più di così che devi fare? Sparargli?

Chi alimenta il teatrino, a questo giro, è chi, anziché andare in un altro paese, tiene 40 persone in mezzo al mare per due settimane. Poi, non contenta, forza un blocco navale pur di attraccare (quando tempo un paio di giorni e l'avrebbe avuta vinta).

Se ci tenete tanto si può fare un blocco navale serio coi militari che sparano a ogni migrante che passa. Ma, imho, sarebbe meglio se le Carole di turno rispettassero le leggi.
 
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Se volevano opporsi allo sbarco a tutti i costi dovevano sequestrare la nave subito, quando è entrata in acque italiane lo scorso mercoledì, ignorando l'alt della guardia costiera.
 
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No.

All'Italia basta comunicare l'indisposizione ad accogliere la nave.

Devono essere gli altri a rispettare le tue leggi e la tua sovranità, e che cazzo.
 
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Ma non si può rottamare quella carcassa, rimandare a casa loro quei quattro rasta punkabbestia che la pilotano e finirla li? Ci i rendiamo conto che ormai le notizie dei media sono solo dei teatrini che vanno avanti mesi e mesi distraendo da problematiche reali?
Qualcuno si ricorda come Craxi si impose nel dirottamento dell'Achille Lauro nell'85?
E adesso non siamo più in grado di creare regole condivise riguardo un gruppo di hippies che girano il mediterraneo facendo guai e portando in giro poveri disperati? Non riconosco più il mondo in cui sono nato, ornai viviamo in una batteria di polli.
Scusate lo sfogo ma dagli anni 80 ad oggi è come se vivessimo in un altro mondo, c'è qualcosa di strano, di innaturale in tutto ciò.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Giorgio Ricci
E' tutta una telenovela.
Bastava requisire subito la nave, non appena è entrata nelle acque nazionali, violando l'alt.

E invece s'è voluto costruire il caso (da parte di entrambi gli schieramenti).

Nel frattempo non si fa nulla per cercare di risolvere seriamente il problema immigrazione.
Meglio giocare a chi ce l'ha più duro con le Ong.
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Hobbes
L'Italia fa il blocco navale, la CEDU dice che la Sea Watch non ha urgenza a far sbarcare i migranti.

Ergo, la Sea Watch si deve girare e andare da un'altra parte.

L'Italia è in una botte di ferro qua. Non ha necessità di fare niente altro. È la Sea Watch che con qualsiasi altra mossa complica la sua situazione. Cosa che, poi, puntualmente succederà.

Purtroppo temo che troveranno il modo di far evitare a Carola i 10 anni di prigione che meriterebbe.
 
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Niente, non ce la fanno.

Pensare che Salvini non ne sarebbe nemmeno uscito benissimo se non fosse stato per l'accoppiata Carola + magistratura.

Fratoianni penso possa giocarsi il premio di peggior deputato di tutti i tempi.

Salvini sta godendo come un riccio, altro che rosicare. Rosicano le persone di buon senso, al massimo.
 
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Game Over....

http://www.ansa.it/sito/notizie/politica...8fdf9.html
 
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