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Politica "Freak Show" 2022
Incredibile ma vero, flop assoluto del referendum, non me lo sarei mai aspettato.

A Genova si va per la riconferma di Bucci al primo turno, non mi entusiasma ma dall'altra parte il candidato era praticamente inesistente.
 
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Beh era prevedibile il flop... 400 milioni di euro spesi a vuoto per una cosa onestamente su cui sono i parlamentari che devono esprimersi. Con il 10% di quello speso per queste votazioni una commissione specifica, poteva pagare consulenti non politicizzati per fare una riforma seria. Ragiono per utopia purtroppo.
 
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Ma cos'è sta cosa che c'è lo Spread che sale con Draghi capo del governo?

Io pensavo che succedesse solamente con Berlusconi.
 
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Situazione pesantissima, se non drammatica. Dopo oltre due anni di pandemia, crisi energetica e crisi internazionale. Draghi non è una divinità, è solo una persona competente in campo economico, con un certo prestigio, cosa che ha aiutato un poco. Non è un politico (nel senso alto del termine), non è un esperto di politica internazionale, è sicuramente una persona intelligente. A me piace il giusto (poco), preferirei di gran lunga il ritorno di politici di razza. Forse, però, è una delle pochissime figure decenti in un panorama desertico. 
Berlusconi è stato una delle cancrene della storia politica degli ultimi 30 anni. La colpa, ovviamente, è di chi lo ha votato, in una assenza di coscienza politica che fa paura. Il debito, cresciuto molto con Craxi, ha continuato a volare con il sig. Mediaset, adesso ce l'abbiamo tutto sul collo ed è un fardello pesante, anche perché offre il fianco a speculazioni (come fu nell'epoca Berlusca, allora con più motivi ma con indebite pressioni economiche e politiche sul nostro paese). Quando Berlusconi fu oggetto delle risatine di Merkel e Sarkozy mi incavolai parecchio, si stava offendendo il premier del nostro Paese, un gesto politico che squalificava gli stessi Merkel e Sarkozy e che faceva capire quanta poca Europa ci fosse nei pensieri (sbagliando...). 
La nostra politica continua a muoversi solo ed esclusivamente al vento delle percentuali di voto. Se si pensa a modifiche alla legge elettorale si pensa in termini di sistemi proporzionali che creino le condizioni per alleanze, l'importante è avere un posto a tavola. Una tavola sempre più povera. Ci sarebbe bisogno di tutt'altro, di concordare sulle linee del nostro paese nei prossimi anni, in materia di energia, di geopolitica, di possibili modalità di sviluppo economico. 
Il prossimo periodo sarà molto difficile, la crisi e il minor potere d'acquisto non renderanno facile (se non impossibile) la crescita economica. Senza di essa, nubi scure all'orizzonte. 
 
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Dai su basta con questo "dagli all'elettore".

La gente chi doveva votare? Attrezzi tipo Occhetto o Veltroni?

Due volte hanno votato Prodi e due volte è durato come un cervo in autostrada.

Poi sono dieci anni che vediamo all'opera quelli che Repubblica ci descriveva come bravi e Dio solo sa quanti danni hanno fatto in questi dieci anni.
 
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Beh, al primo passaggio c'era il tentativo di Martinazzoli, con alcune delle figure più valide della ex DC. O si poteva votare repubblicano. O votare davvero a destra. Non penso che un elettore di centro o di destra potesse votare i DS ma l'alternativa nel campo politico la cerchi e la trovi. 
All'epoca della DC mi stupiva come l'elettorato non considerasse le alternative di liberali e repubblicani. Vale ancora oggi, votare per cercare di incidere sulle direzioni politiche. 

Tra l'altro, nel dubbio che un buon imprenditore potesse fare bene (dubbio che non mi assaliva ma che si poteva anche avere) il voto a Berlusconi poteva anche starci, almeno fino al suo primo governo. Il fatto è che non era nemmeno un buon imprenditore, solamente un faccendiere e un venditore. Ha ottenuto una specie di monopolio dal sodalizio con Craxi, poi ha difeso come meglio poteva i suoi interessi. Un ometto, per giunta non molto onesto. 

Occhetto un politico di ottima formazione e un galantuomo, non un leader e ingenuo con "la gioiosa macchina da guerra". Veltroni politico di eccellente cultura e intelligenza, con il torto di non aver mai cercato con vera forza la leadership. Ovvio che se non votavi DS non li consideravi. D'Alema altra cancrena che ha devastato la nostra politica. 
Prodi non è di fatto mai stato un vero politico. Il suo primo governo è stato uno dei momenti migliori per il Paese, difficile negarlo se si guardano cifre e incisività politica (compresa una piccola riduzione del debito pubblico). Poi, naturalmente, basta chiamarlo mortadella o dire che vuole fare affari con i comunisti se parlava di favorire i commerci con l'oriente valorizzando i nostri porti. O se accennava al futuro della nostra economia aiutando le medie imprese in materia di innovazione e verso possibili consorzi. 
Quello che era ed è evidente è che in un sistema elettorale che rendeva / rende necessarie vaste alleanze hai troppe voci a cantare (e battere cassa). In un coacervo politico difficile da districare ecco che arrivano i governi del Presidente, pressati da problemi economici sempre più gravi. Il tentativo di volta in volta è stato quello di salvare momentaneamente la baracca, è tuttavia difficile farlo senza una vera politica. 

Per me il punto non è sostenere la mia "parte" politica (che, tra l'altro, non ho, mai avuto tessere e il mio modesto voto è tutt'altro che fisso), si tratta di avere invece regole che favoriscano un corretto sviluppo dell'alternanza democratica. Magari in una società dove si comprenda che governare il Paese richiede grandi capacità e competenze, qualsiasi sia la tua collocazione politica. Votare chi al mattino sforna la battuta più divertente o lo slogan più "furbo" non è una grande idea. 
Da una ventina di anni per me il problema non è destra o sinistra, è riavere una politica seria, di idee, di senso dello stato, di visione del futuro. Poi, in questa nuova situazione che non avremo, parleremmo di idee riformiste o conservatrici. 
 
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Se per te Veltroni era un politico di "eccellente cultura e intelligenza" partiamo da posizioni troppo diverse.

Nel 2008 ha steso il tappeto rosso a Berlusconi e gli ha pure portato un buon cocktail ghiacciato.

Il punto non è difendere una parte politica, il punto è comprendere cosa c'è dall'altra parte rispetto ai Berlusconi/M5S/Salvini/Meloni che, a turno, fanno il boom alle elezioni mandando ai pazzi i soliti giornali che mi chiedo come possano ancora avere credibilità visto che chiaramente tutelano solamente gli interessi del grosso editore che ci sta dietro.

Ciò che sta dall'altra parte è percepito dalla gente come peggio e negli ultimi dieci anni ha pure dimostrato di esserlo.

Monti, Draghi e svariati governi PD....e stiamo male come mai prima.

Potevano esserci proposte politiche migliori di PD, Berlusconi, Lega, M5S, Meloni? Immagino di sì, ma bisogna anche sapersi vendere, è inutile girarci intorno.

Quelli di "Fare per fermare il declino" si atteggiano a competenti sui vari social. E magari è pure vero. Quando si sono presentati alle elezioni, però, il loro leader s'è fatto sgamare col CV taroccato. Sono gli elettori gli scemi che non li hanno votati, o sono loro gli inetti che hanno fatto le cose alla bene e meglio?
 
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Sicuramente abbiamo posizioni diverse ma non è così essenziale. Qui abbiamo punti di visuale diversi e facciamo fatica a mettere a fuoco in modo condivisibile. 
Negli ultimi dodici anni nessuno ha governato con una maggioranza ragionevolmente unita e coerente e/o con una continuità tale da consentire una considerazione della loro azione politica. Il male non è stato rappresentato dal governo Monti, che ha solo messo mano a interventi necessari con cui la nostra politica non voleva "sporcarsi le mani" e rischiare consenso elettorale, né tanto meno dall'attuale governo Draghi, che ha fatto cose discrete in una situazione politica ingestibile e in un contesto economico disastroso. Ipotizzo che un Giorgetti o un Brunetta non ti parlerebbero affatto male del lavoro di e con Draghi. 
Ho accennato all'episodio Merkel - Sarkozy, male fece allora il nostro Parlamento a non schierarsi con il Presidente del Consiglio del nostro Paese, ovviamente in nome di calcoletti elettorali e di potere. Berlusconi cedette e fece male, era il leader della maggioranza uscita dalle urne, doveva governare. Non ne aveva purtroppo la statura e la capacità. Avrebbe dovuto dare una sterzata, dialogare con le opposizioni e con le parti sociali, prendere provvedimenti anche impopolari, dire ai cittadini che il momento era difficile e che bisognava lottare insieme, ovviamente facendolo all'interno della sua posizione politica. 

Da allora a oggi la crisi economica mondiale non è mai finita davvero e il nostro debito pubblico continua a massacrarci. Stiamo ogni anno peggio ma è estremamente difficile ottenere una ripresa. 
Quello che dovremmo comunicare all'esterno è un quadro politico - istituzionale di grande forza, con un dibattito politico pienamente compreso del momento enormemente complesso. 
Il nostro dibattito politico somiglia invece a liti da cortile e i "mercati" avvertono una grande incertezza sul nostro futuro. Difficile dargli torto e tutto questo si paga. 

Dopo un inizio tentennante a inizio guerra, Draghi ha preso una posizione interessante nella sua visita a Washington, chiaramente atlantista (né si può pensare altrimenti) ma non appiattita sugli USA, più attenta al legame con Francia e Germania, legame che sta coltivando nei rapporti con Macron e Scholz. Tra le righe il fatto che gli interessi USA non coincidono con gli interessi europei. Interessi europei ancora "deboli", non si mette pienamente a fuoco che quella di una ulteriore coesione è l'unica strada sensata per l'Europa (imho). Ad esempio, difficile parlare di una difesa europea senza una politica estera europea e, quindi, un ulteriore avvicinamento tra i paesi principali dell'Unione. 
Si può però parlare di una maggiore collaborazione tra le forze armate e aumentare i programmi condivisi. In mezzo interessi industriali, ricerca, tanto lavoro da fare. Ora, una posizione come questa (non ancora così chiara e definita) non è stata sicuramente una scelta solo di Draghi ma quanto è condivisa, quanto è stata valutata comunemente (Meloni compresa)? Il punto è che deve essere una scelta dell'Italia perché ha riverberi sui prossimi 20 anni, non si può cambiare facilmente ad ogni legislatura. 
Germania e Francia stanno progettando insieme un nuovo carro armato (dove il know how tedesco è più importante) e un nuovo caccia di 6a generazione (dove prevale il know how francese). Scelta necessaria, da soli farebbero fatica a finanziare il progetto per il tank e non ce la farebbero a costruire un nuovo caccia valido. E anche così fanno fatica. Sono progetti pluridecennali. Restiamo fuori o saliamo su quest'autobus? E Spagna, Belgio, Olanda? Non sono scelte da poco e hanno un respiro almeno ventennale. 

All'epoca del progetto F35 prendemmo un impegno e investimmo molto denaro, terzo finanziatore dopo USA e Gran Bretagna, con la previsione di ritorni tecnologici e industriali. Poi il dibattito sul tema "A chi dobbiamo bombardare?"... Abbiamo eliminato 44 caccia "per risparmiare per costruire ospedali", perdendo ritorni industriali e con tensioni con gli USA. Un grande Paese non funziona così. Le nostri navi da guerra hanno costantemente previsioni per interventi di protezione civile e per interventi in caso di catastrofi. Nave da guerra non si può quasi dire, la nostra Marina Militare si destreggia a fatica da un governo all'altro per mantenere un livello adeguato. Tutto questo non ha senso. Abbiamo bisogno di uno strumento militare o no? E dobbiamo mantenerlo efficace o no? 
A chi dobbiamo fare la guerra? A nessuno, ma il mondo non è intriso di bontà e non è detto che l'ombrello americano sia sempre a disposizione (e lo è sempre meno). Dobbiamo difendere i nostri interessi commerciali, dobbiamo supportare una politica estera in cui avere un peso significativo, e dobbiamo avere un progetto strategico, commerciale ed economico. E' un abc della politica che gran parte dei nostri politici sembra ormai ignorare. E per promuovere la pace devi avere anche i muscoli, piaccia o meno. 

Come entra in queste chiacchiere? Basta dare una occhiata al dibattito attuale sulle spese militari, con frasi facili come "prima pensiamo alle famiglie che non arrivano alla fine del mese". Come se gli interessasse e come se le due cose fossero direttamente collegate. Percepire una politica chiara da parte dell'Italia, comprendendo come sia un percorso del nostro Paese e non la contingenza di quella forza politica, darebbe una percezione di una nazione che tiene saldo il timone, che può avere ovviamente alternanze politiche ma all'interno di un quadro economico e di politica internazionale saldo e coerente. Questo, insieme al fatto che il patrimonio dello Stato è superiore al debito e che gran parte del debito è in mani italiane, dovrebbe dare una calmata allo spread. 
 
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Angelo, io sono più terra terra, sarà che per lavoro tasto con mano tante piccole realtà e vivo la mia di quasi trentenne che da anni lavora come giornalista, facendo sacrifici, con salari che fanno ridere....e me lo posso permettere solo perché ho alle spalle una famiglia benestante.

Al giorno d'oggi è possibile, in questo paese, aprire un'attività? Che prospettive ha una persona che lavora come dipendente?

Ormai 1200 euro al mese sembrano l'El Dorado a molti.

Hai voglia a parlare delle spese militari per placare lo spread alla gente.

Per lavoro ho seguito un comune di media grandezza della zona (quasi 12mila abitanti, tre frazioni e una località). Due liste a confronto, una che governa da vent'anni e l'altra che era l'unione di tutte le opposizioni della legislatura 2012-2017. Si erano già affrontate cinque anni fa, quando, però, era corsa a tre data la presenza di una lista del PD. I primi avevano preso 2450 voti circa (48%) delle preferenze, i secondi 2100 (43%) e il PD 350 (7%).

La lista uscente, durante l'ultimo mandato, ha fatto una scuola nuova, una pista ciclabile, ha rifatto la biblioteca e ha avviato i progetti di altre due piste ciclabili oltre che di un ulteriore allargamento della biblioteca comunale.

La campagna elettorale della lista uscente era incentrata sul voler portare avanti i progetti e il candidato sindaco non ha perso occasione per ribadire che arriveranno tempi difficili e che sarà necessario fare qualcosa.

La campagna elettorale degli sfidanti era molto più astratta, anche un filo aggressiva e verteva sul fatto che c'era bisogno di un cambiamento perché gli altri erano là da troppi anni. Il loro programma peccava, in modo tangibile, di concretezza. Loro, però, erano convinti di poter intercettare i voti andati al PD durante la tornata precedente e, così, di potersela giocare.

Morale della favola? La lista uscente prende 2530 voti (circa 100 voti in più rispetto alla volta precedente) e sale quasi al 57% delle preferenze, gli sfidanti prendendono 2012 voti (siamo a un calo di circa 150 voti) e restano ancorati al loro 43%.

Tutto questo per dire che magari il comune che ho seguito io è un eccezione rispetto al resto d'Italia, ma la mia esperienza personale mi porta a dire che chi fa in modo concreto non passa inosservato agli occhi degli elettori e non bastano due strali per affossarlo. Se il lavoro dei Monti, dei Draghi e dei vari governi PD non viene riconosciuto come buono dagli elettori, che decidono, per la disperazione, di scappare verso la Meloni di turno, forse, prima di tutto, dovremmo interrogarci sulla reale validità del lavoro degli stessi. Basta chiamarsi Draghi o Monti per fare, automaticamente, un buon lavoro?
 
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[+] A 1 utente piace il post di Luciano Pagliarini
Luca, intanto grazie per questa chiacchierata. 
Tocchi un tasto che per me è doloroso. Questo Paese si è divorato gran parte del suo futuro, ha pasteggiato a caviale e champagne sulla pelle dei suoi figli, e lo ha fatto alla luce del sole, compreso un bel "chissenefrega". Non ho figli ma ho nipoti. Il più grande è un ragazzo d'oro e un pezzo di pane. E' un mago con il computer e "dove lo metti suona", in qualsiasi contesto abbia lavorato è stato apprezzato moltissimo, sa fare squadra, non si tira mai indietro. Risultato? Zero, annaspa per guadagnare qualcosa e anche se non lo dice lo senti che è umiliato. 
I 1200 Euro al mese sono un El Dorado, vero, e con quei soldi fai fatica a vivere e non riesci a costruire un futuro. E' inaccettabile ma è così. E' una cosa che mi fa infuriare anche perché l'ho vista accadere, anno dopo anno, politico incompetente dopo politico incompetente, nella inazione rispetto ai cancri del Paese. Quando Ugo La Malfa parlava di contenimento della spesa pubblica veniva deriso, mentre mi era chiarissimo che aveva tutte le ragioni del mondo. 

La politica locale, quella nazionale e quella mondiale sono ovviamente legate. E' ovvio e giusto che la gente voti chi sembra aver lavorato bene a livello locale. E se c'è una condizione di malessere diffuso (e reale) è comprensibile che si cerchi altro nel quadro politico nazionale. Purtroppo non c'è, non si vedono figure con un minimo di statura. E se ci sono pochi soldi, poca produttività, è tutta una cascata fino al nostro quotidiano. 

E' tuttavia un elettorato che si interessa poco, che era abituato all'idea che fosse tutto disponibile, poco disposto a guardare e criticare, solo stupito che anno dopo anno le cose si facciano più difficili. 
Non ho vissuto la guerra, ovviamente (anche alla mia vecchiaia c'è un limite  :) ) ma ho conosciuto tantissime persone che hanno attraversato quegli anni, dal fascismo alle bombe alla fame. Magari c'erano meno lauree ma tanto buon senso in più. Diversi politici di oggi verrebbero inquadrati ed "eliminati" in pochi istanti. Quello che ha fatto quella generazione negli anni del dopoguerra è stato incredibile, dalla estrema povertà al boom al ruolo dell'Italia come uno dei paesi più industrializzati e ricchi. Ancora oggi godiamo dei frutti, sempre meno abbondanti, di quell'epoca. 

In un certo senso, e mi spiace dirlo, "mani pulite" potrebbe aver fatto più male che bene. Ha spezzato una classe politica che veniva formata, producendo uomini di valore, magari furbetti ma avveduti e competenti. Oggi ho l'impressione che chi urla meglio al mattino riesca a farsi avanti, con la gente che si rassegna al "proviamo anche con questo, hai visto mai...". 
Non mi sembra facile avviare un processo positivo. I pochi uomini che mi sembrano di valore non provengono dalla politica, più dal mondo dell'economia e da quello universitario. Eppure la politica avrebbe il suo senso, con un contatto quotidiano con la gente ed i problemi vissuti, traducendolo poi in azioni, legislazione, progetti. Questo c'era, da parte di diversi partiti, e oggi manca. 
E' tardi tardi, buonanotte. 
 
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[+] A 1 utente piace il post di OldGibi
Paese finito da un pezzo, c'è veramente poco da salvare. La classe politica riflette il popolo che li elegge, c'è poco da dire. Per me è un aspetto soprattutto culturale, ma servono decenni per risollevare il paese, e non con il popolo che c'è ora. Magari le prossime generazioni.

Per ora, se uno da un occhio al bilancio dello stato, nei disaggregati, c'è un po' tutto quello che non va. Spesa pensionistica fuori controllo, apparato statale costoso, inefficiente e inadeguato ai tempi che corrono, scuola ed università disegnate come poltronifici e non come luogo dove formare il futuro. Debito pubblico molto alto, prebende elargite a destra e a manca sotto forma di bonus per comprare i voti ora di queste e ora di quelle categorie di babbioni. Risultato tasse altissime e stipendi netti ridicoli.

Già prima del 2008 l'Italia se la passava male, anche se molte difficoltà covavano sotto la cenere. Dopo il 2008 non ci siamo piu ripresi e le varie crisi hanno fatto la loro parte.

I fondi per il covid sono/saranno l'ennesimo magna magna delle varie categorie, basta vedere cosa è successo col 110%. E già che un paese che sovvenziona il mattone già si autoqualifica, non credo ci sia spesa pubblica di peggior qualità.

Qui ci sono molti giovani. ANDATE VIA. Non ve ne pentirete. Non lontano dall'Italia troverete società piu' civili e piu' giuste dove il lavoro viene pagato bene ma soprattutto rispettato e valorizzato. Poi la perfezione non è di questo mondo ma non dovete abituarvi a tutto quello che non va, potete avere una vita migliore.
 
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[+] A 1 utente piace il post di And-L
Una volta ero molto manicheo nella visione politica, anche in quanto esponente di una "dinastia" famigliare tendenzialmente proletaria. 

Da un lato stava la destra di Berlusconi e compari, votata dagli evasori fiscali pieni di soldi che non aspettavano altro che un nuovo governo di centro destra per poter evadere ancora meglio e vessare ancora di più i poveri sottoposti che le tasse le pagano sempre. 
Dall'altro l'equa sinistra con obiettivi "rivoluzionari" quali legge sulla tassazione dei grandi patrimoni, apertura alle coppie di fatto, alle coppie gay, alla legalizzazione delle droghe leggere. 

Ora la mia visione è cambiata, in parte per maturazione ed esperienze personali, in parte a causa della progressiva morte della Sinistra, sancita definitivamente con l'avvento dei Letta, Renzi, Gentiloni.

La battaglia politica che ora si gioca in Italia tra Meloni e PD è una battaglia tra Movimento Sociale e Democrazia Cristiana. La sinistra è inesistente, esiste un centro medio-progressista 

[Immagine: Paolo_Paoloni_Fantozzi.png]


Certe battaglie (secondo me sacrosante) che porta avanti questo centro medio-progressista come legalizzazione delle droghe leggere, eutanasia, riconoscimento coppie di fatto, ecologismo, porta questo stesso polo a frantumarsi al proprio interno in ulteriori due fazioni: la "cattolico-bigotta" e la "quasi-laica".

Insomma è un polo agglomerato nel quale non posso riconoscermi. Non posso riconoscermi in Enrico Letta.  

Ma parliamo ora del mio settore: quello storico-artistico. 

Il più grande concorso attivato per svecchiare il personale museale (1000 e passa assunzioni) è stato indetto dal governo Giallo-Verde nel 2019, il ministro si chiamava Alberto Bonisoli, Movimento 5 Stelle, di arte e di cultura probabilmente non sapeva assolutamente nulla, ma quantomeno aveva avviato una procedura sana: arginare il volontariato sottopagato nei musei per introdurre del personale stipendiato regolarmente e qualificato (si spera).

Il ritorno di Franceschini e l'avvento del Covid hanno fatto arenare questo concorso, che io tra l'altro ho vinto, e le assunzioni sono ancora bloccate dopo 3 anni. 
Perché il caro Franceschini, medio-progressista, ha sempre amato la cultura del volontariato. 

E ora io mi chiedo una cosa: che differenza c'è tra Giulio Tremonti che disse "con la cultura non si mangia" e Dario Franceschini che con la cultura non dà da mangiare a nessuno se non ai grandi marchi-sponsor che fanno girare le solite 3 mostre inutili preconfezionate in tutta Italia? 

Secondo me nessuna, non esiste alcuna differenza tra un vecchio esponente di Forza Italia e un attuale membro di lusso (mamma mia) del Partito Democratico. 
In generale la forbice tra PD e Forza Italia è sempre più sottile, probabilmente per buoni tratti inesistente. Dunque in base a cosa votare? In base alle circostanze. 

Ho avuto la fortuna di conoscere nella mia città un esponente di Forza Italia che per la promozione culturale del territorio avrebbe volentieri lavorato 23 ore su 24, il quale, oltre a stimarmi, avrebbe veramente voluto che la gente con la cultura lavorasse e mangiasse. Le elezioni non stanno premiando il suo lavoro e ne sono dispiaciuto. 

Ebbene sì, le circostanze mi hanno fatto votare per la prima volta in vita mia il centro-dx. 

Cosa voterò in futuro non lo so ancora... sto risentendo molto a livello psicologico del cambiamento climatico, che mi sta causando una seria ansia esistenziale. Forse voterò i verdi.
In ogni caso ho scoperto sulla mia persona l'inutilità di un ragionamento a compartimenti stagni.
 
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[+] A 5 utenti piace il post di Giugurta
Dico la mia sulla questione Di Maio- Conte: Di Maio è quello che è, figlio di un movimento di pancia ignorante, però si è fatto la trafila e sta dimostrando un briciolo di dignità non mettendo in discussione la Nato e l'Europa. Conte per me è peggio di Salvini, un signore senza arte ne parte, catapultato in politica da un giorno all'altro, presidente del consiglio di 2 governi differenti( fosse successo con i 5 stelle all'opposizione, il vero comico del partito, cioè Travaglio, avrebbe gridato allo scandalo) che è nei fatti filo russo, pur di avere il potere e tornare su quella poltrona, sotto la sua apparente faccia da moderato democristiano, sarebbe capace di tutto.
 
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Giugurta sapessi quanti voti di operai e disoccupati prendeva il cdx berlusconiano. Comunque è irrilevante quello che voterai, ma lo dico davvero. In Italia ci sono e ci saranni governi per tirare a campare dove deve campare l'italia e deve campare l'europa (che avvalla i nostri bilanci e ci compra il debito pubblico). Non puo' cambiare nulla perche la cura non piacerebbe a chi poi a votare ci va, cioe le persone sopra i 50. C'è un bel libro di Ricolfi che consiglio: "La societa' signorile di massa", descrive l'Italia di oggi, in tutta la sua comodità ed in tutta la sua profonda tristezza.


(20-06-2022, 08:24 AM)Italbici Ha scritto: Dico la mia sulla questione Di Maio- Conte: Di Maio è quello che è, figlio di un movimento di pancia ignorante, però si è fatto la trafila e sta dimostrando un briciolo di dignità non mettendo in discussione la Nato e l'Europa. Conte per me è peggio di Salvini, un signore senza arte ne parte, catapultato in politica da un giorno all'altro, presidente del consiglio di 2 governi differenti( fosse successo con i 5 stelle all'opposizione, il vero comico del partito, cioè Travaglio, avrebbe gridato allo scandalo) che è nei fatti filo russo, pur di avere il potere e tornare su quella poltrona, sotto la sua apparente faccia da moderato democristiano, sarebbe capace di tutto.

la mossa di Di Maio serve solo a garantire uno scranno a gente inutile che sarebbe tornata a fare quello che la gente inutile fa: niente.  Su conte non saprei esprimermi meglio di te. Mai sopportato se non le prime settimane dove mi pareva una persona normale e non un pallone gonfiato.
 
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La mossa di Di Maio però è una mossa suicida dal punto di vista elettorale, le elezioni sono imminenti. Quindi ripeto gli concedo un briciolo di dignità, certo dovrebbe chiedere pubblicamente scusa del fatto che il fenomeno Conte è una sua responsabilità, che di fatto ha trasformato il partito in qualcosa di personale e autonomo.
 
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Pronti per il governo numero 67 della Repubblica Italiana?
 
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Che essere ignobile Conte...
 
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L'attuale sistema elettivo ha ancora senso nell'Italia 2022?

Il parlamento di oggi non rappresenta più la nazione da molto tempo. E in generale, nel mondo contemporaneo, le idee degli elettori tendono a modificarsi con estrema rapidità.

Dunque mi sembra ormai obsoleto parlare di democrazia in Italia. 
Siamo in una situazione pressoché oligarchica: si vota ogni 5 anni, il parlamento rappresenta le preferenze del popolo per circa 1 anno e mezzo e poi per i restanti 3 e mezzo si va avanti esclusivamente coi giochi di potere degli oligarchi. 

Se si votasse per il parlamento ogni due anni e se si potesse votare anche il capo del governo, magari ogni 4, sarebbe sicuramente un altro discorso. 

Io non sono simpatizzante del centro destra, ma i governi Conte II (2019-2020) e Draghi I esemplificano una delle fasi maggiormente oligarchiche della storia Repubblicana. Nel 2019 il centro destra avrebbe avuto maggioranze bulgare, eppure si è fatto un nuovo governo di centro-sinistra, che non rappresentava minimamente il sentire dell'elettorato Asd . E ugualmente col Draghi I... partiti ormai nullità come Forza Italia buttati nella mischia con le graditissime presenze di Brunetta e Gelminy. 

Ovviamente ora faccio spudoratamente il tifo per elezioni (di pochissimo) anticipate... o ci dobbiamo sorbire altri 6 mesi con un nuovo governo fantoccio?
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Giugurta
E' vero che non è un momento eccezionale per andare al voto, si farebbe fatica a fare la finanziaria e ci troveremmo senza pilota in una fase cruciale, tra PNRR e crisi internazionale ed energetica. Come garante dello stato, probabile che il Presidente Mattarella farà di tutto per un nuovo governo, consapevole di difficoltà tremende. Tuttavia, di governicchi tecnici ad intese larghe o larghissime ho le tasche piene, troppe incoerenze, troppe differenze, magari si trova la quadra per l'economia ma per il resto... 

Anche basta, tuttavia mi preoccupano molto le regole del gioco, poco funzionali a nuovi assetti più coerenti. Abbiamo bisogno di un buon sistema maggioritario (la mia preferenza è sempre per il doppio turno, bocciato in modo molto discutibile dalla Corte Costituzionale), come da referendum di un po' di anni fa (quanto durano gli effetti di un referendum?), forse il mattarellum era il meno peggio tra i vari sistemi sperimentati. Ogni volta che ne parlano si va verso modifiche sempre più proporzionali, di fatto funzionali a complicate alleanze e a giochi di palazzo  Sick 

D'accordo anche su legislature più brevi ma complete, chi vince governa davvero (grazie ad un sistema elettorale efficace), per 4 o anche solo 3 anni, poi si rivota. L'alternanza politica è per me uno degli elementi più importanti. 
Una cosa che non mi va giù sono i sondaggi, che non solo hanno una sorta di retroazione, contribuendo ad influenzare i flussi elettorali, ma frammentano la politica in una dimensione temporale dell'ordine di giorni. Io li vieterei assolutamente (anche privatamente), l'opinione politica va espressa solo ed esclusivamente in cabina elettorale. Non subito, tempo per abituarsi, ma i benefici per la serietà della nostra politica ci sarebbero. 

In caso di elezioni attraverseremo un brutto tunnel con i mercati ma di disturbi e fattori esterni ne abbiamo avuti fin troppi, è arrivato il momento di chiedersi chi decide chi governa in Italia: auspicabilmente gli italiani. 
Anni brutti brutti comunque  Triste 
 
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L'idea che non si possa andare alle elezioni perché "c'è la crisi" è una scusa vecchia di 11 anni. Da quando Napolitano impose Monti, impedendo in quel caso alla sinistra di vincere agilmente le elezioni.

Sappiamo poi bene come Monti salvò la patria. Asd
Con elezioni, e senza governo tecnico, sarebbe probabilmente andata allo stesso modo, di certo non peggio.

Ci sarebbe poi anche da discutere anche sul ruolo del presidente della Repubblica ... Ai tempi di Giovanni Leone era un "notaio della Repubblica", oggi è un manovratore, il primo oligarca.

In ogni caso si sta parlando di Amato traghettatore fino alle elezioni... Rido per non piangere. Preferirei essere traghettato da Caronte ora come ora.
 
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