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Ranking vincitori di GT decennio per decennio
#21
(27-05-2020, 11:51 AM)Giugurta Ha scritto: Dove posso approfondire il ruolo del Visenta al GIro 84?

https://www.indiscreto.info/2009/10/diet...nervi.html
 
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#22
Altra domanda: il manubrio da Triathlon era illegale nel 1989? Oppure c'era la falla regolamentaria?
 
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#23
No, era illegale.

Al GP Eddy Merckx, un mese più tardi, Fignon si presentò con quella bici e non gli fu concesso di partire.
 
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#24
Prima crono..presentarono la bici all ultimo..
Ficp spiazzata
Ponzio pilato

Fignon non aveva santi in paradiso
 
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#25
1970-1979.

1) Eddy Merckx Tour de France 1970

E' letteralmente ingiocabile. Demolisce tutti a crono e sul Ventoux. Vince su ogni tipo di terreno. Dà a tutti distacchi in doppia cifra e si porta a casa ben otto tappe. Ma che gli vuoi dire? Si, non è al livello assurdo del '69, ma quello è dovuto alla caduta di Blois.

2) Eddy Merckx Giro d'Italia 1973

In salita è il miglior Merckx della carriera dopo la caduta di Blois. Sul Carpegna, tolto Battaglin, tutti gli altri prendono oltre 4'. Ad Andalo rifila nuovamente distacchi siderali coi soli Battaglin e Gimondi che chiudono sotto i due minuti. Sta al secondo posto solo perché non vince la crono di Forte dei Marmi

3) Eddy Merckx Tour de France 1972

Rispetto al Merckx del '71, che non riusciva a contenere Ocana, è decisamente più forte. Per giorni lui e lo spagnolo si equivalgono (o meglio, Eddy è leggermente superiore). Col passare delle frazioni, però, la forbice si allarga sempre di più e quando Luis si ritira tra i due già non c'era più confronto.

4) Luis Ocana Tour de France 1973

Manca Merckx che alla Vuelta lo aveva battuto e questo svaluta un minimo la sua prestazione che è, comunque, mostruosa. L'impresa incredibile di Les Orres da sola vale il prezzo del biglietto. Poi ci sono altri cinque successi parziali tra tappe di montagna e cronometro. Se lo paragoniamo con quelli dei decenni successivi, solo Fignon '84 è al suo livello.

5) Eddy Merckx Giro d'Italia 1970

Il Giro del '70 è un Giro corto, ma abbastanza duro. Eddy lo domina senza troppi patemi.

6) Eddy Merckx Giro d'Italia 1972

Fuente lo spaventa sul Blockhaus, ma poi Merckx archivia la pratica già a Catanzaro. A cronometro è il più forte e mentre Fuente vince tappe di montagna di 48 e 88 km, lui vince quelle di 250 km.

7) Eddy Merckx Vuelta 1973

Le Vuelte degli anni '70 sono davvero poca roba. Lui, ad ogni modo, domina battendo facilmente Ocana e Thevenet. Sfrutta, in particolar modo, le brevi crono sparse nel percorso nelle quali riesce a dare distacchi consistenti.

8) Eddy Merckx Tour de France 1971

La narrativa che lo dipinge come già sconfitto dopo Orcières non la condivido. Nelle due tappe seguenti aveva già recuperato due minuti a Ocana. Le tappe di montagna brevi di quel Tour non lo favorivano, ma si era visto che poteva colpire i rivali anche in quelle di pianura. E a Parigi tirò fuori una cronometro super.

9) Eddy Merckx Tour de France 1974

Per dominare domina, ma la concorrenza, in questo frangente, è di livello molto più basso rispetto al solito.

10) Bernard Hinault Tour de France 1979

Gli fecero un percorso su misura con due cronoscalate e, in generale, centinaia e centinaia di km a crono di cui 180 di cronosquadre. A cronometro era indubbiamente il più forte, in salita, però, trovava sempre qualcuno di più forte. Merckx con quel percorso avrebbe vinto con mezz'ora sul secondo.

11) Bernard Thevenet Tour de France 1975

Il pugno del tifoso a Merckx gli ha spianato la strada, ma questo era il miglior Thevenet della carriera e in salita andava davvero forte. Gli altri li batte tutti nettamente, senza quella nefandezza sarebbe stata una grande sfida tra lui e il Cannibale.

12) José Manuel Fuente Vuelta 1972

Il numero di Formigal, ove dà 6'37" al secondo e più di 8' a tutti quelli che arrivano dal quarto posto in giù, gli vale ampiamente questa posizione.

13) Michel Pollentier Giro d'Italia 1977

E' il più forte in salita e nella seconda cronometro batte nettamente Moser. L'anno seguente, se non si faceva pescare con le mani nella marmellata, poteva anche vincere il Tour.

14) Bernard Hinault Vuelta 1978

Fa quello che vuole contro una concorrenza abbastanza scadente. Ha il merito di vincere un grande giro con pochissimi chilometri a cronometro, storicamente il suo punto di forza. Però il percorso in sé di questa Vuelta è davvero tristissimo.

15) Lucien Van Impe Tour de France 1976

Il numerissimo nella Saint-Gaudens - Pla-d'Adet non cancella il fatto che Zoetemelk lo batta, seppur sempre di una manciata di secondi, sul Col de Montgenèvre, sull'Alpe d'Huez e sul Puy de Dome. In compenso Van Impe va molto meglio del neerlandese a cronometro, però.

16) Johan De Muynck Giro d'Italia 1978

Dominò in maniera netta. Gli italiani non riuscirono mai a metterlo in difficoltà e, anzi, fu lui che a Cascina li mise uno per angolo.

17) Fausto Bertoglio Giro d'Italia 1975

Non guardate il distacco di Galdos, ma quello degli altri. Bertoglio andava davvero fortissimo, sul Ciocco e sullo Stelvio fu mostruoso e quello era un Giro vero.

18) Joop Zoetemelk Vuelta 1979

Vinse bene, contro avversari credibili, una Vuelta che finalmente presentava delle salite dignitose.

19) Eddy Merckx Giro d'Italia 1974

Un Merckx che dà i primi segnali di cedimento. In salita è ben lontano dai suoi livelli, ma è ancora il più forte a cronometro e trova il modo di levarsi di torno Fuente. Poi nella Misurina - Bassano del Grappa ti tira fuori il colpo di coda del campione.

20) Bernard Thevenet Tour de France 1977

Non è assolutamente il Thevenet ammirato due anni prima. Vince di inerzia contro un Kuiper in stato di grazia. Poi, per carità, gli altri li batte anche nettamente.

21) Gosta Pettersson Giro d'Italia 1971

Merckx non c'era, ma i migliori italiani, incluso Gimondi, e gli spagnoli della Kas sì. Lui li ha battuti nettamente, forte del suo acume tattico, della sua costanza e della capacità di esaltarsi nella terza settimana.

22) Bernard Hinault Tour de France 1978

Riesce a strappare la maglia gialla a Zoetemelk solo alla terzultima tappa, una prova contro il tempo. Lui fa una gran crono, ma è il neerlandese, più che altro, che crolla. Se Pollentier non si fosse fatto sgamare, non so se il Tasso ce l'avrebbe fatta a vincere questa Grande Boucle.

23) Giuseppe Saronni Giro d'Italia 1979

Paga il ritiro di Knudsen, che gli ha spianato la strada. Comunque era davanti al norvegese e benché quello fosse un Giro privo di montagne, al contrario delle varie Vuelte, presentava tantissimi chilometri a cronometro e nelle prove contro il tempo Saronni fu il migliore. Vinse la più dura (San Marino) e la più lunga (Milano) e nelle altre tre si difese benissimo, non uscendo mai dai primi tre.

24) Freddy Maertens Vuelta 1977

Le Vuelte di metà anni '70 sono praticamente gare per velocisti. Ma tredici vittorie di tappa sono tredici vittorie di tappa, no?

25) Luis Ocana Vuelta 1970

Quell'eccellente cronometro finale, con la quale è riuscito a vincere un grande giro praticamente pianeggiante, strappando la maglia a Tamames all'ultima occasione disponibile, gli vale questo piazzamento.

26) Agustin Tamames Vuelta 1975

Conquista la maglia solamente alla cronometro finale e vince con appena 14" di margine su Perurena. Però vince ben cinque frazioni e fa una gran rimonta perché a Tremp aveva concesso quasi 5' al rivale. A Formigal e a Urikloa sfodera dei bei numeri, peraltro. Vuelta di basso livello e nella crono finale Txomin ci mette del suo, ma Tamames fu comunque bravo.

27) Felice Gimondi Giro d'Italia 1976

Non è il più forte in salita, non è il più forte a crono. Vince facendo la solita Gimondata. Però, almeno il percorso di questo Giro è da vero GT, non come i tracciati della Vuelta.

28) Ferdinand Bracke Vuelta 1971

Vinse un Eneco Tour di tre settimane, che presentava anche pochissima crono, guadagnando 5' su Ocana a Pamplona e riuscendo a resistere per 1' al ritorno del fuoriclasse spagnolo.

29) José Pesarrodona Vuelta 1976

Un'altra Vuelta banale decisa all'ultima cronometro dove Pesarrodona fece anche una bella prestazione.

30) José Manuel Fuente Vuelta 1974

Dovette fare la crono finale dietro derny per battere un Agostinho che gli si dimostrò superiore e questo lo squalifica.
 
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#26
Ma capitò qualcosa a Kuiper nell'ultima tappa della vuelta 1976? Era molto scarso a crono?
 
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#27
Cercavo info a riguardo anch'io.

Non mi sorprenderei se gli spagnoli l'avessero fatta dietro derny.

D'altronde alla Vuelta lo fanno ancora oggi, vero Alejandro?
 
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#28
Ma il Giro 1979 che schifo è stato ? Nemmeno 20 tappe e manco l'ombra di una tappa d'alta montagna.
 
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#29
Oggi un giro d'Italia così chi lo vincerebbe secondo voi? Evenepoel probabilmente, con facilità.
Ma magari ci sarebbero probabilità anche per alcuni ciclisti indegni, non credete?

Comunque assurdo quanto le scorrettezze abbiano influito nei Grandi Giri... sembra la serie A.
 
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#30
Beh, comunque il podio di quel Giro è degnissimo.

Oggi non sarebbe troppo diverso.
 
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#31
Anche perchè oggi i GT hanno percorsi che sanno essere indegni in altri modi
 
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#32
Si, alla fine non credo che percorso indegno voglia dire per forza vincitori indegno. E viceversa.
 
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#33
Passiamo al decennio 1960-1969, un periodo storico che vanta alcuni interpreti delle corse a tappe di altissimo livello.

1) Eddy Merckx Tour de France 1969

La versione migliore di Eddy Merckx che, probabilmente, tocca punte che non hanno eguali nei GT. 18' a Pingeon, 22' a Poulidor, 29' e mezzo a Gimondi. Bisogna tornare a Coppi, Bartali e Koblet per trovare distacchi simili. Ma Coppi, Bartali e Koblet avevano rivali di rango inferiore. Al Tour '69 c'erano pure pochi chilometri a cronometro.

2) Jacques Anquetil Tour de France 1961

Il miglior Anquetil degli anni '60 al Tour e la concorrenza, peraltro, la quale vivrà un costante declino, è più qualificata che nel prossimo futuro. Nella prima crono, di 28 km, rifila 2'30" al secondo. In montagna è sempre brillante e nella crono finale solo Gaul riesce a perdere meno di 3' (2'59").

3) Eddy Merckx Giro d'Italia 1968

Mezzo scalino sotto alla versione celestiale del Tour '69, anche perché a crono si fa battere da Gimondi. In salita, però, è davvero intoccabile.

4) Vittorio Adorni Giro d'Italia 1965

Adorni è un corridore complesso da comprendere. Non ha vinto tantissimo, ma quando vinceva dava una totale sensazione di onnipotenza. Tra Medesimo, Potenza e la crono di Taormina tocca punte allucinanti. In classifica generale rifila distacchi in doppia cifra a tutti. Non si può far altro che alzare le mani.

5) Jacques Anquetil Giro d'Italia 1960

Passiamo da vincitori di GT che hanno dato distacchi in doppia cifra a tutti a questa versione di Anquetil che ha dato appena 28" al secondo. Questo poiché il Giro del '60 è la Corsa Rosa col miglior cast di partecipanti nella storia. Forse l'unica, vera, occasione in cui il Giro è stato superiore al Tour. Anquetil si scontra con Nencini e Gaul nel prime e con Massignan pre infortunio in stato di grazia. E dietro a questi ci sono i Carlesi, i Pambianco, i Ronchini. Una vittoria in questo contesto, seppur sudatissima, è una dimostrazione di forza eccelsa.

6) Jacques Anquetil Tour de France 1963

Un Anquetil che si scontra in un duello mozzafiato con l'ultima grande versione di Bahamontes. Tutti gli altri fanno da spettatori non paganti. L'Aquila di Toledo va anche forte a crono nel '63, ma questo Jacques vince, in volata ristretta ovviamente, anche due tappe di montagna.

7) Gianni Motta Giro d'Italia 1966

Il cast di questo Giro è stellare. Ci sono Zilioli al suo apice, un Anquetil certamente non finito, Julio Jimenez, Gimondi reduce dal successo al Tour, Adorni, Balmamion, Bitossi. Lui li spazza via tutti in scioltezza.

8) Jacques Anquetil Tour de France 1962

Un ispirato Jef Planckaert gli tiene tiene testa per 20 giorni. Poi, però, nella crono di Lione, lunga 68 km, Jacques tira fuori una prestazione mostruosa. Dà 2'59" a Baldini secondo e più di 5' a tutti gli altri :-/

9) Arnaldo Pambianco Giro d'Italia 1961

Un fortissimo Pambianco batte una concorrenza di rango stellare attaccando a ripetizione, sfruttando ogni opportunità a sua disposizione e difendendosi eccellentemente sullo Stelvio. Il fatto che questo Pambianco sia solo nono ci fa capire il livello altissimo di coloro che gli stanno davanti.

10) Jacques Anquetil Giro d'Italia 1964

Quelli sopra potremmo chiamarli i fab-9, perché in quei casi si supera l'eccellenza. Qua abbiamo un Anquetil che inizia a perdere un po' di smalto, il quale vince bene, ma non nettamente, un Giro con solo 50 km di crono.

11) Jacques Anquetil Vuelta 1963

Domina con il pilota automatico inserito. Si permette di perdere la seconda cronometro da Pacheco dopo che nella prima gli aveva dato 3'43". E ambedue misuravano 52 km.

12) Franco Balmamion Giro d'Italia 1963

Il Giro internazionale di fine anni '50 inizio anni '60 è un vecchio ricordo. Il Giro del '63 è, come direbbe qualcuno, un campionato nazionale italiano delle corse a tappe. Ad ogni modo, all'epoca quello italiano era il miglior movimento al mondo e Balma vince nettamente il suo personale duello con Adorni, nonostante i 6'30" persi tra prima tappa e cronometro, dimostrandosi, as usual, corridore di acume superiore, nonché inscalfibile in salita.

13) Felice Gimondi Tour de France 1965

Il miglior Felice Gimondi della carriera nei grandi giri. Il Poulidor del biennio '64-'65 è l'unico che aveva in canna veramente la vittoria della Grande Boucle. Il Tour è su misura proprio per Pou-Pou, ma alla fine favorisce Gimondi che in salita si limita a difendersi e sul Ventoux, pur andando bene (sarà quarto), perde anche 1'38", ma si dimostra il più forte a cronometro.

14) Jacques Anquetil Tour de France 1964

E' un Anquetil che arriva stanco dal Giro d'Italia, in salita non brilla e vince anche grazie all'errore di Poulidor a Monaco. Tuttavia, se Pou-Pou fa una cavolata è anche colpa sua. Anquetil non riesce a essere devastante come al solito a cronometro, però, intanto, le vince tutte e quantomeno evita che gli altri gli portino via secondi o minuti sul suo terreno.

15) Roger Pingeon Tour de France 1967

Un eterno sottovalutato. Vince bene e con ampio margine, pur senza grandissimi acuti al di fuori della frazione di Jambes, contro una concorrenza qualificata.

16) Gastone Nencini Tour de France 1960

L'uscita di scena di Riviere gli ha spianato la strada. Lui in classifica era davanti e in salita si era dimostrato leggermente superiore, ma l'inseguitore francese aveva ancora una crono dalla sua. Comunque Gastone, che era reduce da un Giro perso per 28", al di là di tutto, andò molto forte.

17) Roger Pingeon Vuelta 1969

A Moya fa un'impresa, poi duella col giovane Ocana e riesce ad avere la meglio.

18) Felice Gimondi Vuelta 1968

Per due settimane i padroni di casa gli danno delle noie, ma, in seguito, tra Vitoria e crono di Tolosa li spazza via senza problemi.

19) Franco Balmamion Giro d'Italia 1962

Il Tour torna gara per squadre di club e il Giro si ritrova spogliato dei campioni stranieri. Però il giovanissimo Balma batte una concorrenza sicuramente degna, in un giro duro e senza crono, grazie al solito mix di genialità tattica e solidità.

20) Lucien Aimar Tour de France 1966

Aimar non è il carneade che si pensa. Era un buono scalatore, da top-10 costante al Tour, che grazie a una serie di congiunzioni astrali portò a casa la Boucle contro una concorrenza non entusiasmante.

21) Rolf Wolfshohl Vuelta 1965

Il nostro fuoriclasse teutonico del cross perde 8'17" da Poulidor in 41 km di crono. Poi, però, becca la fuga giusta e gliene rifila 13'. A Barcellona gli prende altri 2' e nella seconda crono, di 61 km, lascia per strada appena 33". Forte è forte, ma quelle Vuelte sono pochissima roba.

22) Jan Janssen Tour de France 1968

Ha vinto un Tour di transizione solamente all'ultima crono. Ma ha comunque vinto la Grande Boucle, una gara di tutt'altro livello rispetto alle Vuelte di quegli anni.

23) Frans De Mulder Vuelta 1960

Stradominò. Conquistò quattro tappe e la classifica generale con 15' di vantaggio sul compagno Desmet. Però, al di là che gran parte del vantaggio lo ottenne grazie alle fughe nelle frazioni di Bilbao e Guernica, quelle Vuelte erano grandi giri figli di un Dio minore: niente montagne e totale disorganizzazione tattica delle squadre. Fu quasi un campionato sociale della Groene Leeuw che capì meglio degli altri come gestire la corsa. La vittoria in volata a due su Gaul a Madrid, tuttavia, eleva un po' De Mulder.

24) Rudi Altig Vuelta 1962

Copiare e incollare quanto scritto sopra. Vinse con oltre 7' su Perez Frances e sul compagno di squadra Seamus Elliott grazie a una crono di 82 km in cui conquistò anche il successo parziale precedendo di un solo secondo un altro compagno, Anquetil, che era là in villeggiatura.

25) Angelino Soler Vuelta 1961

Meglio di altri. Almeno lui non ha vinto davanti a un suo compagno di squadra e almeno lui non era adatto al percorso di queste Vuelte.

26) Raymond Poulidor Vuelta 1964

Vince a fatica, prendendo la maglia solo all'ultima crono, contro una concorrenza di livello ampiamente rivedibile.

27) Jan Janssen Vuelta 1967

Strappa la maglia all'ultima crono al suo compagno Jean-Pierre Ducasse non per meriti suoi, infatti arriva solo decimo, ma poiché il transalpino si suicida.

28) Francisco Gabica Vuelta 1966

Più che una Vuelta questo è un campionato sociale KAS. Gabica vince davanti a due suoi compagni di squadra e sei dei primi sette militano nella KAS. C'è poco da vedere qua.

29) Felice Gimondi Giro d'Italia 1967

La solita Gimondata.

30) Felice Gimondi Giro d'Italia 1969

La solita Gimondata. Gli avevano anche fatto il percorso su misura, ma Merckx lo stava battendo nettamente.
 
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#34
In quale periodo la Volta a Portugal era di 3 settimane? Ci starebbe includerla XD
 
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#35
E la Vuelta era di due, allora togliamola Asd
 
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#36
Tentativo di classifica, sicuramente con 1000 difetti, perché non so le cose (paraculata=)

30) Alberto Contador, Tour de France 2007

Supera una concorrenza anche decente, resiste meglio di altri a Rasmussen, ma senza la spifferata di Cassani, non avrebbe mai vinto.

29) Angel Casero, Vuelta a Espana 2001
Mai sul podio di tappa, vince all’ultima cronometro amministrando bene e difendendosi contro avversari poco irresistibili, per usare un eufemismo.

28) Paolo Savoldelli, Giro d’Italia 2002
Vince senza impressionare troppo, amministrandosi bene sui vari terreni. Ma questo Giro è inficiato gravemente dalle esclusioni di Simoni e di Garzelli, nel loro prime.

27) Roberto Heras, Vuelta a Espana 2003
Paga l’ultima settimana Nozal, dopo essersi dimostrato superiore nelle due settimane precedenti. Heras non impressiona. Percorsi sui quali non si creano mai distacchi o imprese memorabili.

26) Paolo Savoldelli, Giro d'Italia 2005
Le alleanze casuali della strada fanno sì che il giro lo vinca lui piuttosto che Simoni

25) Alberto Contador, Giro d’Italia 2008
Vince amministrando bene le sue capacità, ma non è mai il più forte in salita e neppure a cronometro, visto che il buon Marzio Bruseghin  fa meglio di lui. Vince anche grazie alla pochezza di certi avversari.

24) Alberto Contador, Vuelta a Espana 2008
Concorrenza non all’altezza, nessuno risponde presente se non il suo compagno di squadra.  Scudiero e non fellone.

23) Roberto Heras, Vuelta a Espana 2004
Non scava mai solchi, e alle volte il non irresistibile Perez fa meglio di lui.

22) Gilberto Simoni, Giro d’Italia 2001
L’esclusione di Frigo e l’annullamento della tappa di S. Anna ovviamente inficiano molto sul giudizio e ci creano tanti what if. Bene la performance di Arona.

21) Alejandro Valverde, Vuelta a Espana 2009

Vince di poco senza portare a casa tappe e impressionando poco. Un buon raccoglitore di secondi in qua e in là, nel suo stile.

20) Stefano Garzelli, Giro d’italia 2000
Vince all’ultima crono, anche grazie ad un buon gregariato di Pantani.  Poliedrico su più terreni, è comunque una vittoria degna di nota.

19) Aitor Gonzalez, Vuelta a Espana 2002
Non è il dominatore delle montagne, ma comunque scava solchetti nella cronometro finale.

18) Alexandr Vinokourov, Vuelta a Espana 2006
Bene a cronometro, non sempre esaltante in salite, ma nelle tappe finali incrementa bene, grazie al calo di Valverde. Ottimo anche il supporto del compagno di squadra Kacheskin, giunto poi a sorpresa sul terzo gradino del podio. 

17) Floyd Landis, Tour de France 2006
Vince con una grande e bizzarrissima rimonta degna degli annali, ma comunque ha avversari risibili e Pereiro lo ha spaventato più volte. Anche Kloden non è certo troppo distanziato.

16) Denis Menchov, Giro d’Italia 2009
Vince senza convincere (all’Alpe di Siusi vince per manciate di secondi) , ma la bella crono, giustamente lunga, delle cinque terre lo pone in questa posizione.

15) Denis Menchov, Vuelta a Espana 2007
Vittoria più convincente della precedente, ma comunque a cronometro perde da Sanchez. Non impressiona, ma vince bene.

14) Roberto Heras, Vuelta a Espana 2005
Vittoria netta su Menchov, a crono si difende non troppo male, nella 15esima tappa stacca nettamente gli avversari.

13) Danilo Di Luca, Giro d’Italia 2007
Vince bene, ma amministrandosi. Vince una tappa a stesso tempo di Simoni e perde da Bruseghin la cronoscalata. Ottima difesa sullo Zoncolan e molto bene alle tre cime. Avversari non irresistibili.

12) Roberto Heras, Vuelta a Espana 2000
Si toglie di mezzo anche avversari discretamente degni, ma non scava costantemente solchi. Bene sull’Angliru.

11) Damiano Cunego, Giro d’Italia 2004
L’avversario principale è il suo compagno di squadra, ma comunque mostra una poliedricità notevole. E vince anche molto bene. A crono male, ma è il suo deficit principale.

10) Lance Armstrong, Tour de France 2003
Beloki cade malamente alla nona tappa, Ullrich gli dà minuti a cronometro, ma comunque riesce a vincere bene. Mi sembra la versione meno impressionante del Texano.

9) Lance Armstrong, Tour de France 2002
Armstrong domina, ma gli avversari sono al minimo storico. Rumsas terzo la dice lunga. A crono perde da Santiago Botero.

8) Gilberto Simoni, Giro d’Italia 2003
Piuttosto dominato, nella tappa 18 scava i solchi, ma anche per la caduta di Garzelli, probabilmente.

7) Lance Armstrong, Tour de France 2005
Batte un Basso in crescita notevole, vince la cronometro, ma senza dominare.

6) Carlos Sastre, Tour de France 2008
Batte Evans e sull’Alpe d’Huez porta a compimento una buona impresa.

5) Alberto Contador, Tour de France 2009
Vince bene e batte pure Cancellara a cronometro. Una cosa non da poco.

4) Lance Armstrong, Tour de France 2004
Più volte arriva a stesso tempo con Basso, ma nella cronometro batte ripetutamente tutti, Ullrich incluso.

3) Ivan Basso, Giro d’Italia 2006
Come un profeta nel deserto. Ma in montagna dà spesso 1 minuto intero a Simoni e non è una cosa da poco. Sembra intoccabile, comunica onnipotenza ciclistica.

2) Lance Armstrong, Tour de France 2000
Ad Hautacam fa 1 minuto meglio di Virenque e meglio di Jimenez. A cronometro è imprendibile. Pantani fa pari con lui sul Ventoux, ma poi lo spaventa quasi a Morzine. Il ritiro del romagnolo tuttavia non inficia la valutazione della performance dell’americano.

1)Lance Armstrong, Tour de France 2001
Vince 4 tappe e dà distacchi che dichiarano onnipotenza ciclistica. Notevoli i due minuti pieni dati ad Ullirch sull’Alpe. Ullrich che paga oltre un minuto anche nelle prove contro il tempo.
 
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#37
Che serva almeno da stimolo per una classifica fatta bene XD, da qualcun altro, magari @"Danilo M."
 
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#38
Rivedibili, più che altro, le posizioni alte.

E Santi Perez era fortissimo.
 
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#39
Allora, veda lei Luciano, faccia la classifica e vediamo quanti likes prende

XD
 
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#40
Motivo il giusto.

1) Armstrong Tour 2001
2) Armstrong Tour 2004
3) Armstrong Tour 2002
4) Armstrong Tour 2005
5) Basso Giro 2006
6) Contador Tour 2009
7) Armstrong Tour 2000 -> Fortissimo per due settimane, poi trova un Pantani in condizioni dignitose e mostra tutta la sua fragilità, con tanto di Ferrari che si vede costretto a intervenire.
8) Armstrong Tour 2003 -> La concorrenza da qua in poi è davvero quello che è.
9) Heras Vuelta 2005
10) Simoni Giro 2003
11) Simoni Giro 2001 -> Frigo va a casa che Simoni era già maglia rosa e si era difeso, non si sa come, benissimo nella crono di Salò. Avrebbe stravinto comunque.
12) Vinokourov Vuelta 2006 -> Inizia in sordina, ma poi sale di condizione e fa quello che vuole con Valverde.
13) Roberto Heras Vuelta 2000 -> Avversari di basso livello. Tonkov era a fine corse, Casero è Casero.
14) Alberto Contador Tour 2007 -> In salita è forte, ma senza Rasmussen avrebbe guadagnato meno e non avrebbe vinto il Tour. A crono non entusiasma e finisce la gara un po' in apnea.
15) Denis Menchov Giro 2009
16) Danilo Di Luca Giro 2007 -> Fortissimo per due settimane, poi Zoncolan un po' così.
17) Roberto Heras Vuelta 2003 -> Gran finale dopo due settimane un po' così.
18) Roberto Heras Vuelta 2004 -> Lui non va piano, è il suo avversario che nell'ultima settimana è al livello dei primi della graduatoria.
19) Carlos Sastre Tour 2008
20) Denis Menchov Vuelta 2007 -> Un uomo in controllo.
21) Paolo Savoldelli Giro 2005 -> Prima del Finestre era stato molto convincente.
22) Damiano Cunego Giro 2004 -> Esaltante, ma l'unico rivale dignitoso era un suo compagno di squadra.
23) Alberto Contador Vuelta 2008 -> Bell'azione sull'Angliru, ma alla fine batte Leipheimer solo grazie agli abbuoni.
24) Aitor Gonzalez Vuelta 2002 -> Sontuoso a crono. Niente di che in salita, ma non gliene mettono tanta per sua fortuna.
25) Floyd Landis Tour 2006 -> La sua impresa fomenta tantissimo, ma non dimentichiamoci che si era anche preso uno sberlone.
26) Paolo Savoldelli Giro 2002 -> Gli mandano a casa Simoni, Casagrande e Garzelli ed Hamilton, come al solito, ha qualcosa di rotto. Difficile valutarlo bene.
27) Alberto Contador Giro 2008 -> Nulla di che, ma gli avversari sono peggio.
28) Alejandro Valverde Vuelta 2009 -> Corsa senza montagne nella terza settimana, Evans fatto fuori da un problema meccanico, Gesink che era secondo, as usual, si sfascia. Come gregari ha Purito, Dani Moreno e Kiryienka. Bella rimonta a La Pandera, ma davvero nient'altro da vedere.
29) Stefano Garzelli Giro 2000 -> Diciamo che deve fare un monumento a Pantani, senza il quale Simoni faceva volare i minuti sull'Izoard.
30) Angel Casero Vuelta 2001 -> Vittoria figlia delle circostanze.
 
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