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Remco Evenepoel
È allucinante quanto la gente lo soffra.

E gli vogliono insegnare come si corre, e gli vogliono insegnare come deve comportarsi........

Cristo Dio questo c'ha ventuno anni, ha vinto più di venti gare tra i pro nonostante un infortunio gravissimo e non è mai sceso sotto quota cinque successi stagionali.

La maturità, quella vera, a mio avviso dovrebbe imporre di non sentirsi in diritto di fare la paternale, continuamente, a un ragazzo di vent'anni.
 
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[+] A 5 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
"eh ma è fermo in volata gne gne gne ...e non sa correre"
 
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Chissà perché certi discorsi non si fanno quando Van Aert perde perché corre a rimorchio senza attaccare o quando Alaphilippe trova mille modi per spendere a cazzo le poche energie che ha.
 
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I giudizi su Remco che si leggono in certi luoghi, sono la prova inconfutabile di quanto il ragazzo sia epocale per talento. Quel talento che dovrebbe esaltare con la conoscenza, la cultura e la passione, la scelta per il proprio beniamino e la bravura di costui al cospetto di un simile avversario, diviene invece, una manifestazione di puerile tifo avverso alle stimmate talentuose del belga, nonché una riprova di profonda ignoranza nella conoscenza dell’atleta e dei più profondi valori dello sport. 
Ciò che avviene per Remco, capita anche per altri talentuosi, a cominciare da Matthieu Van der Poel. Non mi stupisco. Da chi scrive in certi luoghi, questo ed altro….
Resta il fatto inequivocabile, che chi ama il ciclismo e lo conosce nel senso più vero delle sue essenze, ringrazia Remco Evenepoel per aver scelto questo sport, quando poteva indirizzarsi verso  altre discipline dove pure eccelleva.
 
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[+] A 4 utenti piace il post di Morris
Spero che Lefevere abbia capito che il gioiello va fatto correre e che nel futuro di Remco devono esserci solo corse e non quei vomitevoli periodi di soli allenamenti. Okay, doveva recuperare dopo la caduta del lombardia, ma avergli fatto correre il Giro in quel modo, è stato un insulto al talento del ragazzo, ed un colpo basso pazzesco alla sua autostima nonché alla sua crescita in tutti i sensi.
Adesso due delle tre classiche autunnali 2021 (Roubaix, Tours e Lombardia) vanno corse. Anche a costo di fare figuracce (che non farà!).
 
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Dovrebbe fare tutte le classiche italiane, dunque niente Roubaix.

E' talmente forte che può vincere ogni gara....e tocca leggere la gente che scrive: "Eh, ma ne perderà tante" Facepalm
 
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(26-09-2021, 07:24 PM)Morris Ha scritto: Spero che Lefevere abbia capito che il gioiello va fatto correre e che nel futuro di Remco devono esserci solo corse e non quei vomitevoli periodi di soli allenamenti. Okay, doveva recuperare dopo la caduta del lombardia, ma avergli fatto correre il Giro in quel modo, è stato un insulto al talento del ragazzo, ed un colpo basso pazzesco alla sua autostima nonché alla sua crescita in tutti i sensi.
Adesso due delle tre classiche autunnali 2021 (Roubaix, Tours e Lombardia) vanno corse.  Anche a costo di fare figuracce (che non farà!).

sinceramente non credo che Lefevere con lo faccia correre,anzi piu' il contrario,io avrei fatto un rientro meno traumatico,quindi non al Giro,ma in corse di secondo piano,per il resto portarlo a Roubaix non serve a nulla ne nel 2021 ne mai,non e' corsa per lui,mentre le altre classiche( Fiandre compreso) si.
 
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Io sono dell'idea che se i corridori forti fanno le gare, un modo di vincerle lo trovano.

Se a Evenepoel lasci dieci metri, vince anche alla Roubaix.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Luciano Pagliarini
no dai serve essere pesanti per certe corse,oltre al fatto che sulle pietre devi saperci andare,Boonen ne era l'esempio,sul pave' si esaltava.
 
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Anche Hinault non era particolarmente adatto alla Roubaix eppure ci è andato ed ha vinto
 
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[+] A 1 utente piace il post di jwill
(26-09-2021, 09:45 PM)jan80 Ha scritto: no dai serve essere pesanti per certe corse,oltre al fatto che sulle pietre devi saperci andare,Boonen ne era l'esempio,sul pave' si esaltava.

Ultimi 25 anni..non ha mai vinto uno che pesa meno di 68 kg
Remco non farà mai la roubaix
 
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Quanti corridori forti come evenepoel e pesanti meno di 68 kg hanno corso negli ultimi 25 anni?
 
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Vandenbroucke e Bartoli
Di 60 kg..nessuno
Un motivo ci sarà
 
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(26-09-2021, 10:06 PM)jwill Ha scritto: Quanti corridori forti come evenepoel e pesanti meno di 68 kg hanno corso negli ultimi 25 anni?

questo non significa nulla,la Roubaix non la vincera' mai e forse neanche mai la fara'
 
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Pero VdB era un corridore particolare ed ha cmq un 7^ posto. Mentre Bartoli ci è andato solo a fine carriera
 
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E Bartoli dice sempre di essere pentito di non aver fatto la Roubaix.

FrankVDB, avesse avuto una carriera normale, avrebbe vinto anche la Roubaix.

In epoca recente, peraltro, abbiamo visto andare fortissimo gente under 70 kg (su Gilbert dieci anni fa si facevano certi discorsi....).

Il peso direi che ormai è un mito da archiviare. Remco è uno dei più forti cronoman al mondo, ha potenza a volontà anche per andare forte sulle pietre.
 
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Stybar, ad esempio, pesa 68 chili, ha fatto due secondi posti in volata alla Roubaix e ha rischiato seriamente di vincere alla prima partecipazione se non fosse caduto quando era con Cancellara e Vanmarcke.
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
Anche Langeveld ha 4 o 5 top-10 a Roubaix
 
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Il ciclismo delle specializzazioni esasperate, oltre ad essere l'inno al doping chimico e tecnologico (che esiste, eccome!), è la morte di questo sport. Basta vedere i numeri degli agonisti competitivi veri, che sono sempre più piccoli, alla faccia della mondializzazione del pedale, che può suggestionare e convincere solo chi conosce poco la storia di questo sport (purtroppo troppi giornalisti). Il ciclismo dei santoni che si coprono con gli allenamenti alle Canarie, che usano i preparatori prestanome e che coordinano la tela del ragno da paesi neutri, è il ciclismo da catena di montaggio, monocorde  che non conquista la gente comune, quella che crea audience e che può alla lunga garantire una buona sponsorizzazione, ovvero l’unica entrata di un sodalizio ciclistico. Ed il ciclismo della specializzazione è quello che rende incongruo, esagerato e senza futuro, l’ingaggio di troppi singoli di vertice, potrei dire praticamente tutti. Un calciatore dell’Inter che ha vinto Campionato, Coppa America e segnato o fatto segnare grappoli di gol, di nome Lautaro e di cognome Martinez, ad oggi, visto che non ha ancora firmato il prolungamento, percepisce la metà di un ciclista di nobile passato, ma con anni di presenza da gregario neanche tanto bravo. Il centravanti della Fiorentina, Vlaovic, uomo mercato per mezza Europa, fino  a ieri l’altro percepiva 800 mila euro annui, ovvero l’ingaggio dell’ultima fascia di gregari di un certo team World Tour. E dire che i calciatori sono considerati troppo pagati …..dimenticando che tantissimi giocano oltre 60 partite l’anno quando gli ex forzati della strada ciclisti, si esibiscono assai meno. Ed è ora che qualcuno dica che un calciatore che gioca tre grandi partite in 8 gg, compie uno sforzo superiore ad un ciclista che in quel lasso corre tre tapponi. È il numero di muscoli che fa la differenza e che rende sfiancante una disciplina sportiva: nel calcio si usano tutti, nel ciclismo no. Un calciatore, agli inizi degli anni settanta, faceva in media dai 6,5 ai 7,5 chilometri a partita (Giovanni Lodetti del Milan, era il più bravo), oggi ne fanno quasi il doppio e giocano più partite. I ciclisti di oggi fanno corse il 20-25% meno lunghe rispetto a quelle dei primi anni ’70 e partecipano al 30% in meno di gare. Non parliamo poi dello sviluppo della magrezza fino all’anoressia, sempre voluta dai santoni, che poi porta al bisogno nel dopo carriera di assumere ormoni steroidei, o di giungere alla bulimia, su un quadrante di depressione sempre più frequente. 
Per non parlare di alcune teorie vere portate però ad un vergognose estremo, da parte dei soliti santoni, col pubblico ciclistico che oltre la ruota non vede e che le accetta con accecante e stupida, ripeto stupida, sottomissione. Di qui i chili in meno che fan andare più forte in salita, l’agilità divenuta ossimoro dello scalatore e del passista sulle pendenze, o gli stereotipi fisici del cronoman, o di gare speciali per corridori speciali, per non parlare di come vengano visti semi epicurei coloro che vogliono provare il gusto piacere di un altro tipo di pedalata come, ad esempio, il ciclocross.
Remco, brevilineo poco pesante di natura, ha già smentito i santoni nel cronometro, dove è stato il più forte all’esordio tra i prof, ed oggi è tra i più forti con la prospettiva di ritornare il più forte indipendentemente dalla tipologia di tracciato di gara. Era forse un marcantonio il più grande crono man di tutti i tempi Jacques Anquetil? Ed Evenepoel può esser uno che può fare bella figura anche alla Roubaix, semplicemente perché ha il talento, “quell’aggeggio” che rende i santoni degli Otelma. E poi nell’era dove i santoni-zambottini contavano come sorbe secche, diversi “brevilinei-sugheri” han saputo vincere la Roubaix. Gli ultimi sono stati Pino Cerami (1,74 per 69 kg) ed Emile Daems (1,67 per 64 kg). Quest’ultimo, corse pure la fatidica edizione del 1964, vinta da Peter Post alla fantastica media di 45,129, ancora oggi media record della corsa.
Anche dopo Daems, altri corridori non “marcantoni” han vinto: al  citato dal grande Paglia Bernard Hinault, vanno aggiunti  Hennie Kuiper (1,72 per 68 kg), Jan Raas (1,76 per 71 kg) Marc Madiot (1,79 per 68 kg), Andrei Tchmil (1,76 per 71 kg), Servais Knaven (1,78 per 67 kg).

Freedom per il talento di Remco!
 
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(26-09-2021, 09:53 PM)winter Ha scritto:
(26-09-2021, 09:45 PM)jan80 Ha scritto: no dai serve essere pesanti per certe corse,oltre al fatto che sulle pietre devi saperci andare,Boonen ne era l'esempio,sul pave' si esaltava.

Ultimi 25 anni..non ha mai vinto uno che pesa meno di 68 kg
Remco non farà mai la roubaix
 Nel 2001 ha vinto Servais Knaven che pesava 67 kg ed ha il record di 16 Roubaix concluse, come il fortissimo ma solo in parte realizzato, Raymond Impanis (1,68 per 69 kg), vincitore nel 1954.
 
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