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Corsa esplosa sul Glandon.
Che eleganza Rooks in sella.
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Piccola nota a margine.
Il 1988 di Steven Rooks: 2° al Tour, 1° a Zurigo, 2° all'Amstel, 3° alla Sanremo, 3° alla Freccia Vallone, 3° a San Sebastian, 4° alla Liegi e 5° al Fiandre.
Anche tra i corridori di oggi c'è gente che potrebbe fare una stagione simile. Basterebbe provarci.
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La scuola neerlandese è incredibile dal punto di vista dello stile.
Theunisse pure è meraviglioso in sella.
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Infatti io Rooks l'avevo votato come re del 88 quando avevamo fatto la classifica del Velo d'Or
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Tappa molto piacevole, peccato solo per il casino fatto dalle moto ai meno 2.
Che cuore Steve Bauer.
Corrridore da podio a Fiandre e Roubaix che difende la maglia gialla come un leone.
Altri anni, altra mentalità.
Herrera sta sparando le ultime cartucce come uomo da classifica nei GT.
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(31-05-2020, 04:04 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: La scuola neerlandese è incredibile dal punto di vista dello stile.
Theunisse pure è meraviglioso in sella.
Di fatti per me meritavano piu' loro di Delgado
De Zan li chiamava i gemelli olandesi
io avevo un debole per Theunisse (un po' al limite come corridore..)
ricordo il particolare allenamento per quel tour.. 50 volte l'alpe d'huez
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(31-05-2020, 04:18 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Herrera sta sparando le ultime cartucce come uomo da classifica nei GT.
1989 prima partecipazione al giro
io supertifoso di Lucho (ancora con la bellissima maglia cafe de colombia) non vedevo l'ora
Etna 2° (Da Silva era partito prima.. e nessuno lo aveva considerato)
Gran Sasso 2° (Carlsen era in fuga)
Tre cime di Lavaredo 1° memorabile
Cronoscalata Monte Generoso 1°
vinse ovviamente la maglia verde
Purtroppo ebbe dei problemi fisici nella tremenda tappa di Corvara
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Prima annotazione che non c'entra nulla con la gara in sé: le maglie dell'epoca erano stupende.
In particolare quella della Café de Colombia e quella di campione di Francia di Fignon.
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08-06-2020, 04:55 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-06-2020, 04:37 PM da Luciano Pagliarini.)
Comunque un Tour, questo, che vede un nettissimo cambio generazionale.
Abbiamo snocciolato nei giorni scorsi i numeri degli over '30 nel Tour di Hinault.
In questa tappa dell'Alpe d'Huez ci sono 13 U23 tra i primi 22....e solo tre over 30.
Tra i primi nove troviamo: Lucho Herrera 23 anni, Lauren Fignon 24 anni, Greg Lemond 23 anni.
Nel complesso, a ogni modo, parliamo di una gara di livello davvero alto.
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08-06-2020, 05:12 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 08-06-2020, 05:12 PM da Luciano Pagliarini.)
Tappa che va guardata in religioso silenzio ammirando i campioni all'opera.
Se penso alla schifezza a cui abbiamo assistito l'ultima volta che il Tour è arrivato sull'Alpe.....
Herrera in una delle sue giornate.
Fignon è un martello pneumatico.
Anche la maglia della Reynolds è onestamente stupenda. Angel Arroyo corridore che faccio fatica a capire, però i colpi li aveva.
Hinault, d'orgoglio, quantomeno nel finale riesce a staccare Simon che proprio scarso non era.
I deficienti che corrono dietro ai corridori stanno rovinando questa salita anche dal punto di vista scenografico.
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Wilches..mito
Tra l altro i colombiani..son dilettanti
Tour open per farli correre
Delgado 88..non hai resistito
Molto meglio 84 (mia prima tappa vista in tv..è la tappa dell alpe dell anno dopo)
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Che tappa, comunque, questa: Galibier + Madeleine + La Plagne.
E siamo al terzo di cinque giorni consecutivi di alta montagna.
Due giorni prima cronoscalata, il giorno prima Alpe d'Huez.
Uno come Herrera, dopo due giorno super, crolla di netto.
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Hinault ha fatto un miracolo per salvarsi, visto come andava sul Galibier.
Certo che queste tappe di montagna, senza trenini a fare l'andatura, erano proprio uno spettacolo.
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