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Riccardo Riccò
#21
Secondo quanto riporta un quotidiano olandese,il Team Manager Daan Luijkx,dopo un colloquio con i medici,ha detto che la situazione è in miglioramento e che il tutto è dovuto ad una fortissima febbre,che da 38,5 è salita fino a 41.Ragion per cui,è stato necessario il ricovero.
Presumibilmente,nella tarda serata di oggi,dopo il bollettino medico,potrebbe essere dimesso.

La storia,dell'insufficienza renale,pare sia venuta fuori,in quanto,Riccò all'età di 14 anni,ha avuto un problema simile.Considerando che poi ha proseguito la carriera agonistica,posso immaginare che la cosa non fosse poi cosi grave.
Ora,siccome i giustizialisti si sono già espressi con i vari commenti:"ecco dove ti porta il doping" o roba simile,io direi che prima di un comunicato medico vero e proprio,sia meglio sperare per il recupero fisico del ragazzo.
Attendiamo le 17.

Aggiornamento:
Ha parlato pure il procuratore di Riccò,Acquadro.
Lui parla di colica renale,aggravatasi dopo l'uscita di 6 ore che Riccò ha fatto sabato,quando aveva già la febbre.
Ripeto,fino alle 17,solo voci che rimbalzano.
 
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#22
L'ho sempre saputo che mio padre si dopava... Asd
L'insufficienza renale non ha niente a che vedere con niente, semplicemente accade, e seppure ci fosse bisogno di conferma, c'è molta differenza anche tra dializzati: c'è a chi serve l'epo per scongiurare le trombosi, e a chi è totalmente inutile... Uno dei più forti rugbysti di sempre, Jonah Lomu, ha avuto una nefrite fulminante che gli ha fottuto entrambi i reni in pochi mesi, all'apice della carriera... non mi pare che fosse sospettato di doparsi...
 
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#23
La procura,si mette all'opera,infatti ha acquisito gli esiti degli esami a cui è stato sottoposto il corridore.
Ora mi chiedo:o hanno ritenuto necessario,segnalare il ricovero,dopo aver riscontrato delle "anomalie" oppure,c'è qualcuno che si diverte a giocare con la vita privata e sportiva delle persone.In questo secondo caso,ci sarebbe molto da incazzarsi.

Attendo con impazienza,il quadro clinico,che i medici,dirameranno nel pomeriggio.
 
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#24
Pare che Riccò abbia confessato al suo medico di aver fatto un autoemotrasfusione...che dite, è game over?
 
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#25
(08-02-2011, 05:00 PM)Ricardovsky92 Ha scritto: Pare che Riccò abbia confessato al suo medico di aver fatto un autoemotrasfusione...che dite, è game over?

Prima pensiamo a lui come uomo e speriamo che torni il prima possibile con buona salute.....
Poi queste confessioni per aver sentito dire non portano a nulla, ci vogliono le prove, anche perchè anch'io potrei dire che riccò si dopava, ma senza prove la mia affermazione vale tanto quanto quella del suo medico....
 
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#26
"Riccò mi ha detto di aver
fatto un'autotrasfusione"

Clamorosa testimonianza del medico dell'ospedale di Pavullo, dove Riccardo Riccò era stato ricoverato sabato. Secondo il medico, il corridore modenese versava in stato di choc e ha riferito "in presenza della moglie di aver fatto da solo un'autotrasfusione di sangue che conservava nel frigo di casa da 25 giorni". La Procura del Coni ha subito aperto un procedimento disciplinare

MODENA, 8 febbraio 2011 - Le condizioni di salute di Riccardo Riccò migliorano. Ma la storia che lo riguarda si complica dal punto di vista legale e sportivo. La Procura di Modena ha infatti aperto un fascicolo (al momento nei confronti di persona da identificare) per sospetta violazione della legge antidoping 376/2000. Il sostituto procuratore Pasquale Mazzei ha messo agli atti il referto trasmesso dal medico dell'Ospedale di Pavullo che domenica mattina ha prestato la prima assistenza a Riccò, presentatosi al pronto soccorso in condizioni critiche, tanto da consigliare il trasferimento d'urgenza all'Ospedale di Baggiovara (Modena). Secondo la testimonianza del medico, il corridore modenese - che versava in stato di choc - ha riferito, "in presenza della moglie" (in realtà la fidanzata Vania Rossi, n.d.r.) di "aver fatto da solo un'autotrasfusione di sangue che conservava nel frigo di casa da 25 giorni" temendo "per la cattiva conservazione del sangue che si era iniettato nuovamente".

RISCHIO RADIAZIONE — La Procura ha ricevuto la notizia di reato solo ieri sera alle 19.30. E ha richiesto all'Ospedale di Baggiovara di poter acquisire la cartella clinica di Riccò, ancora ricoverato sotto osservazione nel reparto di neurorianimazione, ma in condizioni stazionarie. Quasi certo che la Procura procederà, appena la situazione lo consentirà, all'interrogatorio di Riccò, per cercare riscontro alle affermazioni rese al medico di Pavullo. Saranno ordinate anche perizie mediche ed ematologiche. Riccò, che per ora non è iscritto al registro degli indagati, nell'ipotesi del reato rischierebbe da 3 mesi a 3 anni per violazione della legge antidoping. Per la giustizia sportiva l'ipotesi più concreta sarebbe quella della radiazione, avendo già scontato una squalifica di 20 mesi per il doping (Cera) del Tour 2008.

PROCURA CONI APRE DOCUMENTO — L'Ufficio Procura Antidoping del Coni, sulla base delle ultime notizie, ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Riccò. Lo ha reso noto il Coni con una nota sul proprio sito.

IL BOLLETTINO DELLE 17,30 — L'ultimo bollettino medico su Riccò è delle 17.30. Lo ha letto Giorgio Lenzotti, direttore sanitario dell'Ospedale civico S. Agostino Estense di Baggiovara: "Le condizioni generali sono in via di miglioramento. Il paziente ha trascorso la notte tranquillo de e' vigile. La prognosi, seppure in via prudenziale, resta riservata". Il comunicato e' stato diffuso con il consenso dei familiari, che hanno lasciato l'ospedale pochi attimi prima.

Luigi Perna - gazzetta.it
 
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#27
Per la vicenda umana del corridore (situazione di salute, bollettini medici ecc) usiamo pure questo post, ma tutto ciò che riguarda il doping - per motivi di vivibilità - va postato solo e soltanto nella sezione Doping.

In questo caso, qui
http://www.ilnuovociclismo.it/forum/show...hp?tid=942

:)
 
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#28
Caso Riccò, sciolta la prognosi
Se per Riccardo Riccò atleta la situazione sembra essere la peggiore, buone notizie per quanto riguarda l'uomo Riccardo Riccò. I medici del Nuovo Ospedale S.Agostino Estense di Modena hanno infatti notato un netto miglioramento delle condizioni del modenese, tale da sciogliere la prgnosi.
"Il paziente - si legge in un comunicato diffusio dal nosocomio - ha trascorso una notte tranquilla. Visto il costante miglioramento, i medici hanno deciso di sciogliere la prognosi".

spaziociclismo.it
 
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#29
Caso Riccò. Il modenese trasferito in cardiologia
Difficilmente Riccardo Riccò potrà essere ascoltato questa settimana dal magistrato: la Procura preferisce aspettare che lasci l’ospedale.
Le condizioni del corridore modenese, infatti, restano precarie. Riccò è stato trasferito dalla rianimazione al reparto di cardiologia dell’ospedale di Baggiovara, piantonato da un vigilante che ne tutela la privacy. I medici continuano a monitorare le sue condizioni: lo choc fisico subito il 6 febbraio, quando arrivò al Pronto soccorso di Pavullo con un blocco renale e la pressione bassissima, ha colpito anche i polmoni e il tono cardiovascolare. Riccò viene curato con antibiotici e cortisonici, per contrastare l’infezione.

gazzetta.it
 
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#30
Riccardo Riccò è stato dimesso
Riccardo Riccò è stato dimesso in mattinata dall'ospedale di Baggiovara di Modena, dove era stato ricoverato da domenica 6 febbraio in seguito a un malore. Lo ha reso noto la direzione dell'Ausl. La Procura della citta' emiliana ha fatto sapere in questi giorni di voler sentire prossimamente il corridore di 28 anni, indagato per violazione della Legge antidoping.

tuttobiciweb
 
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#31
Riccò confessa alla Gazzetta: Il ciclismo mi dà il vomito, non tornerò mai più e farò il barista.
La soffiata era giusta e l’attesa non è vana: alle 13.15 di un pomeriggio soleggiato Riccardo Riccò sbuca in bici all’angolo di via Don Milani, la strada di Formigine dove abitano i genitori, seguito a pochi metri dalla compagna Vania Rossi, anche lei in tenuta da gara. Sorride, ma non si ferma. È vestito in giallo, con un giubbottino nero e la fascia nei capelli, niente maglia della Vacansoleil.

Pochi attimi dopo rispunta al rondò che porta verso la pista ciclabile, circondato da un gruppo di amici cicloamatori. Riccò è tornato a casa, sta bene e ha già ripreso a pedalare. L’hanno visto al supermercato a fare la spesa con la mamma Elisabetta. Oppure passeggiare in paese mano a mano con Vania e il figlioletto Alberto, che compirà 2 anni a luglio. Ritorno alla normalità quotidiana o quasi. A poco più di un mese dalla drammatica mattina del 6 febbraio, quando fu soccorso all’Ospedale di Pavullo in condizioni gravi e - stando al referto medico - riferì in presenza della compagna di «avere fatto una autotrasfusione con il sangue che conservava nel frigo da 25 giorni».

Passano quasi tre ore. Il sole è sparito. Riccò finalmente rispunta allo stesso rondò e svolta verso casa. Poi, di fronte al cancello della villetta, ancora vestito da corridore, accetta di parlare. All’inizio è reticente: «Non faccio interviste. Chiedi tutto al mio avvocato» . Poi si scioglie un po’. (Più tardi spiegherà: «Ho risposto solo perché hai aspettato tutto il giorno. Dicono che sono un uomo di merda. Invece nella vita sono troppo buono» ). Pensa di tornare a correre? «No, vado in bici così, per divertimento. Ho ripreso da una settimana. Ma non tutti giorni, quando ne ho voglia. È molto più bello e rilassante. Si chiacchiera, ci si ferma al bar. Non ho voglia di tornare a correre. Per niente. Ho voltato pagina. Il mondo del ciclismo mi fa schifo, mi ha fatto vomitare. Tutti quelli che ci sono dentro mi fanno schifo. Mi volevano far smettere già quando sono rientrato. Adesso basta: Riccò non c’è più, non rompetemi più».

Sul caso indaga la Procura di Modena. La svolta potrebbe arrivare dal risultato delle perizie sulle cartelle cliniche, affidate al professor Giovanni Beduschi. Sono stati chiesti 60 giorni per depositarle. «Aspetto che mi chiamino. Vorrei che la vicenda si chiudesse in fretta, ma penso che invece sarà lunga. Il Coni? Mi radieranno e festa finita. Tanto è quello che volevano. Comunque, che abbia torto o ragione, non tornerò a correre. La sentenza l’avete già data voi. Io non ho letto i giornali, ma mi hanno detto che avete già fatto il processo. Non è un caso di doping, non mi hanno trovato positivo, ma sono stato già condannato».

Ma i documenti e gli atti? Il referto del medico di Pavullo? «Io non li ho visti. Ho la cartella clinica e non c’è scritto niente. Solo frasi inventate. Lui dice così, io dico in un altro modo. Ero più di lì che di qui e non so che cosa posso aver detto. Vediamo chi avrà ragione dalle analisi. Io al medico non ho riferito un bel niente» . In questi casi non si dovrebbe essere riconoscenti a chi ti salva la vita? «Proprio no. Se stavo a Pavullo morivo. Non avevano capito niente quelli là: per fortuna sono stato trasferito a Baggiovara. Questo me lo hanno riferito, perché non mi sono reso conto di niente. Però dicono che ho parlato...» . Quando cominciano i ricordi? «Dal giorno dopo».

La querelle ha avuto anche un botta e risposta ufficiale. Dopo l’esposto annunciato dall’avvocato Fiorenzo Alessi, difensore di Riccò, contro i medici degli ospedali di Pavullo e di Baggiovara, che stando alla lettera di licenziamento della Vacansoleil avrebbero rivelato notizie riservate al dottore della squadra, c’è stata una lettera inviata da Baggiovara al procuratore capo Zincani e allo stesso Alessi nella quale si diffida dal gettare ombre sull’operato «ineccepibile» dei medici. Intanto lunedì Riccò ha sostenuto l’ultima visita programmata, proprio a Baggiovara. Il suo cuore non preoccupa più. La pericardite seguita al blocco renale e alla successiva infezione sanguigna è superata. «Non ho problemi di salute. Sto bene e vado in bici. Mi hanno detto che tornerò come prima. Non sono demoralizzato. L’importante è avere la coscienza a posto. Il ciclismo non mi manca».

Che cosa farà ora Riccò? «Il barista. Mi è sempre piaciuta come idea. Ho già chiesto in giro. Anche a qualche agenzia. Ho voglia di cominciare a lavorare, come fanno tutti. La bici finora è stata la mia vita. Ho vinto tappe al Giro e al Tour - perché per me le ho vinte - ma non esiste solo il ciclismo. Fuori ho più amici di quanti pensiate. Ho una famiglia e un figlio, baderò a loro. Sono stanco, questo è un mondo che non mi piace più (dice in tono deluso). Meglio fare l’operaio a mille euro, ci sono meno pensieri».

da La Gazzetta dello Sport, a firma di di Luigi Perna
 
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#32
Quindi è il ciclismo che fa vomitare lui, non viceversa? Dodgy
 
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#33
(12-03-2011, 06:56 PM)BidoneJack Ha scritto: Quindi è il ciclismo che fa vomitare lui, non viceversa? Dodgy

Ave
 
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#34
Ma poi con che coraggio dice di aver vinto tappe al Tour..???????!
 
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#35
Che testa di cazzo questo ragazzo Facepalm
 
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#36
CASO RICCO'. Dura risposta dell'ospedale di Pavullo
Riceviamo il comunicato stampa diramato questo pomeriggio dall' Ospedale di Pavullo, in seguito alle dichiarazioni di Riccardo Riccò a «La Gazzetta dello Sport». Ecco il comunicato integrale:

«Una buona notizia c’è ed è che il paziente Riccardo Riccò, dopo essere arrivato al pronto soccorso dell’Ospedale di Pavullo in condizioni gravissime, oggi, a poco più di un mese dal malore, è di nuovo in sella. Si tratta di un fatto che abbiamo appreso oggi dalla stampa e che, indirettamente, conferma che tutti i sanitari che hanno accolto e quindi assistito il paziente, sino alle sue dimissioni, hanno agito in modo ineccepibile.

Di certo però non possiamo nascondere la nostra costernazione a fronte di accuse, in verità non chiare, se non addirittura confuse, rivolte in particolare a chi è intervenuto presso l’Ospedale di Pavullo. Il medico evocato è un professionista di grande qualità umane ed etiche, ancor prima che professionali, che gode della piena fiducia dell’Azienda e, soprattutto, delle tante persone che negli anni ha assistito.

Quanto poi al trasferimento a Baggiovara, siamo di fronte ad un esempio di funzionamento ottimale del modello assistenziale basato sulla rete degli Ospedali della provincia. A Pavullo sono stati prestati i primi soccorsi che hanno evitato il peggio, quindi lo spostamento in un nosocomio dotato di uomini e attrezzature che consentono di seguire anche casi fortemente complessi. A Baggiovara i medici del S. Agostino Estense, secondo un iter ordinario hanno completato un percorso di cura e recupero impostato in modo eccellente dai colleghi di Pavullo.

Non ci aspettavamo un grazie, visto che tutti hanno solo fatto il proprio lavoro, di certo però nemmeno ci aspettavamo un attacco, per noi incomprensibile, che si riferisce ad un’intera struttura.

Anche per questo l’Azienda, a fronte di dichiarazioni lesive della professionalità dei medici che hanno salvato la vita al paziente Riccardo Riccò, si riserva di agire a tutela dei propri collaboratori.

Vogliamo però anche dire grazie ai tanti giornalisti che si sono rapportati con noi e che hanno lavorato rispettando le esigenze, di tranquillità e riservatezza, degli operatori sanitari, nonostante si fosse verificato un fatto di grande interesse mediatico.

L’Azienda Usl conclude confermando di avere piena fiducia e stima nei confronti dei propri professionisti e manifestando grande serenità rispetto ad una verità che la magistratura saprà accertare».

tuttobiciweb.it
 
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#37
Citazione:Meglio fare l’operaio a mille euro, ci sono meno pensieri
Meglio che ti stai zitto,perchè di lavoro e sacrifici,mi sà che non c'hai capito proprio un cazzo!
 
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#38
lo si capiva già dalle prime interviste pre e post gara che era un coglione (forse era la droga che parlava)...peccato perchè in salita sapeva fare grandi cose.
 
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#39
Quindi la tremenda vendetta che ha promesso ai giornalisti sarà servirli un caffè amaro Asd
 
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#40
(13-03-2011, 12:30 AM)Akr Ha scritto:
Citazione:Meglio fare l’operaio a mille euro, ci sono meno pensieri
Meglio che ti stai zitto,perchè di lavoro e sacrifici,mi sà che non c'hai capito proprio un cazzo!

Apparte gli scherzi, questo ragazzo ha bisogno di uno psicologo, uno bravo.
Sennò un giorno lo ritroveremo in casa sua senza vita...
 
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