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Richmond 2015, Italia: «Siamo pronti a far bene in tutte le categorie»
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Richmond 2015, Italia: «Siamo pronti a far bene in tutte le categorie»
Richomnd, conferenza stampa delle nazionali italiane: tutti presenti? Quasi, visto che mancano... i professionisti.
«I ragazzi hanno fatto tre giri del percorso, sono arrivati in bici e hanno perso un po' di tempo con i semafori, poi si sono allenati tutti per 5 ore tranne Trentin e le due riserve, quindi non sono ancora arrivati, potrete poi incontarli dopo» spiega Davide Cassani.
Il coordinatore delle nazionali parla per ultimo e spiega: «Devo fare i complimenti ai tecnici e ai ragazzi per tutto quello che è stato fatto quest'anno. Abbiamo ottenuto risultati importanti, in particolare con gli Under abbiamo vinto la Coppa delle Nazioni, abbiamo corso tanto a tutti i livelli. Purtroppo il calendario italiano è sempre più povero e quindi abbiamo cercato, grazie all'impegno della Federazione, di correre anche con i professionisti. E la logica del confronto ha guidato anche la nazionale juniores, una categoria dove non ci interessa inseguire il risultato. I prof? I ragazzi hanno visto il percorso per la prima volta di persona, io l'ho rivisto una volta ancora e dico che è complicato prevedere come finirà. Ci sono due muretti tosti, in pavé vero, con la pioggia oltre che in discesa ci sarà il rischio di cadere anche in salita, nella prima curva a destra del primo strappo, per esempio».

E ancora: «La selezione? Ho rischiato facendo delle scelte, ma sono convinto di quello che ho deciso. Ho una squadra della quale mi fido molto. Trentin? È cresciuto molto, mi ha impressionato soprattutto in Gran Bretagna. Ed è un corridore leale: l'anno scorso dopo il Canada mi ha telefonato e mi ha detto con onestà che non andava e che rinunciava per lasciare spazio a chi pedalava più forte di lui. Oggi va forte e per me è un uomo molto importante. in particolare su un percorso del genere, perché alla fine se sarà volata, sarà particolare e difficilissima».

Infine spazio a corsi e ricorsi storici: «Alfredo Martini, come me, è stato un buon corridorie, siamo diventati ct ad un 'età molto simile, al primo anno entrambi abbiamo piazzato un uomo tra i primi 15, al secondo anno abbiamo conquistato un argento e poi lui ha cominiciatoa vincere, quindi...».

DONNE JUNIORES. «Abbiamo una carta importante, che è quella di avere una atleta in più grazie alla vittoria di Nadia Quagliotto nel campionato europeo e vogliamo sfruttarla al meglio» spiega il ct Salvoldi che proprio in Quagliotto e Bertizzolo avrà le sue carte migliori da giocare.

DONNE ELITE. «Il livello di questo mondiaele è altissimo e sarà il primo mondiale da anni senza Marianne Vos che era il riferimento per tutti. L'Olanda resta la squadra più forte e sono aumentate numericamente le individualità di spicco che magari non hanno una grande squadra. Siamo curiosi di vedere quale sarà l'atteggiamento delle americane, che corrono in casa e potranno condizionare la gara» aggiunge Salvoldi.

Cecchini, Bronzini e Bastianelli sottolineano come l'Italia punterà ancora una volta sulla forza del gruppo e Bronzini aggiunge: «Durante l'anno non siamo state le più forti, ma come squadra possiamo correre alla grande. La mia scelta di non affrontare le ultime corse è stata voluta e spero che questo metta un po' di ansia alle nostre rivali».

JUNIORES. «Ci sono molte nazioni più forti di noi - spiega il ct De Candido - ma Cassani ha spiegato qual è la nostra filosofia di lavoro con i ragazzi di questa categoria. Ma siamo pronti a fare la nostra parte, abbiamo sei ragazzi validi e cercheremo di interpretare la corsa da protagonisti».

UNDER 23. «Sono convinto che possiamo fare molto bene: con 170 partenti, non sarà semplice ma puntiamo ad un buon risultato» dice laconico Marino Amadori.
E poi i suoi ragazzi svelano un po' le carte: Moscon sarà l'uomo deputato in caso di finale molto duro, mentre Martinelli e Consonni entreranno in azione in caso di volata che, in ogni caso, si annuncia anonima.

Il campione italiano Moscon spiega: «I gradi di capitano? Li ho conquistati passo dopo passo, ho dimostrato di essere competitivo a livello internazionale. È una grossa responsabilità ma sono tranquillo e so che siamo una grande squadra».

E Consonni aggiunge: «Gli ultimi 5 chilometri sono i più impegnativi, gli strappi si faranno sentire alla lunga e anche l'eventuale volata sarà difficile da interpretare perché la strada tira a salire».




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