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Richmond 2015 | Prova in Linea Uomini Elite
Un commissario tecnico che potrebbe aver seriamente sbagliato le convocazioni è quello del Belgio, che onestamente non so chi sia. Comunque porti Vandenbergh-Keisse-Maes lasciando a casa Wellens e Bakelants, che ti ci metto pure il carico vincendo due corse importanti prima e dopo Richmond. Poteva essere la scelta giusta se avessero puntato a tenere chiusa la corsa ma è evidente che dovevano fare tutto il contrario. Che poi anche se Gilbert avesse fatto il numero di Sagan le critiche sarebbero state identiche, perché un potenziale come quello del Belgio va sfruttato al meglio, non mettersi lì a guardare e sperare che il capitano faccia il numero
 
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(02-10-2015, 08:19 PM)Gershwin Ha scritto: Un commissario tecnico che potrebbe aver seriamente sbagliato le convocazioni è quello del Belgio, che onestamente non so chi sia.

Penso sia sempre Carlo Bomans
 
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Sì sì, sempre lui.
Ogni volta fa un gran casino Asd

Che poi assurdo mettere Van Avermaet in avanscoperta, quando eventualmente è il più veloce che hai a disposizione (Boonen permettendo, ma era immaginabile che sarebbe stato fuori dai giochi in caso di corsa chiusa). I ruoli di Gilbert e Van Avermaet andavano invertiti. Boh
 
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Allora se vogliamo aggiungiamoci anche Debusschere...

Però io non gli butterei la croce addosso... Cosa serve convocare mille punte e mezzepunte quando hai già due galletti mica da ridere (e di difficile gestione) come GVA e Gilbert?
Ha provato a fare corsa dura, soprattutto negli ultimi 2 giri, ci è riuscito solo in parte, ma secondo me non sono stati male a livello generale.
 
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Il Belgio ha corso effettivamente bene e male allo stesso tempo.

Bene perché avevano un uomo in ogni fuga, perché hanno preparato alla perfezione lo scatto di GVA e perché avevano anche un corridore per la volata.

Male perché hanno invertito i ruoli di: Boonen, GVA e Gilbert.
 
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Reverberi: «Cassani ha sbagliato, Colbrelli doveva correre»
La eco del dopo mondiale non si è ancora spenta

La prima frecciata arriva da uno dei diretti interessati: Elia Viviani. Vince la seconda tappa all’Abu Dhabi Tour e a Luca Gialanella, inviato della Gazzetta dello Sport, nonché responsabile del settore ciclismo, dice: «Io nella volata di Matthews per il secondo posto ci potevo stare. Ma non mi sono sentito responsabilizzato come leader principale della squadra, come invece succede quando corro per Sky e si punta a un obiettivo. Avevo preparato benissimo il Mondiale, e il c.t. Cassani lo sapeva. Poi si è deciso di fare la corsa per Trentin, che dava maggiori garanzie. Non in tante occasioni mi sono trovato lì davanti con le gambe giuste».

Ma la ferita di Richmond è aperta e il veronese, non lesina spiegazioni. «Quando sono entrato nella fuga di Boonen e Stannard, ha prevalso l’istinto sulla responsabilità pesante da leader - spiega sempre Viviani sulla Gazzetta di vernerdì scorso -, che invece mi avrebbe spinto ad aspettare. Ho pensato all’Italia, che non aveva nessuno nella fuga, e sono scattato. Non mi sono sentito questa responsabilità addosso, e poi il leader del finale era Trentin, perché si pensava che la corsa venisse più dura. Con Cassani ci siamo parlati, e questo ragionamento deve valere anche per il Mondiale del prossimo anno. Se devo essere il leader, lo voglio sapere già al Giro d’Italia». Non si può dire che Viviani non sia stato chiaro.

Oggi lo è stato anche Roberto Reverberi, tecnico della Bardiani CSF, che ha portato al successo il bresciano Sonny Colbrelli, primo sul traguardo del Beghelli. «A Davide avevo già esposto il mio pensiero al termine della Coppa Bernocchi - ha spiegato il tecnico a tuttobiciweb.it -: se devi portare Sonny lo devi fare correre. Chi è la punta? Mi sembra che ci siano tanti ottimi corridori per aiutare, ma non si capisce chi debba essere il rifinitore. Sonny non avrebbe vinto il mondiale, ma aveva la condizione e le caratteristiche tecniche per poter fare bene. Meglio di quanto è stato fatto».

tuttobiciweb.it
 
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Ah beh con Colbrelli avremmo vinto a mani basse.  Eheh
Facepalm
 
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