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Kolobnev, il 7 febbraio l'udienza al Tas
Il Tas ha fissato per il 7 febbraio prossimo l’audizione sul caso di Alexander Kolobnev. Il corridore russo è risultato positivo ad un diuretico durante l’ultimo Tour de France ma è stato soltanto ammonito e multato - ma non squalificato - dalla Federazione Russa. E contro questa decisione l’Uci ha presentato appello al Tas.

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[Luciano Pagliarini]

TAS. Nessuna sanzione per Kolobnev
L'Uci esce battuta dall'ultima sentenza del Tas. Il Tribunale Arbitrale ha infatti respinto il ricorso presentato dalla stessa Uci contro la Federazione Russa e la decisione presa da quest'ultima di infliggere solo un'ammonizione con ammenda ad Alexandre Kolobnev, risultato positivo nel corso dell'ultimo Tour de France. Nessuna sanzione, quindi, per l'ex campione russo che può tornare immediatamente a correre.
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[Luciano Pagliarini]

KATUSHA. Kolobnev torna a far parte del team
Il direttore generale del Team Katusha, Hans Holczer, ha ufficializzato l'arrivo in organico di Alexander Kolobnev, che ha firmato un contratto per la stagione 2012.
Ancora da decidere la data del rientro alle corse del corridore - che era stato fermato lo scorso anno al Tour de France per problemi di doping, poi risolti con una semplice ammenda - visto che Kolobnev è alle prese con i postumi di un incidente subito in allenamento.
«Sono molto felice di poter tornare a far parte del Team Katusha. Ho affrontato un periodo molto difficile, ma ormai tutto è alle spalle. Ringrazio la Federazione Russa e il suo presidente Igor Makarov per il grande supporto che mi ha dato».
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Kolobnev: «Per difendermi ho venduto un appartamento»
Alexander Kolobnev ha appena firmato il contratto che lo lega alla Katusha per quest’anno, dopo il verdetto favorevole del Tas che ha respinto il ricorso dell’Uci. Ma la vittoria di Kolobnev ha avuto il suo prezzo, come lo stesso corridore confessa al quotidiano russo Izvetsia in una intervista ripresa da biciciclismo: «Non credo che tutti gli atleti russi sarebbero disposti a spendere tanto per dimostrare la propria innocenza. Io per difendermi ho dovuto vendere un piccolo appartamento che avevo acquistato a Mosca».
Kolobnev racconta anche i suoi momenti difficli: «Il giorno dopo la notizia della positività, ero seduto in un piccolo aeroporto di provincia francese, con la sola speranza di tornare presto in Russia dalla mia famiglia. Il resto non mi interessava. Poi mi è arrivato un sms di Sasha Vinokourov: diceva che nel giro di un’ora poteva fissarmi un appuntamento con uno dei migliori avvocati svizzeri, che avrebbe assunto la mia difesa. Così ho cambiato programma: nelle ore successive abbiamo incontrato un esperto di laboratorio francese e il giorno seguente un esperto di lotta al doping britannico che ha studiato il mio caso. Poi è arrivata la chiamata della Federazione russa, sono iniziate le indagini, hanno rivoltato tutta la mia carriera e alla fine è arrivato il verdetto che conoscete».

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