Io il fascino della scuola l'ho perso finito le medie. L'esame di terza media lo feci nel 2006, periodo molto bello, poi figuratevi, l'anno del mondiale, un entusiasmo incredibile, la scuola di paese con tutti gli amici di infanzia a 100 metri da casa. Praticamente tutti i giorni il programma era: mattino scuola, alle 13 a casa e pomeriggio ci si ritrovava al campetto o a casa di qualcuno o fare i fighi con le donzelle, tutto grazie a un programma scolastico non troppo pesante che non necessitava di uno studio esagerato.
Figuratevi che shock doversi svegliare alle 6 del mattino per andare a prendere un autobus ultrapieno che ti portava in stazione a Parma dove poi dovevi prenderne uno ulteriore che ti portava a scuola. Poi io scelsi l'ITIS, quindi potete immaginare che gente avevo in classe in prima e seconda. Gente che si è ritirata a metà anno per non precisati motivi, gente che veniva a scuola solo per scaldare il banco e fare casino, classi di 27/28 persone, il viaggio di ritorno con degli autobus ancora più pieni rispetto a quelli del mattino, a casa alle 14 se andava bene, programmi scolastici con professori (o almeno la maggiorparte) narcisisti che volevano che la propria materia fosse più importante delle altre, verifiche a gogo soprattutto nella parte finale.
Sono arrivato in quarta esausto, sembravo Yates sul Finestre, anche se gli ultimi tre anni sono stati un po' più soft perchè si studiava per la specializzazione che volevi fare e le classi erano di 15/16, le persone più tranquille e i prof un po' più alla mano, coi quali potevi parlare di Calcio, Ciclismo. Il professore di Sistemi una volta ha staccato il telefono del bidello per spiegarci i tipi di cavi.
A Febbraio del quarto anno mi presi la varicella, stetti un mese a casa, tornai, recuperai tutto tranne la parte che la prof di Matematica spiegava mentre io ero a casa e mi diede il debito, recuperato poi subito a fine Giugno, ma la rottura di palle è rimasta.
Quinto anno agonico, dove hanno inserito i rientri pomeridiani al Martedì e al Giovedì. Un sacco di verifiche ed interrogazioni, simulazioni di esame a non finire, tesine, pomeriggi passati a studiare, sono arrivato a Maggio col cervello in pappa e da lì i libri non li ho più toccati sennò mi dava un aneurisma. Che liberazione quel 4 Luglio 2011 quando lessi "sessantasei" di fianco al mio nome.
Rimane comunque il fatto che il prof di Sistemi è un mito.