(09-05-2021, 07:49 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Vorrei chiedere a Morris a quale grande velocista belga del passato accosterebbe il Mago Tim.
Ricorda Patrick Sercu, per la completezza velocistica e la regalità nello sprint. Il grandissimo Sercu aveva “pettinato” le proprie doti nella varietà della pista. Nato come chilometrista e sprinter, si spostò negli anni verso le prove che oggi si definiscono endurance. Era naturale che arrivasse ai vertici anche nel derny, nel madison e, persino, fra gli stayer. Un’evoluzione che stava nelle cose e che si dischiuse con puntualità anche su strada, dove poteva variare le condotte dello sprint al meglio: per scelta di tempo, tipologia d’arrivo, presenza di vento e caratteristiche degli avversari. Sercu, era in ogni caso un campione, uno dei pochi ad aver battuto al Giro di Sardegna l’amico Eddy Merckx….I suoi sprint comunque erano favoriti dall’assenza di quei treni che oggi, paradossalmente, rendono le volate più complicati e dove non sempre vince il corridore più dotato.
Merlier è partito dal cross, che gli è servito assai, nella “pettinatura” delle sue qualità velocistiche, checché ne dicano certi penosi operatori e osservatori italiani. La volata di ieri, per la scelta del tempo d’acuto e per la trasmissione della potenza sul mezzo, è stata perfetta. E quando ha detto di aver fatto bene a partire così presto, ha dimostrato, probabilmente senza sapere, di possedere buona parte dei distingui del grandissimo Patrick.