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Tirreno-Adriatico, antipasto di Tour de France alla corsa dei due mari
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Tirreno - Adriatico, antipasto di Tour de France alla corsa dei due mari


IL PERCORSO

Come alla Parigi-Nizza anche in questo caso le due tappe di apertura e chiusura sono delle prove contro il tempo. Nella prima tappa i kilometri sono 5,7, con partenza e arrivo a Lido di Camaiore (era prevista una cronometro a squadre di 22 km, poi modificata a causa del maltempo che ha colpito la Versilia negli ultimi giorni), mentre nella settima e ultima tappa saranno 10 i kilometri della cronometro, i quali si snodano attorno alla città di San Benedetto del Tronto. In entrambi i casi l'altimetria è quasi completamente piatta, quindi a fare la differenza saranno soprattutto gli specialisti. Inoltre dalle planimetrie si evincono in entrambi i casi lunghi rettilinei e pochissime curve, il che probabilmente non lascia presagire a sorprese negli ordini d'arrivo. La seconda tappa, da Camaiore a Cascina, si snoda per 153 km interamente in territorio Toscano. La presenza dei due GPM nella parte iniziale del percorso non precluderà uno scontato arrivo in volata, là dove l'anno scorse vinse Matteo Pelucchi. Anche la terza tappa, Cascina - Arezzo di 203 km, presenta lo stesso percorso dello scorso anno. Sulla rampa finale vinse Sagan su Kwiatkowski e, molto probabilmente, anche quest'anno la terza frazione si risolverà allo stesso modo. Con la quarta tappa il percorso inizia ad essere movimentato. Si parte da Indicatore e, dopo 226 km, si arriva a Castelraimondo. In mezzo il Poggio di San Romualdo con 10,85 km al 6,4% di pendenza media (dopo 148,5 km) e la doppia ascesa a Crispiero (dopo l'annullamento del Monte San Vicino per l'impossibilità di transito), con punte al 15% e che termina a 6 km dall'arrivo. La quinta frazione è la regina della cinquantesima edizione della corsa dei due mari: da Esanatoglia dopo 194 km si giunge al Monte Terminillo, salita molto impegnativa di 16 km al 7,3% medio. Il terreno per attaccare c'è, e strizza l'occhio soprattutto a coloro che sono sfavoriti dalle prove contro il tempo. Il giorno sucessivo i 210 km della Rieti - Porto Sant'Elpidio presentano un percorso mosso nella prima parte, con il GPM di Montelparo dopo 132 km, ed un finale prettamente pianeggiante, che potrebbe sminuire qualsiasi velleità di attacco.

[Immagine: Tirreno-Adriatico-Stage-5-1418916130.jpg]
La quinta frazione, da Esanatoglia al Monte Terminillo, modellerà in maniera decisiva la classifica finale

I PROTAGONISTI

Nel corso degli anni la Tirreno-Adriatico è cresciuta davvero molto, con il livello dei partecipanti che diventa sempre più alto (basti vedere i vincitori delle ultime edizioni). Nel cinquantesimo compleanno della corsa dei due mari si raggiune forse il coronamento di questa ascesa, con la speranza che negli anni questa regola venga confermata. Dopo la defezione dell'ultimo minuto di Chris Froome, causa influenza, al via ci saranno tre dei quattro (manca appunto Froome) migliori corridori da corse a tappe del panorama mondiale, ovvero Alberto Contador, Vincenzo Nibali, e Nairo Quintana. Vediamo ora nel dettaglio lo stato di forma con cui si presentano al via i pretendenti al tridente.
Partiamo da Alberto Contador. Lo spagnolo ha dimostrato alla Vuelta a Andalucia di essere già molto competitivo, anche se non ancora al 100%. Ha dato vita, insieme al rivale Froome, ad una bellissima sfida, conclusasi con la vittoria della classifica generale da parte del kenyano del Team Sky per soli 2". Se sull'Alto de Hazallanas Contador ha staccato nettamente Froome, che comunque ha corso in maniera alquanto strana, il giorno successivo sull'Alto de Allanadas è invece lo spagnolo ad aver perso chiaramente dall'inglese. Il distacco fra i due è stato veramente minimo, ma la strada ha forse lasciato trasparire una condizione migliore per il portacolori del Team Sky. Con Contador ci saranno al via Basso e Kreuziger a formare un team assolutamente competitivo quando la strada sale, con Bodnar possibile sorpresa nel prologo iniziale.
Il secondo protagonista è Nairo Quintana. Come ogni anno il colombiano ha partecipato al Tour de San Luis, in Argentina, dove non è sembrato brillantissimo, giungendo comunque terzo alle spalle di Dani Diaz e di Rodolfo Torres. La stagione è proseguita poi con l'allenamento in quota nella sua Boyacá. Il ritorno di Nairo in Europa corrisponde proprio alla sua partecipazione alla corsa dei due mari. La condizione non sarà sicuramente la migliore possibile, e probabilmente inferiore rispetto ai due sopracitati (l'anno scorso Quintana non riuscì a fronteggiare Contador in salita). La Movistar in appoggio al capitano sarà composta da Malori e Castroviejo che faranno la differenza nelle prove contro il tempo, con Moreno, Herrada e Amador pronti all'azione in salita.
Concludiamo con Vincenzo Nibali. Il vincitore dell'ultimo Tour de France si è dimostrato fin qui il più lontano dalla condizione migliore. A Dubai ha giustamente lavorato per i suoi compagni di squadra, visto che il percorso non lasciava spazio a tentativi. Diverso è il discorso al Tour dell'Oman. Il portacolori dell'Astana ha provato l'attacco sul solito arrivo della Green Mountain, ma è stato rimbalzato dopo pochi metri, giungendo ventesimo in classifica generale. La partecipazione alle Strade Bianche non ha lasciato trasparire miglioramenti, quindi il livello di preparazione non sarà probabilmente paragonabile a quello di Contador (anche perchè stiamo parlando di atleti che necessitano di tempi diversi per raggiungere la forma migliore). Di sicuro c'è che comunque Nibali proverà ad inventare qualcosa, supportato da una buona squadra composta, fra gli altri, da Scarponi e Cataldo.
Ovviamente i nomi non finiscono certo qui, anche se, a meno di sorprese, il gradino più alto del podio sarà occupato da uno dei tre sopracitati. Ripartiamo con Domenico Pozzovivo. Il lucano della Ag2r si è dimostrato subito in forma al Santos Tour Down Under, dove ha concluso la gara australiana in sesta posizione. Lo si aspetta combattivo in salita, anche se negli ultimi anni ha dimostrato una certa affinità anche con le prove contro il tempo. Con lui Carlos Betancur, ancora in cerca dello spunto dei giorni migliori dopo aver passato il suo ultimo anno di vita più da Burger King® che in sella ad una bici. Presenti anche Riblon, Vuillermoz e Nocentini a formare una squadra molto competitiva in salita. Bella formazione al via per i Bardiani, che possono contare su Francesco Manuel Bongiorno ed Edoardo Zardini per la classifica generale, anche se lo stato di forma non è dei migliori, senza dimenticare la presenza di Stefano Pirazzi, che a cronometro se la cava discretamente. Tutto da testare ancora Enrico Battaglin, che non riesce a trovare continuità alla sue (poche, per ora) giornate positive. Se la BMC si presenta al via con scarse ambizioni di classifica (difficilmente Damiano Caruso e Alessandro De Marchi potranno giocarsela con i migliori in salita), la Etixx-Quick Step porta invece il suo uomo di punta per le corse a tappe, ovvero Rigoberto Uran. Il colombiano, campione nazionale contro il tempo, può appunto sfruttare le due cronometro per avvantaggiarsi, per poi tentare di resistere in salita. Il settimo posto alle Strade Bianche è incoraggiante, e il podio alla portata. Anche la FDJ manda la sua punta di diamante in Italia. Nell'unico arrivo in salita affrontato quest'anno, Thibaut Pinot si è classificato quinto (Green Mountain-Tour of Oman), con una prova abbastanza incoraggiante. Insieme ad Uran il francese è forse quello che più può avvicinarsi ad una posizione d'onore. IAM Cycling con Sebastien Reichenbach, Lampre con Przemyslaw Niemiec (che si è ben piazzato nelle corse a cui ha partecipato fin'ora) e Jose Rodolfo Serpa, Lotto-Soudal con Jurgen van den Broeck e LottoNL-Jumbo con Laurens Ten Dam sono destinate ad una posizione di rincalzo. Interessante è invece Adam Yates della Orica-Greenedge, molto forte in salita e possibile attore principale per le corse a tappe nel (breve) futuro. Le due cronometro e lo stato di forma non sono però dalla sua parte. Con una gamba migliore sembra essere Louis Meintjies della MTN-Qhubeka. Il campione africano ha corso molto bene in Oman, ottenendo il sesto posto della generale e vincendo la classifica dei giovani. Assolutamente di grande livello i portacolori della Garmin-Cannondale: Ryder Hesjedal  e Daniel Martin sono due mine vaganti, che non esiteranno ad attaccare se la gamba gira. Da testare anche Davide Villella, Moreno Moser e, soprattutto, Davide Formolo, destinato ad un grande futuro e con dei buoni risultati in questo inizio di 2015.
La Katusha si presenta con Joaquim Rodrìguez e con il fido Dani Moreno. Per il primo non è stato un inizio di stagione entusiasmante, complice anche l'età che avanza, mentre il secondo ha lanciato segnali migliori, concludendo dignitosamente sia Tour de San Luis che Tour dell'Oman. Altro francese che ha preferito l'Italia alla patria è Pierre Rolland. Il corridore dell'Europcar, che ha riscosso gli apprezzamenti del pubblico italiano allo scorso Giro d'Italia per la sua propensione ad attaccare, non ha brillato in questo inizio di stagione, e quindi è più probabile vederlo in un tentativo da lontano (anche se il percorso non lo permette molto) piuttosto che attendista. A dispetto della defezione di Froome, il Team Sky schiera comunque una formazione super competitiva, il cui capitano sarà quasi sicuramente Leopold König, anche se Mikel Nieve (apparso in palla alla Vuelta a Andalucia) e Wout Poels proveranno a ritagliarsi il loro spazio. Il capitano dell Trek sarà invece Bauke Mollema, il quale ha sfornato prestazioni altalenanti fino ad ora, anche se il percorso non troppo complicato potrebbe essergli favorevole. Con lui Arredondo e Cancellara, spauracchio delle due cronometro insieme a Malori. Concludiamo con il Team Colombia. La squadra di Corti sarà votata completamente all'attacco, con Fabio Duarte che, se in giornata, può aspirare ad una buona prestazione sul Terminillo. Interessante e da tenere d'occhio invece il giovane Brayan Ramirez.
In conclusione il favorito è sicuramente Alberto Contador. Dietro di lui Nairo Quintana. Vincenzo Nibali è invece un'incognita, ma ciò che traspare fin qui in questo 2015 non lo eleva al livello dello spagnolo e del colombiano. Subito dietro, ad approfittarne, può essere uno di questi tre: Rigoberto Uran, Domenico Pozzovivo e Thibaut Pinot.

[Immagine: WATSON_00004088-013-e1424451764945.jpg]

Contador se ne va, dopo il forcing di Basso, nella tappa dell'Alto de Hazallanas alla Vuelta a Andalucia ©CyclingWeekly

Con la defezione di Marcel Kittel a causa di un virus, le volate di questa Tirreno-Adriatico saranno molto più aperte, anche se lo scontato favorito in questo tipo di arrivi è comunque Mark Cavendish. Cannonball conta già quattro vittorie in questo 2015, con il successo alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne e la vittoria finale al Tuor of Dubai che spiccano sulle altre. A formare il suo fortissimo treno Sabatini e Renshaw, senza dimenticare Stybar e Terpstra. I suoi principali antagonisti saranno quasi sicuramente Matteo Pelucchi, che ben si è comportato a Maiorca vincendo Santanyi e Plaia de Palma e, soprattutto, Elia Viviani. L'uomo della Sky sembra aver trovato continuità nella sua nuova squadra, cogliendo sempre degli ottimi piazzamenti e vincendo la seconda tappa a Dubai (degne di nota anche le sue prestazioni ai mondiali su pista tenutisi poche settimane fa in Francia). Deludenti fin'ora invece Sacha Modolo della Lampre, qui come gli altri per preparare al meglio la Sanremo, e Peter Sagan. Soprattutto il campione slovacco sembra aver subito una forte involuzione sia nello spunto veloce, che negli strappi. Vedremo se saprà ritrovarsi, la tappa di Assisi si addice particolarmente alle sue caratteristiche. Da considerare come possibili sorprese invece Luka Mezgec, che sostitusce Kittel nelle volate per la Giant-Alpecin, e vincitore di una tappa al Haut Var, Pim Ligthart della Lotto-Soudal, con due vittorie all'attivo nel 2015 lLa Marseillaise e una tappa alla Vuelta a Andalucia), l'irlandese della Bora-Argon 18 Sam Bennet, vincitore della sesta tappa al Tour of Qatar e Sonny Colbrelli della Bardiani, ancora a secco in questo 2015. Nota a parte merita la MTN-Qhubeka, che si presenta al via con Edvald Boasson Hagen, Gerald Ciolek, Tyler Farrar, Matthew Goss e Kristian Sbaragli. Non si capisce bene chi tirerà la volata a chi, la cosa certa è che creeranno un gran disordine negli sprint. Al momento il loro miglior risultato (se tale si può definire) è un secondo posto di Farrar nella terza tappa del Herald Sun Tour.

[Immagine: sptdw604_670.jpg]

Cavendish sprinta su Kristoff e Viviani alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne ©Tim de Waele
LE GIOVANI PROMESSE

Molti i giovani alla partenza della Tirreno-Adriatico, con la presenza di qualche neopro. Se alcuni di questi hanno già dimostrato di avere un grandissimo potenziale (vedasi in primis Formolo, Yates e Meintjes), altri sono ancora tutti da scoprire. Il primo nome è di un italiano, ovvero Simone Andreetta. Il neopro, classe '93, della Bardiani-CSF risulta essere un corridore molto versatile, con una spiccata propensione quando la strada sale. Non per niente le due sue vittorie fra gli under lo scorso anno sono avvenute nel duro e prestigioso Giro del Belvedere, battendo in volata Silvio Herklotz, e nell'arrivo in salita di Castelmonte al Giro del Friuli (dove ha conquistato anche la classifica dei GPM). L'inizio di stagione l'ha visto correre al Gp Costa degli Etruschi e al Giro dell'Oman, dove ha concluso entrambe le corse senza però lasciare il segno. Al secondo anno fra i pro è invece Rick Zabel (nato nel 1993). Come il padre Erik anche Rick predilige le volate, ma fin qui non ha mai lasciato il segno fra i grandi. L'anno scorso non è sicuramente stato brillante per il tedesco, e quest'anno il trend negativo sembra continuare, con l'undicesimo posto nella prima tappa del Giro di Dubai che ad oggi è il suo miglior risultato. La vittoria manca dal 2013, dove si aggiudicò il Giro delle Fiandre degli under e una tappa al Tour de Normandie della stessa categoria. Altro ragazzo del 1993, per cui si prospetta un grande futuro, è Magnus Cort. Il danese in forza alla Orica-Greenedge regge molto bene in salita ed è dotato di uno spunto veloce, doti che gli hanno permesso di ottenere numerose vittorie negli ultimi due anni (fra le tante: due tappe al Giro di Danimarca nel 2013, due tappe più la classifica finale alla Ronde de l'Oise 2014 e una tappa al Tour de Fjords 2014).

[Immagine: arrivo2014.jpg]

Andreetta in maglia Zalf batte Herklotz al Giro del Belvedere 2014 ©fotoBolgan

ALBO D'ORO DEGLI ULTIMI 10 ANNI

Anno
Vincitore
Secondo
Terzo
2005 Oscar Freire Alessandro Petacchi Fabrizio Guidi
2006 Thomas Dekker Jorg Jaksche Alessandro Ballan
2007 Andreas Klöden Kim Kirchen Aleksandr Vinokurov
2008 Fabian Cancellara Enrico Gasparotto Thomas Lövkvist
2009 Michele Scarponi Stefano Garzelli Andreas Klöden
2010 Stefano Garzelli Michele Scarponi Cadel Evans
2011 Cadel Evans Robert Gesink Michele Scarponi
2012 Vincenzo Nibali Chris Horner Roman Kreuziger
2013 Vincenzo Nibali Chris Froome Alberto Contador
2014 Alberto Contador Nairo Quintana Roman Kreuziger

CONTENUTI EXTRA

Qui informazioni aggiuntive sul percorso e i partecipanti, con startlist completa e tutte le altimetrie della Tirreno-Adriatico. Gli amanti delle scommesse possono vedere i consigli dei nostri esperti per quanto riguarda la classifica generale. Sotto invece il video di CyclingNews sui dieci nomi da tenere d'occhio alla corsa dei due mari:


Igor Dal Bo




 
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[+] A 3 utenti piace il post di lordkelvin
#2
Ma perché Nibali è un'incognita e Quintana no?

Il colombiano(che a parità di condizione non è di certo inferiore a Froome e Contador comunque) non corre da fine gennaio, Nibali dalla Strade Bianche invece. Il siciliano ha sicuramente il colpo di pedale in questo momento, Nairo verosimilmente no.

Non avrei relegato Uran tra le seconde linee comunque, anche perché attualmente è uno dei più in forma.
 
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#3
Guardando al recente passato (lo scorso anno) l'impressione era questa. Certo molte cose sono cambiate, Quintana non avrà il ritmo gara, però quando torna dalla Colombia è (quasi) subito competitivo. Nibali non so che allenamento stia facendo, ma penso ad un percorso simile a quello dello scorso anno a 'sto punto, sperando comunque in una sorpresa.

Uran anche a me è quello che piace di più fra gli altri, sono d'accordo per te anche sulla forma. Non penso possa avvicinarsi a Contador, però sul secondo gradino del podio non sarebbe un'utopia vederlo.
 
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#4
Ma Quintana va forte perché è forte, non perché è in forma. Alla Tirreno dello scorso si vedeva palesemente che la condizione era ancora lontana, idem per dire alla Parigi - Nizza di due anni fa dove comunque dati alla mano fece bene(terzo posto nella cronoscalata, però sulla Montagne de Lure venne staccato da Porte).

Lui sarà si e non al 60%, che poi questo gli basti per arrivare sul podio ok, ma basti guardare i GT che ha fatto o quando nel 2013 fece P-N, Catalunya e Paesi Baschi uno dopo l'altro per vedere la crescita mostruosa che ha col passare dei giorni, per questo dico anche che dire che sia inferiore a Contador e Froome per quanto visto alla scorsa Tirreno è sbagliato.
 
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#5
L'inferiorità in questo caso è solamente nella forma. Mi sembra chiaro che Contador sia il più in forma di questo. Quintana appunto non penso sia ancora alla sua altezza perchè gli manca il ritmo gara, però da campione qual è non ce lo vedo a demordere così facilmente. Nibali invece dovrebbe averlo il ritmo gara, come hai detto tu, però ancora non mi sembra ad uno stato di forma convincete. Non conosco l'allenamento che sta facendo, quindi non vorrei sbilanciarmi, però credo che punti più a far bene ed essere in forma alla Liegi che ora. Dico io eh, poi magari sul Terminillo stacca tutti e sono il primo a riconoscere l'errore di valutazione (ed anche il primo ad esultare).
 
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