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Tony Martin
#1
 
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#2
Martin deciso: adesso punto ad un grande Tour
Dopo il trionfo firmato ieri alla Parigi-Nizza, Tony Martin pensa in grande: «È stato fantastico, è il successo più importante della mia carriera - spiega il talento tedesco della HTC High Road -. Ho iniziato la stagione alla grande e questo mi dà grande sicurezza e morale per i prossimi impegni. Il grande obiettivo della mia stagione è quello di disputare un grande Tour de France. Sti lavorando per quello e credo di poter essere protagonista».

tuttobiciweb.it
 
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#3
MARTIN, l'uomo di Germania
Tony Martin non è un tipo che ama parlare. Per esprimere i suoi stati d'animo preferisce uno squadro, profondo e freddo al tempo stesso. Ma quando il suo volto si distende, come accaduto sul traguardo di Nizza della Corsa del Sole, nonostante il freddo pungente, allora emergono gioia e allegria. «Sono stato teso negli ultimi giorni di corsa - confessa - perché la tensione per difendere la maglia gialla è stata altissima, con la pioggia si rischiava di cadere ad ogni curva».
Ma quella di leader di una grande corsa è un’esperienza che il giovane ta­lento tedesco doveva affrontare nel suo cammino di crescita che deve portarlo, nelle sue ambizioni, a disputare un gran­de Tour de France.
«È uno degli obiettivi che ho ma dei quali non avevo mai osato parlare. Adesso però ho capito che è un obiettivo possibile e quindi non mi posso e non mi voglio nascondere».
Attenzione, non sono parole dette a vanvera perché Tony Martin è un perfezionista maniacale, un professionista a tutto tondo che, per raggiungere il proprio obiettivo, non lesina impegno e sacrificio. Un esempio? Quest’inver­no è stato uno dei protagonisti del Critérium di Curaçao, nelle Antille Olandesi ma mentre i fratelli Schleck e compagni si godevano il sole e gli ozi di fine stagione, il venticinquenne Martin si allenava tutti i giorni in bicicletta, serio e incorruttibile. Proprio come deve essere, nella realtà come nell'immaginario comune, un ufficiale della polizia tedesca qual è Tony Martin. Che ha ottenuto un periodo di sospensione dal servizio (non si è licenziato, badate bene) proprio per inseguire il sogno del Tour.
In una Germania che sta cercando nuove motivazioni per seguire il ciclismo e sogna nuovi campioni che vadano a colmare il vuoto lasciato da Ullrich e Zabel, Tony è un ragazzo “esemplare”: come Ullrich e come Zabel, anche Martin è nato nella Germania dell’Est, a Cottbus per la precisione, ma di quel regime non ha fatto in tempo a conoscere praticamente nulla. Quattro anni più tardi, infatti, c’è stato il crollo del muro di Berlino che ha portato poi all’unificazione della Germania, ma la famiglia Martin a quel punto aveva già lasciato il paese - direzione Ungheria - prima di scegliere Eschborn, alle porte di Francoforte, come città nella quale ricostruire la propria vita.
Soprattutto Martin non ha legami con lo sport della Germania dell’Est: è entrato sì in una scuola delà sport a Cottbus nel 2001, ma si tratta di una scuola basata su canoni occidentali: lì Tony si è diplomato nel 2004, subito dopo aver conquistato il suo primo titolo di campione nazionale nella cronometro riservata agli juniores.
«Ho iniziato a correre a 14 anni con la maglia di un piccolo club, l’RV Sos­senheim, poi sono passato al RSV Seeheim e infime al Thüringer Energie Team, che è la più forte formazione giovanile tedesca. Il mio idolo era Jan Ullrich, seguivo in tivù tutte le sue corse».
Il destino e la vita l’hanno portato oggi a vivere in Svizzera, sulle rive del Lago di Costanza, proprio a pochi chilometri dalla villa del suo idolo di un tempo, che in bicicletta ormai va solo a comprare il pane o ad accompagnare a scuola la prole.
«Però Jan non l’ho mai incrociato, addirittura nemmeno lo conosco. In Ger­mania molti, dopo il secondo posto che ho ottenuto al Giro di Svizzera del 2009, hanno cominciato a paragonarmi a Ullrich, ma non ci sarà mai un altro Ullrich. E questo paragone non mi piace neanche un po’. Certo, mi fa piacere essere additato come la speranza del ciclismo tedesco, lo considero un onore, ma non sono uno che ascolta quel che dicono di lui. Ho fatto tesoro dei consigli di Rolf Aldag, il mio direttore sportivo: quando al Tour ho indossato la maglia bianca, mi ha detto di non aprire nemmeno i giornali tedeschi, perché altrimenti avrei perso il contatto con la realtà e io so che aveva ragione».

da tuttoBICI di Aprile a firma di Paolo Broggi - www.tuttobiciweb.it
 
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#4
mah..invece secondo me tra un paio d'anni un GT non troppo impegnativo come salite se lo potrà giocare benissimo
 
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#5
Boh, è giovane (1985), però mi sembra che non stia facendo nuovi progressi in salita. Secondo me è già arrivato al top, anche perchè è già magro al massimo. Comunque sarei ben felice di sbagliarmi...
 
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#6
Fossi Martin mi concentrerei sulle cronometro per diventare il migliore al mondo in questa specialità perchè in fondo non perde molto da Cancellara...
 
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#7
io penso che se continua così come sta facendo ora tra due anni a Cancellara riuscirà a superarlo senza fare solo allenamenti a crono, cmq secondo me può vincere solo qualche GT con percorso facile altrimenti ci saranno sempre quelli più forti di lui in salita che gli daranno parecchi minuti.
 
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#8
Sì può vincere corse come Parigi-Nizza ( che ha già vinto quest'anno), Delfinato e Romandia ma nei grandi giri non lo vedo nei primi 5...
Sono comunque curioso di vedere cosa farà al tourSisi
 
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#9
(04-07-2011, 06:07 PM)micheliano59 Ha scritto: Sì può vincere corse come Parigi-Nizza ( che ha già vinto quest'anno), Delfinato e Romandia ma nei grandi giri non lo vedo nei primi 5...
Sono comunque curioso di vedere cosa farà al tourSisi

Beh, se gli fanno tirare le volate a Cavendish evidentemente neanche loro ci puntano più di tanto come uomo classifica...
 
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#10
Io sono d'accordo con Zelk, un GT abbastanza facile (Giro e Tour 2009 ad esempio) potrebbe anche vincerlo e, già ora, nelle crono belle mosse, secondo me, è più forte di Cancellara...
 
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#11
(04-07-2011, 07:08 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Io sono d'accordo con Zelk, un GT abbastanza facile(Giro e Tour 2009 ad esempio) potrebbe anche vincerlo, e già ora, nelle crono belle mosse, secondo me è più forte di Cancellara...

Vincerlo forse no, magari puntare alla top5Sisi
 
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#12
Si, se continua a tirare per Cavendish però, mi sa tanto che se lo sogna un GT.
 
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#13
Infatti l'anno prossimo Cavendish va via, e pure lui dovrebbe cambiare squadra Sisi
 
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#14
(04-07-2011, 05:58 PM)micheliano59 Ha scritto: Fossi Martin mi concentrerei sulle cronometro per diventare il migliore al mondo in questa specialità perchè in fondo non perde molto da Cancellara...

Mi permetto di dissentire...Cancellara imho è ancora taaaanto avanti a Martin nelle cronometro (soprattutto quelle "preparate")

Cmq anche io in linea di massima penso che una top 5 sia possibile per lui in un GT non duro, già il podio però sarebbe un'impresa moooolto difficilissima, 0 chance per una vittoria invece

Tra l'altro sarebbe meglio se qualche mod sposta quest'ultimi messaggi nel suo topic Occhiolino
 
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#15
Martin: «Punto al Tour e alla crono olimpica»
Saranno il Tour de France e i Giochi Olimpici di Londra i due grandi obiettivi della stagione per Tony Martin, il campione del mondo della cronometro che da quest’anno difende i colori della Omega Pharma-Quick Step.
Il tedesco esordirà tra meno di un mese alla Challenge Mallorca e si concentrerà sulle corse a tappe: Algarve, Parigi-Nizza, Paesi Baschi, Giro di Romandia e Delfinato prima di disputare la Grande Boucle e i Giochi. E per finire, riconcorsa al bis nel mondiale a cronometro.
«Il mio obiettivo è cercare di migliorare sempre e so di essere alla vigilia di una grande stagione: il prologo di Liegi al Tour mi si addice e il percorso della Grande Boucle è meno impegnativo dello scorso anno, quindi posso far bene. E poi ci sono i Giochi: vincere l’oro nella crono non sarà facile, ma è un obiettivo al quale posso puntare».

tuttobiciweb.it
 
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#16
Martin: obiettivo Londra
Tony, dopo quattro anni con la HTC, hai sposato il progetto della Omega Pharma Quick Step. Ti cercavano in tanti, come mai la scelta è caduta su Patrick Lefevere?
«È vero, avevo tante altre proposte, tutte molto interessanti, così ho deciso di non far­mi prendere dalla fretta. Ho pensato molto, ho valutato tutto con tranquillità, poi ho incontrato più e più volte Patrick e alla fine ho scelto il suo progetto, perché mi ha dato chiare garanzie per il futuro».

A corteggiarti c’era anche la Project 1t4i.
«È vero, ho avuto alcune riunioni molto in­teressanti con il management della ex Skil Shi­ma­no. Sono stato in procinto di firmare per loro ma alla fine, come ti ho det­to, ha prevalso l’Omega Pharma - Quick Step per alcuni piccoli dettagli che per me hanno fatto la differenza: il materiale, le opportunità del calendario. In ogni caso sono rimasto in ottimi rapporti con il team olandese».

Come è stato il tuo inserimento nel team di Patrick Lefevere?
«Molto buono. Tutti sono molto simpatici ed è piacevole e stimolante scoprire nuove persone. Stiamo cercando di im­parare a conoscerci e stiamo costruendo lo spirito di squadra. Io ge­neralmente non amo cam­biare. Il mio mot­to è: “non cambiare mai un sistema che funziona”. La fine della HTC però mi ha imposto di farlo e sono felicissimo della scelta».

Cosa ti rimane della HTC?
«Tutto. Ho vissuto anni bellissimi. A questo team, ai dirigenti, ai compagni di squadra, a tutto il personale sarò sempre grato. Ricordo ancora il giorno che ho saputo che quell’avventura sarebbe terminata... Sono felice solo di una cosa: che tutti abbiano trovato la loro nuova e meritata sistemazione».

Un 2012 tutto da vivere: tanti chilometri contro il tempo al Tour de France e poi alle Olimpiadi di Londra…
«Vorrei fare molto, tanto, non pormi limiti, anche se questi due obiettivi sono in cima ai miei pensieri. Sono i miei desideri».

Ti piace il Tour de France?
«Sì, il percorso mi piace molto. C’è questo lungo prologo iniziale che mi darà l’opportunità di lottare subito per la maglia gialla. Credo davvero di essere in grado di dare buoni risultati alla squadra».

Obiettivo podio?
«Tutti me lo chiedono, ma io sono concentrato soprattutto sulla crono dei Giochi Olimpici. Temo che possa essere molto difficile competere sia per il podio del Tour che per i Giochi, ma tutto può accadere».

Pensi di poter vincere il Tour, in futuro?
«Sì, perché no? Compirò 27 anni ad aprile, quindi ho ancora una decina di anni davanti a me. Devo solo crescere, fare esperienza, verificarmi in questa cor­sa, ma sono certo di poter salire sul gradino più alto del podio».

Cancellara ha detto: “Anche se rimane il fa­vorito, io so come battere Tony Martin.” Co­sa ne pensi?
«Lo sa lui, ma lo so anch’io... Lo scorso anno ho vissuto una stagione magica: stavo benissimo, la mia condizione è stata certamente mi­gliore rispetto a quella di Fabian. Ma ogni anno è una storia tutta da riscrivere e Fabian resta l’avversario più forte che ci sia».

Il tuo 2011 è stato davvero un anno eccezionale.
«L’anno scorso ho raccolto davvero grandi soddisfazioni. Algarve, Parigi-Nizza, Cam­pio­nato del Mondo e Giro di Pechino: non po­tevo chiedere di più. Il vero obiettivo quest’anno sarà ripetersi e migliorarsi».

Ora però cominceranno a farsi sentire anche le responsablità.
«Di sicuro. Finora potevo permettermi di dire: “forse vincerò qui o là”. Ora le cose sono cambiate. Quando dico che è una corsa che voglio vincere, devo fare tutto il possibile per ottenere l’obiettivo. La pressione è maggiore, ma la cosa non mi preoccupa».

Hai già fatto la ricognizione del percorso dei Giochi Olimpici?
«No. So molto, mi hanno spiegato tanto, ho vi­sionato dei video, a Londra andrò quando il traffico sarà chiuso».

Al tuo fianco c’è un big come Levi Lei­pheimer. Come pensi di lavorare con lui?
«Dare un giudizio adesso è difficile. Una cosa è certa: è sempre la strada a dire quali sono i valori in campo. Ma non abbiamo solo Lei­phei­mer, ma anche Peter Velits che ha già dimostrato di farsi valere nei Grandi Giri».

Come sta il ciclismo tedesco?
«Ha vissuto un periodo molto brutto, ma qualcosa sta cambiando. Gli sportivi e gli sponsor si sono allontanati ma ora, dopo la grande epurazione, l’interesse sta crescendo e anche i giornalisti offrono un’altra visione al mondo. Molto presto, spero, potremmo tornare ad ave­re una grandissima squadra tedesca e anche qualche bella corsa di un alto livello in un paese che ha sempre dimostrato di amare molto questo sport».

di Jerome Christiaens
per il mensile tuttoBICI di Febbraio - www.tuttobiciweb.it
 
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#17
INCIDENTE. Frattura al volto per Tony Martin
Tony Martin è stato coinvolto ieri in un incidente durante un allenamento, non lontano dalla sua casa in Svizzera. Secondo le prime ricostruzioni, Martin ha investito una macchina e ha perso coscienza dopo l'impatto. Tony è stato immediatamente trasportato all'ospedale di Münsterlingen dove gli è stata diagnosticata una frattura al volto che probabilmente necessiterà di un intervento chirurgico.
Stamattina Martin è stato trasportato in ambulanza al Policlinico Universitario di Zurigo: sarà sottoposto ad altri esami specifici atti a stabilire la miglior terapia di recupero.

tuttobiciweb.it





 
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#18
Martin: «La parte sinistra del mio viso è distrutta...»
Tony Martin racconta sul suo sito l’incidente di cui è stato vittima e scrive: «Non so esattamente come sia avvenuta la collisione, non riesco a ricordare l'incidente e so di essere rimasto in stato di incoscienza per circa 15 minuti. Tutto quello che so, è che pedalavo a 35-40 chilometri orari su una pista ciclabile in leggera discesa a pochi chilometri da casa e una donna ha attraversato con la sua auto. Quando ho riaperto gli occhi ho visto sopra di me le teste dei poliziotti che mi ha chiedevano il nome e la data di nascita per verificare la mia lucidità. Ho riportato la frattura dello zigomo, della mascella e della cavità oculare: la parte sinistra del mio viso è completamente distrutta, il mio occhio è pieno di sangue e chiuso dal gonfiore, il braccio sinistro fa male e alcune costole sono incrinate. Nonostante tutto questo, preferirei stare a casa invece che in ospedale...»

tuttobiciweb.it
 
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#19
Porca troia che botta!!!
Auguroni di pronta guarigione per il "Panzer" tedesco.
 
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#20
Ci vuole ben altro per spezzare il tedescone Martin... Rockeggio Ave
 
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