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Tour de France 2014 | 18^ tappa: Pau - Hautacam
#81
L'unica cosa che posso dir per certo è che mi sarei divertito di gran lunga di più: prima l'uscita di scena di Cav alla prima mezza volata, poi Froome e Contador che saltano ancor prima dell'arrivo delle prime salite. Che tristezza... Triste Triste

Ma almeno Nibali gliel'ha tolta la pois a Majka..?! Ghgh
 
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#82
Valverde sarebbe dovuto emergere proprio ora, lo saprà lui un programma davvero approssimativo, sarà arrivato pure più fresco degli altri forse pure troppo. Si vedrà alla Vuelta se è proprio questo il limite o si è tenuto qualcosa per il finale di stagione (ma questo in sede di preparazione). Cioè contro Contador Froome e anche Nibali a questo livello probabilmente lui sapeva già di partire battuto e ha preferito non essere al top del top qui?

Anche ai Paesi Baschi comunque non mi era sembrato super.
 
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#83
No Nono
 
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#84
(24-07-2014, 09:35 PM)Danilo Ha scritto: Cioè contro Contador Froome e anche Nibali a questo livello probabilmente lui sapeva già di partire battuto e ha preferito non essere al top del top qui?

Allora evita di far discorsi da podio: si sta facendo battere da Peraud e Pinot. Confuso Cioè, a cose normali manco in top 5 entrava 'sto qui... Sese Sese
 
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#85
Nibali a Hautacam: «Questa vittoria è per la squadra. Dovevo assolutamente ripagarli di quanto hanno lavorato per me»
Ha vinto in Inghilterra. Ha vinto sui Vosgi. Ha vinto sulle Alpi. Non poteva mancare l’appuntamento con l’en plein Vincenzo Nibali, oggi, nell'ultima tappa pirenaica, da Pau ad Hautacam: «Oggi non ho corso per la classifica generale. Oggi volevo un’altra vittoria di tappa per la squadra, per i ragazzi. Ho visto una squadra molto compatta che ha lavorato veramente sodo per me. Dovevo assolutamente ripagarli». È visibilmente emozionato Vincenzo ai microfoni di Rai Sport, ma ancora mantiene una certa scaramanzia: «Ho accumulato un vantaggio molto importante (7’10” sul secondo in classifica), diciamo che, in virtù delle prossime tappe, posso stare tranquillo. Domani ci sarà una tappa relativamente tranquilla, poi sabato c’è la crono che bisognerà fare bene».
Sono in tanti i tifosi che gli si avvicinano per un autografo o anche solo per stringergli la mano, lo Squalo è sempre disponibile con tutti: «Sono più che contento di tutto questo tifo. Credo di essermelo costruito sia attraverso le emozioni di questo Tour, ma anche con la vittoria del Giro l’anno scorso e la grande prestazione alla Vuelta. Questo Tour mi sta dando tanto. È stato davvero un bel Tour, a differenza di quello di due anni fa (in cui arrivò al terzo posto finale) in cui c’era tanta pianura. I momenti più belli sono sicuramente quelli delle vittorie dalla prima a Sheffield, all'ultima di oggi a Hautacam. Ma credo che l’emozione che proverò domenica sui Campi Elisi non avrà paragoni».

Thibaut Pinot a Hautacam: «Secondo dietro a un Nibali intoccabile è gran cosa. Sabato la crono più importante della mia vita»
Non smette di sorprendere Thibaut Pinot, che in questo Tour de France, insieme ai suoi connazionali Bardet e Péraud, sta ridando lustro al ciclismo francese rimasto piuttosto in ombra negli ultimi anni alla Grande Boucle. Nell'ascesa finale di Hautacam, il 24enne della FDJ è riuscito a staccare un Valverde in evidente difficoltà ed è arrivato sul traguardo con 49" di vantaggio sul murciano. «Sono molto felice di aver superato Valverde, ma è ancora molto vicino visto che ha solo 15" di ritardo. Quando l'ho visto attaccare in discesa ho pensato che non stesse bene, l'ho preso come un segno di debolezza. Quando ha attaccato Nibali non mi sono fatto prendere dal panico. Non potevo seguirlo senza rischiare di finire in riserva. Volevo guadagnare secondi su Valverde e Péraud, ne ho guadagnati solo sullo spagnolo ma un secondo posto dietro a un Nibali intoccabile è una bella ricompensa». Nonostante la sua giovane età, il gioiellino francese dimostra una certa maturità nell'analisi del prosieguo della corsa: «La cronometro di sabato sarà senza dubbio decisiva. 15" di vantaggio su un percorso di 55 km sono niente. Partiamo praticamente alla pari. È bello andare a dormire stasera sapendo di essere al secondo posto in classifica generale ma so che è ancora provvisorio. Di certo so che non voglio restare ai piedi del podio». Sa bene Thibaut che non sarà facile resistere all'attacco dei suoi diretti avversari a cronometro (sia Valverde che Péraud hanno vinto un titolo nazionale di specialità): «Mi servirà essere in una grande giornata per battere Valverde e Péraud. È molto tempo che non affronto una cronometro così lunga. Sarà un'ora e un quarto di grande sofferenza. Si giocherà sulla freschezza, sulle qualità di ciascuno, ma la crono, pur essendo freschi, è sempre uno sforzo particolare. Quella di sabato sarà senz'altro la cronometro più importante della mia vita».

Tour, Péraud ci crede: «Ho dato tutto pensando al podio, ce la posso fare». Bardet tragico: «Sono stato inutile»
A 37 anni il sogno di agguantare un podio al Tour de France, in casa propria, potrebbe sembrare qualcosa di molto lontano per molti ciclisti. Non è così per Jean-Christophe Péraud. Il corridore francese dell'AG2R, al termine della durissima tappa di oggi (ultima tra l'altro di una tre giorni sui Pirenei che ha minato le forze dei corridori in gara) ha agguantato il terzo gradino del podio. Seduto sull'asfalto, a 200 m dal traguardo, cerca di riprendere fiato Jean-Christophe: «Niente è ancora detto. Ci sono ancora due giorni di gara, più gli Champs-Élysées. Oggi ho veramente sofferto, avrei potuto perdere tutto. Un grande sforzo il giorno prima rischi di pagarlo il giorno dopo. È stato così per Thibaut dopo il Port de Balès. È stato così per me oggi. È il fascino di una corsa di tre settimane. Quando Nibali ha attaccato, partendo da dietro, sono rimasto sorpreso. Non avevo le gambe per seguirlo. Dopodiché ho tirato fuori tutto il mio coraggio per seguire Pinot e Van Garderen. Fortunatamente c'era un po' di vento che mi ha permesso di recuperare. Ero al limite, ho fatto di tutto per non perdere la loro ruota e per non ritrovarmi nel gruppetto che ci inseguiva». Inevitabili le domande sul podio di Parigi: «Ho guadagnato secondi preziosi su Valverde. Generalmente a crono vado meglio di Thibaut. Credo fortemente nel podio, credo nella seconda posizione. Quando oggi ero allo stremo, ho pensato a questo podio e non ho voluto assolutamente lasciare la ruota di Pinot. Per le piazze d'onore di questo Tour sarà uno scontro tra me, Valverde e Thibaut. Certo, avrei preferito arrivare a sabato col podio assicurato».
A pochi metri di distanza da Péraud, il suo compagno di squadra Romain Bardet non è altrettanto soddisfatto di sé e della sua prestazione: «Sono stato inutile. Quando hanno attaccato a sei chilometri dal traguardo sono rimasto appeso». È inconsolabile il giovanissimo talento francese. A nulla sono valsi gli abbracci di Vincent Lavenu, il suo general manager che si è detto molto contento di lui. La risposta di Romain è stata laconica: «Il giorno in cui sarò contento di me, appenderò la bici al chiodo!». È arrabbiato soprattutto per essersi fatto staccare dal suo diretto avversario per la quinta posizione Tejay Van Garderen: «Ho avuto veramente caldo ai piedi della salita finale, a cui si è aggiunto un gran mal di testa. Jean-Christophe era davanti ma avrei voluto fare molto di più per aiutarlo. Quando è scattato io non avevo sensazioni positive. Fortunatamente è riuscito a staccare Valverde e ad avvantaggiarsi su di lui. Con 2'07" di vantaggio su Van Garderen non posso dire di essermi assicurato la mia posizione in classifica generale. È una delusione personale. Ma almeno Jicé (Péraud) ha fatto un grande passo in avanti verso il podio».

Alejandro Valverde a Hautacam: «Ho dato tutto, sono stanco, molto stanco. Ma penso di potermi riprendere il secondo posto»
Questa mattina Alejandro Valverde era secondo in classifica generale, con 34" di vantaggio su Thibaut Pinot e 42" su Jean-Christophe Péraud. Al termine del tappone pirenaico di oggi si è ritrovato in quarta posizione a soli 2" di distacco dal francese dell'AG2R. L'incubo della medaglia di legno sta prendendo il sopravvento sui sogni di gloria del 34enne corridore spagnolo: «Sul Tourmalet stavo bene e anche all'inizio della salita finale, anche se il mio corpo era al limite, come per tutti quanti; in quei momenti si fa quel che si può» ha confessato il campione della Movistar: «Sono stati due giorni molto strani per me, mi sentivo male perciò ho fatto il meglio che ho potuto. Ho dovuto soffrire e dare tutto. Ora sono molto, molto stanco. Non è un giorno drammatico. Certo ho dovuto subire: nel finale della salita di Hautacam sono riuscito a mantenere inalterato il distacco dai miei avversari e sono contento del passo che ho mantenuto perché ho concluso la tappa dignitosamente e posso continuare a combattere». Ora è importante per il murciano cercare di recuperare le forze in vista della cronometro decisiva di sabato: «Non lo so, vedremo. Siamo tutti in un fazzoletto. Nella cronometro tutto dipende dalla forma che hai quel giorno. Se avrò buone gambe, penso di poter tornare al secondo posto. Non sono lontano dal podio, con questi distacchi tutto è recuperabile. Proprio come oggi ho perso secondi preziosi, potrei recuperarli sabato. La mia squadra ha fatto quello che ha potuto e io ho dato tutto quello che avevo dentro».

cicloweb.it
 
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#86
Qualche info

http://blog.cyclingpro.it/2014/07/25/tou...a-di-riis/

http://www.climbing-records.com/2014/07/...se-to.html
 
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