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Tour de France 2019 | 6^ tappa: Mulhouse > La Planche des Belles Filles
#81
(11-07-2019, 08:21 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto:

Sicuramente bisognerà fare la tara anche sull'abilità di andare sullo sterrato: per alcuni è un'agonia, per altri invece è quasi come fosse asfalto.

Un esempio: Contador al Giro 2015 tutti i giorni era il migliore in salita e all'ultima tappa per "colpa" del Colle delle Finestre è andato in crisi.
 
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#82
(11-07-2019, 07:00 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Il termine pulito non significa nulla.

Cobo 26enne: https://firstcycling.com/rider.php?r=288&y=2007

Thomas 26enne: https://firstcycling.com/rider.php?r=716&y=2012

Chi vuole vedere la realtà ne tragga le sue considerazioni.

Be Cobo correva nella saunier
mi avessi detto riccò , più giovane e con molto più talento
ma Cobo. .
Della stessa pasta di pecharroman santi perez ecc
non capisco perché t instertardisci sui 26 anni..
La van vlieten che risultati aveva?
Ho letto che nel 2011 sulla salita dove domenica ha dato tre minuti a tutti ..era arrivata a 40 minuti
nel 2011 aveva 29 anni
mi pare che saronni e kelly siano quasi coetanei..
guarda la carriera di saronni fino al 1983
e quella di kelly fino al 1982
e guarda cos hanno ottenuto dopo i 26..
 
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#83
Oh, ma io non voglio mica difendere Cobo. Mi fa ridere la narrazione che condanna Cobo.

Kelly era un campione già da dilettante. Citofonare Jean de Gribaldy. Prima tappa vinta al Tour a 22 anni.

Thomas a 22 anni ha solo un 3° posto in un prologo dello Ster ZLM.

Paragone che non regge. Thomas non ha vinto niente di importante fino ai 30 anni. Kelly a 26 anni aveva già in palmares svariate tappe al Tour e alla Vuelta.

Per AVV c'è gente che fa gli stessi discorsi che facciamo per Thomas, infatti.

Cobo era un discontinuo con dei lampi. Venuto fuori pure abbastanza tardi, appunto 26 anni. Thomas fino ai 29 era un medioman. E fino ai 31 un corridore incapace di fare classifica in un grande giro.

Una volta tutti i grandi venivano fuori subito, salvo rarissimi casi. Dagli anni '90 in poi ecco che spuntano corridori che, invece, esplodono magicamente verso i 30 o giù di lì. Riis, Armstrong e ora il mitico Thomas.
 
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#84
Concordo con te
di fatti anche a me thomas non piace
era il citare Cobo. .
Cobo era una creatura del suo ds..
 
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#85
Comunque ho una statistica interessante: prima top-10 in carriera, in un GT, di tutti i vincitori del Tour post seconda guerra mondiale.

Robic 26 anni (vittoria al primo tentativo)
Bartali 21 anni
Coppi 21 anni (vittoria al primo tentativo)
Kubler 31 anni (però aveva fatto solo 2 GT prima)
Koblet 26 anni (vittoria al primo tentativo)
Bobet 23 anni
Walkowiak 29 anni
Anquetil 23 anni (vittoria al primo tentativo)
Gaul 23 anni
Nencini 25 anni
Bahamontes 28 anni (solo 4 GT corsi in precedenza)
Gimondi 23 anni
Aimar 25 anni
Pingeon 26 anni
Janssen 25 anni
Merckx 22 anni
Ocana 24 anni
Thévenet 23 anni
Van Impe 24 anni
Hinault 24 anni (vittoria al primo tentativo)
Zoetemelk 24 anni
Fignon 23 anni
Lemond 23 anni
Roche 26 anni
Delgado 24 anni
Indurain 26 anni
Riis 29 anni
Ullrich 23 anni
Pantani 24 anni
Armstrong 27 anni
Floyd Landis 30 anni
Contador 25 anni
Sastre 25 anni
Evans 28 anni (quarto GT della carriera, però)
Wiggins 29 anni
Froome 26 anni
Nibali 25 anni
Thomas 32 anni

Prima dell'era doping ematico di vincitori del Tour esplosi "tardi" ce ne sono un paio e ampiamente giustificati.

Certo qualcuno dirà che Thomas faceva il gregario. Ma il fatto che fino ai 31 anni facesse il gregario dovrebbe far riflettere. Posto che a 27 anni non riusciva a vincere il TDU, per cui conta poco il fatto che facesse il gregario, non era manco un gregario à la Szmyd.
 
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#86
Quanto a Bernal, temo per lui che inizialmente lo metteranno a disposizione di Thomas, quindi o Thomas crolla nelle prime tappe di montagna oppure le sue chances di vincere si riducono parecchio rispetto alle previsioni iniziali.
 
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#87
Che poi deve succedere qualcosa di assurdo per vedere Thomas crollare sul Tourmalet in una tappina... è più facile che perda in qualche modo terreno Sabato, ma mancano gli attaccanti purtroppo.
 
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#88
Ovviamente se solleviamo dubbi su thomas dovremmo farlo anche per altri corridori passati sotto la stessa ala, Gerry non è il primo ad essersi improvvisato così corridore da corse a tappe.
 
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#89
Thomas è il più improvvisato tra gli improvvisati.

Froome, quantomeno, è di base un passista-scalatore. Con mille difetti (pre Sky non teneva due giorni di corsa dura in fila) e mediocre in salita, ma è pur sempre un corridore le cui caratteristiche non sono state snaturate. Il problema di base di Froome è che a grandi qualità atletiche unisce pessime capacità coordinative. In un'altra epoca non sarebbe stato ciò che è oggi nemmeno lui, ma sarebbe rimasto il corridore con qualche lampo in gare di secondo piano che era in Barloworld.

Wiggins, innanzitutto, è un campione vero della pista, cosa che non era Thomas. Dopodiché, il giovanissimo Wiggins aveva lasciato intravedere del potenziale per le corse a tappe (a 21 anni vinse il Cinturón a Mallorca e arrivò nei 10 nel Circuito di Lorena che aveva 8 tappe inclusa una di alta montagna) che non è stato coltivato in un primo momento per concentrarsi sulla pista. Non a caso, Wiggins fa 4° al Tour 2009 in maglia Garmin. In un Tour molto semplice, dopo essere andato benino anche nelle prime tappe di montagna del Giro (Alpe di Siusi su tutte). In Sky ha fatto un ulteriore step che in Garmin non avrebbe fatto. Ma come vincitore era molto più digeribile di Thomas.

Thomas non ha mai fatto vedere nulla nelle corse a tappe con un po' di salita fino ai 29 anni e nei GT non aveva mai fatto classifica prima di vincere il Tour a 32 anni. Nasce ottimo membro del quartetto britannico su pista e come terreno d'elezione su strada ha il pavé. Da junior vince Roubaix e Kuurne e in Sky, dopo un anno di apprendistato (la Barloworld non faceva le classiche del nord), fa già risultato (2° alla Dwars 2011 e 10° al Fiandre). Una mutazione come la sua, avvenuta in tardissima età, non ha veramente eguali nella storia del ciclismo.
 
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#90
Peraltro, quasi dimenticavo, a Thomas 2015-2017 manca terribilmente il recupero.

Al Tds 2015 va forte nell'unico arrivo in salita in programma (prende comunque 43" da Pinot), ma arriva alla crono finale abbastanza cotto e le prende da Spilak.

Alla Parigi-Nizza 2016 fa secondo e prende la maglia nell'arrivo in salita, ma il giorno dopo se la vede bruttissima con Contador nella tappa di Nizza.

Nel 2017 va forte alla Tirreno, tutti lo aspettiamo al Catalunya una settimana dopo e qua, invece, non vede palla.

'Sto discorso uscì poco tempo fa con un ex pro. Dimagrendo (e bisogna vedere come lo fai), puoi tirare fuori buone prestazioni in salita anche se non nasci scalatore, ma il recupero è una cosa che non ti inventi.
 
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#91
E' un Tour più duro dello scorso anno e più aperto, senza squadre in grado di controllare pienamente la corsa, quanto meno non come la Sky degli anni passati.
Possibili problemi di recupero / fondo sono proprio quelli che mi fanno dubitare di Thomas e pensare maggiormente a corridori come Bernal e Quintana.
 
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#92
Ieri nonostante sia stato apprezzabile il tentativo di Landa, non era certo la tappa adatta per scandire il passo... bisognava far lavorare il team Ineos che pare attaccabile... senza il lavoro di Bora e Movistar, Ciccone certamente avrebbe almeno un minuto di vantaggio su Alaphilippe
 
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#93
L'anno scorso Thomas non ha nessun tipo di problema di recupero in nessuna tappa a memoria. Quando uno sta al mille x mille riesce a passare anche oltre quelli che sono i suoi limiti. Vediamo, a me sembra stare bene come l'anno scorso (forse anche meglio).
 
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#94
Al Delfinato li aveva avuti Asd

Vero che quest'anno il Tour è un po' più duro, sulle Alpi si va con costanza sopra i 2000 (non che la cosa sfavorisca eccessivamente Thomas, ma favorisce i due colombiani) e se Castroviejo non torna superman (Poels si sta solo risparmiando) la Sky sarà un po' meno forte rispetto al 2018.

Sono curioso di vederlo a crono, poiché quest'anno non ha mai incantato nelle prove contro il tempo.
 
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#95
(12-07-2019, 09:50 AM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Peraltro, quasi dimenticavo, a Thomas 2015-2017 manca terribilmente il recupero.

Al Tds 2015 va forte nell'unico arrivo in salita in programma (prende comunque 43" da Pinot), ma arriva alla crono finale abbastanza cotto e le prende da Spilak.

Alla Parigi-Nizza 2016 fa secondo e prende la maglia nell'arrivo in salita, ma il giorno dopo se la vede bruttissima con Contador nella tappa di Nizza.

Nel 2017 va forte alla Tirreno, tutti lo aspettiamo al Catalunya una settimana dopo e qua, invece, non vede palla.

'Sto discorso uscì poco tempo fa con un ex pro. Dimagrendo (e bisogna vedere come lo fai), puoi tirare fuori buone prestazioni in salita anche se non nasci scalatore, ma il recupero è una cosa che non ti inventi.

Sicuramente
ma se fai kilometraggi ridicoli
il recupero non diventa una priorità 
in più il 2018..è una delle edizioni con meno attacchi
Per thomas è stato facile..
 
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