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Van den Brand si ritira dopo 25 anni
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Van den Brand si ritira dopo 25 anni

La star del ciclocross riflette sulle sue battaglie più grandi

Dopo 25 anni di corse, la ciclista della AA Drink/Leontien.nl Daphny van den Brand appende finalmente la bici al chiodo. Alla fine di una stagione piena di successi tra cui il titolo di campionessa europea, la classifica di Coppa del Mondo, la classifica UCI e la medaglia d'argento ai campionati del Mondo, Van de Brand è irremovibile riguardo alla sua decisione di ritirarsi.

"Arriva semplicemente il momento in cui fermarsi. Sono stanca a livello mentale, c'è bisogno di cercare la vittoria ad ogni corsa e questo richiede tante energie, e poi ci sono i viaggi e tutte le altre cose che questo stile di vita comporta. L'ho fatto per tanto tempo e direi che adesso può bastare".

Fin dall'età di otto anni Van den Brand ha corso per tutto l'anno. "Correvo su strada d'estate e sulla bici da ciclocross d'inverno. Usavo un'unica bicicletta ma in inverno cambiavo le ruote. Quando ho compiuto diciassette anni ho sostituito la strada con la mountain bike perché mi ero stancata dei battibecchi tra i corridori in corsa. Poco dopo ho incontrato Johan [Van de Ven], mio marito, e ci siamo dedicati insieme alla mountain bike. Quando però nel 2000 sono stati introdotti i campionati mondiali di ciclocross mi sono dedicata a tempo pieno a questa specialità".

La sua dedizione alla disciplina è stata decisamente fruttuosa. Nel corso degli anni, la trentaquattrenne Van den Brand ha collezionato un'impressionante serie di vittorie che comprende un campionato del Mondo (Monopoli 2003), 11 campionati nazionali e 5 campionati europei.

"Le due vittorie per me più significative sono state i campionati del Mondo e gli Europei del 2006 a Huijbergen (nei Paesi Bassi). Quell'anno avevo avuto problemi al ginocchio e dovetti farmi operare in estate, mi mancavano tre mesi di allenamento e tornai per vincere quella corsa. Fu un giorno per me emozionante".

Un'altra cosa che ha voluto dir molto per lei è stato l'impatto che lei è stata capace di avere per conto del ciclocross femminile. In più di dieci anni è stata uno dei personaggi in prima linea nello spingere organizzazioni come l'UCI a dare più opportunità alle donne, come ad esempio il primo campionato del Mondo femminile nel 2000. Ha avuto anche un ruolo importante nell'aumento dei compensi - sia come ingaggi che come premi - del trofeo GVA, della Coppa del Mondo e dei campionati del mondo.

"Posso soltanto sperare che le ragazze che corrono adesso possano partire da dove ho lasciato e continuare a far sentire la loro voce per migliorare la situazione. Se nessuno dice niente, le cose non possono che rimanere come sono, se non addirittura peggiorare".

Alla domanda su cosa le mancherà maggiormente una volta abbandonato il mondo delle corse, si illumina: "Le battaglie con le altre ragazze - soprattutto con Marianne [Vos]. Due anni fa lottavamo tutte le settimane, tanto che la cosa conquistò grande attenzione da parte della stampa e dai media, e quel duello è stato un bel bonus. Mi mancheranno anche quei momenti in cui hai buone gambe o una bella volata come a Gieten [Superprestige] in questa stagione. Riuscire a battere Marianne, quella è davvero una bella sensazione. È stato simile ai mondiali 2003 quando tutti pensavano che Hanka [Kupfernagel] avrebbe vinto lo sprint e invece a vincere fui io".

Nel parlare delle sue battaglie emozionanti, Van den Brand ammette che potrebbe prendere in considerazione un ritorno per un'altra stagione se il periodo di offseason non fosse intollerabile. "Le mie allergie estive al polline, all'erba, sono così forti che ho dovuto allenarmi con una maschera per un paio di anni. La scorsa estate sono stata fortunata perché l'estate è arrivata in ritardo - solo a giugno. Quello è stato un brutto mese per me ma se si tratta di un unico mese di sofferenza per me va bene. Ma non posso contare di essere così fortunata anche la prossima estate, quindi non correrò il rischio". Le sue allergie estive le hanno anche portato via il sogno di poter partecipare alle olimpiadi di mountan bike.

Per quanto riguarda il futuro, avere figli è senz'altro in programma. "I bambini sono senza dubbio il mio secondo amore dopo il ciclocross. Ho lavorato coi bambini prima di diventare crossista professionista. Johan e io stiamo già facendo pratica" ha scherzato Van den Brand.

A mantenerla occupata in attesa dei figli ci pensa il business che lei e Johan hanno intrapreso nel 2007 col nome di CycleXperience. "In Olanda tante persone sanno chi sono e quindi è positivo avere una compagnia a mio nome. Facciamo 'clinic' di mountain bike nonché weekend nelle Ardenne e nelle Alpi francesi. Ci vorrà un po' prima che appenda la bici al chiodo dal momento che mi piace davvero andarci".

Guardando indietro agli ultimi mesi ad alti livelli, Van den Brand riflette: "Sapevo che questo sarebbe stato l'ultimo anno e ho tratto ispirazione da questo. Avere fissato un termine ben definito alla mia carriera mi ha consentito di dare il meglio fino alla fine. È sempre difficile smettere di correre ma preferisco che la gente dica che io ho deciso di smettere e non che era arrivato il momento che smettessi". Van den Brand ha vinto l'ultima corsa della sua carriera domenica scorsa al GVA Trofee Sluitingprijs Oostmalle allo sprint contro Vos, gli ultimi momenti trascorsi a fare quello che ama più di ogni altra cosa.

La sua ultima apparizione pubblica sarà mercoledì 22 febbraio al Cyclocross Masters Indoor ad Hasselt in Belgio.

cyclingnews.com
 
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