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Valentina Carretta
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#2

Valentina Carretta: “Voglio la maglia tricolore”


Nel sempre florido movimento ciclistico femminile, Valentina Carretta si sta ritagliando uno spazio importante. Classe 1989, originaria di Caravate, nel Varesotto (terra di grande tradizione in questo sport), Valentina ha colto in primavera il suo primo successo tra le élite, imponendosi in una frazione dell’Energiewacht Tour, importante corsa a tappe olandese. Da due anni milita nelle giallofluo della Cipollini-Giordana e, nonostante la giovane età, vanta già due convocazioni in maglia azzurra: riserva ai Mondiali di Mendrisio 2009, titolare l’anno successivo a Geelong. Con la stagione che sta entrando nella sua fase centrale, abbiamo avuto il piacere di intervistarla.

Valentina, partiamo da Groningen, il 7 aprile: quanto hai aspettato quel momento?

É stata una vittoria un po’ inaspettata, perché era al termine di un impegnativo giro a tappe. Sono partita molto serena, senza pressioni, con la mente già rivolta al rientro in Italia; ma non per questo mi era sparita la voglia di lottare, e così è stato. Sono entrata nella fuga giusta: quando ho visto che non c’era l’accordo, ho deciso di provarci in solitaria, con uno scatto secco, vento forte in faccia e pedalare. Dall’ammiraglia mi hanno incitata tantissimo e questo è stato di grande aiuto; ai 500 metri dal traguardo ho capito di avercela fatta. Cercavo da molto tempo questa vittoria, che mi ripaga di tanti sacrifici e tanto duro lavoro. Un’emozione unica, indescrivibile“.

Al di là di quel successo, come valuti il tuo inizio di stagione?

Io nelle prime gare, soprattutto al nord, faccio sempre molta fatica, ma mi servono per cercare la condizione e ritmo di gara. Ho corso molto, ho partecipato a tutte le prove di coppe del mondo e alle maggiori corse internazionali del calendario; ho cercato sempre di fare il mio dovere, aiutando la squadra quando dovevo e quando avevo il mio spazio ho sempre provato ed attaccato per raggiungere il massimo”.

Tra poche settimane ci sarà il Campionato Nazionale (oltretutto sulle strade di casa), quindi il Giro Rosa: quali sono i tuoi pensieri per questi appuntamenti?

I campionati italiani sono un evento molto importante, sopratutto quest’anno che sono a casa! Mi sto preparando al meglio per arrivare pronta a questo appuntamento, anche se gli ostacoli non mancano mai…Mi manca una maglia tricolore, è tanto che la desidero e quest’anno, con il tifo di casa, sarò molto più determinata. Il Giro Rosa sarà molto duro, sia a livello altimetrico che a livello di trasferimenti. La mia squadra avrà le sue punte e io sicuramente darò il massimo per aiutarle”.

Come ci si trova in casa giallofluo, assieme a tante altre ragazze giovani e vincenti?

La nostra è una squadra molto seria e professionale, dove ho imparato davvero tanto e penso di essere maturata notevolmente. Sono affiancata da ragazze con esperienza e altre molto giovani, questo è un mix giusto che una squadra deve avere, da entrambe le parti ci si può confrontare ed imparare. Inoltre una cosa molto importante è che in questo team ho capito davvero cosa vuol dire il lavoro e la fiducia che bisogna avere tra compagne, solo con esse si può vincere. Ognuna di noi lavora e ha rispetto per l’altra, tutte abbiamo spazio per emergere”!

Quando hai capito che la tua passione per la bicicletta poteva diventare, in un certo senso, il tuo “lavoro”?

Quando passi nella massima categoria capisci che quello diventa il tuo lavoro. Ti imponi degli obbiettivi, fai sacrifici e lavori duramente per raggiungerli. Li capisci subito se è quello che vuoi realmente“.

C’è un atleta, del tuo sport o di altri, che prendi a modello?

Non in particolare..stimo alcuni atleti e cerco di prendere i consigli che mi danno..ma non ho nessun modello preciso”.

Ad inizio anno hai avuto una certa notorietà per la tua decisione di fare un calendario: ci spieghi il senso di questa lodevole iniziativa?

Il motivo principale di questa scelta è che il ricavato andrà in beneficenza ad un asilo colpito dal terremoto in Emilia. Inoltre mi sembrava una cosa alternativa che non so se mi ricapiterà in futuro ed è anche un modo far conoscere di più il ciclismo femminile”.

Personalmente come vivi la situazione del ciclismo femminile, che non riesce, nonostante tante battaglie e tanti successi, ad avere la stessa notorietà e gli stessi trattamenti di quello maschile?

Si tratta di una situazione davvero difficile, i problemi sono molti… dallo scorso anno noi atlete stiamo cercando di farci sentire, ma non è semplice. Continueremo a “lottare” per avere la nostra tutela e notorietà. Io posso ritenermi fortunata, corro in una straordinaria realtà italiana, dove non mi manca nulla. Qui ci sono delle persone che amano il ciclismo, fanno mille sacrifici per noi e per tutto il sistema, molte persone dovrebbero prendere esempio da loro”.

Oltre alla bici, cosa c’è nella tua vita? Quali sono le tue passioni, i tuoi interessi?

Il ciclismo è uno degli elementi più importanti attualmente della mia vita, tutto gira intorno alla bicicletta. Ma appena posso scappo dagli amici; una cena, due risate, qualche “pazzia”…cosa comuni che fanno i ragazzi della mia età. Mi piace molto fare fotografie, cucinare e shopping”.

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

 
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#3
Valentina Carretta, ritiro a sorpresa
Scritto da Carlo Gugliotta
Giovedì 26 Giugno 2014 17:58

Un annuncio shock quello di Valentina Carretta, che arriva proprio alla vigilia del campionato italiano: "Lascio il ciclismo, sono rimasta davvero delusa da tutto l'ambiente delle due ruote ed in particolar modo da alcuni addetti ai lavori che mi hanno messo nelle condizioni di compiere questa dolorosa scelta - afferma la portacolori della Alè Cipollini, secondo quanto apprendiamo dal sito del quotidiano La Prealpina -. Purtroppo certe figure che gravitano attorno al ciclismo non fanno altro che trattare le atlete come numeri, anziché come persone che svolgono questa attività con impegno, dedizione e passione.

Sono arrivata a prendere questa decisione perchè davvero nauseata: ho deciso pertanto di iniziare ad affrontare la vita "vera", quella del lavoro, anche se non potrò mai dimenticare tutto ciò che questo sport mi ha regalato". Valentina Carretta è stata due volte azzurra ai mondiali (una volta come riserva a Mendrisio 2009 e un'altra come titolare nel 2010, contribuendo al successo di Giorgia Bronzini). Lo scorso anno ottenne la sua prima vittoria da professionista.

cyclingtime.it
 
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#4
'Azz, e io che volevo dedicarle un "Sexy cicliste", visto il materiale a disposizione: mi son mosso troppo tardi... Triste Triste
 
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#5
Valentina Carretta
può sembrare una scelta affrettata, inaspettata...ma non lo è affatto. Voglio solo dare una risposta alle persone che fino ad oggi mi hanno seguita e mi hanno fatto il tifo, pedalata dopo pedalata.
Purtroppo la vita del ciclista non è semplice, anche se può sembrare bella e divertente... io per questo sport ho sempre dato l'anima, ho creduto in quello che facevo, inseguendo i miei sogni, con passione e determinazione. Ho sempre dato il massimo per me ma sopratutto per la squadra, x i colori che ho difeso. Mi sono presa delle piccole soddisfazioni, che per me sono stati grandi traguardi.
Il ciclismo mi ha insegnato molto, mi ha fatto crescere..ho incontrato persone che porterò sempre nel mio cuore..
pedalavo e mi divertivo, fino a quando mi sono state dette delle parole che mi hanno distrutta, parole che fanno male, molto male, che non mi sarei mai aspettata di sentire, che mi hanno messa davanti a prendere una decisone. Parole che sono peggio di mille schiaffi... e allora mi sono chiesta "ma perché devo continuare in questo ambiente? dove io ci metto passione e sacrifici, e non ho persone che credono in me e in quello che sto lottando.." Noi non corriamo in bici per i soldi (per quei pochi soldi che girano in questo mondo), ma solo x la PASSIONE e l'AMORE verso questo sport.
Ho aperto gli occhi, ho capito che è arrivato il momento di girare pagina, iniziare un capitolo nuovo, quello più importante.. il capitolo della vita "vera"..
un GRAZIE alla mia famiglia che ha vissuto le gioie e le sconfitte insieme a me e mi ha permesso di inseguire e provare a raggiungere i miei sogni, ma un GRAZIE anche a tutte quelle persone che nel bene o nel male ho incontrato in questi 17 anni di ciclismo, insegnandomi ad affrontare la vita, facendomi formare un carattere forte..
e da adesso avrò un nuovo obbiettivo..una nuova vittoria da raggiungere..

https://m.facebook.com/valentina.carrett...27/?type=1
 
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#6
Insieme all’arrivo della Ryan, giunge a malincuore la notizia del ritiro dall’agonismo di Valentina Carretta, per tre anni una delle più belle atlete Alé - Cipollini - Galassia: “E’ stato un dispiacere apprendere di questa notizia - spiega il Presidente del Team Alessia Piccolo - ma sappiamo anche che il ciclismo professionistico è fatto per poche, elette atlete altamente motivate e di qualità. Valentina nell’ultimo periodo aveva perso la verve che la contraddistingueva, per la quale è sempre stata reputata una “ragazza - squadra” su cui fare affidamento, a prescindere dai risultati. Dopo l’ultima trasferta in Spagna, però, il nostro Direttore ha giustamente ripreso Valentina, demotivata e assolutamente non al suo solito livello da lungo periodo, e il risultato è stato il ritiro. Chiaro che Valentina stesse già meditando l’abbandono e siamo felici che si sia decisa prima del momento topico della stagione, in cui avremo bisogno della massima determinazione da parte di tutte le nostre atlete. Siamo comunque felici per quanto Valentina ha fatto con il team in questi tre anni e gli auguriamo ovviamente di risplendere anche nel mondo non pedalato”.

(comunicato stampa Ale-Cipollini)
 
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#7
Se il motivo di questa decisione si riduce al fatto che non ha mandato giù una cazziata forse un po' troppo sopra le righe allora c'è da augurarsi che ci possa ripensare perché in quel caso non ne varrebbe la pena. Altrimenti se c'è altro dietro e questo esipodio è stato solo il vaso che ha fatto traboccare la goccia allora niente da dire e personalmente auguro a Valentina Carretta che ci legge anche lei da lassù buona fortuna per tutto quello che verrà in seguito, ricordando che per queste ragazze il ciclismo è uno sport e in quanto tale divertimento, passione e voglia di fare sacrifici e quando una di queste cose viene a mancare è giusto cambiare pagina e andare avanti.
Certamente mancherà in gruppo un corridore come lei sempre all'attacco a cercare di animare le corse, non posso certamente dare giudizi su quanto avvenuto perché non so come sono andate le cose ma sicuramente quest'anno per lo meno nella prima parte di stagione non mi sembra che l'impegno da quello che ho notato seguendo le gare sia stato scarso
 
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