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Valerio Conti
#1
La scheda del corridore italiano Valerio Conti: la biografia della sua carriera, le squadre di cui ha fatto parte; il suo palmares completo, con tutte le vittorie ed i piazzamenti ottenuti fino ad oggi; i suoi riferimenti ufficiali sul web, a partire dal sito internet per finire con i contatti twitter e facebook. Per finire, foto, video ed ultime notizie della sua attività attuale.

Valerio Conti


Valerio Conti

Nome completoValerio Conti
SoprannomeContidor
Data di nascita30 marzo 1993
Luogo di nascitaRoma (Italia)
Altezza e Peso172 cm x 60 kg
CaratteristicheScalatore
Professionista dal2014

SquadraLampre-Merida
Stipendio- €
Scadenza contratto2016


Biografia
Valerio Conti (Roma, 30 marzo 1993) è un ciclista su strada italiano che corre per la Lampre-Merida. Professionista dal 2014, ha vinto al primo anno il Gran Premio Bruno Beghelli. Ha inoltre indossato per due giorni la maglia della classifica combinata alla Vuelta a España 2014.

a cura di SarriTheBest



Squadre


Palmares
  • 2010
    • 1° nella 1^ tappa della 3Tre Bresciana


  • 2011
    • 1° nel Trofeo Dorigo Porte
    • 1° nella 1^ tappa della 3Tre Bresciana
    • 1° nella 3^ tappa della 3Tre Bresciana
    • 1° nella Classifica generale della 3Tre Bresciana
    • 1° nella 1^ tappa del Trofeo Karlsberg


  • 2014

  • 2015







Hanno partecipato alla realizzazione di questa scheda: SarriTheBest
 
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#2
Valerio Conti: "Voglio un 2016... perfetto"
“Direi che questa stagione è andata abbastanza bene, anche se, forse, mi aspettavo qualcosa di più.” Uno sguardo al passato, un occhio al presente e la testa già proiettata al futuro. L’accento romano risuona inconfondibile, mentre Valerio Conti ripercorre, passo dopo passo e pedalata dopo pedalata, il suo 2015: un anno – il secondo in casacca Lampre Merida – in cui il talentuoso atleta laziale classe 1993 ha saputo mettersi nuovamente in luce nella massima categoria, rispondendo alle “noie” dettate da qualche problema fisico con le braccia alzate verso il cielo, facendo esplodere la caparbietà e le qualità di chi la vittoria la vuole e la sa conquistare.

Valerio, problema al ginocchio, una brutta caduta. La prima parte di stagione non è stata facilissima.
“Prima del Giro d’Italia ho avuto il ‘solito’ problema al ginocchio e, così, ho dovuto rinunciare alla Corsa Rosa. Prima della Vuelta a Espana, invece, la mia condizione era davvero buona, ma la sfortuna ci ha messo lo zampino: sono andato in Brasile con la Nazionale per il test event di Rio 2016 e nel finale di gara, mentre mi trovavo davanti, sono caduto nell’ultima discesa lasciando parecchia pelle sull’asfalto. Appena tornato sono andato direttamente alla Vuelta, senza poter recuperare, anche se a quel punto la mia partenza era incerta. Ma, se non fossi partito, la mia stagione sarebbe praticamente finita lì. Pensavo di non riuscire a superare la prima settimana e invece...Non fare il Giro d’Italia mi è sicuramente dispiaciuto, ma il problema al ginocchio ora è risolto al cento per cento! Nel ciclismo non è come nel calcio, dove si vive partita per partita. Qui, se sei anche solo all’ottanta per cento non te la cavi!”

Grinta e talento. E seconda vittoria. Dopo il Beghelli l’anno scorso, quest’anno ha festeggiato al Tour of Japan.
“Si, è arrivata la vittoria in Giappone. Era la terza volta che ci andavo e l’obiettivo era far bene. Sono riuscito ad andare forte in tutte le tappe e, nel tappone – la sesta frazione, con partenza e arrivo a Izu, ndr - ho dato tutto e ho vinto. Una giornata massacrante: su e giù continuamente, per oltre 4500 metri di dislivello concentrati in 120 chilometri! Poi ce l’ho fatta anche a fare un bel finale di stagione. Nella seconda metà dell’anno se si rimane concentrati si possono raccogliere dei buoni frutti. Le vittorie portano sempre morale, specialmente se il livello è alto. Anche lì in Giappone, giù la bandierina e via ‘a tutta’!”

A gennaio inizierà la terza stagione in Lampre Merida. Il “bello” e il “brutto” di essere un ciclista?
“Il bello di essere un professionista in una squadra di questo livello è che si impara tantissimo. Si imparano in fretta cose che, altrove, richiederebbero molto più tempo. Bisogna fare tesoro di tutto ciò che si può apprendere stando in formazioni così. Bello è anche il fatto di poter decidere da soli cosa fare. Nei dilettanti, dal punto di vista della preparazione e dell’allenamento sei vincolato a quello che ti dicono. Ora sei naturalmente seguito e indirizzato, ma ti puoi gestire. Il brutto - per modo di dire, ovviamente – è che si sta a casa poco e bisogna fare la valigia in continuazione. Quando devo preparare i bagagli mi prende male. E’ una cosa che odio. Sarà perché sono un disordinato. E, in quei momenti, penso che la cosa più ‘facile’ per un ciclista sia mettersi in bici e fare la gara!”

Età da Under23, carattere da…professionista! Quando militava nelle categorie giovanili si aspettava di trovarsi qui, oggi, in una squadra World Tour?
“Quando vai in bici, in fondo al cuore speri sempre di passare. Io ho iniziato a pensare seriamente al professionismo da juniores secondo anno. Poi, dopo i due anni in Mastromarco, ho fatto il salto! Nella Lampre Merida mi trovo bene con tutti. Sia con i compagni di squadra, che con lo staff. Ho legato molto con Niccolò Bonifazio – coetaneo che, nel nuovo anno, passerà alla Trek, ndr - e con Mattia Cattaneo, con cui ho trascorso tanti giorni in camera insieme. Una bella persona.”

Tornando al presente: archiviate le corse, come si svolge la sua preparazione in vista delle nuove sfide?
“Dopo che ho concluso l’ultima gara della stagione per un mese in bici vado e non vado. Trascorso questo periodo di ‘recupero’ ricomincio, aggiungendo anche esercizi specifici e in palestra. Fit ball comprese!”

Visto il periodo, possiamo “giocare” un po’. Dimentichiamo per un attimo pasta al pomodoro e bistecchina e pensiamo in grande: un piatto romano che la rappresenta o che le piace particolarmente?
“Se dovessi pensare a un piatto romano, mi viene in mente la Carbonara. Un classico! Anche se non la mangio tantissimo. Ma io sono un patito di dolci, soprattutto adoro il Tiramisù! Quando sei giù…ti tira su! Io non lo so fare, ma mia mamma per fortuna si. Diciamo che il mio approccio con la cucina è piuttosto basico, giusto il minimo indispensabile per sopravvivere: pasta e uova al tegamino. Cose così. Semplici.”

E il menù – ciclistico - del 2016, per restare in tema cucina, invece cosa prevede?
“Per quanto riguarda l’anno prossimo, voglio fare le cose in maniera perfetta. Voglio curare tutto nei minimi dettagli, anche per prevenire gli infortuni. Il 2016 sarà un anno importante: queste due prime stagioni mi hanno permesso di fare esperienza e di prepararmi per i mesi a venire. Credo di essere cresciuto fisicamente, ma anche mentalmente. Tra i miei obiettivi mi piacerebbe che ci fosse il Giro d’Italia, vorrei far bene lì. Poi, se la squadra dovesse darmene l’opportunità, le Classiche delle Ardenne: Amstel, Freccia e Liegi. In teoria io dovrei debuttare al caldo, al Dubai Tour, ma naturalmente al momento i programmi definitivi non sono ancora stati stilati. Staremo a vedere e, intanto, ci prepariamo!”

Ventiquattro mesi nella massima categoria – qualcuno in più se si pensa anche allo stage del 2013 - già in tasca. Altri dodici stanno per cominciare. Che ciclista è diventato e che ciclista pensa che diventerà?
“Più il tempo passa, più si matura. E si capisce quale strada si può percorrere. Io credo di essere un corridore completo e, al momento, mi vedo bene nelle gare di un giorno. Anche se è ancora presto per dire chi sarò e cosa potrò davvero fare, visto che fino ai 25 anni ci sono margini di cambiamento. Per il futuro, nei miei sogni ci sono i Grandi Giri, le corse di tre settimane. Ma anche la conquista di una Classica Monumento sarebbe un qualcosa di fantastico!”

Silvia Tomasoni per ciclismoweb.net
http://www.ciclismoweb.net/index.php?valerio-conti-voglio-un-2016-perfetto
 
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#3
Il 2016 di Valerio Conti si conclude nel peggiore dei modi. Lo scalatore romano, che già aveva chiuso la stagione anzitempo, ha riportato una doppia frattura scomposta nel corso di una seduta di allenamento con la mountain-bike. Gli esami a cui è stato sottoposto il ciclista hanno evidenziato una frattura della porzione distale del radio destro e dell'ulna. I tempi di recupero non sono stati ancora definiti, in quanto lo staff medico della Lampre-Merida, TJ Sport nel 2017, vorrà valutare le risposte che il ciclista darà al termine dell'intervento di osteosintesi a cui verrà presto sottoposto.

cyclingpro.net
 
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#4
Grazie della News, LamboHBK, però siccome sei nuovo devi sapere che su questo sito non si posso riportare delle news da cyclingpro.net a.k.a.
 
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#5
Scusate :)
 
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#6
e anche non si possono incollare i risultati dal sito dello stronzo olandese fregabattute


Auguri di pronta guarigione a Valerio Conti (lo scrivo giusto far vedere che uno sforzo per rimanere in topic lo facciamo comunque)
 
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#7
Conti operato a Roma, recupero previsto in 45 giorni
Ha avuto esito positivo l'intervento chirurgico al quale è stato sottoposto giovedì Valerio Conti, infortunatosi al polso destro in seguito a una caduta in allenamento.

Presso la Casa di Cura Villa Benedetta di Roma, il Professor Francesco Fanfani, uno dei più conosciuti chirurghi di ortopedia della mano, ha eseguito un intervento di osteosintesi endomidollare, tramite tecnica mini-invasiva, per trattare la frattura pluriframmentaria scomposta dell'epifisi radiale destra del ciclista della Lampre-Merida.

Le prime previsioni sul periodo di recupero sono nell'ordine dei 45 giorni.
Lo staff sanitario della squadra seguirà il corridore in tutto il processo di riabilitazione.

comunicato stampa
 
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#8
Valerio fa bene i Conti
Intervista al talento romano, uno dei giovani azzurri più interessanti per il futuro

È una delle speranze del ciclismo tricolore, visto che a ventitré anni può vantare nel suo palmares il Gp Beghelli (al primo anno da pro’), una vittoria di tappa alla Vuelta a España oltre ad ottime prove realizzate fra Giro d’Italia, Critérium du Dauphiné e classiche italiane. Lui è Valerio Conti, membro di una famiglia che vive ha ciclismo nel sangue visto che suo zio Noè è stato gregario (ma capace di vincere la Coppa Bernocchi 1959) di Fausto Coppi mentre suo papà Franco, professionista per otto stagioni, si impose nel Giro Dilettanti 1976.

Un biennio tra gli under 23 con la Mastromarco e arriva la chiamata dal professionismo, con la Lampre-Merida che si accaparra le prestazioni del romano. Il quale ripaga al meglio le attese tanto che, ad inizio settembre, firma un nuovo contratto biennale con la squadra di Beppe Saronni. Con l’inizio sempre più imminente della nuova stagione lo abbiamo contattato.

Buongiorno Valerio, come va la tua preparazione? Ormai siamo alle porte del 2017, hai già un calendario di massima per l’inizio di stagione?
«Diciamo che la preparazione vera e propria devo ancora iniziarla poiché ancora non posso andare su strada fino a che non mi rimuovono il sistema “epibloc” al polso a causa di un incidente (frattura scomposta pluriframmentaria di radio ed ulna, ndr) occorsomi in MTB. Dobbiamo dunque ancora decidere il programma per via del l’infortunio»

Parlando più in generale, in quali grandi corse senti di poter dire la tua in un futuro più o meno prossimo? Qual è la corsa dei tuoi sogni?
«Realisticamente mi sento portato per le brevi corse a tappe e per conquistare tappe nei grandi giri; inoltre sto valutando se puntare alle grandi classiche. Se devo sognare, da italiano ovviamente dico Giro d’Italia»

Stai prendendo lezioni di cinese? Scherzi a parte, cosa ne pensi dell’eventuale ingresso del gruppo TJ Sport nel tuo team? Sei preoccupato per il ritardo nell’assegnazione della licenza World Tour?
«Del cinese conosco solo come si dice ciao (ride, ndr). Non sono preoccupato per la licenza, la mia squadra, con Giuseppe Saronni in testa, sa come muoversi e essendo molto in gamba. A breve avremo notizie positive»

Torniamo un momento alla stagione 2016, e partiamo dalla Corsa Rosa. abbiamo visto un ottimo Valerio Conti in versione gregario al fianco di Diego Ulissi. Sembrava esserci una discreta intesa fra voi due: com’è correre accanto ad Ulissi? Avete in programma di correre assieme in altre occasioni?
«Con Diego si è instaurato un buon rapporto e c’è un buon feeling. Io sono fiero di lavorare per un mio capitano perché sono passaggi importanti per un giovane: apprendere dai capitani è essenziale. Durante le tante gare del 2017 ci sarà sicuramente l’occasione per fare belle cose assieme»

Analizziamo invece la Vuelta a España, dove hai conquistato la prima vittoria pesante al termine di una splendida azione solitaria nata da una fuga. A quanto dal traguardo hai capito di avere conquistato la tappa?
«In quell’occasione ho capito di poter vincere quando avevo raggiunto i 50 secondi di vantaggio. Lì ho visto che gli avversari non riuscivano a diminuire il distacco ed ho iniziato a crederci»

Parlando della prova spagnola, pare che tu abbia un legame particolare con questa corsa, a partire dal 2014 in cui corresti con il numero 1 (in luogo dell’assente Chris Horner, ndr) mettendoti in evidenza con azioni da lontano. Più in particolare sembri rendere particolarmente bene nel finale di stagione, c’è un motivo per questo?
«Sì, fin dal mio esordio la Vuelta mi porta fortuna. Effettivamente nei finali di stagione mi trovo bene forse perché mi trovo più a mio agio con il caldo che con il meteo primaverile»

Le festività sono alle porte: come si comporta un corridore nelle vacanze natalizie? Cosa ci si può concedere adesso che con le corse in Oceania e Sud America il calendario inizia a gennaio?
«Durante le feste natalizie credo che anche un professionista possa lasciarsi andare e rilassarsi con la famiglia, serve anche per ricaricare la batteria e staccare un po’ dalla consueta concentrazione. Chi inizia molto presto a gennaio deve rimanere più concentrato nel mese di dicembre ed è probabile che il Natale lo passi in qualche paese caldo per prepararsi al meglio»

So che ti piace molto girare in MTB nella stagione invernale: cosa ne penso della multidisciplinarietà nel ciclismo? Quanto è importante svolgere un’attività parallela alla strada?
«Mi piace molto la MTB ma non ho un ricordo piacevole perché è proprio in tale circostanza che mi sono fratturato. Comunque fare dell’alternativo durante l’inverno è importante perché ti aiuta a rimanere un minimo in forma e poi spezzare la solita routine è divertente e benefico».

Valentino Smaldore per cicloweb.it
http://www.cicloweb.it/2016/12/19/valeri...e-i-conti/
 
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