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Vegni: «Il Giro resta la seconda corsa del mondo»
#1
Vegni: «Il Giro resta la seconda corsa del mondo»
«La Vuelta è l'esame di riparazione per chi fallisce»

Qualche giorno fa abbiamo dato i numeri, nel senso buono del termine: qualche cifra sulla stagione appena conclusa. Alcune riflessioni sullo stato di salute del nostro movimento, a livello di organizzazione e qualità di partecipazione. I numeri sono impietosi, dicono molto, ma non tutto. Per dirla con Giulio Andreotti, i numeri non solo si contano ma si pesano. Per pesarli, abbiamo scomodato Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, che il ciclismo è abituato a pesarlo e a soppesarlo da oltre trent’anni.

Direttore, ha visto la nostra indagine sullo stato di salute del ciclismo italiano?
«Sì, certo. Me la sono letta con grande interesse, anche se qualcosa andrebbe detto».

Siamo qui per questo: oltre i numeri c’è di più…
«Sia ben chiaro, il momento che stiamo attraversando non è assolutamente facile, e quindi non sarò io a dire che non è il caso di drammatizzare. A livello organizzativo il momento è estremamente delicato e tutti dobbiamo lavorare affinché qualcosa in futuro possa cambiare. Però ho letto che la Vuelta sta minacciando il Giro. Bene, ma vi chiedo: se Froome e Contador non fossero stati costretti a ritirarsi dal Tour credete davvero che avrebbero corso il Giro di Spagna? Io credo di no. Quindi, quest’anno, per una felicissima combinazione astrale alla Vuelta si sono ritrovati tanti corridori di primissima fascia, ma parliamo appunto di eccezionalità. Per me il Tour resta la stella polare, così come il Giro resta la seconda corsa del calendario. La Vuelta, invece, giratela come volete, è la corsa di riparazione: se hai fallito i due appuntamenti principali, molti ripiegano sulla corsa spagnola».

Insomma, il Giro non soffre…
«Come ho detto prima il Giro soffre la congiuntura economica molto difficile, ma si difende e credo anche bene. È come dire che Il Lombardia va meglio della Sanremo: ma credetemi, tra le due corse la Sanremo conserva un appeal tutto particolare. Il Lombardia è una classica Monumento ma è davvero come la Vuelta: una "corsa riparazione". La Sanremo conserva il fascino iniziatico di una stagione appena scattata: il primo grande appuntamento mondiale della stagione. Una corsa aperta a tutti che tutti vorrebbero vincere almeno una volta nella loro carriera. Se guardiamo solo i numeri, dovremmo dire che la Roubaix non interessa nessuno, che ha perso fascino. Invece correttamente diciamo che è una corsa particolare, molto tecnica e specialistica, che premia un certo tipo di corridore, ma nessuno si permette di dire che al via ci sono pochissimi corridori della top 100. Come vedi, i numeri ti possono dire molto, ma non tutto. Perché poi vanno valutati ed elaborati».

Senta direttore, cosa pensa dell’idea di Oleg Tinkov di far correre ai quattro migliori cacciatori di Grandi Giri (Nibali. Contador, Froome e Quintana) Giro, Tour e Vuelta nella stessa stagione?
«L’idea è giusta ed è condivisibile. Il vero problema del ciclismo, ora come ora, è quello di far correre i migliori corridori nelle più importanti corse del mondo. Non so se andrà in porto la riforma del ciclismo, non so nemmeno in che termini vedrà la luce, ma in ogni caso una cosa dovremmo pretenderla: i campioni si devono affrontare nelle corse più importanti. Questo avviene in tutti gli sport, nel ciclismo, francamente, avviene solo al Tour. È troppo poco».

Il concetto di promozione e retrocessione le piace?
«Sì, mi sembra un’idea intelligente per mettere un po’ di pepe e di interesse in più anche attorno ai team. Auspico anche delle classifiche di merito più chiare ed elementari. Così come non sarebbe male reintrodurre la coppa del mondo, chiamata a premiare i corridori più bravi nelle corse di un giorno come avveniva negli anni Novanta e nei primi anni Duemila. Ma lo ripeto, la chiave di volta è semplice: squadre con poche punte e queste punte che si confrontano il più possibile nell’arco di tutta la stagione. Al ciclismo mancano i riferimenti. Abbiamo il dovere di darglieli. Ne beneficerebbero tutti, soprattutto il ciclismo».

Cosa pensa dell’ideate dei team Farm che fanno parte del progetto di riforma Uci?
«Non sono molto convinto di questo progetto. Si riducono gli organici delle prime squadre per fare poi delle squadre giovanili che hanno costi anche maggiori rispetto a quelli di quattro/cinque corridori che vengono cancellati dalla prima squadra. E poi noi italiani abbiamo anche delle nostre esigenze, un dilettantismo strutturato e non così malandato come si dice. Le Continental? Potremmo dare la possibilità di correre in certe corse i nostri team Under 23: otterremmo lo stesso risultato senza stravolgere la nostra cultura».

Cosa auspica?
«Che l’Uci trovi l’ispirazione giusta per il rilancio di questo sport e che le Federazioni tornino ad avere il loro peso specifico. Il fatto stesso che la riforma per il momento sia stata messa un attimo in stand-by, significa che il presidente Brian Cookson e i suoi collaboratori vogliono capire bene quale strada intraprendere. Fermarsi un attimo per ragionare ancora un po’ non è un segno di indecisione, ma di grande intelligenza e lungimiranza».

tuttobiciweb.it
 
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#2
Se la Vuelta è il GT per rimediare alle disavventure dei mesi precedenti, opinione condivisibile, come mai però il Giro dovrebbe essere la seconda corsa più importante??
E comunque è una questione di calendario, a parti invertite gli spagnoli direbbero lo stesso. Non mi pare una grande argomentazione
 
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#3
Il Giro è la seconda corsa più importante perchè a inizio stagione, quando si fanno le tabelle, si sceglie se fare Giro o Tour...
 
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#4
Sulle corse italiane è girato attorno all'argomento e l'intervistatore non è stato puntiglioso: vero è che c'era chi insinuava un sorpasso della Vuelta sul Giro (cosa che, dal punto di vista della Starting List, vuoi per sfighe, vuoi per culo, ma de facto è avvenuto nel 2015), ma la vera crisi non è certo legata alle pompose corse RCS, ma alle altre classiche che soffrono da matti il non avere grossi budget per attrarre grossi nomi.

Sulla presunta superiorità della Sanremo rispetto al Lombardia nel parallelo Giro - Vuelta, evito di aprire bocca perchè mi uscirebbero soltanto sillabe e suoni che composti danno risultati vagamente volgari.

Detto ciò, ritengo Vegni il più intelligente tra i suoi ultimi predecessori.
 
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#5
(12-11-2014, 12:37 AM)Andy Schleck Ha scritto: come mai però il Giro dovrebbe essere la seconda corsa più importante??

perché è il Giro d'Italia


(12-11-2014, 12:14 PM)Stylus Ha scritto: Sulla presunta superiorità della Sanremo rispetto al Lombardia nel parallelo Giro - Vuelta, evito di aprire bocca perchè mi uscirebbero soltanto sillabe e suoni che composti danno risultati vagamente volgari.

Milano-Sanremo >>>>>>>>>>>>>>> Classica delle Palle Mosce Sisi
 
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#6
(12-11-2014, 04:38 PM)BidoneJack Ha scritto:
(12-11-2014, 12:37 AM)Andy Schleck Ha scritto: come mai però il Giro dovrebbe essere la seconda corsa più importante??

perché è il Giro d'Italia

Capisco che è l'argomentazione migliore che sapete dare :P


(12-11-2014, 11:13 AM)ManuelDevolder Ha scritto: Il Giro è la seconda corsa più importante perchè a inizio stagione, quando si fanno le tabelle, si sceglie se fare Giro o Tour...

E se la Vuelta fosse a inizio stagione, secondo te cosa si sceglierebbe?

Il calendario favorisce da una parte il Giro, dall'altra la Vuelta.
Non vedo nessun nessuno con la qualità/importanza della corsa
 
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#7
Argomentare su una cosa così ovvia è impossibile, e se qualcuno ha bisogno di un'argomentazione al riguardo significa che non capisce una fava di ciclismo ed è del tutto inutile provare anche a formularne una
 
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#8
Potrei dire lo stesso in quanto sostenitore della Vuelta
 
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#9
Ma come cavolo si fa a sostenere una corsa minore e dal sapore contraffatto come la Vuelta ? Asd
 
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#10
(12-11-2014, 07:59 PM)Andy Schleck Ha scritto:
(12-11-2014, 11:13 AM)ManuelDevolder Ha scritto: Il Giro è la seconda corsa più importante perchè a inizio stagione, quando si fanno le tabelle, si sceglie se fare Giro o Tour...

E se la Vuelta fosse a inizio stagione, secondo te cosa si sceglierebbe?

Il calendario favorisce da una parte il Giro, dall'altra la Vuelta.
Non vedo nessun nessuno con la qualità/importanza della corsa


Confuso uno sceglierebbe faccio il Tour o il Giro? e in più il Giro raccatterebbe i delusi del Tour...

alla Vuelta ci andrebbe giusto uno sfigato

PS: ora a parti invertite è più o meno così. solo che il Giro è il Giro e un paio di nomi di spessore ci vengono lo stesso pure se ti compromette il piano Tour
 
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#11
Ma poi è anche difficile da spiegare perchè il Giro è la seconda corsa più importante, è così e basta.

EDIT: non avevo visto il messaggio di Bidone, che ha scritto più o meno la stessa cosa, anche in termini meno edulcorati.
 
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#12
(12-11-2014, 09:34 PM)Zelk Ha scritto:
(12-11-2014, 07:59 PM)Andy Schleck Ha scritto:
(12-11-2014, 11:13 AM)ManuelDevolder Ha scritto: Il Giro è la seconda corsa più importante perchè a inizio stagione, quando si fanno le tabelle, si sceglie se fare Giro o Tour...

E se la Vuelta fosse a inizio stagione, secondo te cosa si sceglierebbe?

Il calendario favorisce da una parte il Giro, dall'altra la Vuelta.
Non vedo nessun nessuno con la qualità/importanza della corsa


Confuso uno sceglierebbe faccio il Tour o il Giro? e in più il Giro raccatterebbe i delusi del Tour...

alla Vuelta ci andrebbe giusto uno sfigato

PS: ora a parti invertite è più o meno così. solo che il Giro è il Giro e un paio di nomi di spessore ci vengono lo stesso pure se ti compromette il piano Tour

Il favorito del Tour non ha mai partecipato al Giro negli ultimi 5-10 anni (a parte Contador che appunto non poteva fare il Tour), mentre alla Vuelta sì...
 
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#13
Citazione:Il favorito del Tour non ha mai partecipato al Giro negli ultimi 5-10 anni

cazzo che scoperta :O

buonanotte dai Ciao
 
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#14
(12-11-2014, 11:52 PM)Andy Schleck Ha scritto:
(12-11-2014, 09:34 PM)Zelk Ha scritto:
(12-11-2014, 07:59 PM)Andy Schleck Ha scritto: E se la Vuelta fosse a inizio stagione, secondo te cosa si sceglierebbe?

Il calendario favorisce da una parte il Giro, dall'altra la Vuelta.
Non vedo nessun nessuno con la qualità/importanza della corsa


Confuso uno sceglierebbe faccio il Tour o il Giro? e in più il Giro raccatterebbe i delusi del Tour...

alla Vuelta ci andrebbe giusto uno sfigato

PS: ora a parti invertite è più o meno così. solo che il Giro è il Giro e un paio di nomi di spessore ci vengono lo stesso pure se ti compromette il piano Tour

Il favorito del Tour non ha mai partecipato al Giro negli ultimi 5-10 anni (a parte Contador che appunto non poteva fare il Tour), mentre alla Vuelta sì...

Questo è vero, ma solo col senno del poi... nel 2013 due terzi del Tour precedente hanno partecipato al Giro (tra cui il vincitore), nel 2014 idem. Cioè se quest'anno Quintana avesse fatto il Tour non poteva giocarselo?


Poi le corse non vanno giudicate solo dalle startlist altrimenti la Roubaix non sarebbe la regina delle classiche ma una corsa di seconda categoria
 
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#15
(12-11-2014, 08:59 PM)Andy Schleck Ha scritto: Potrei dire lo stesso in quanto sostenitore della Vuelta

AhahAhahAhah
 
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#16
Vedi Max il ciclismo è uno sport che vive della sua storia, cosa sarebbe il ciclismo senza Coppi & Bartali, Merckx, Pantani e compagnia cantanti? Quante volte durante una telecronaca li sentiamo nominare?

Ed è proprio per questo che per giudicare il prestigio di una corsa ciò che conta di più(oltre al rank UCI) sono storia ed albo d'oro, e non la startlist. Se nel 1998 il campionato di calcio più importante era quello dove giocavano Ronaldo e Zidane, mentre nel 2014 è quello dove giocano Ronaldo e Messi; nel ciclismo non è così. Nel ciclismo la corsa più importante è quella che è stata teatro delle battaglie tra Coppi & Bartali, Merckx & Gimondi, Pantani & Indurain ecc. Il Giro è nato trent'anni prima della Vuelta, ha un albo d'oro di gran lunga migliore ed ha delle montagne di gran lunga più famose nel mondo delle due ruote(per dire secondo te per un ciclista è meglio vincere sullo Stelvio o sull'Alto de Sticazzi e mazzi?). A ciò aggiungici che le Vuelta continua a presentare percorsi ridicoli.

Pure il discorso del favorito del Tour fa acqua, perché fondamentalmente il favorito non è il vincitore, non ha in mano un cazzo. Cioè se vogliamo proprio dobbiamo guardare i vincitori del Tour che - negli ultimi dieci anni - l'anno dopo aver vinto la Grande Boucle hanno partecipato al Giro e quelli che hanno partecipato alla Vuelta, ed i primi sono in vantaggio in questo caso.

Poi va detto pure che nonostante la super startlist la Vuelta pure quest'anno si è riconfermata una corsa mediocre, e questo è grave.
 
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#17
Perché deve centrare la storia ? Allora la Germania e l'Italia sono più importanti della Svizzera perché hanno vissuto una storia molto intensa ?
Io dico che oggi non c'è motivo di ritenere una corsa superiore all'altra, non vedo perché la storia debba sostenere l'Italia in eterno in questo confronto.
In ogni caso negli ultimi 3 anni c'è stato molto più spettacolo alla Vuelta che non al Giro, penso di poter dire.

Il discorso del favorito del tour non fa acqua, perché Wiggins è andato al Giro perché non poteva più vincere il Tour, Contador stesso discorso entrambe le volte. Più che altro è il vincitore del Giro che l'anno dopo tenta l'assalto al Tour (Menchov, Basso, Nibali, Quintana...)
 
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#18
Te l'ho spiegato perché. Il ciclismo è uno sport che vive della sua storia. L'importanza delle corse la fanno i vincitori, gli albi d'oro. Prendi la Strade Bianche, ha una startlist dello stesso livello di un Fiandre, come mai però il secondo è infinitamente più importante?

Lo spettacolo è una cosa soggettiva su, e dipende dagli standard che uno ha. Io ho trovato gli ultimi tre Giri piuttosto insipidi(2013 a causa del maltempo, gli altri due salvati in extremis da due tappe che rimarranno negli annali), e le ultime tre Vuelte altamente schifose.

Mettiamola in questi termini: tra un laureato ed uno che si sta per laureare magari anche con un voto migliore dell'altro c'è differenza? Sì ovviamente, perché il primo ha un titolo in mano che l'altro non ha, e stessa cosa tra uno che ha vinto il Tour ed uno che è semplicemente il favorito.

Poi ovvio che se da adesso in poi tutti i migliori corridori del mondo cominciano a mettere la Vuelta al primo posto nei loro programmi davanti pure al Tour, tra 100 anni il GT spagnolo sarà la corsa più importante, ma ad oggi è così e ci devi stare anche se ti stanno antipatici gli italiani che rimarcano la loro superiorità.

E sul discorso calendario che facevi precedentemente: fino al 95 la Vuelta si svolgeva prima del Giro e non se la inculava fondamentalmente nessuno, l'hanno spostata a settembre proprio per raccattare i delusi del Tour e quelli che preparano il Mondiale in modo da creare un po' di interesse attorno alla corsa, quindi anche quel discorso qualche piega la fa.
 
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#19
Le Strade Bianche sono una corsa molto meno impegnativa e attorno alla quale c'è un budget ben più ridotto rispetto al Giro delle Fiandre

Il Giro 2012 non è stato nulla di che, il 2013 non so se si può definire un GT e il 2014 si è deciso in una tappa caratterizzata principalmente dalla confusione e l'azione che l'ha resa una tappa "storica" è nata proprio dalla scarsa organizzazione del Giro, non da un attacco di forza. Il resto è stato attendismo.
La Vuelta 2012 è stata vinta con un'azione di forza, inaspettata ma che ha stravolto delle gerarchie che sembravano ormai solide. Il resto è stato attendismo, ma quella tappa è stata memorabile. Nel 2013 grandissima rimonta di un ultraquarantenne, nel 2014 il bluff di Contador con il Giro che è stato apertissimo fino alla fine. In termini di spettacolo, negli ultimi 3 anni, la Vuelta sta sopra il Giro.

Io non ho nulla contro gli italiani e non ho nulla contro il Giro, sto solo cercando di prendere una posizione più o meno oggettiva. In realtà è il ragionamento di Vegni che non m'è piaciuto, alla base è molto supponente


(13-11-2014, 12:56 AM)BidoneJack Ha scritto:
(12-11-2014, 08:59 PM)Andy Schleck Ha scritto: Potrei dire lo stesso in quanto sostenitore della Vuelta

AhahAhahAhah

AhahAhahAhah
 
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#20
Di oggettivo c'è che la vittoria di un Giro per un corridore vale un'intera carriera, la vittoria di una Vuelta vale al massimo una stagione. Poi se parliamo della bellezza delle corse allora quest'anno la vittoria di Dehaes alla Ronde van Drenthe o quella di Bardet alla Drome Classic sono state stupende ma giustamente nessuno considera una di queste come la corsa dell'anno, e se parliamo di startlist ha già detto tutto Pagliarini
 
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